CAPITOLO 35

DUE SETTIMANE DOPO

Trascorsi delle vacanze insolite, molto insolite. Non furono terribili come pensai, ma neanche le vacanze ideali che desideravo.

Dovetti passare due settimane a fingere. Due settimane con un enorme segreto che non potevo rivelare a nessuno, quello mio e di Draco. Non ci fu un giorno che non pensai a quella sera con lui alla torre d'astronomia, e neanche un giorno in cui non pensai a lui. E lui? Si era fatto vivo? Assolutamente no. D'altronde neanche io, ma desideravo così tanto un segnale da parte sua che mi facesse capire che tutte le fantasie e i pensieri che avevo in testa, non erano solamente frutto della mia fantasia.

Con Nate le cose non migliorarono, almeno non da parte mia. Ci eravamo avvicinati, beh, come potevamo non farlo vivendo 24 ore su 24 assieme? Ma io non provavo più nulla di così tanto forte da tenermi aggrappata al pensiero di continuare a stare con lui, al pensiero di amarlo.

Ogni bacio, abbraccio, carezza che ricevetti da lui in quelle due lunghe settimane, non significarono più nulla per me. E ci furono volte in cui persino lui riusciva a capirlo, riusciva a capire che io non ero più la stessa.

Flashback

Era la sera di Natale. Erano tutti così elettrizzati dal passare il Natale insieme, così tanta felicità in una sola stanza.

Aspettammo ad aprire i regali fino alla sera del 25, la nonna di Nate era ancora in viaggio.
I genitori di Nate furono molto gentili con me, mi volevano bene come una figlia. Conoscevano già mio padre, e anche mia madre, nonostante fosse una babbana. Veronica, la madre di Nate, mi raccontò molte storie su mia madre, di come nonostante non avesse il sangue di un mago, la si poteva comunque ritenere tale. Conosceva ogni incantesimo, ogni storia riguardante quel mondo, glieli aveva insegnati mio padre.

Vedere la famiglia di Nate così unita, come anche quella di Lydia, mi faceva venire una nostalgia incredibile, mi mancava la mia mamma. Ma per fortuna avevo tante persone che mi volevano bene, e che non mi facevano mancare nulla.

Debbo dire che mi fece un po' strano conoscere i genitori di Nate, se solo avessero saputo quanto stavo facendo male a loro figlio, non mi avrebbero accolta così bene, anzi, nessuno mi avrebbe voluta in quella casa.
Mi sentivo sbagliata, e così giusta allo stesso tempo. Forse ero stata egoista a pensare solo al mio bene, ma non potevo condannarmi ad amare Nate se non mi rendeva felice.
Mi faceva male, faceva soffrire anche me il fatto di dover spezzare il cuore a qualcuno, ma continuavo a ripetermi che non avevo altra scelta, ed era così. O meglio, ce l'avevo, ed era quella di continuare a stare con lui fino al punto di abituarmi, ma non era quello che volevo. Preferivo fare la parte dell' egoista, stronza e spezzacuore, che passare una altro secondo infelice.

Non lo facevo per stare con Draco, no. Lo facevo perché non amavo Nate, e dovevo ringraziare Draco che me lo aveva fatto capire.
Non sapevo cosa sarebbe successo tra me e Draco, ma sicuramente non avrei voluto smettere quel che era appena iniziato fra noi due.

_________

Arrivò il momento di aprire i regali, ne ricevetti molti.

Quando dovetti scartare il regalo di Nate, lui sembrava più felice di quanto io lo potessi essere.

Era una scatolina verde smeraldo. La aprii lentamente, temevo di vedere cosa c'era al suo interno.
Quando la aprii del tutto, ci trovai una collana con incise le nostre iniziali, cazzo, volevo davvero sotterrarmi, ero stanca di mentirgli.

"C'è una scritta qui" mi indicò l'interno della scatola, "Leggila" mi disse,

la lessi ad alta voce "Qualcosa che non farò mai è smettere di amarti", e leggendo quelle parole, realizzai quanto lui fosse innamorato, quanto mi amasse.

Mi uscii una lacrima mentre guardavo il suo viso sorridente, come potevo fargli questo? Ero crudele, e lui non lo meritava.

"Amore non ti emozionare" mi afferrò la mano ma reagendo d'istinto la spostai,

"Scusami, ho bisogno d'aria" lasciai sul tavolino di marmo quella scatolina e corsi via, era troppo.

Non poteva saperlo, lo avrebbe distrutto.

Sentii dei passi dietro di me, era lui.

"Che ti prende, stai bene?" domandò,

"No, io-" non sapevo cosa dire, le parole non mi uscivano di bocca, "Io-" sussurrai con le lacrime agli occhi,

"Cosa? Lo sai Amy, ti comporti in modo strano da quando sei arrivata, è successo qualcosa mentre ero via?" mi guardò dritto negli occhi, "Non ti piace il mio regalo?" domandò con un filo di voce.

'Non posso ferirlo, non posso farlo, non io' continuavo a ripetermi.

"No, no, non è successo nulla, e il regalo mi piace, lo adoro, grazie" mi avvicinai, accarezzai la sua guancia e poi gli diedi un bacio sulle labbra, un bacio che non mi faceva provare assolutamente nulla. Non so, era come se non riuscissi più a provare emozioni, almeno non con lui.

Fine del flashback

Mi trovavo all'entrata del castello con Nate. Ormai era anno nuovo e le vacanze erano finite.

"Vado in camera con Josh, tu che fai, vieni?" mi domandò,

"No, vi raggiungo più tardi" c'era una cosa che dovevo fare, ovvero scoprire perché cazzo c'era una ragazza che mi fissava in continuazione da quando ero arrivata, si era poggiata sul muro di fronte a me, era inquietante.

Appena i miei amici se ne andarono, decisi di avvicinarmi a lei, ma lei mi precedette.

"Scusa, ci conosciamo?" le chiesi,

"Mh- no, non direttamente almeno" rispose, che ragazza misteriosa, non l'avevo mai vista, forse era nuova,

"Ti serve qualcosa? Ho visto che mi fissavi" dissi sincera,

"Beh in realtà si, ti va di dirmi dov'è la sala comune dei serpeverde? Ho visto lo stemma sul tuo bagaglio, quindi ho supposto che fai parte di quella casata" mi disse,

"Si, tu che casata sei?" domandai mentre iniziammo ad avviarci verso la sala,

"Serpeverde anch'io, ma diciamo che sono un po' disorientata" che ragazza strana, pensai,

"Oh non preoccuparti, a volte faccio fatica ad orientarmi anch'io" ammisi, scoppiammo a ridere entrambe.

"Non mi sono presentata, che sbadata" arrivammo alla porta dell'entrata della sala, "Mi chiamo Astoria Greengrass, piacere di conoscerti" disse,

"Sono Amy Adams, molto piacere" le sorrisi e lei ricambiò, aprii la porta usando la parola 'green' ed entrammo. La stanza era piena di studenti che si salutavano e parlottavano.
Sorrisi quando vidi una chioma bionda, quella bella chioma bionda, "Draco!" urlai per far sì che mi sentisse, lui si girò di scatto e mi guardò per poco, il suo sguardo venne catturato da quello di Astoria, che si trovava accanto a me.

"Amy??" fece lunghi passi verso di noi, "Che cazzo ci fai insieme a questa?" puntò un dito contro Astoria, si conoscevano? Sembrava piuttosto arrabbiato, mentre Astoria era divertita,

"Ei Draco, da quanto tempo!" esclamò lei, e si, si conoscevano, magari era una delle sue vecchie puttanelle,

"Voi due vi conoscete?" domandai,

"No" rispose Draco in fretta,

"Si, in realtà, le nostre famiglie si conoscono, e io e lui siamo praticamente cresciuti insieme" Draco non sembrava contento di quel che stava dicendo, era strano,

"Voi due invece? Vi conoscete?" domandò lei indicandoci,

"Ehm- si" risposi io, lo guardai, ma lui era troppo impegnato a guardare lei, che gli prendeva?

"Tu- come la conosci?" mi chiese Draco freddo,

"Ci siamo conosciute poco fa in realtà, aveva bisogno di qualche indicazione per arrivare qui" lui scoppiò a ridere, che cosa lo divertiva così tanto? "Vieni con me" mi afferrò dal braccio e mi trascinò via con lui, percorremmo il lungo corridoio dei dormitori fino ad entrare nella sua stanza.

"Si può sapere cosa ti prende?" domandai incarcando il sopracciglio destro,

"Non devi più avvicinarti a lei, non parlarle, semplicemente ignorala" sembrava essere serio, e sapevo che c'era qualcosa sotto, che io non sapevo,

"Ok, lo farò" incrociai le braccia al petto,

"Bene",

"Ma prima devi spiegarmi il motivo" dissi, non volevo essere all'oscuro da quel che stava palesemente nascondendo,

"E' una cazzo di vipera, non l'hai vista?",

"Non mi sembra" mi limitai a dire,

"Lo è, fidati, e voglio che tu le stia alla larga" continuava ad avere quel tono serio che non mi rassicurava affatto, "Ti prego, lo faccio per il tuo bene" continuò a dire,

"Va bene, mi fido" cercai di farglielo credere, perché qualsiasi cosa ci fosse sotto, non me l'avrebbe detta, quindi lo avrei scoperto in un altro modo. Magari poteva essere pericoloso, ma lo avrei chiesto ad Astoria.

"Grazie" mi prese il viso e mi baciò, mi era mancato, ma prima di poter realizzare le nostre favole, dovevo chiarire con Nate, con tutti.

"Aspetta" mi staccai da lui, "Ho bisogno di tempo, devo ancora lasciare Nate, e devo ancora capire cos'è che siamo, noi due" dissi,

"Non hai ancora capito che ti amo, e che ti voglio tutta per me?" avvolse le sue braccia intorno a me e mi strinse a sé, riuscii a sentire il suo profumo pervadere le mie narici, quanto mi era mancato.

——————

Tornai nella sala comune della mia casata, speravo di trovare Astoria.
La vidi seduta sulla poltrona all'angolo della sala, sembrava come se fosse in attesa dell'arrivo di qualcuno.

"Astoria!" urlai, appena mi vide fece un ghigno, "Amy, ti stavo aspettando!" disse, perché mai avrebbe dovuto aspettarmi?

"Mi aspettavi?" domandai confusa,

"Si, Draco deve averti fatto il lavaggio del cervello dicendoti di starmi alla larga, e tu, cara Amy, vuoi sapere il motivo da me, mi sbaglio?" era esattamente così,

"Allora qual è il motivo?" domandai,

"Io non ho problemi a dirtelo, a differenza di Draco" prese una ciocca dei suoi capelli ondulati e se li attorcigliò al dito,

"Ok- allora dimmelo",

"Diciamo che io e lui stavamo insieme una volta-" si fermò e io sbiancai, Astoria era la sua ex? Perché non ne sapevo nulla? "Ma poi lui ha cominciato ad essere violento, i miei genitori lo hanno scoperto e ci hanno fatti allontanare, ma io continuo a volergli bene, non lo odio come crede lui", "E ora che sono tornata con l'intento di essere sua amica, lui pensa che io voglia vendicarmi o non so cosa" si mise a ridere, la guardai stranita, non sapevo se fidarmi, "Ma io non lo farei mai, per me è acqua passata" mi chiarì.

Sicuramente, potevo credere alla parte di Draco che era violento, ammetto che era così in passato, credevo anche che fossero ex, aveva senso se a Draco non le stava a genio, ma non sembrava una persona con cattive intenzioni come lui pensava.

"Ti ho turbata?" notò che ero silenziosa,

"No, assolutamente",

"Per fortuna, allora credi a me o credi a Draco?" questa ragazza era molto curiosa, stava sempre a fare domande,

"Credo che Draco non mi abbia detto tutta la verità, e con la tua versione capisco il perché, quindi grazie Astoria" le sorrisi.

La prima cosa che volevo fare dopo quella conversazione, era quella di andare in camera di Draco, e cercare di capire perché non mi aveva raccontato nulla di quello. Non volevo arrabbiarmi con lui, perciò, tentai di mantenere la calma. Volevo solo capire e sentire la sua spiegazione.

Salutai Astoria, mi domandò dove stavo andando e le dissi la verità. Lei, come se lo avesse già immaginato, fece una risatina e con voce divertita mi disse 'Spero che tu possa trovare le risposte che stai cercando'.
Me ne andai con un paio di dubbi in testa, speravo solo che Draco mi avrebbe detto la verità quella volta.

Ma quel che mi sarebbe aspettato in quella stanza qualche minuto dopo non potevo neanche immaginarlo.
Non potevo immaginare che quella, era solo un orribile bugia, che tutto quello che c'era stato e che mi aveva fatto amare quel ragazzo era solamente una menzogna.

Stavo percorrendo il corridoio che mi portava nella sua stanza, notai che la porta era socchiusa. Ad ogni mio passo riuscivo a sentire le emozioni emergere, sentivo la paura per quel che mi avrebbe potuto dire, e la rabbia, per quel che avrebbe potuto fare. Ma tornando un po' con i piedi al suolo, riuscii a notare che ad ogni mio passo, una voce femminile era sempre più vicina, o anzi, più voci.

Rallentai il passo, ma mi stavo comunque avvicinando a quelle voci, ero più che sicura che provenivano da quella stanza, quella di Draco. Lui non era solo, questo spiegava la porta socchiusa, ma perché l'avrebbero lasciata così se non di proposito? Pensai.

"Giuro che vi uccido se osate dirle qualcosa", ero vicina alla sua porta,  riconobbi immediatamente la voce di Draco, ma cosa voleva dire quel che aveva appena detto?

Magari non erano affari miei, ma morivo dalla voglia di sapere, così, decisi di rimanere fuori la porta ad origliare. Poggiai delicatamente un orecchio su di essa e continuai ad ascoltare senza farmi troppi problemi.

"Io non le dirò nulla, stai pure tranquillo amico", "Neanche io, non farò nulla, no" dal loro modo di parlare riconobbi chi erano, Tiger e Goyle. Sentii una risatina che sembrava provenire da una quarta persona, ma non capivo chi poteva essere.

"Oh Dracuccio, povero stupido" era la voce femminile di prima, e in quel momento mi fu più chiara, era la voce di Pansy, "Non mi farai tenere la bocca chiusa, e neanche ad Astoria" rise ancora,

"Credete che questo sia uno scherzo? Non potete dirglielo cazzo, le rovinerete la vita!" urlò Draco, il mio cuore iniziò ad accelerare, non capivo cosa stava succedendo lì dentro.

"No, la rovineremo a te. Lei ti odierà a morte, e tu non riuscirai a sopportarlo. Ma tranquillo, la nostra vendetta è già in atto, non puoi più cambiare le cose" Pansy rise ancora, "Astoria ci ha già pensato, Amy saprà della scommessa" fu quando sentii il mio nome che spalancai gli occhi e mi sentii quasi senza respiro.

Non sapevo cosa voleva dire, ma ora ero certa che riguardasse me, non era nulla di buono, e neanche qualcosa che le mie orecchie avrebbero voluto sentire o che io avrei voluto scoprire così.

Ma purtroppo, i fatti erano quelli, mi mancava solo capire di cosa si trattasse.

"Brutte troie! Non le direte nulla!" urlò Draco, era su tutte le furie. Fu in quel momento che decisi di entrare in quella stanza. Aprii la porta e di fronte a me incontrai proprio loro, Draco, Pansy, Tiger e Goyle. Mi guardarono sbalorditi, tranne Pansy, era come se la mia entrata fosse già stata prevista, come se facesse parte del piano di Pansy, e di Astoria, da quel che capii.

"Di quale cazzo di scommessa parlate?" domandai su tutte le furie,

"Amy-",

"No. Voglio sapere tutto, e lo voglio sapere ora" feci sbattere la porta dietro di me e guardai Draco dritto negli occhi con rabbia, perché sapevo che quel che avrei sentito non sarebbe stato nulla di gradevole.

Ciao ragazzi!
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