CAPITOLO 7
JOSH'S POV
Alla festa...
Io e Lydia tornammo a sederci sui divanetti dopo aver preso da bere.
"Dove sono Nate e mia sorella?",
"Saranno andati a fare un giro, non so" mi disse Lydia,
"Un giro? Dove?",
"Non lo so Josh, stai calmo", dove cazzo erano finiti? Questa domanda mi rimbombò in testa.
E se fosse successo qualcosa ad Amy? Se fosse in bagno a vomitare per quanto aveva bevuto? Non potevo stare lì seduto ad aspettare.
"Lydia, puoi controllare nel bagno delle ragazze? Potrebbe star male, per favore",
"Va bene, vado", dopo un paio di minuti tornò e mi fece cenno di no con la testa,
"Forse sono fuori, accompagnami a controllare" dissi a Lydia, uscimmo dalla sala comune e cercammo per i corridoi, ma nulla.
"Sarà tornata in camera, Nate l'avrà sicuramente accompagnata" mi disse Lydia, allora andammo a controllare ma quando aprimmo la porta, la camera era vuota, faceva anche un freddo cane perché la finestra era spalancata,
"Cazzo, il vento ha aperto la finestra, aiutami a chiuderla Josh", la aiutai, dopodiché mi sedetti sul letto di Amy a pensare dove potesse essere, "Josh, magari è in camera tua?",
"Perché dovrebbe essere lì?" le chiesi,
"Non lo so, proviamo a controllare no?", annuii con la testa,
"Ok ma prima devo andare in bagno" disse lei, andò e dopo 5 minuti finalmente uscì,
"Ci metti sempre così tanto Lydia?",
"Che c'è? Ho provato a sbrigarmi", quelle parole mi fecero ridere, "Forza andiamo" dissi, il corridoio era vuoto, arrivai alla porta ma era chiusa a chiave, bussai.
"Nate sono io, apri".
NATE'S POV
Amy si addormentò tra le mie braccia con solo l'intimo addosso, prima che arrivasse qualcuno mi alzai per andare a prendere una maglietta dall'armadio così da poter vestire Amy, lei era lì distesa sul mio letto, era bellissima, non trovai parole per descrivere come mi sentivo in quel momento, potevo solo dire che sentivo qualcosa di positivo,
"Amy mettiti la maglietta, potrebbe arrivare Josh", dopo qualche secondo aprì gli occhi, alzò la testa così da poterle infilare la maglia e tornò a dormire, io andai in bagno a fare una doccia veloce.
Mentre uscivo dalla doccia sentii bussare alla porta, "Nate sono io, apri", era Josh. Iniziai ad impanicarmi, sapevo che prima o poi sarebbe dovuto tornare in camera ma non avevo minimamente pensato a cosa gli avrei detto, Amy era sul mio letto, con la mia maglietta.
"Sto arrivando" dissi, presi un asciugamano e aprii la porta.
"Amy è qui?" Josh spalancò la porta e la vide sul mio letto dormendo, "NATE CHE CAZZ-",
"Shh abbassa quella cazzo di voce o la sveglierai" dissi, Josh mi prese e mi spinse aggressivamente contro il muro, Lydia intervenne "Josh, calmati!" sussurrò, lo prese da un braccio per impedirgli di tirarmi un pugno,
"Giuro che se le hai fatto qualcosa io-",
"Che cazzo amico!" lo spinsi via da me, "Le girava la testa e l'ho portata qui per farla riposare" mentii spudoratamente, non poteva sapere la verità, "Le ho prestato la mia maglietta perché il vestito era scomodo per dormire" mentii di nuovo, Josh si calmò,
"Cazzo scusa amico, non so come ho potuto solo pensarlo, quando si tratta di Amy divento irascibile",
"Non preoccuparti, stanotte andrò a dormire sui divanetti per non disturbarla",
"No dormi sul mio letto amico, io dormo con Amy", io annuii, "Grazie per averla portata qui" disse,
"Non ringraziarmi, questo ed altro per lei" la guardai, sembrava un angelo, quanto cazzo era bella?
Più tardi accompagnai Lydia in camera, le dissi che poteva restare a dormire da noi ma non volle accettare, disse che non le sarebbe dispiaciuto stare una notte sola.
Tornai in camera e in un giro di minuti mi addormentai.
AMY'S POV
La mattina seguente mi svegliai con un terribile mal di testa, mi trovavo sul letto di Nate ma accanto a me c'era Josh, mi guardai intorno e vidi Nate disteso sull'altro letto.
Mi alzai in silenzio per andare in bagno, mi guardai allo specchio ed avevo la maglietta di Nate addosso, riuscivo a sentire il suo profumo, sul mio viso si stampò un sorriso quando ripensai alla sera prima passata con lui.
Uscii dal bagno e Josh era sveglio, "Stai bene sorellina? Nate mi ha detto che-",
"Cosa ti ha detto?" lo interruppi, iniziai a sudare freddo,
"Mi ha detto che non ti sentivi tanto bene, ti ha portata in camera e ti sei addormentata, stai meglio ora?",
"Si, sto bene" per fortuna Nate non gli aveva raccontato nulla, per un attimo mi si fermò il cuore, Josh non poteva saperlo.
Salutai Josh e tornai in camera mia per fare una doccia e cambiarmi, quel giorno indossai una camicia bianca con una gonna semplice di colore nero e miei soliti stivaletti. Quando uscii dal bagno, Lydia era sveglia "Buongiorno tesoro" le dissi,
"Buongiorno amore" si avvicinò a me e mi stampò un bacio sulla guancia,
"Mi dispiace averti lasciata da sola stanotte...",
"Ma dai non ti preoccupare, le mie orecchie ne sono felici! Lo sai quanto russi?" rise ed io feci lo stesso,
"Ehm devo andare a riportare la maglietta a Nate, mi accompagni?" in realtà avevo solo bisogno di vederlo,
"Certo andiamo!", chiusi la porta della camera e andammo. Una ragazza in sala comune fermò Lydia, "Amy ti aspetto qui oppure direttamente nella sala grande!",
"Va bene Lydia! A dopo!" mi girai per andare.
Bussai alla porta e Nate mi aprì, quanto era bello vederlo sorridere, "Ti ho portato la maglietta" gliela porsi e lui la afferò,
"Potevi anche tenertela, dai entra", entrai e chiesi dove fosse Josh, "E' in doccia, ci metterà ancora un po'", mi prese per i fianchi e mi tirò verso di lui,
"Nate e se ci vedesse...",
"Non preoccuparti piccola", mi diede un bacio a stampo, "Ora si che è un buon giorno" sorrise e sorrisi anch'io, aveva un sorriso contagioso, mi staccai da lui perché temevo che Josh ci vedesse, mi buttai sul suo letto,
"Cos'è? Vuoi fare quello che abbiamo fatto ieri? si avvicinò a me,
"No scemo! E abbassa quella voce, non vorrai che Josh ci senta",
"Sinceramente Amy, non mi importa, mi importa solo stare con te", mi alzai dal letto e andai verso la finestra dandogli le spalle, Nate mi seguì,
"Amy..." sussurrò,
"Cosa?",
"Io e te..." mi diede un bacio sul collo per poi guardarmi negli occhi, "...cosa siamo?", rimasi ferma senza aprire bocca, lo guardai negli occhi ma non riuscii a dire nulla, mi spaventai perché sentii l'acqua della doccia smettere di scorrere, mi allontanai subito e qualche secondo dopo Josh uscì dal bagno,
"Finalmente!" dissi, "Sbrigati a vestirti che dobbiamo andare a fare colazione",
"Va bene, Lydia dov'è?" mi chiese,
"Ci aspetta lì".
Dopo 10 minuti uscimmo tutti e tre. Arrivati nella sala grande vidi Lydia che mangiava, "Scusate ragazzi! Ci mettevate tanto e quindi ho iniziato a mangiare per conto mio" disse lei con la bocca piena,
"Ahahah, non preoccuparti Lydia" mi sedetti vicino a lei e iniziai a mangiare.
Qualche ora dopo...
L'ultima lezione della settimana l'avevamo con il professor Piton. La prima mezz'ora di lezione fu molto noiosa, Piton ci spiegò una nuova pozione. La mia testa era da tutt'altra parte, mi dispiaceva non aver risposto a Nate ma non avevo idea di cosa dirgli...non avevo idea di cosa provavo nei suoi confronti, era una sensazione strana, una sensazione diversa, che non avevo mai provato fino ad ora, mi piaceva Nate?
Dopo tutti quegli anni che lo conoscevo era difficile dire che mi piacesse, lo avevo sempre considerato un secondo fratello per me, il migliore amico di mio fratello, il ragazzo che da piccolo si intrufolava in camera mia insieme a mio fratello per farmi degli stupidi scherzi, ma ora...ora cos'era? Cosa volevo fare?
I miei pensieri vennero disturbati da un aereo di carta che atterrò sul mio libro, chi poteva mandarmelo? Era forse Nate?
Lo aprii e all'interno c'era un messaggio, non riconobbi la scrittura.
"Vieni in camera mia alle 15:00 o il tuo povero fratellino verrà a sapere della tua scopata con Miller - D. M."
"Draco Malfoy" dissi ad alta voce senza accorgermene, Lydia era accanto a me,
"Cos'hai detto Amy?",
"Nulla, no nulla", quel 'D. M' stava per Draco Malfoy, come faceva a sapere di me e Nate? Non ci avevo neanche scopato ma qualcosa era successo, cosa sarebbe potuto succedere se non fossi andata? Sarebbe stato davvero capace di dirlo a Josh? Certo che sì, lui era Draco Malfoy. Non potevo far venire a galla la verità, dovevo andare, e così feci.
________
Mi stavo dirigendo in camera sua quando sentii una voce familiare urlare il mio nome, Nate, cazzo era Nate.
"Hey, vado di fretta, hai bisogno di qualcosa?",
"Si, ho bisogno di risposte",
"Cosa?" finsi di non capire,
"Sai di che parlo", guardai l'orario nel mio orologio, erano le 14:57,
"Devo andare" mi girai, continuò a chiamarmi ma lo ignorai, quando svoltai l'angolo del corridoio era sparito, non lo sentii più.
Bussai alla porta di Malfoy, dopo pochi secondi aprì.
"Sei già qui?",
"Hai detto alle 15:00, no?",
"Entra" mi fece cenno con la mano di entrare. Aveva una stanza singola sulle tonalità verdi e nere, alla destra una scrivania con lo stemma dei serpeverde, al centro il suo letto a baldacchino che quando entravi era la prima cosa che riuscivi a notare, mentre a sinistra un grande armadio ricoperto di specchi, la porta del bagno era accanto.
"Siediti" mi indicò il letto, "Malfoy cosa vuoi?" mi sedetti,
"Stai zitta e ascoltami" fece una pausa, rimasi a guardarlo,
"Se non vuoi che tuo fratello sappia della scopata di ieri con Miller dovrai ascoltarmi",
"Malfoy di quale cazzo di scopata parli? Io e Nate non lo abbiamo fatto",
"Non lo avete fatto? Non negare lurida puttana, io..." si avvicinò a me, "IO VI HO VISTI!",
"Visti? Quindi ora sei uno stalker eh? Non so cosa abbiano visto i tuoi occhi o non so come l'abbiano visto, ma io e lui non lo abbiamo fatto cazzo, ok?" mi alzai di scatto "E se anche fosse Malfoy, non sono affari tuoi cazzo!" urlai,
"Adams non mentirmi" mi guardò dritto negli occhi,
"Non- non ti sto mentendo" quel suo sguardo mi intimidiva,
"Vuoi anche negare che eri con lui?",
"No...ero con lui ma non lo abbiamo fatto" lo guardai negli occhi "Quindi Malfoy, non hai nulla per ricattarmi", mi diressi verso la porta per andarmene, afferrai la maniglia ma lui mi sbatté contro la porta,
"Quanto sei ingenua" mi sussurrò all'orecchio facendomi venire i brividi,
"Io sono Draco Malfoy, trovo sempre il modo per ricattare qualcuno e ti assicuro Adams...ti assicuro che riesco sempre nei miei intenti, sempre", mi prese dai polsi e mi portò le mani sopra la testa, il mio corpo cercò di spingerlo,
"Lasciami andare",
"Sei venuta qui, in camera mia. Vuol dire che avevi paura che dicessi la verità a tuo fratello, magari non avete scopato, ma ho sentito come urlavi il suo nome dal piacere, c'è stato qualcosa fra te e lui, non puoi negarlo",
"Credi che mio fratello crederà a te invece che a me? Sa bene quanto mi odi e che faresti di tutto per rovinarmi la vita",
"Bene, allora proviamo no? Vado subito a dirglielo" mi tolse le mani di dosso e aprì la porta,
"No aspetta, non farlo" lo afferrai dal polso,
"Vedi?" mi strattonò contro al muro, "Dovrai fare quel che ti dico o non terrò la bocca chiusa" sussurrò,
"Non sarò la tua puttanella Malfoy" lo guardai fisso negli occhi e lui fece lo stesso,
"Oh Adams, ma lo sei già" prese il mio viso con le mani a coppa, " 'Farò tutto quello che vuoi' ripetilo", non fiatai,
"Ho detto di ripeterlo" spinse il suo corpo addosso al mio,
"Ti odio cazzo", i nostri visi erano così vicini,
"Non mi odi", respiravamo la stessa aria,
"Ti odio Malfoy" i miei occhi si abbassarono verso le sue labbra, nessuna ragione, lo feci e basta,
"Non mi odi Adams", riuscivo a sentire l'attrazione fra di noi, non era solo frutto della mia immaginazione, c'era davvero qualcosa. Parte di me voleva baciarlo immediatamente, ma poi, mi tornarono in mente tutte le cose orribili che aveva fatto e quel pensiero si allontanò, ma non abbastanza, il nostro rapporto mi faceva venire ancora più voglia di affondare le mie labbra nelle sue, le sue bellissime labbra, i secondi che rimanemmo in silenzio mi sembravano ore, io che guardavo le sue labbra, lui che guardava le mie,
"Malfoy..." sussurrai ed incontrai i suoi fottuti occhi grigi, "Cosa-",
"Taci Adams, taci" mi interruppe, le sue labbra sfiorarono il mio orecchio, in quel preciso momento mi venne la pelle d'oca, "La prossima volta che ti becco con Miller, ammazzerò prima lui e poi te, intesi?",
"Perché dovresti farlo Malf-",
"Non ti permetto di stare con quella feccia", il mio cuore dopo quelle parole si fermò, cosa cazzo voleva dire?
"E' la mia vita, faccio quel che voglio",
"Ho detto di no"
"Perché vuoi impedirmelo?", i suoi occhi grigi non distoglievano lo sguardo dai miei,
"Perché si" si limitò a dire,
"Questa non è una motivazione",
"Perché- perché non ti permetterò di essere felice, non con lui almeno",
"E se io volessi essere felice con lui?",
"Ti punirò",
"Hah, cosa sono, il tuo giocattolo?",
"Ti ho già mostrato una volta di cosa sono capace se non obbedisci e ti ho detto che posso fare anche di peggio",
"Non mi interessa Malfoy, non sarai tu a decidere sulla mia vita",
"Non provocarmi o potrei-",
"Cosa? Eh? Cosa cazzo potresti fare?",
"Adams...",
"Sei solo un codardo" lo dissi senza pensare, mi afferrò dai capelli, mi girò faccia al muro e con tutta la forza che aveva mi schiaccio contro il muro, non riuscivo a liberarmi "Malfoy lasciami" la mia voce era impaurita, sapevo che non dovevo mostrare il mio timore ma fu più forte di me, non riuscivo,
"Ti ho detto che non dovevi provocarmi" sentivo il suo respiro pesante sul mio collo, la sua erezione premeva contro il mio sedere, "Dimmi che mi obbedirai, qualsiasi cosa io ti chieda",
"No", continuava a spingere, riuscivo a sentire la sua erezione sempre di più,
"Avanti dillo, sarai la mia piccola servetta",
"No"
"Bene, ti farò bagnare tutta", si abbassò i pantaloni e mi costrinse a girarmi in modo tale da vedere i suoi occhi, iniziò a baciarmi sul collo aggressivamente "Malfoy lasciami" quasi urlai,
"No" continuava a baciarmi il collo, mi aprì la camicia e mi toccò i seni facendomi male "Lasciami", mi tenne dai polsi, non riuscivo a liberarmi, la sua erezione ora premeva contro la mia vagina, "Fermati Malfoy!",
"Non lo farò", mi abbassò la gonna, cercai di spingerlo ma la mia forza non era nulla in confronto alla sua, "Farai quel che ti dico?" domandò nuovamente,
"No" dissi, si abbassò i boxer, "Malfoy...",
"Ti scoperò così forte che non riuscirai a camminare dal dolore Adams", mi stava per abbassare le mutande ma una vampata di energia entrò in me, lo spinsi, "D'accordo, farò tutto quello che vuoi" non avevo altra scelta,
"Domani alla stessa ora verrai qui, ora vai", me ne andai velocemente, con le lacrime che minacciavano di uscire.
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