CAPITOLO 32

UNA SETTIMANA DOPO

Era il giorno della partenza di Nate e ci stavamo tutti dirigendo verso il cortile del castello per salutarlo.

L'aria era fredda, così fredda che riuscivo a creare nuvole di fumo con la bocca. Dal cielo iniziarono a cadere fiocchi di neve, capaci di coprire il terreno così tanto da far diventare il paesaggio bianco.

Ero uscita leggera, con una felpa corta senza cappuccio e un paio di jeans di colore bianco, giusto per rimanere in tono. Stavo congelando, quasi tremavo.

"Tieni amore" Nate mi offrì il suo cappotto pesante ma io rifiutai scuotendo la testa,

"Devi fare un lungo viaggio, morirai di freddo senza quello" dissi,

"Prendilo, ne ho un altro in valigia" si avvicinò a me e me lo mise sulle spalle,

"Ne sei sicuro?" gli chiesi,

"Si, non preoccuparti" mi diede un bacio sulla fronte e mi abbracciò, "Mi mancherai un sacco" sussurrò al mio orecchio,

"Anche tu mi mancherai" gli sorrisi, mi dispiaceva non poterlo più vedere fino al ritorno delle vacanze, quell'ultima settimana passammo ogni giornata insieme e questo mi aiutò a ritornare in me. Ma ogni volta che non ero con lui, non riuscivo ad evitare il pensiero di me e Draco, era troppo forte.

Tuttavia, ero sicura di poter tenere a bada quegli stupidi pensieri, e sicuramente, non avrebbero potuto rovinare il rapporto che avevo con Nate.

"Signorino Miller, è pronto? Hagrid la accompagnerà" la voce della professoressa McGranitt dietro di me rimbombò nelle mie orecchie,

"Aspetta, solo un altro po'" mi rivolsi a Nate,

"Va bene professoressa, lo raggiungo subito" la professoressa annuì con la testa e andò via, mentre Draco, Lydia e Josh, dopo averlo salutato, fecero lo stesso.

"Non voglio che te ne vada" sussurrai al suo orecchio mentre attorcigliavo le mie braccia intorno a lui,

"Lo so amore, ma devo andare" disse, "Prometto di inviarti una lettera appena posso", non era la distanza quella che temevo, ma bensì quel che sarebbe successo se non avessi più passato il tempo con lui.

Come avevo già detto, Draco non faceva altro che stare nella mia testa ogni volta che non avevo altro tipo di distrazione. E la mia distrazione per un'intera settimana era stata proprio Nate.

Sapevo che era sbagliato, stare con un ragazzo non doveva avere come scopo non pensarne un altro. Ma era l'unico modo che funzionava.

Draco mi aveva fottuto la testa, ebbene sì, non potevo non ammetterlo. Non capivo ancora il senso, non capivo in quale modo, ma era definitivamente così.

Non avevo mai provato qualcosa di simile, era difficile da spiegare. Era come se il mio corpo e la mia mente si fossero divise in due parti.

Una parte, lo amava. L'altra, lo odiava. E queste due parti si trovavano in una guerra continua. Quale delle due avrebbe dovuto vincere? Da quale parte mi sarei dovuta schierare?

Non ne avevo la più pallida idea, ma tutti questi pensieri resero una cosa chiara.

Non amavo affatto Nate, e dire il contrario per tutto quel tempo era stata un'immensa menzogna, a lui, e soprattutto a me stessa. Ed in quel momento non ne ero neppure innamorata, perché quando si prova un sentimento del genere, non si agisce come avevo fatto io.

Quando si è innamorati, non si usa quella persona come distrazione, non si desidera qualcun altro e non si spera di passare il minor tempo possibile con essa. Ed io, avevo fatto tutto questo, senza neanche che se ne accorgesse.

Ero stata una persona terribile con lui, e non se lo meritava. Ma sapete il bello?

Non sentivo il senso di rimpianto divorarmi dentro, divorarmi l'anima. Ed ero forse un mostro per questo?

A volte mi capitava di pensare ai bei momenti con lui, ammetto che ce n'erano stati molti. Ma nessuno di questi momenti mi aveva fatto sentire felice come quelli con Draco.

Con Nate ero stata bene, ma non bene quanto volevo. E per questo motivo ho provato a cercare quel bene da un'altra parte, senza pensare alle ferite che avrei lasciato durante il mio cammino per la felicità.

Mi sentivo una persona egoista, egocentrica, malvagia. Più ci pensavo, e più mi rendevo conto che ero diventata proprio come la persona che disprezzavo più al mondo. Ero come Draco, e magari per questo riuscivo a stare bene quand'ero con lui, perché mi sentivo compresa.

Con lui non avevo bisogno di cambiare atteggiamento, non dovevo sentirmi non abbastanza, perché lui era proprio come me.

Magari per questo lo avevo odiato per tutto quel tempo. Non riuscendo ad accettare la pazza che ero diventata, non potevo neanche accettare un altro pazzo come me. Odiando la me egoista, odiavo anche Draco.

Perciò, avrei dovuto fare qualcosa. Avrei dovuto dire la verità a Nate e lasciarlo in quell'istante, ma mentre lo guardavo negli occhi, non riuscivo più ad emettere suono. Perché una volta che lo avrebbe saputo, lo avrei perso. E perdendo lui, avrei perso l'unica cosa sana e forse anche umana che mi era rimasta di me, almeno che non l'avessi già persa.

"Dimmi una cosa, Nate" dissi guardandolo negli occhi,

"Che cosa?" chiese lui,

"Io ne valgo la pena?" domandai con gli occhi che da un momento all'altro sarebbero scoppiati in lacrime, "Cioè- ne vale la pena amare una persona come me?",

"Tu, Amy Adams, sei dolce, bella, solare, pura, pazza, strana, stronza, scema, lamentosa e sì, ne vali assolutamente la pena", "E sai una cosa?" mi chiese,

"Cosa?" dissi col sorriso sul viso,

"Sei la cosa migliore che mi sia capitata, e se non ne valessi la pena, non sarei qui a dirti questo, a dirti che ti amo, Amy" a quel punto, si avvicinò per baciarmi e sentii le lacrime rigarmi lentamente il viso,

"Perché piangi?" si staccò da me e mi guardò dritta negli occhi,

"Perché..." abbassai lo sguardo, "Tu meriti il meglio, ed io credo di non esserlo, non sono abbastanza..." dissi asciugando le lacrime in fretta,

"Questo non è vero, tu sei abbastanza per chiunque, tu sei il meglio", "E giuro che non riesco ad immaginarmi con qualcun'altra al posto di te",

"Grazie" feci un grande respiro, "Per tutto, davvero", era follemente innamorato, ed io non ero capace di rovinare i suoi sogni,

"Non devi ringraziarmi",

"A volte, è bene permettere agli altri di farti ricordare il bene che ti vogliono", "Quindi ti ringrazio, avevo bisogno di sentirti dire quelle parole" sorrisi dolcemente,

"E' vero, è importante farsi ricordare, in questo caso dobbiamo ricordarci quanto ci amiamo",

"Già..." non potevo ferirlo, non in quel momento, "Credo che tu debba andare" ridacchiai, "Fa' buon viaggio", lui mi ringraziò, lasciò un ultimo bacio sulle mie labbra e andò via.

Rimasi lì, con le lacrime agli occhi e piena di pensieri, arrabbiata con me stessa perché non avevo trovato il coraggio di essere sincera con quel ragazzo così puro e dolce che non meritava un cuore infranto a causa mia, ma che inevitabilmente, avrebbe un giorno sofferto e mi avrebbe odiata per la terribile persona che ero diventata.

__________

"Stai bene?" mi domandò Draco, mi trovavo con lui in camera sua, sdraiati sul letto, da quasi tutto il pomeriggio, ma non parlammo più di tanto, ero stata piuttosto silenziosa da quando Nate era andato via,

"Certo, perché me lo chiedi?",

"Beh perché non hai detto neanche una parola da quando sei entrata qui, quindi te lo richiedo, stai bene Amy?" disse sollevando il capo e guardandomi negli occhi,

"No, non sto bene" sospirai,

"Ti va di dirmi il motivo?" mi chiese, ma non avrei potuto farlo poiché riguardava soprattutto lui,

"Ho scoperto una parte di me completamente sbagliata" dissi,

"Sbagliata? E perché?",

"Non lo so, ma temo che quella parte possa ferire una persona che mi sta a cuore, e che si possa..." mi fermai,

"Possa?",

"Che possa- fare qualcosa di cui potrebbe pentirsi, perché- non è giusta, non è coerente ecco", non potevo credere che mi stavo seriamente confidando con lui,

"E dimmi, questa cosa ti renderebbe felice, almeno per un momento?" mi chiese,

"Si, lo farebbe" risposi io,

"Allora, se ti rende felice, è qualcosa di giusto",

"Ma io non posso... non posso farlo",

"Perché dici questo?",

"Se lo facessi, ferirei i sentimenti di una persona e-" non potei fare a meno di piangere, "Nate mi odierà a morte" in preda al panico dissi il suo nome,

"Nate? Cos'è successo?" chiese confuso,

"Nulla, mi faccio solo troppe paranoie" scoppiai a ridere mentre asciugavo le lacrime, "Sto bene", mi soffiai il naso,

Draco si avvicinò terribilmente vicino a me, "Non stai bene, e hai bisogno di sfogarti" mi accarezzò la guancia con la sua mano fredda, "Puoi dirmi quello che vuoi, di certo non ti giudicherò" disse sorridendo,

"Non posso, Draco", continuò con le sue dolci carezze, mentre io mi stavo lentamente immergendo nei suoi occhi grigi,

"Va bene, non dirmelo", "Ma di qualsiasi cosa si tratti, voglio che tu sappia che, se si prende una decisione e si ferisce qualcuno, non significa che hai sbagliato, significa solo che hai preferito la tua felicità a quella di qualcun altro, e non c'è nulla di sbagliato nel pensare a sé stessi ogni tanto" con un dito mi asciugò le lacrime che continuavano a scendere,

"Lo credi davvero?" gli chiesi,

"Si, lo credo",

"Allora credi che sia giusto provare sentimenti per qualcuno che non sia il mio ragazzo ed essere così codarda da non ammetterlo?",

"Si, lo credo", e fu in quel momento che capii che lui sapeva esattamente di cosa stavo parlando.

Lo capii dai suoi occhi, quegli occhi che mi guardavano e chiedevano in silenzio di raccontare tutta la verità. Lo capii dal suo sguardo, lo stesso che aveva ogni volta che eravamo sul punto di baciarci. Lo capii dalle labbra che non smise di mordersi e lo capii, perché ogni suo gesto corrispondeva esattamente a quel che mi ero immaginata qualche secondo prima.

E avevo ragione. Mi si avvicinò come se fosse la cosa più normale al mondo e si fermò solamente quando si trovò ad un centimetro dalle mie labbra, con il pollice mi accarezzò il labbro inferiore e io chiusi gli occhi per lasciarmi trasportare dal momento, ma appena sentii le sue labbra entrare in contatto con le mie aprii gli occhi e cercai di tornare nella realtà, perché quella era solamente una stupida favola che volevo vivere assieme a lui, ma che non si sarebbe mai potuta realizzare.

"Draco- non possiamo baciarci di nuovo" dissi quasi come un sussurro,

"Lo so, Amy" alzammo entrambi lo sguardo per guardarci e poter perderci negli occhi dell'altro,

"Non posso più farlo, non è giusto" dissi ancora,

"Invece è giusto", "Ma come hai detto tu, sei così codarda da non riuscire ad ammetterlo. Non te ne faccio una colpa, sono anch'io un codardo e sono troppo orgoglioso. Ma so che arriverà un giorno in cui riusciremo entrambi ad essere sinceri l'uno con l'altro, e quel giorno, chissà, troveremo la felicità che da tempo aspettavamo".

Ciao! Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere con una stellina e un commento🦋❤️ 

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