CAPITOLO 38
Dopo pranzo cominciai a prepararmi per uscire con Cedric. Presi dall'armadio un vestito non troppo attillato di colore verde scuro, era lo stesso che usai l'ultima sera a casa dei Miller, quand'ero con Nate.
Flashback
Era l'ultimo giorno di vacanze e Nate volle organizzare qualcosa per noi due poiché mi vedeva sempre tesa, ma il motivo che lui non sapeva era che non c'era più lo stesso rapporto di prima fra me e lui, almeno non da parte mia.
"Mettiti un vestito, non troppo elegante però eh" mi disse,
"Farò quel che posso" dissi ridacchiando, cercai in valigia qualcosa di adatto, non avevo idea di cosa avesse organizzato.
Presi un vestito che secondo me era perfetto. Era abbastanza semplice, come piaceva a lui. Aveva le mezze maniche e non era per nulla scollato, di colore verde scuro con una scritta bianca sulla parte destra del petto che diceva 'force et amour', forza e amore.
Mi feci una treccia e lasciai delle piccole ciocche sciolte davanti.
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"Allora? Mi dici dove stiamo andando?" eravamo usciti da casa sua e stavamo camminando da ormai dieci minuti,
"Lo vedrai, abbi pazienza" continuammo a camminare in silenzio.
Arrivammo in un posto che prima d'allora non avevo mai visto, l'insegna fuori diceva 'Come nelle favole' era un posto per babbani, però non capivo di cosa si trattasse,
"Che cos'è? Il paese delle meraviglie?" ridacchiai,
"Entriamo dai" mi aprì la porta come un vero gentiluomo e quel che vidi in fondo, attraverso una porta trasparente, mi incantò immediatamente, "Non posso crederci..." dissi, "Mi hai davvero portata a pattinare sul ghiaccio?" domandai entusiasta, mi sembravo una bambina piccola,
"Hai detto che da piccola tua madre ti portava a pattinare, e che ti sarebbe piaciuto farlo di nuovo" mi sorrise,
"Oh mio dio Nate, è fantastico!" lo abbracciai, era davvero un ragazzo d'oro, "Ma perché mi hai fatto mettere il vestito, scemo!" dissi ridacchiando,
"Perché dopo andiamo a cena fuori" non potei fare a meno di sorridere, nonostante quel che provavo per lui era cambiato, c'era una parte di me che lo adorava così tanto. Non so cosa avrei fatto senza di lui in alcuni momenti.
Fine Flashback
Chiusi l'armadio tenendo il vestito tra le mani, sorrisi al pensiero di quel ricordo, "Ho combinato un casino con te, mi dispiace così tanto Nate" sussurrai, lui non meritava nulla di quel che gli feci passare, era sempre stato gentile e premuroso con me, ed io non feci altro che prendermi gioco di lui.
Mi guardai allo specchio, avevo ancora la sua collana al collo, quella che mi aveva regalato a Natale. Decisi di togliermela e posarla dentro alla sua scatolina, ormai non eravamo più una coppia. Mi odiava a morte.
Tornai a prepararmi scacciando via i ricordi di lui. Feci una treccia ai capelli, aggiunsi un po' di mascara sulle ciglia e un lucidalabbra leggero.
Controllai che ore fossero, 14:42. Indossai degli stivali neri e uscii dalla stanza, ci eravamo dati appuntamento all'entrata del castello.
Passando per la sala comune incontrai mio fratello che era assieme a Nate, mi guardarono entrambi male e poi Josh mi fermò, "Dove vai?",
"Credevo non ti importasse nulla di me..." dissi,
"Ok- ma dove stai andando?" domandò nuovamente, se gli avessi detto la verità avrebbe subito pensato male, quindi, dissi la prima cosa che mi venne in mente, "Da Hermione". Josh non rispose più e io me ne andai.
Ero quasi arrivata all'entrata del castello, e in lontananza, vidi una figura che riconobbi all'istante: alto, magro, moro, sorridente, e con una sciarpa dei tassorosso intorno al collo, non faceva neanche così freddo.
"Amy, ehi!" alzò una mano per salutarmi mentre io mi avvicinai, "Ehi Ced!", subito dopo mi abbracciò.
"Andiamo dai", annuii e cominciammo a camminare. Cedric sembrava un po' nervoso, mentre parlava non faceva altro che balbettare o mangiarsi le parole.
"Allora...s-stai meglio?" domandò,
"Si, sono tranquilla" mentii, potevo non darlo a vedere ma stavo davvero male. Ma non potevo di certo buttare i miei problemi su di lui, poverino.
"Tu come stai? Bene?" non sapevo che altro dire, "Io? Si, sto alla grande!" esclamò, "Soprattutto ora che sto con te", ma cosa?? Sorrisi per l'imbarazzo e cercai di non darci peso.
Arrivammo vicino al lago e decidemmo di sederci sul prato, che era un po' umido. Mi godei la splendida vista. Amavo quel periodo dell'anno, in cui c'era freddo ma allo stesso tempo si stava bene. Vedere il grande lago mi trasmetteva una grande sensazione di pace, pace che finalmente mi permetteva di liberare la mente da tutti i problemi che mi si erano accumulati. Cedric era silenzioso. Con la coda dell'occhio notai che stava guardando il lago sorridendo, proprio come me. Così, chiusi gli occhi, feci un respiro molto profondo e sorrisi. Ultimamente non mi capitava spesso di avere così tanta quiete attorno me, mi sembrava quasi di non conoscerne nulla a proposito. Sentii un leggero vento sfiorarmi la pelle del viso, era così piacevole, come anche sentire l'erba del prato intrecciata con le mie dita, e i cinguettii degli uccellini sugli alberi poco lontani da dove mi trovavo io. Feci un sospiro di sollievo e aprii gli occhi. Mi piaceva, mi piaceva il rumore del silenzio.
"A cosa stai pensando?" domandò tutt'a un tratto Cedric, "Non sto pensando a nulla" continuai a guardare il paesaggio, mi sentivo quasi ipnotizzata da tutta quella natura,
"Quindi è il nulla che ti fa sorridere così tanto?" continuò a domandare, "Esatto, sorrido perché non sto pensando a nulla di quello che sta succedendo" risposi,
"Sembra bello, non pensare a nulla" mi stava guardando, e stava anche sorridendo, lo vidi con la coda dell'occhio.
"Lo è, dovresti provarci. Lascia andare via ogni pensiero e fai un respiro profondo" mi girai verso di lui, lo guardai e sorrisi anche io, in modo amichevole, "Il fatto è che in questo momento ho un solo pensiero in testa, e non voglio lasciarlo andare" ammise, "Che vuoi dire?" domandai confusa.
Cedric fece una piccola risata, una di quelle che ti scappavano in preda all'imbarazzo, "Tranquillo, non sentirti in obbligo di dovermelo dire",
"Sto pensando a te, e credo che questa spensieratezza che provo mentre ti sto guardando, sia la stessa che provi tu quando pochi minuti fa guardavi laggiù" disse, indicandomi il lago. In quel momento, sentii le mie guance scaldarsi, stavo arrossendo. Quel ragazzo sapeva come trattare una donna, questo era sicuro.
"E perché mai dovrei provocarti tutta questa spensieratezza?" domandai senza paura, "Beh perché sei solare, amo quel sorriso che hai", "E sei bellissima, te l'ho detto?", gli occhi che teneva fissi sui miei mentre diceva quelle parole, mi fecero arrossire ancora di più. Portai lo sguardo sul prato e sorrisi, "Non me lo hai detto, ma me lo hai fatto capire" ammisi, cominciai a giocherellare con un filo d'erba, ci intrecciai un dito ripetutamente.
"Bene", "Bisogna che qualcuno te lo ricordi, per quando stai giù col morale" finì per dire, "Come ad esempio ora",
"Non sono giù col morale, Ced" dissi, tenendo ancora lo sguardo diretto verso il basso, "Invece lo sei, lo dicono i tuoi occhi" con un dito mi alzò il mento, glielo lasciai fare, e così, incontrai nuovamente il suo sguardo.
"Vedi? Hai gli occhi stanchi", "Ma è normale, infondo ne hai passate tante ultimamente", aveva ragione, e non potevo nasconderlo. Sentii gli occhi inumidirsi, volevo piangere, ma alzai gli occhi al cielo e ritirai le lacrime indietro. Non mi sarei mostrata debole.
"Ed è qui che intervengo io, da tuo buon amico, non ti lascerò affrontare i problemi da sola, Amy" continuò a dire, "Ci sarò io, ogni volta che vorrai", mi stavo per commuovere. Cedric era arrivato al momento giusto, quando ogni persona sembrava odiarmi per le mie azioni, senza neanche chiedersi il motivo di ciò. Ma c'era da aspettarselo, era così che faceva la gente. Preferiva odiare che capire.
"Non sai quanto ne sono felice, grazie Ced" mi avvicinai a lui sorridente e lo abbracciai, chiusi gli occhi e mi lasciai andare tra le sue braccia che mi tenevano strette a sé.
E fu in quel momento che udii delle grida in lontananza, non ci diedi importanza e continuai a tenere gli occhi chiusi. Ma poi, quella voce diventò sempre più chiara. Era Nate. Mi allontanai immediatamente da Cedric e mi guardai attorno, e fu lì che lo vidi, furioso per quello che aveva appena visto. Era insieme a Josh, che cercava di trattenerlo dal venire da noi.
"Ehi Amy! Come sta Hermione, eh?" urlò, "Quando la smetterai di mentire, eh bastarda?" urlò ancora, "Nate! Finiscila cazzo!" stavolta fu Josh ad urlare, lo spinse.
"Cazzo" sussurrai, perché dovevano succedere a me queste cose?
Nate, nonostante Josh gli avesse detto svariate volte di lasciar perdere, non sembrò volersene andare, "Diggory! Che cazzo fai, eh? Appena l'hai vista libera hai ben pensato di scopartela?" urlò di nuovo,
"Ehi non dare la colpa a me se lei non ti vuole più, hai capito?" ora anche Cedric si stava arrabbiando, camminò a passo svelto verso di loro, e io corsi il più velocemente possibile verso lui per impedirglielo, "Cedric, per favore! Non farlo" supplicai, mettendogli una mano sul petto, lui si calmò, mi guardò e abbassò la mia mano. Mi girai nuovamente verso di loro, e per mia sfortuna, era arrivato anche Draco, seguito da Tiger e Goyle, "Che cazzo succede qui?" urlò, e per un attimo, i nostri sguardi si incontrarono, "Diggory! Che cazzo credi di fare?",
"Mi dispiace Malfoy, a quanto pare ha trovato il modo di rimpiazzare anche te" disse Nate, sputò a terra e mi guardò furioso, "E tu che cazzo vuoi Miller? Non ne hai avute abbastanza sta mattina?". La testa stava per scoppiarmi. Non trovavo il coraggio di parlare, neppure di muovermi.
"Come hai detto Malfoy?" urlò Nate, e in un attimo, vidi i due avvicinarsi. Non prometteva bene. Anche Cedric si stava avvicinando a loro, ma non sembrava avesse intenzione di fare a botte con nessuno dei due. Cominciarono ad urlarsi contro, e non ci volle poco per Nate e Draco per finire a picchiarsi. Mi portai le mani tra i capelli disperatamente, "Cazzo, basta!" corsi immediatamente verso di loro. Tiger e Goyle stavano incitando Draco a continuare, aveva fatto cadere Nate a terra e lo stavo prendendo a pugni. Josh stava cercando di fermare Draco, senza alcun successo, come anche Cedric.
"Malfoy! Smettila cazzo, smettila!" mi trovavo a pochi centimetri da Nate e Draco, continuai ad urlargli di fermarsi, ma non sembrava voler ascoltare.
"DRACO, CAZZO!" senza preoccuparmi delle conseguenze, lo spinsi con tutta la forza che avevo e gli tirai uno schiaffo. Finalmente si fermò. Nate si alzò velocemente da terra, e prima che provasse ad avvicinarsi di nuovo a Draco, Josh lo spinse via, e io lo guardai "Nate, basta!",
"Tu non parlarmi cazzo" sputò.
Non so con quale rapidità successe, ma mi ritrovai con le mani di Draco attorno al collo, che mi sbatté contro un muro facendomi urlare dal dolore, "Cosa cazzo credi di fare Amy?" sputò, teneva le sue mani sul mio petto, facendomi respirare a fatica, "Prima ti siedi insieme a Diggory, poi ci esci insieme, mi urli contro e mi dai uno schiaffo?!" gridò vicino al mio orecchio,
"Malfoy lasciala!", "Malfoy, così le fai male!", "Smettila Malfoy!", "Malfoy, cazzo, finiscila!", le grida di Josh, Cedric, e persino Nate, che cercavano di fermarlo, mi entrarono in testa. Tiger e Goyle impedivano loro di avvicinarsi a me e Draco, che intanto mi stava facendo mancare l'aria sempre di più, "Draco..." sussurrai con fatica, "E' così che vuoi dimostrarmi quanto mi ami?" dissi tutto d'un fiato. Subito dopo, mi ritornò il respiro. Draco tolse le sue mani dal mio petto, cominciai a tossire. Ma non se ne andò, anzi, si avvicinò. Questa volta, senza toccarmi, portò il suo viso vicino al mio. Non mi mossi. "Sei così ingenua Amy..." sussurrò, "Credi davvero che io ti ami?",
"Non l'ho mai creduto, ma almeno adesso hai ammesso la verità" dissi io, ma la mia verità era un'altra. Quelle sue parole, seppur difficile da ammetterlo, furono come un pugnale, dritto al cuore. Avevo già detto che non credevo che mi amasse, si, e lui aveva detto sempre il contrario. Sapere che in realtà avevo ragione, avrebbe dovuto darmi sollievo, ed invece, fu tutto l'opposto.
"Si, l'ho fatto. Ed è un sollievo non doverti più correre dietro e ripeterti bugie su bugie" disse ancora, "Ma resto comunque dell'idea che non devi avvicinarti ad altri ragazzi, soprattutto Diggory, Adams",
"La storia si ripete a quanto pare, Malfoy" sospirai, "Te lo devo ancora dire che non sei nessuno per dirmi cosa posso o non posso fare, o il concetto ti entra da solo in quella fottuta testa?" dissi io,
"Te lo ripeto ancora una volta Adams, non interferiamo con i tassorosso, intesi? E per te intendo tassorosso, e ogni persona che abbia il pacco lì sotto" sussurrò, "Perché credo che mi conosci abbastanza da sapere che se non fai come ti dico, non finirà bene, vero?" il suo fiato sul collo mi fece venire la pelle d'oca, ma non avrei lasciato che un bastardo del genere mi trattasse di nuovo così, "E ti ho mai realmente obbedito, Malfoy?" domandai, lui continuò a guardarmi, senza rispondere, "Mi sembra di no" sussurrai al suo orecchio.
Dopo di che, feci un sorrisetto, lo guardai un'ultima volta, per poi dire, "Ced, ti va di finire la nostra passeggiata?", "Certo, andiamo".
Feci qualche passo in avanti, mentre i visi di tutti erano rivolti verso me, "Ricorda che hai voluto cominciare tu questa guerra Adams!", mi fermai, senza girarmi a guardarlo,
"No, l'hai cominciata tu il giorno che hai accettato quella scommessa su di me" dissi con molta calma. Continuai a camminare a testa alta, fino a raggiungere Cedric, e andarmene via.
Ciao cari lettori! Come va? Spero bene. Vi è piaciuto il capitolo? Fatemelo sapere con una stellina e un commento!❤️
Ci vediamo presto con un altro capitolo, che conterrà il pov di Draco!!🥰
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