8.A year later
UN ANNO DOPO...
Era passato un anno dalla morte di Uther, dalla prigionia di Morgana e l'incoronazione di Arthur e Camelot non poteva essere un regno più fiorente. Sotto il regno di Arthur, Camelot aveva iniziato a vedere la luce alla fine del tunnel che era stato il regno di Uther.
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I piani di Arthur di attaccare Draken erano dovuti essere rimandati, dato che il processo di reclutamento dei nuovi soldati di origine comune si rivelò essere più lungo del previsto.
Centinaia di documenti dovettero essere scritti e inviati in ogni villaggio e in ogni angolo del regno; i nuovi aspiranti cavalieri dovettero prima essere sottoposti ad una formazione di base e poi allenarsi con i cavalieri più esperti e imparare con loro le tecniche più adatte per sconfiggere i guerrieri e bestie di Draken. L'impegno dei nuovi cavalieri dimostrò che Arthur aveva ragione: ogni uomo poteva avere un grande talento nel combattimento con la spada ed diventare un grande cavaliere. Inoltre, Arthur si accorse che quelli nuovi gli erano particolarmente devoti, data la fiducia che il re gli aveva dato.
Uno in particolare colpì il re.
Elyan era il fratello maggiore dell'ex serva di Morgana, Ginevra. Era il fabbro di Camelot e in segreto un guerriero di grande talento. Arthur gli diede il permesso di visitare più di una volta la Strega, come ricompensa per i suoi progressi veloci.
Dopo sei mesi, il re aveva voluto testare il suo nuovo esercito. Così ordinò loro di attaccare Essentir, non avendo dimenticato il piano di re Cenred di impossessarsi di Camelot con l'aiuto di Morgana. Arthur fu molto orgoglioso dei suoi uomini per averci impiegato solo due giorni a distruggere Cenred e provò molta soddisfazione mentre assisteva all'impiccagione del re sconfitto.
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Tuttavia, i cambiamenti non riguardarono solo i cavalieri, ma anche la vita a Camelot in generale.
Re Arthur ridusse le tasse per i contadini e aumentò quelle dei nobili; permise a persone di diverse classi sociali di sposarsi tra loro e non considerava la parola di un nobile come la verità assoluta; come un tragico episodio, accaduto nella città bassa, dimostrò.
Un giorno, uno dei vecchi cavalieri di Uther violentò una contadina ed era certo di poterla fare franca senza conseguenze, come avveniva di solito con Uther sul trono: nessuno poteva osare insultare o accusare un cavaliere e assurdamente le vittime erano coloro che venivano punite. Tuttavia, con Arthur le cose erano diverse. Vedendo i cambiamenti nella città, la giovane ragazza adolescente e suo fratello, Daegal, trovarono il coraggio di denunciare il reato al re.
Dopo le dovute indagini, l'uomo fu giudicato colpevole e il re non esitò a infliggergli una punizione esemplare. Ordinò al macellaio di castrare il cavaliere, che in seguito dovette mangiare il proprio pene nel cortile principale davanti a tutti, vittima compresa.
Da quel giorno in poi, la gente iniziò ad amare e rispettare il loro nuovo re. Dette loro speranza; permise loro di diventare importanti, anche se non erano di nobili origini. Gli fece sentire protetti e amati, nonostante le sue punizioni crudeli. Il messaggio era chiaro: fino a quando si seguivano le sue leggi e ci si comportava come bravi cittadini, non c'era bisogno di temere il proprio re. In caso contrario, era meglio sperare di non essere mai nati.
Questo era probabilmente quello che Morgana aveva pensando dal profondo della sua prigione nel corso dell'ultimo anno. Tranne che per la prima settimana di reclusione, aveva vissuto nel buio più assoluto. Stava lentamente impazzendo, sapendo che nessuno l'avrebbe mai salvata.
Le sue uniche fonti di consolazione erano il vaso che conteneva la testa di sua sorella, che abbracciava ogni giorno quando dormiva; le persone inviate a scoparla e il medico che suo fratello aveva assunto per badare a lei.
Gaius non se l'era sentita di prendersi cura della donna che aveva visto crescere da quando era bambina in quelle condizioni, quindi Arthur assunse il dottor Edwin Muirden. Il re gli disse che poteva fare quello che voleva a Morgana, a patto di assicurarsi che non desse alla luce dei figli bastardi, perché gli unici bambini di sangue reale che voleva a Camelot erano i futuri figli che avrebbe avuto con Merlin.
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Quando la formazione dei cavalieri progredì bene e velocemente, Arthur chiese a Geoffrey di Monmouth di trovargli tutte le mappe di Draken presenti nella biblioteca del palazzo. Quando questo non fu abbastanza per preparare un buon piano d'attacco, mandò spie a Drakaria a cercarne altre e a scovare passaggi segreti per entrare nel castello.
Una volta ottenute queste informazioni, Arthur studiò giorno e notte.
In quattro mesi imparò a memoria ogni parte del castello, ogni passaggio, ogni città e villaggio del regno di Draken e i nomi degli amici (e anche dei loro parenti) più fidati di Merlin e dove vivevano. Era sicuro che ora conosceva Draken quasi meglio di Balinor stesso.
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Quindi sì. Le cose andavano bene a Camelot e le persone ringraziavano gli Dei tutti i giorni che Arthur era il loro Re.
E undici mesi dalla sua incoronazione, Arthur si trovò sul suo miglior cavallo in testa al più grande esercito di tutti i regni, in marcia verso Draken e il suo amore.
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A Draken, le cose tornarono normali dopo i quattro giorni frenetici di festeggiamenti. Merlin abbracciò completamente i suoi doveri di principe ereditario e suoi sudditi lo amavano molto, data la sua naturale gentilezza e forte devozione per il bene del suo popolo.
Inizialmente Merlin era preoccupato per il possibile ritorno di Arthur, soprattutto dopo la notizia della morte di re Uther. Passò un sacco di tempo a scrutare l'orizzonte con la paura di vedere un esercito rosso, ma non era mai successo; così si convinse che Arthur lo aveva dimenticato e che i suoi desideri per Merlin erano stati solo una cotta passeggera.
Gwaine si era trasferito a Drakaria quasi subito dopo il compleanno di Merlin. Suo padre aveva cominciato ad abusare di alcol dopo la scomparsa di Freya ed era diventato una persona molto diversa. Per evitare ulteriori litigi, Gwaine aveva deciso di vivere nella capitale.
L'amicizia tra Merlin e Gwaine era diventata più forte che mai e il principe notò un cambiamento nel modo in cui il suo amico lo guardava. Non passò molto tempo che vide Gwaine confessare che voleva essere più di un amico per Merlin e che si sarebbe preso cura di lui e che non lo avrebbe mai abbandonato come aveva fatto Freya. Merlin rimase scioccato, ma dovette dire a Gwaine che lo vedeva solo come amico.
Dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante, Gwaine aveva sorriso e detto a Merlin che non sapeva cosa si stava perdendo e che, nonostante tutto, gli andava bene rimanere amici.
Ci vollero un paio di mesi per superare l'imbarazzo, ma poi divennero inseparabili.
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Tutto cambiò, una sera, quando le campane annunciarono l'arrivo di un esercito nemico.
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L'esercito di Camelot riuscì a giungere al castello degli Emrys più facilmente del previsto.
Il piano era semplice: la maggior parte dell'esercito, guidato da Arthur, avrebbe distratto i soldati di Draken, mentre un gruppo più piccolo, guidato da Leon, sarebbe entrato nel castello utilizzando il passaggio segreto vicino alle scogliere del lago. Una volta dentro, avrebbero aperto il cancello principale per Arthur.
Il re inviò George all'interno con una bandiera bianca per consegnare un messaggio a Balinor e Merlin.
Pochi minuti dopo il suo ritorno con il rifiuto delle condizioni di Arthur, Leon aprì il cancello e Arthur poté finalmente marciare all'interno.
Il biondo sorrise e pensò: 'sto arrivando, amore mio'
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Sentendo l'allarme, sia Merlin che Gwaine si precipitarono nella sala del trono, dove si trovavano suo padre e i suoi cavalieri più fidati; Lancillotto incluso.
"Padre, cosa sta succedendo? Chi ci sta attaccando? "
"Camelot. Ci hanno circondato, ma per ora non stanno facendo del male alla popolo ... solo ai cavalieri" Balinor era ovviamente preoccupato
"Ma come? Camelot non è mai stato più forte di noi!"
"Non lo so, figliolo. Le uniche cose che so è che sono migliaia e sono forti, molto forti"
In quel momento, una guardia annunciò che un messaggero di Camelot aveva chiesto di poter consegnare una lettera da parte di Re Arthur.
George entrò e consegnò la lettera a Sir Richard, primo cavaliere di Balinor, che iniziò a leggerla.
'Re Balinor,
Se si arrende senza combattere, prometto di non ferire il vostro popolo o chiunque sotto il vostro comando. Arrendetevi e tutto finirà senza ulteriore spargimenti di sangue. Non può vincere contro di noi.
Tornerò nel mio regno in pace, se presterete un giuramento di lealtà a me e se mi darete vostro figlio, il principe Merlin, per riportarlo con me a Camelot.
Voglio solo ciò che è mio.
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Merlin, amore mio,
Ti darò mezz'ora di tempo per venire da me di tua spontanea volontà, senza che ci siano conseguenze tragiche. Il tuo rifiuto significherà guerra.
Vieni con me e saremo felici per il resto della nostra vita.
Spero che sceglierai saggiamente, tesoro.
Con tutto il mio cuore
Arthur Pendragon, re di Camelot '
La sala cadde nel silenzio più totale e Merlin era pietrificato. Tutto questo era a causa sua. Solo perché Arthur lo voleva. Stava per sentirsi male.
Balinor non era messo meglio. Prese la lettera da Sir Richard e la strappò.
«Di al tuo re che questa è la mia risposta. Mio figlio non sarà mai suo!!" gridò con rabbia.
Una volta che George se n'era andato, Balinor si rivolse a Merlin.
"Devi andartene. Non importa dove, ma devi andare lontano da qui. Porta Gwaine, Lancillotto e Will con te"
"No! Non posso lasciarvi. Io sono il principe ereditario. E' mio dovere proteggere la mia gente"
"Lui ti vuole, Merlin. E che io sia dannato se gli permetterò di toccarti. Per favore, figliolo, fallo per me, per tua madre e per Draken. Lui ci sconfiggerà, ma almeno tu sarai al sicuro "
"Tuo padre ha ragione, caro" Hunith andò accanto al marito davanti al figlio. "Fino a quando starai al sicuro, Draken non sarà mai sconfitto veramente"
Prima che Merlin potesse rispondere, la stessa guardia entrò e serrò la porta, gridando, "Sono entrati!"
"Va, Merlin, per favore" Balinor lo pregò.
Vedendo che non riusciva a dissuaderli, Merlino annuì. Sua madre lo baciò sulla fronte.
"Ti amo, bambino mio. Ricordati che qualunque cosa accada, il nostro amore per te è più grande del cielo, più profondo del mare, più forte degli alberi della foresta ed infinito come la magia stessa"
Merlin aveva gli occhi umidi. Questo era ciò che sua madre era solita dirgli ogni volta che da bambino aveva paura. Il suo cuore si riempì dell'amore dei suoi genitori.
Balinor lo abbracciò: "Va ora. Utilizza la porta d'oro segreta per fuggire. Noi li distrarremo il più a lungo possibile. Arthur non ti porterà mai via"
"Ne dubito fortemente" disse una voce malvagia dietro di loro.
Tutti si voltarono verso la voce e infatti Re Arthur era sulla soglia della porta che aveva appena sfondato. Guardava Merlin come un predatore.
"Arthur" sussurrò il principe di Draken, facendo un passo indietro istintivamente.
"Ciao, amore. Mi sei mancato" sogghignò Arthur.
Tutti i diritti vanno a: b92morgan
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