"Machine Code"

ZoePinzuti

Nome: Ulrich

Cognome: Darkwings

Età: 19 anni

Orientamento sessuale: asessuale - disposto

Specie: cyborg

Code: sulla nuca

Aspetto:

Solo il volto è parzialmente coperto da pelle sintetica, mentre il resto del corpo è interamente robotico.
I ganci metallici che ha sulle guance servono per fissare la pelle al cranio metallico. Anche se non ha più i nervi, è in grado di percepire il caldo e il freddo, come anche il dolore o il battito di ali di una farfalla sopra ai suoi arti.

Altezza: 178 cm

Caratteristiche particolari: capacità di vedere al buio normalmente, percepire la presenza di altri essere intorno a lui anche se fuori dalla sua visuale.

Carattere: è un ragazzo altruista, si carica spesso delle sofferenze altrui cercando di alleggerirle, sapendo quanto possano far male. Tutti i segreti e i sentimenti che gli vengono affidati, non verranno mai più svelati, se non con il consenso del possessore di quelle esperienze.
Non si confida spesso e per nascondere questa sua caratteristica diventa un pò scontroso.
Impetuoso e protettivo, ma riservato sulla sua vita privata. Spesso preferisce la solitudine e il buio di una stanza, piuttosto che la luce del giorno e una folla indaffarata, ma è disposto ad uscire da quel suo mondo, s'è per aiutare gli altri.
Trattiene tutte le sue sofferenze e preoccupazioni all'interno del proprio corpo, non permettendo mai agli altri di capire cosa stia provando.

Storia:
I sui genitori erano persone strane, la madre era una biochimica, mentre il padre era un ingegnere elettronico appassionato di robotica, entrambi passavano informazioni e studi ai Steel Skull.
La nascita di Ulrich fu accidentale, nessuno dei due genitori lo aveva desiderato, era successo e basta. Questo fatto li portò al divorzio, e a scaricare sul figlio tutte le loro frustrazioni, senza mai dargli quel calore umano tipico di una famiglia.
Quando lui ebbe 6 anni, i suoi cominciarono a usarlo come cavia da laboratorio, finanziati dal governo per un progetto segreto che aveva per obbiettivo quello di trasformare gli esseri umani in macchine prive di emozioni. Inizialmente gli impiantarono delle micro tecnologie sotto pelle, per studiarne gli effetti che avvenivano nel corpo umano, fino ad arrivare a tramutargli tutto il corpo. All'età di 17 anni l'unica parte che gli era rimasta umana era il cervello, alimentato dalla tecnologia e le proprie emozioni e dolori. Tutto questo solo per studiarlo.
Lui provava e aveva provato ad opporsi, ma tutto era inutile, nessuno lo ascoltava o si fermava davanti alle sue richieste d'aiuto.
Lo mandarono anche a scuola, fino a quando fu possibile celare il suo aspetto di cyborg, scoprendo così che possedeva un'intelligenza e una memoria fuori dal comune. Bastava che leggesse anche distrattamente una cosa, per ricordarsela a vita, risolveva degli enigmi che normalmente alla sua età nessuno riusciva a risolvere. Lui però non mostrava mai queste sue doti molto volentieri e le nascondeva con un fare distaccato ed indifferente.
Ulrich non poteva fuggire da quelle sofferenze, ne liberarsi della propria famiglia, l'unico posto dove poteva stare tranquillo senza essere trattato come una cavia o un mostro, era la sua camera, una stanza senza finestre dipinta tutta di nero, con un materasso gettato a terra e un PC in un angolo. La maggior parte del suo tempo libero, lo passava seduto sul materasso, lo sguardo fisso sulle pareti e con accoccolato sulle gambe il suo gatto, l'unico inseparabile amico, ed essere, che non lo avesse mai ferito, ma che anzi fosse stato l'unico che gli avesse trasmesso un po' d'amore.
Si unì ai Machine Code per fuggire dalla sua famiglia, poter acquisire quella libertà mai avuta, e permettere ai cyborg di esporsi senza rischiare la vita inutilmente, come anche raggiungere un equilibrio tra umani e tecnologia senza abusi da entrambi il lati.

Cosa gli piace: la sensazione dell'acqua addosso, i felini, il latte freddo e la musica

Cosa odia: che gli vengano imposti degli ordini, farsi vedere debole davanti agli altri, quando cerca di dimenticare ma la mente non lo fa.

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