Escape from the lab

Oc per "Escape from the lab" di emiliaelucia

Nome: Haru

Cognome: Sen

Età: 24

Aspetto: dai capelli chiari e gli occhi ignoti. Ignoti, perché? Perché Haru adora indossare delle lenti colorate per nascondere il loro originario colore. Non si ricorda nemmeno il suo colore originario. Almeno finché non decide di cambiare lente o di toglierla. Verdi. Ecco di che colore sono i suoi occhi. Ma ognuno sembra essersene dimenticato. Adora indossare lenti dai coloro strani e che nessuno potrebbe avere mai. Una volta ne ha indossate un paio molto inquietante: dall'iride e la pupilla completamente rossa, mentre la sclera nera.
Lui dice che con quelle lenti si sente molto a suo agio in mezzo ai Demoni. "Forse non lo sarò per genetica, ma questo sono io: un Demone."
E sono il tipo di lente con la quale sarà molto più facile trovarlo.
I suoi capelli biondi saranno perennemente scompigliati e, anche se non sembra, sono molto lunghi per essere un maschio e di solito sono legati. Ultimamente ha provato a tagliarli, ma sembra che abbia un nido al posto dei capelli. Non li pettina mai.
Quando non ha il suo camice bianco da scienziato, è molto facile trovarlo con una giacca verde con delle piume nere oppure con un antica casacca giapponese, o meglio, un hakama. Quest'ultima era di suo nonno, ormai defunto, e la conserva come un tesoro.
Ha un tatuaggio a forma di fiamma sul collo. Ma tende a coprirlo con un pezzo di stoffa od una sciarpa bianca. Diciamo che non ne va molto fiero e vorrebbe liberarsene, ma non ne ha il coraggio.
È molto facile trovarlo mentre gioca con un filo rosso. Lo rilassa molto.

(Questo era suo nonno. Lui conserva ancora quell'hakama e la indossa ogni volta che deve lottare. Si sente più a suo agio.)

Carattere: che c'è da dire su Haru? È già facile notare dalle lenti che è una persona abbastanza egocentrica e strana.
Lunatico e così pazzo da sembrare intelligente. Crede che ogni cosa che faccia sia giusta e che quindi non ne subirà alcuna conseguenza. Quando è arrabbiato si metterà a buttare a terra mobili e rompere qualsiasi cosa con la sua adorata arma, anch'essa ereditata dal suo caro nonnino. Quando è felice, invece, esulterà come mai prima d'ora, talvolta lanciando coriandoli. In questi momenti di gioia, si diverte anche a giocare con i bambini per fare degli scherzi agli altri scienziati. Ma quando è arrabbiato, hanno imparato che è meglio stargli lontano.
Infantile e senza nessun freno. La sua coscienza sembra essere completamente andata e nessuno dei suoi colleghi ne conosce il motivo. Qualsiasi cosa faccia deve essere pericolosa e sconsiderata. Anche se rischia la vita si metterebbe a ridere come un pazzo.
Non accetta ordini da nessuno. Nessuno ha il diritto di comandarlo ed ha il brutto vizio di disobbedire sempre. Deve infastidire sempre tutti perché si annoia facilmente. In verità, dovrebbero stare attenti a lui piuttosto che preoccuparsi di tenere a bada i bambini. Il vero bambino sembrerebbe essere lui.
È un bugiardo di prima categoria. Pur di nascondere le sue marachelle sarebbe disposto ad incolpare un altro scienziato.
I bambini rapiti sembrerebbero stargli molto simpatici. Non è raro che gli faccia qualche visita per puro e semplice divertimento, anche se sembra incutere parecchio timore a loro.
Anche se non sembra, sa diventare serio. Il problema è se lo diventa... stategli lontano. Assolutamente. Potreste rischiare di non tornare a casa interi.
"Forse tu non hai ancora capito con chi hai a che fare."
Il suo sguardo serio incute timore più di chiunque altro.
Il momento in cui è SICURAMENTE serio è quando spodera la sua amata arma. Il combattimento lo prende molto seriamente.

Storia: discendente di una famiglia di combattenti. Ogni membro, soprattutto maschio, della sua famiglia è capace di utilizzare benissimo ogni arma bianca. Ed ognuno della sua famiglia ha avuto un segno che lo distinguesse dalle altre persone: un tatuaggio di una fiamma. È una loro tradizione ed anche Haru se l'è fatto tatuare.
È stato cresciuto dal nonno, in quanto i genitori non facevano altro che litigare. Il nonno gli ha insegnato ogni tecnica di combattimento. Gli ha anche fatto una promessa: quando lui morirà lui potrà ottenere la sua katana.
E così fu. All'età di soli 12 anni, Haru ottenne la katana e l'hakama del nonno. Ma tornò a vivere con i suoi genitori. Genitori incapaci di fare i genitori. Non facevano altro che litigare. Il padre picchiava in continuazione la madre. Sempre. Finché... Haru scoppiò di rabbia. Non ne poteva più di subire in silenzio. Prese la sua katana... E lo uccise. Uccise quell'uomo spregevole che si spacciava per suo padre. Ma la madre vide tutto. Lo chiamò persino mostro ed Haru non riuscì ad accettarlo. Anche lei fece la sua stessa fine e la sanità mentale del ragazzo calò a picco.
Non sa di preciso come entrò a far parte di questi scienziati. Non riuscì nemmeno a comprenderne il motivo visto che... beh... Non sapeva assolutamente niente di scienza!
Motivo per cui veniva principalmente incaricato di procurare nuove cavie, anche per le sue tecniche di combattimento e per la sua grande capacità di mentire in maniera così spudorata.
Si ricorda persino di una bambina, Aya. La trova simpatica... Anche se lei pare detestarlo. Non che ad Haru importi, ma gli piacerebbe avere un bel rapporto... beh... a modo suo si intende.
Con il tempo imparò qualcosa di scienza, ma non fa che dimenticarsene in continuazione. "Che ci vuoi fare. Se non mi interessa non me lo ricordo proprio."
Motivo per cui si occupa ancora principalmente della sicurezza, di rapire altri bambini e... di fare baccano.

Perché lavora come scienziato? Non lo sa con precisione. Ma lui fa quello che vuole! È come se non lavorasse.

Perché ha rapito i bambini? "Non avevo nient'altro da fare."

Arma: la katana del nonno. Nell'elsa nera è raffigurato un drago cinese dorato. La lama chiara è sempre perfettamente affilata.

Cosa gli piace: giocare con i bambini (anche se la maggior parte delle volte li terrorizza).

Le sue lenti colorate.

Il suo filo rosso.

Far esplodere qualcosa con qualche intruglio scientifico.

La sua katana.

I draghi.

La sua hakama.

Allenarsi nel combattimento.

Fare quello che vuole.

Cosa non gli piace: il suo tatuaggio.

Ricevere ordini.

Le armi da fuoco.

Infrangere le tradizioni.

Gli aerei. Ha il terrore di volare.

Cosa ne pensa di:
• Angeli: sono creature bellissime, a detta sua. Ma sembrerebbe non fidarsi troppo di loro.
• Demoni: si trova molto più in sintonia con loro. "Beh, anche io sono un demone in fondo."
•Umani: si fa sempre una domanda su di loro. Di tanto la cantinella senza un senso: "Un, due, tre e quattro in Angelo o Demone ti trasformeranno?"

Ecco fatto!
Spero ti piaccia emiliaelucia
Scusa se è uscito un pò pazzo XD
Per qualsiasi cosa non esitare a contattarmi.
Zau!

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