31. THE END

Ecco l'ultimo capitolo ... NON CI POSSO CREDERE!!

I ringraziamenti sono alla fine.

IMPORTANTE!!!: questo capitolo è una sorta di Crossover, nel senso che per l'aspetto e i nomi di alcuni personaggi (i figli di Merlin e Arthur da adulti) mi sono ispirata ad alcuni personaggi dei miei film e telefilm preferiti (alias Harry Potter e Once Upon a Time [c'era una volta]). Ad esempio, per l'aspetto fisico di Emma Pendragon ho preso spunto da Emma Swan di Once Upon A Time.
Se non li avete mai visti, NON VI PREOCCUPATE... il capitolo è comprensibilissimo lo stesso... questo avviso è solo per coloro che potrebbero notare certe somiglianze e rimanere perplessi.
Comunque alla fine del capitolo ho messo le immagini di come mi sono immaginata io i personaggi...

GOTEVI LA LETTURA (spero)

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

     

I re di Camelot, insieme a tutti i loro più fidati cavalieri, Gwen e Mithian, erano nella Sala del Trono, intenti a esaminare la mappa di Albion.

Per la prima volta, la Sala era decorata con una tavola rotonda al centro, fatta di legno e decori in oro, alla quale gli uomini erano seduti. La battaglia che gli aspettava sarebbe stata pericolosa e molto rischiosa - molti di loro non sarebbero tornati a casa, non da vivi almeno - ed ecco perché Arthur aveva deciso che quegli uomini, che lo avrebbero seguito fino alla morte, meritavano più di una pacca sulla spalla per la loro lealtà, si meritavano di sedere alla stessa altezza del re, dove nessun uomo aveva più importanza di un altro... Meritavano di sedersi alla Tavola Rotonda.

"Sire, abbiamo ricevuto notizia che dopo che la vostra dichiarazione di guerra ha raggiunto Morgana, un'altra ondata di Sassoni ha attraccato sulle nostre coste. Ora il loro numero equivale al nostro. È probabile che altri arriveranno nei prossimi mesi. Avete fatto molto bene a dichiarare guerra a Morgana adesso, miei signori, prima che il loro numero aumentasse" Disse Leon, rivolgendo uno sguardo d'approvazione verso Merlin, sapendo che era stato lui a decidere di attaccare la strega il più presto possibile.

"La domanda ora è: dove si svolgerà la battaglia?" Chiese Arthur, guardando la mappa srotolata sul tavolo.

"La soluzione migliore è quella di aspettare che sia la strega a venire qui a Camelot e di prepararci a un assedio, perché per quanto grande possa essere il suo esercito, le mura di Camelot terranno" Propose Elyan.

Arthur e Merlin si scambiarono uno sguardo complice: avevano già discusso la questione tra loro la sera precedente.

"In realtà, king Merlin ed io abbiamo deciso di incontrarli su un campo di battaglia, da uomo a uomo. Lontano dalla città"

I cavalieri rimasero a bocca aperta.

"Mio Signore, ve lo sconsiglio!" Disse Sir Leon, "Qui abbiamo un grande vantaggio... Non solo abbiamo il vantaggio di giocare in casa, ma anche il fatto che i Sassoni, non avendo molti castelli nelle loro terre, non sono abituati ad assediarne uno. Al contrario, sono maestri nel combattimento in un campo aperto. Se cavalchiamo ad incontrarli, perderemo il vantaggio che il castello ci offre"

"Lo so, Leon. Tuttavia, noi siamo re e quando siamo stati incoronati, abbiamo giurato che avremmo protetto il popolo prima di tutto... compreso prima di noi stessi. In caso di assedio, non saremmo in grado di dare asilo a tutti, dato che il mio popolo è aumentato negli ultimi anni... alcuni di loro rimarrebbero fuori dalle mura e tu sai almeno quanto me che durante un assedio, tutto ciò che rimane al di là delle mura del castello viene distrutto: case, campi... persone. E questo non possiamo permetterlo... significherebbe andare contro i nostri giuramenti e mia sorella non può e non dovrà dissacrare i nostri valori più nobili. Ciò significherebbe perdere la battaglia ancora prima che sia iniziata. Inoltre, non voglio essere come mio padre: non voglio restare a guardare dietro a queste belle mura e lasciare che i nostri sudditi vengano massacrati!!"

Arthur stava ansimando al termine del suo discorso, ma ciò nonostante era comunque orgoglioso di se stesso.

Merlin prese la parola, approfittando del silenzio attonito dei Cavalieri.

"Per di più, questa soluzione ci darà la possibilità di salvare il maggior numero possibile di persone in caso di sconfitta. Una guardia verrà posizionata nei pressi del campo di battaglia e in caso di nostra sconfitta, tornerà a Camelot il più velocemente possibile per avvertire tutti, in modo che il popolo abbia il tempo di fuggire e Mithian di portare tutti i nostri figli in salvo nel suo regno o dai Druidi"

"Per me sarà un onore, Merlin. Mi occuperò io dei tuoi figli, di Galahad e della mia Rose... saranno al sicuro con me " Rassicurò la principessa di Nemeth.

"Per non parlare del fatto che Gwen ti darà una mano" Aggiunse Lancillotto.

"No, non lo farò!" Lo contraddisse la moglie. "Io vengo con te. Aiuterò Gaius con i feriti"

"No, Gwen. È pericoloso!" Ribatté Lancillotto, preoccupato.

Lei sollevò la testa con aria di sfida.

"Ti sbagli se pensi che durante quelli che potrebbero essere i nostri ultimi giorni starò seduta ad aspettare un uomo che potrebbe non fare più ritorno. Se volevi una debole damigella in pericolo rinchiusa in una torre come moglie, sono costretta ad informarti, Sir Lancillotto, che hai sposato la persona sbagliata"

Lui le sorrise con orgoglio e le prese la mano.

"No, non ho sbagliato. Sono un cavaliere, sono nato per l'avventura e le sfide... per tanto tu sei perfetta per me. Le damigelle in difficoltà diventano noiose dopo un po'. Hai mai notato che nessuno parla mai di ciò che succede dopo che la principessa viene salvata dalla torre?"

Si sorrisero a vicenda, pieni d'amore...si potevano quasi vedere i loro occhi prendere la forma di cuoricini.

Arthur tossì, leggermente imbarazzato dall'aria zuccherosa intorno alla coppia.

"OK. Ora che avete capito, dobbiamo decidere dove affrontare l'esercito di Morgana"

Dopo lunghe discussioni, il gruppo optò per la piana di Camlann.

Sarebbero partiti tra una settimana.

....

La notte prima della partenza, tutti i cavalieri e i re erano nelle loro stanze con le rispettive famiglie per vivere insieme quegli ultimi momenti di pace.

Merlin era sicuro che Gwaine e Percival fossero insieme quella notte, perché sapeva che Percival era innamorato di Gwaine da quando erano bambini; come sapeva anche che il gigante buono anni prima aveva deciso di rimanere a Camelot solo perché l'uomo dai lunghi capelli castani aveva deciso di farlo, e quella notte aveva intenzione di confessare il suo amore...dato che non voleva avere rimpianti. E il re era sicuro che Gwaine avrebbe ricambiato il suo affetto, nonostante i suoi sentimenti per Merlin erano ancora leggermente visibili nei suoi occhi.
Lentamente, Gwaine stava andando avanti con la sua vita e Merlin era felice che il suo amico aveva trovato qualcuno che lo amasse come meritava e che potesse dargli ciò che Merlin non poteva.

Per quanto riguardava loro, Merlin e Arthur erano nella stanza dei loro figli, che da quando Mordred se n'era andato, avevano deciso di dormire tutti insieme nella stessa camera - Mary compresa - per darsi conforto a vicenda.

Quella sera, la famiglia reale era seduta sul grande letto a baldacchino a mangiare dolci, perché nonostante la tensione prima di una battaglia, Merlin e Arthur erano riusciti a lasciare i bambini all'oscuro di essa, che quindi alternavano un gioco a una domanda su quando il loro fratello maggiore sarebbe tornato, come se nulla fosse.

In particolare, Godric e Constantine si stavano rincorrendo per la stanza; Emma stava ballando con Arthur, perché voleva fare pratica per quando avrebbe trovato il suo principe azzurro, mentre Mary stava applaudendo felicemente dal suo posto sulle ginocchia di Merlin, mentre guardava i suoi fratelli. I loro genitori stavano ridendo con loro... Amavano quei bambini con tutto il cuore!!

Quando era giunto il momento di andare a dormire, Arthur si fermò sulla soglia ad osservare il marito cantare una ninna nanna ai loro bambini, trattenendo a stento le lacrime.

********************************************

  
Il giorno seguente, l'esercito di Camelot marciò verso Camlann. Le loro spie avevano individuato Morgana e i suoi Sassoni nelle vicinanze della piana.

La battaglia sarebbe iniziata la mattina successiva.

Il piano prevedeva che Arthur e i Cavalieri attaccassero i Sassoni frontalmente, mentre Merlin e gli altri stregoni si sarebbero posizionati sulla cima della rupe intorno alla pianura per attaccare il nemico con la magia. Tuttavia, dato che gli altri maghi non erano così potenti come Merlin, essi avrebbero dovuto stare vicino al re moro, in modo da poter "prendere in prestito" un po' della sua magia quando necessario, anche se così facendo avrebbero lasciato una parte della pianura incustodita.


Quella notte, i re erano nella loro tenda bianca nel cuore dell'accampamento. Avevano appena finito di fare l'amore e Arthur stava dormendo sul letto, mentre Merlin invece era molto irrequieto... aveva una brutta sensazione. Così, senza esitazione, prese la sua ciotola d'acqua per la divinazione e cercò Morgana.

Ciò che vide lo paralizzò: Morgana aveva appena finito di dire a uno dei suoi uomini che avrebbero attaccare quella notte stessa, mentre una parte del suo esercito stava marciando verso il loro campo per circondarli, utilizzando un percorso nascosto.

Merlin interruppe la visione e cominciò a scuotere Arthur freneticamente.

"Arthur, svegliati!!"

Il biondo alzò lo sguardo, confuso.

"Merlin? Cosa..."

"Morgana ci sta per attaccare su due fronti!" Urlò Merlin e gli raccontò tutto quello che aveva visto.

Arthur saltò fuori dal letto e lasciò la tenda, ordinando ai suoi uomini di prepararsi per la battaglia; in particolare, disse a Gwaine e a Percival, i quali erano appena usciti dalla loro tenda mano nella mano, di prendere alcuni uomini, di individuare il percorso nascosto e di intercettare i Sassoni.

I due re si vestirono in fretta e raggiunsero il punto da cui avrebbero proseguito per strade separate: Arthur sul campo di battaglia, Merlin sulla rupe.

Il biondo accarezzò e baciò il marito amorevolmente con gli occhi colmi d'amore.

"Merlin, qualunque cosa accada..."

"Non dire niente. Ce la caveremo benissimo. Presto saremo di nuovo a casa dai nostri amori. Insegneremo ai gemelli come combattere e cavalcare; faremo un bel discorsetto a Emma, perché è decisamente troppo viziata; insegneremo a Mary a parlare e insieme, aspetteremo il ritorno di Mordred. Credi in te stesso, Arthur, perché io credo in te..."

Arthur annuì e gli sorrise, poi prese Excalibur e si avviò verso i suoi uomini.

"Arthur..." Lo chiamò Merlin all'ultimo secondo e il biondo si girò verso di lui, alzando un sopracciglio. "Ti guardo le spalle"

Arthur sorrise, "Lo so"

00000

  
Arthur combatté un sassone, poi ne sconfisse un altro... si voltò e ne affrontò un altro, uccidendo anche lui.

A quel punto, un gruppo di Sassoni corse a spade sguainate verso di lui, ma prima che potessero colpirlo, un fulmine li abbattè in un batter d'occhio. Arthur alzò gli occhi verso la cima della rupe, da dove la saetta era partita, e vide Merlin. I due uomini incrociarono lo sguardo per un secondo, annuendo uno verso l'altro.

Arthur non poté fare a meno di pensare che dalla cima di quella rupe Merlin sembrava un vero dio. Sotto la forza della sua magia, era come se la natura stessa si stesse inchinando ai suoi piedi. Stava lanciando fulmini e creando trombe d'aria a raffica, come se fosse la cosa più naturale del mondo. A parere di Arthur, il moro era la cosa più bella che avesse mai visto... e il suo cuore ruggì nel sapere che era solo SUO!!

Arthur si rivolse ai cavalieri dietro di lui e sollevò la spada.

"Per amore di Camelot!"

Dopo aver salvato Arthur, Merlin proseguì ad attaccare sassoni dopo sassoni, ma al tempo stesso continuava a cercare per individuare Morgana, ma la strega era furba e si stava nascondendo molto bene.

Doveva tenere gli occhi ben aperti.

....

Morgana stava guardando la battaglia da dietro un grande masso, perché quando aveva visto che i cavalieri di Camelot erano protetti dalla magia di Merlin (di gran lunga più potente della la sua), aveva deciso di nascondersi, in modo da poter individuare con calma il modo migliore per uccidere Arthur senza essere scoperta dal mago.

E infatti, durante lo svolgersi della battaglia, notò che gli altri stregoni erano sempre relativamente vicini a Merlin, lasciando la parte finale della pianura scoperta.

Era perfetto!

Tutto quello che doveva fare ora era assicurarsi che il suo caro fratello andasse là da solo per poi UCCIDERLO.

Le capitò l'occasione perfetta quando vide che Arthur stava combattendo vicino a dove si trovava lei e che Merlin era concentrato su un'altra parte del campo di battaglia.

Ghignando, uscì allo scoperto, fermandosi davanti ad Arthur.

"Ciao, caro fratello..." Sbottò lei.

Il re si voltò di scatto verso di lei.

"Morgana!!" Gridò, cercando di colpirla con la spada, ma fu fermato ogni volta da uno scudo magico.

"Non così in fretta, mio caro. Prima voglio divertirmi un po' con te"

Mentre parlava, Morgana continuava a retrocedere, mentre Arthur avanzava, conducendolo verso la zona deserta, lontano da Merlin, dove nessuno li avrebbe disturbati.

Nel frattempo Merlin ed i suoi colleghi stregoni avevano sconfitto più della metà dei soldati nemici e quindi, approfittando di un momento di pace, il Re guardò in basso, alla ricerca di Arthur, ma suo marito non era da nessuna parte.

Arthur, dove sei?

Usò la sua magia per 'scrutare' il sentiero più avanti e vide Morgana condurre Arthur nella sola parte della piana senza protezione magica o senza soldati di Camelot.

Perciò, senza esitazione, il moro si girò subito per scendere della rupe e raggiungere Arthur.

"Quella stupida Testa di Fagiolo si farà ammazzare!!"

.....

I fratelli Pendragon si fermarono e Arthur ebbe modo di guardarsi attorno per la prima volta, notando subito che non c'erano né i suoi uomini né i suoi stregoni nei dintorni. Grugnendo, si voltò verso Morgana, oltraggiato.

"Mi hai ingannato!!"

Lei sogghignò...

"Non sei mai stato molto sveglio, Arthur. Pensavi davvero di essere più furbo di me? Sciocco!!
A proposito, che cosa è successo al mio Mordred? È un po' che non riesco più ad entrargli nella mente"

"Abbiamo scoperto i tuoi giochetti mentali, Morgana, e ti posso assicurare che non troverai mai Mordred. È in un posto sicuro ora... Non sarà mai il tuo burattino!"

La strega era furiosa. Come avevano osato interferire con la creazione del suo erede perfetto, fedele solo a lei?

"Se fossi in te non ne sarei così sicura... una volta che sarai morto, troverò Mordred e con Merlin saremo una bella famiglia felice!"

"Loro sono la MIA famiglia!"

"Chi avrebbe mai pensato che il degno figlio di Uther Pendragon si sarebbe creduto un buon padre? ... Ma dimmi, Arthur, almeno nostro padre ha sofferto quando lo hai ucciso?" Chiese lei con genuina curiosità e con la speranza nel cuore che l'uomo che aveva odiato così tanto avesse patito una morte estremamente dolorosa, come lei aveva sempre sognato che fosse.

Arthur ghignò...

"Non temere. Ha sofferto più di quanto tu possa immaginare. La sua morte è stata lenta e dolorosa. Dopo tutto, l'ho seppellito vivo. L'ha pagata cara per quello che ha fatto passare a me... e a te"

Per la prima volta dopo anni, Morgana guardò Arthur con una certa nota di felicità.

"Bene... se non ti odiassi così tanto, sarei perfino fiera di te in questo momento"

"E perché mi odi, Morgana? Pensavo fossimo amici..."

"Forse ha qualcosa a che fare con il fatto che mi hai rinchiusa in una cella per più di un anno?!?"

"Non sto parlando di quello... ancora prima di quel fatto, tu aveva cercato di uccidermi molte volte... volevi conquistare Camelot, uccidere me e nostro padre e diventare regina"

"Essere regina è sempre stato il mio diritto di nascita... tu eri solo un ostacolo sulla mia strada e quindi dovevi essere eliminato!"

Lui scosse la testa leggermente, incredulo.

"Cosa ti è successo, Morgana? Una volta eri così buona, così compassionevole. Mi ricordo di una splendida bambina dai capelli corvini e le guance rosee, che aveva l'abitudine di seguirmi ovunque per proteggermi... era la mia eroina" Disse Arthur con gli occhi tristi e lucidi a causa delle lacrime trattenute a stento.

Morgana si irrigidì nel ricordare quei momenti felici di tanto tempo fa.

"E io ricordo un bambino con la faccia di un angelo, che aveva l'abitudine di rannicchiarsi nel mio letto per abbracciarmi dopo uno dei miei incubi... era il mio cavaliere dalla scintillante armatura"

"Cosa è successo a quei bambini, che si amavano più di ogni altra cosa?" Chiese lui.

Lo sguardo di Morgana ritornò ad essere glaciale.

"Sono cresciuti ... Hanno imparato il senso del dovere e hanno capito che a volte certe misure sono necessarie"

Arthur si asciugò alcune lacrime e si mise in posizione d'attacco con Excalibur sguainata.

"Hai ragione, sorella..."

Lei ridacchiò sadicamente, alzando una mano verso il fratello.

"Mi divertirò moltissimo ad ucciderti... Astrìce!!"

.......

Merlin stava correndo più veloce del vento. Sperava di fare in tempo. Non c'era nessuno intorno a lui in quella parte desolata della piana...solo un silenzio sconcertante.

Ma poi ad un certo punto, sentì le urla di dolore di Arthur e aumentò la velocità.

Svoltò l'angolo di un enorme masso e si trovò faccia a faccia con una scena che lo paralizzò sul posto: davanti ai suoi occhi, Arthur era a terra, appoggiato a una roccia, evidentemente molto dolorante, del sangue fuoriusciva dalla sua tempia sinistra, scorrendo lungo la guancia, e Excalibur era stata scaraventata lontana da lui, ma abbastanza vicino a dove Merlin si trovava; Morgana era in piedi accanto a lui e lo stava guardando con un ghigno stampato in faccia.

"Ma guardati... non sei più tanto forte e possente adesso. Ma non preoccuparti fratello caro, non ti lascerò morire da solo. Resterò a vegliare su di te... fino a quando i lupi non spolperanno la tua carcassa e berranno il tuo sangue"

"No, non lo farai..." Disse deciso Merlin da dietro di lei.

Quando Morgana si voltò per guardarlo, lui la scaraventò contro la parete rocciosa.

Si rimise in piedi barcollando, mentre Merlin prese Excalibur e la puntò verso la strega, che iniziò a ridere istericamente.

"Merlin, Merlin, metti giù quell'affare. Io ti conosco, non avresti mai il coraggio di pugnalarmi con quella spada. Tu sei un salvatore, non è un assassino..."

Il moro abbassò l'arma.

"Hai ragione, Morgana..."

A quelle parole lei aveva un sorriso trionfante sul volto, mentre Arthur sentì nel cuore le fitte del tradimento. Ma Merlin non aveva ancora finito...

"...tuttavia, le cose sono cambiate..." Risollevò la spada. "...Una volta non avrei mai ucciso qualcuno a sangue freddo, soprattutto se pensavo che questo qualcuno avesse ancora del buono in sé, ma TU hai osato anche solo pensare di far del male a MIO FIGLIO... e questo non posso proprio perdonartelo, Morgana. Il giorno in cui hai toccato il mio bambino, ti sei condannata a morte da sola!" Disse Merlin, freddo e spietato.

Gli occhi di Morgana si spalancarono dalla paura per un momento, ma poi tornò ad essere la solita persona arrogante e malvagia.

"Stai bleffando, amore. E comunque le tue minacce sono inutili... nessuna spada comune forgiata dall'uomo può uccidermi!"

Dopo solo una frazione di secondo di esitazione, Merlin la trafisse allo stomaco, facendola ansimare per il dolore e dalla sorpresa, tanto da farle afferrare le sue spalle per sostenersi. Poi la strega guardò in alto verso di lui, incredula e sotto shock.

"Questa non è una spada comune, ma è stata forgiata dal fuoco di un drago... E questo è per Mordred" Merlin la colpì ancora, questa volta ancora più in profondità.

Lei urlò e chiuse gli occhi, mentre lui la adagiò a terra, estraendo la spada dal suo ventre.

Ora che il mago era sicuro che nulla, nemmeno la magia più potente, avrebbe potuto salvare la strega dalle gelide grinfie della morte, decise di non agire con ulteriore crudeltà verso di lei e ammorbidì lo sguardo. Si inginocchiò accanto a lei e la prese tra le braccia, spostandole una ciocca di capelli dal viso.

Morgana stava respirando affannosamente e lacrime silenziose stavano scorrendo lungo le sue pallide guance. Lentamente girò la faccia verso di Merlin e gli sorrise dolcemente, poi alzò una mano insanguinata e gli accarezzò la guancia con delicatezza e amorevolmente, come solo un amante potrebbe fare.

"La mia Luce..." Disse lei con voce roca.

"La mia Oscurità" Disse lui con tristezza.

"Il mio Amore" Sussurrò lei.

"Il mio Odio" Sussurrò lui a sua volta.

Lei rise, ma questo causò a un po' di sangue di fuoriuscirle dalla bocca, ma ciò nonostante, gli accarezzò lentamente le labbra con una mano tremante e molto debole.

"Merlin, io ti am..."

La mano le cadde lungo il fianco, il suo cuore aveva smesso di battere e i suoi occhi divennero vuoti e spenti.

Morgana Pendragon era morta...

Immediatamente, prima che fosse troppo tardi, Merlin le mise una mano sulla fronte e iniziò a recitare un incantesimo.

"Grið fæstne mid þisse tintregian sawle!"

I suoi occhi brillarono d'oro e Morgana inspirò bruscamente, risvegliandosi.

Arthur era scioccato. Ma non era mica morta?

Merlin osservò Morgana: ora il suo viso non era più pallido e segnato da occhiaie scure, ma era roseo e sano. I suoi capelli non erano più in disordine e sporchi, ma erano puliti e ben pettinati. I suoi occhi non erano più freddi e vuoti, ma erano luminosi e pieno di vita.

Le prime luci dell'alba stavano iniziando ad accarezzarle i lineamenti del volto.

Morgana lo guardò negli occhi e gli donò un sorriso smagliante... era bella come un angelo...

"Merlin...Grazie"

...poi chiuse gli occhi ed esalò l'ultimo respiro, senza mai perdere quel bel sorriso.

Anche il re moro sorrise, soddisfatto, e si asciugò le lacrime.

Da parte sua, Arthur era ancora sconvolto. Si sedette meglio contro la roccia, ancora dolorante e pieno di lividi.

"Cosa è successo? Cosa le hai fatto?"

"Ho semplicemente fatto in modo che potesse riposare in pace"

"Perché?"

"Perché credo che abbia sofferto abbastanza in questa vita... è inutile farla soffrire anche nell'altra... e come ben sai, le anime malvagie che salgono sulla barca per attraversare il lago di Avalon la fanno affondare a causa del peso dei loro crimini e quindi sono costrette a patire pene inimmaginabili nelle fredde acque del Lago per l'eternità. Per questo motivo ho usato un incantesimo per purificare l'anima di Morgana e renderla più leggera, in modo che possa attraversare il Lago senza timore... Spero che ad Avalon possa finalmente ritrovare la pace, l'amore e la compassione che un tempo riempivano il suo cuore"

Arthur non sapeva cosa dire, ma guardando l'espressione serena, pacifica e sorridente di Morgana davanti a lui, si rese conto che Merlin aveva fatto la cosa giusta... e anch'egli si ritrovò a sperare che in quel momento la sorella stesse correndo felice e spensierata sull'Isola di Avalon, la Terra dell'eterna giovinezza, magari insieme a suo padre adottivo Gorlois e a sua madre.

"Perché non hai utilizzato questo incantesimo anche per liberare Mordred dalle tenebre?"

Il moro sospirò, triste.

"Perché purtroppo all'oscurità non piace quando la bontà vince. Di conseguenza, prima di essere estinta da una persona, uccide l'ospite nella maggior parte dei casi prima di scomparire. Non potevo correre questo rischio con nostro figlio, ma dato che Morgana era già morta, non c'era nulla da perdere a tentare"

Il biondo annuì.

"La battaglia dovrebbe essere finita. Torniamo a casa. Manderò qualcuno a prendere il corpo di Morgana per seppellirla accanto al padre Gorlois, forse l'unica persona che l'abbia mai davvero amata"

Merlin depose un bacio delicato sulla fronte della strega, o meglio, della fata.

"Addio, Morgana... ho fatto davvero tutto il possibile per salvarti"

Poi aiutò Arthur ad alzarsi per tornare dai Cavalieri. Ma prima di andarsene, Arthur si voltò e sussurrò...

"Addio, sorella"

******************************************

  
10 ANNI DOPO...

Sono passati dieci anni dalla fine vittoriosa della battaglia di Camlann e dall'inizio della Golden Age (l'Età d'Oro) dei Regni Uniti.

Sotto la guida di King Arthur e King Merlin, Albion stava vivendo un periodo di pace e prosperità: non c'erano più guerre, ad eccezione di alcuni piccoli e insignificanti problemi con dei banditi una volta ogni tanto; il popolo aveva dimenticato cosa significasse patire la fame, il freddo e vivere nella miseria... I loro re si stavano prendendo molta cura di loro.
I sudditi erano così felici che avevano deciso di celebrare ogni anno l'anniversario di matrimonio dei loro amati re, dal momento che aveva segnato l'inizio del Epoca di Pace.


Anche a Camelot la vita era andata avanti negli ultimi dieci anni:

La città era diventata una delle più belle di Albion, piena di mercanti, di colori e di magia.

Gwen e Lancillotto ebbero una figlia, oltre a Galahad, che chiamarono Morgana, in memoria della donna straordinaria che Gwen aveva considerato come una sorella e che era sempre stata molto gentile con lei, nonostante la loro differenza di stato, prima di essere consumata dall'odio.

Anche Leon e Mithian ebbero altri figli oltre alla piccola Rose. Un parto trigemino dette alla coppia tre bellissimi bambini dai capelli rossi e ricci... e il fatto che Leon era svenuto come una femminuccia quando gliel'avevano detto era ancora oggi uno dei segreti meno segreti di tutta Camelot.

Percival e Gwaine si sposarono un anno dopo Camlann e tre mesi dopo adottarono tre fratelli orfani, due maschi e una femmina di circa 5 anni, che Percival aveva salvato da una casa in fiamme in un piccolo villaggio che era stato attaccato da uno dei rari gruppi di banditi e dove i genitori dei bambini erano purtroppo periti.
Gwaine ripeterà sempre che il momento in cui aveva visto il marito uscire dalle fiamme con quei tre bambini in braccio, aveva capito subito che da quel momento in poi sarebbero stati una famiglia...e così fu.

D'altra parte invece, Merlin e Arthur erano felici di non aver avuto altri figli, dato che non volevano che Mordred, ovunque si trovasse, pensasse che volevano sostituirlo. Perciò i due re avevano tirato un sospiro di sollievo quando Gaius gli aveva informati che quelli che avevano pensato essere sintomi di una sesta di gravidanza, in realtà erano solo dovuti a un'intossicazione alimentare.

I due sovrani erano contenti con i figli che avevano, i quali stavano crescendo forti e sani, ciascuno di loro con una forte personalità.
Ovviamente però non si erano mai dimenticati del loro primogenito e anche se non potevano avere contatti con lui, ogni anno inviavano ai Druidi regali di compleanno e lettere da consegnare a Mordred non appena la situazione lo avesse permesso.

00000

  
Un pomeriggio Merlin e Arthur si trovavano nella Sala del Trono per l'incontro settimanale con i cittadini che desideravano parlare direttamente con i sovrani e c'erano anche i loro figli con loro: i gemelli Constantine e Godric, 15 anni, erano abbastanza grandi per sedersi accanto ai genitori ad ascoltare i problemi dei loro sudditi e a capire come funzionava la gestione di un regno; invece Emma e Mary, rispettivamente di 13 e 10 anni, erano sedute a un tavolo vicino ai troni e stavano facendo i compiti, così che Merlin potesse occuparsi personalmente dei progressi educativi delle sue figle, per non parlare del fatto che così facendo anche loro potevano imparare ad ascoltare i bisogni del popolo.

Dopo che anche l'ultimo contadino della giornata era andato, la famiglia reale era pronta a ritirarsi, ma all'improvviso una guardia entrò nella Sala e annunciò che una coppia ritardataria richiedeva un'udienza coi re.

Arthur e Merlin sospirarono, ma sapevano che sarebbe stato meglio per tutti ascoltarli ora, invece che farli ritornare la settimana prossima. Quindi tutti si risedettero ai loro posti.

Pochi secondi dopo, due figure incappucciate varcarono la soglia... Non si vedevano i loro volti, ma erano evidentemente un uomo e una donna, vestiti come druidi.

La coppia si fermò davanti ai troni e fecero un inchino profondo.

"Vi ringraziamo, King Arthur e King Merlin per averci dato l'opportunità di parlare" Disse il ragazzo.

"Per noi è un piacere. I Druidi sono nostri amici. Cosa possiamo fare per voi?" Chiese Arthur, mentre allo stesso tempo Merlin sentiva uno strano legame con quello sconosciuto.

"Abbiamo sentito tanto parlare dei grandi re di Albion. Non vedevamo l'ora di incontrarvi"

Entrambi i druidi abbassarono il cappuccio, rivelando in effetti un ragazzo e una ragazza di circa 18 anni. La ragazza aveva gli occhi azzurri e i capelli castani e ricci. Il ragazzo aveva i capelli neri e gli occhi azzurri come il ghiaccio e stava guardando intensamente da Arthur a Merlin, ma soprattutto Merlin.

"Non ti rammenti di me, non è vero? Mi hai salvato la vita una volta, tanti anni fa... per non parlare del fatto che mi hai dato la vita"

Merlin rimase a bocca aperta, gli occhi spalancati.

"Mordred??"

Il ragazzo sorrise.

"Ciao, daddy. Ciao, papà"

Prima che i re potessero fare o dire qualsiasi altra cosa, Constantine, Godric e Emma si alzarono in piedi e corsero da Mordred urlando.

"FRATELLONE!!"

Si gettarono tra le sue braccia e il ragazzo più grande sorrise, ridendo e abbracciandoli stretti.

"Mi siete mancati tantissimo, ragazzi"

Alzò gli occhi e vide Mary, la quale si stava nascondendo dietro il trono di Merlin. La bambina era molto timida e non sapeva come affrontare la presenza del fratello maggiore, che per lei era sostanzialmente uno sconosciuto... dopo tutto aveva solo poche settimane quando era andato via, anche se tutti le aveva sempre raccontato un sacco di cose su Mordred.

"Ciao, Mary... Sei cresciuta così tanto, principessa " Disse Mordred affettuosamente.

Si portò un pugno alle labbra e pronunciò un incantesimo. Aprì la mano e una farfalla blu cominciò a volare verso la bambina, che rise gioiosamente quando si posò sul suo naso. A quel punto Mordred l'aveva conquistata e lei corse verso il fratello maggiore.

"Bentornato, fratello" Lo abbracciò forte.

Merlin stava per alzarsi per andare dal figlio, ma la mano di Arthur sul suo braccio lo fermò. Si girò verso il biondo, che scosse la testa.

Arthur doveva essere sicuro delle intenzioni di suo figlio prima di consentire a Merlin di avvicinarsi a lui.
Il biondo richiamò i suoi figli, dicendo loro di tornare ai loro posti, poi si rivolse al suo erede.

"Bentornato, Mordred. Ci sei mancato tantissimo, ma come puoi immaginare, vogliamo sapere cosa ti è successo in questi ultimi anni e... chi è la tua amica?"

Mordred sorrise pazientemente.

"Sarò lieto di raccontarvi la mia storia. So che date le circostanze non potrete fidarvi di me completamente fino a quando non lo farò. Tuttavia, prima di tutto, lei non è una mia amica... lei è Kara, mia moglie" Gli informò il ragazzo, arrossendo.

Merlin portò una mano alla bocca per la sorpresa.

"Oh, tesoro, congratulazioni! Sono così felice per te! ... Aspetta, Kara?"

Il re rivolse la sua attenzione alla ragazza.

"Tu eri la serva di Morgana quando ha invaso Camelot per la prima volta, non è vero? Ricordo che Morgana mi disse che ti aveva fatto un incantesimo usando un Fomorroh per controllare la tua mente. Come puoi essere ancora praticamente giovane come lo eri allora? Sono passati 18 anni!!"

La ragazza era evidentemente a disagio al ricordo di quel periodo, ma ciò nonostante rispose.

"Avete ragione, mio signore. Morgana aveva usato un Fomorroh su di me. I suoi ordini erano chiari: dovevo servirla e obbedirle senza esitazione. Pertanto, quando l'avete sconfitta e lei è fuggita da Camelot, l'incantesimo mi ha costretta a scappare dal palazzo per cercarla e continuare ad obbedirle, ma purtroppo non l'ho trovata e ho vagato per i boschi fino al punto in cui stavo per morire di fame... il mio unico pensiero era quello di ricongiungermi con la mia padrona. Quando stavo per morire, un gruppo di druidi mi ha trovata e tra loro c'era anche mio padre, Iseldir, che non aveva mai smesso di cercarmi da quando Morgana mi aveva rapita.
Ma dal momento che ero debole sia fisicamente che mentalmente e dal momento che i druidi non erano riusciti a trovare la creatura madre per distruggere il fomorroh in me, decisero di farmi cadere in un sonno profondo nella Caverna dei Cristalli, il luogo dove la magia è nata e dove è più pura. Speravano che la magia di quella caverna mi potesse guarire dall'influenza di Morgana... al suo interno non c'è tempo, quindi sono rimasta quindicenne fino al mio risveglio, guarita, circa tre anni fa.
Allora sono tornata all'accampamento druido di mio padre, dove ho incontrato Mordred e ho iniziato ad invecchiare di nuovo. Il resto è storia..." Finì Kara, guardando Mordred con amore.

"Mi dispiace per quello che mia sorella ti ha fatto, Kara. Sono contento che tu stia bene adesso. E a te cosa è successo, figliolo?" Chiese Arthur.

Mordred deglutì a vuoto, a disagio a parlare degli ultimi dieci anni della sua vita.

"In un primo momento andava tutto bene: i druidi mi hanno accolto a braccia aperte; mi hanno insegnato a controllare la mia mente e la mia magia, collegandola alla natura. Ma quando Morgana è morta, ho sentito la mia/sua oscurità attivarsi e sono caduto in coma per qualche giorno e quando mi sono risvegliato è iniziata in me una lotta costante tra bene e male... Un momento ero buono, l'altro cattivo... e penso che il male avrebbe preso sicuramente il sopravvento se non fosse stato per i vostri doni: il cristallo con la tua magia, daddy, e il sigillo di nonna Ygraine, papà, mi hanno aiutato a ritrovare la retta via quando intorno a me c'erano solo ombre... il vostro amore mi ha aiutato tantissimo.
Purtroppo però, nel corso degli anni, questa situazione mi stava distruggendo... ho fatto molte cose malvagie sotto l'influenza dell'oscurità... ho ucciso molte persone... io e i miei banditi..."

Prima di continuare, il ragazzo abbassò lo sguardo, invaso dalla tristezza.

"...Quindi, quando avevo circa 14 anni, ero sul punto di gettare la spugna... ero così stanco di soffrire ogni volta che la mia bontà trionfava e ricordavo le cose brutte che avevo fatto. Per di più, nessuno riusciva a capire quello che stavo passando... volevo solo che tutto quel dolore finisse.
Ma quando stavo per arrendermi e abbracciare l'oscurità completamente, la ragazza più bella che io avessi mai visto, Kara, è arrivata all'accampamento e ho visto i miei stessi tormenti nei suoi occhi... anche lei aveva sofferto a causa dell'oscurità dentro di sé che non era propriamente la sua... finalmente qualcuno poteva capirmi e insieme abbiamo imparato ad accettare la nostra oscurità come parte di noi e a camminare nella luce. Da soli eravamo perduti, ma insieme siamo invincibili... e ora non saremo mai più soli" Finì Mordred, sorridendo a sua moglie e appoggiando una mano sul suo ventre leggermente gonfio e arrotondato.

Questa volta Merlin non riuscì a trattenersi e corse da suo figlio, abbracciandolo forte.

"Congratulazioni, amore mio... Sono così orgoglioso di te!"

Poi mise una mano sulla pancia di Kara, dopo averle chiesto il permesso ovviamente, e sentì il bambino con la sua magia... Sorrise raggiante e si girò verso Arthur.

"Arthur, diventeremo nonni!!"

A quella notizia, anche il biondo non riuscì più a trattenersi e andò ad abbracciare il figlio.

"Ben fatto, figliuolo, e anche se sono troppo giovane per diventare nonno, sono molto felice!"

"Non più così giovane" Disse Merlin immediatamente senza battere ciglio, ma con un sorriso.

"Stai insinuando che sono vecchio, Merlin?!?"

"Io non l'ho mai detto"

"Non sono VECCHIO!"

"Continua a ripetertelo, nonnino" Lo stuzzicò Merlin e tutti risero... i loro genitori non erano cambiati affatto.

Arthur assottigliò lo sguardo verso il marito, promettendogli una dolce vendetta più tardi nel loro letto, poi ritornò la sua attenzione al figlio.

"Ma quindi, hai distrutto la tua oscurità?"

"Purtroppo ciò è impossibile, papà. Ma ti posso giurare che finché avrò qualcosa per cui lottare e da amare, l'oscurità non vincerà MAI!" Poi si rivolse a Merlin, "Un uomo molto saggio una volta mi disse che l'amore che ci lega è più importante del potere che brandiamo"

I re sorrisero e Arthur disse, "Direi che faremmo meglio ad andare a riposarci un po'... stasera ci sarà un banchetto in onore del ritorno del principe ereditario di Camelot"

"A proposito di questo, papà... sono qui anche per darvi un'altra notizia: vorrei rinunciare al mio diritto al trono"

Lo shock di Merlin e Arthur era grande.

"Sei sicuro di quello che stai chiedendo, figliuolo?"

Il ragazzo annuì.

"Sì..." Prese la mano di Kara, "Ora so cosa voglio dalla mia vita. Ho scelto la mia strada. Voglio restare con i druidi e vivere in pace con Kara e nostro figlio... anche se ovviamente verrò a trovarvi spessissimo e correrò ad aiutare i miei fratelli e sorelle ogni volta che avranno bisogno di me..."

"Se ne sei sicuro, allora accetto la tua scelta. Ciò nonostante, festeggeremo lo stesso il tuo ritorno e ne approfitteremo anche per annunciare il fatto che d'ora in poi Constantine sarà il prossimo re di Camelot" Disse Arthur.

Questo cambiamento era inaspettato, ma non avrebbe causato problemi. Merlin e Arthur avevano allevato tutti i loro figli ad essere dei leader e gli avevano insegnato come regnare e combattere. Pertanto Constantine era già perfettamente pronto per il suo nuovo ruolo.

Mentre Arthur stava guardando i suoi figli accompagnare Mordred e Kara verso le loro stanze, ridendo e scherzando, chiese a Merlin se Mordred aveva detto la verità o se fosse tutto un trucco per ingannarli.

Allora Merlin usò la sua magia per vedere dentro Mordred, come aveva fatto anni prima, e notò che la macchia di oscurità era ancora vicino al cuore di suo figlio; tuttavia, questa volta, era circondata da una luce bianca, che agiva come una sorta di scudo tra il cuore e l'oscurità. Una luce piena di speranza e d'amore.

Il moro sorrise...quel brontolone di Kilgharrah aveva ragione: l'amore era la magia più potente di tutte.

"Non ti preoccupare, Arthur... Andrà tutto bene"

************************************************

  

Negli anni che seguirono, la fama di Arthur e Merlin crebbe ulteriormente e la loro storia divenne leggenda.

Il popolo cominciò a dimenticare come i due re si erano davvero incontrati e storie romantiche nacquero su come si dovevano essere innamorati, perché ovviamente anime gemelle come i re di Albion dovevano per forza essersi incontrate solo nel modo più romantico possibile! Teorie fantasiose cominciarono a circolare su come il bel principe di Camelot si era innamorato a prima vista dell'etereo principe di un regno lontano...di come il grande Arthur Pendragon aveva salvato il principe Merlin dalle grinfie di una Lady ammaliatrice, che gli aveva fatto un incantesimo per farlo innamorare di lei, e di un padre opprimente, che non voleva che i due principi stessero insieme...

Oh, quanto si sbagliavano!

Ma a nessuno importava la verità. Per il popolo bastava sapere che Arthur Pendragon, il re del passato e del futuro, e King Merlin, il grande stregone Emrys, avevano dato inizio alla Golden Age, unito le terre di Albion e riportato la magia in quelle terre... come un antica profezia, perduta nella storia e ricordata solo da un vecchio drago, aveva predetto.

00000

  
Il giorno del suo ventunesimo compleanno, Constantine Cador Pendragon divenne ufficialmente il principe ereditario di Camelot e alla morte dei suoi genitori sarebbe diventato un re giusto e molto amato.

Naturalmente Mordred, chiamato anche il principe druido, lo avrebbe aiutato ogni volta che poteva e se non fosse stato impegnato con i suoi doveri in quanto padre di famiglia o in quanto Capo dei Druidi.


Quello stesso giorno, Godric Balinor Pendragon, terzo principe di Camelot e soprannominato Grifondoro dopo aver sconfitto un grifone a fianco di suo zio Lancillotto, ereditò il castello degli Emrys a Drakaria e con altri suoi tre amici stregoni, lo trasformò in una Scuola di Magia e Stregoneria, dove avrebbe insegnato le arti magiche e la collaborazione tra la comunità magica e non magica ai giovani maghi e streghe in un ambiente sicuro.

Merlin era molto orgoglioso dell'idea di suo figlio ed era estremamente felice che la sua casa natale presto si sarebbe riempita di nuovo di vita, di risate e di magia... Dopo tutto, era il luogo più magico del mondo!


La figlie di Merlin e Arthur divennero principesse bellissime ma anche feroci, e il re moro si trovò spesso a ridere sotto i baffi quando vedeva file di cavalieri pronti a difendere le sue figlie, perché sapeva che sotto i loro bei vestiti, fatti con i tessuti più pregiati del mondo, Emma e Mary erano armate fino ai denti: pugnali nascosti nella scollatura tra i seni; aghi avvelenati nascosti nei capelli e spade pronte all'uso attaccate alle cosce sotto le lunghe gonne...Sostanzialmente erano delle vere amazzoni!!


Emma Ygraine Pendragon, con i suoi capelli biondi e occhi azzurri, era la migliore spadaccina del regno e usciva spesso al fianco del padre durante i pattugliamenti. Aveva una personalità forte e tenace, come Arthur. Ad esempio, si era ripromessa di non sottomettersi mai ad un uomo e di vivere mille avventure.
E la sua vita cambiò quando si innamorò del principe Killian, dopo averlo quasi sconfitto durante la finale di un torneo.

Arthur era pronto ad uccidere il principe quando costui gli chiese la mano della figlia in sposa, ma dovette cedere quando la sua amata Emma lo attaccò con i suoi migliori occhietti da cucciola - la debolezza di Arthur per eccellenza.

Comunque il biondo si calmò considerevolmente quando il giorno del suo matrimonio, la sua bambina lo trascinò sulla pista per il ballo padre-figlia (link).
Merlin aveva gli occhi lucidi e un sorriso dolce stampati in faccia mentre guardava Arthur stringere Emma tra le braccia, prenderla in braccio e farla volteggiare. Entrambi stavano ridendo gioiosamente, come quando Emma era bambina, e non sembravano nobili in quel momento, ma davvero padre e figlia.

Dopo il matrimonio, Emma e Killian partirono per una grande avventura intorno al mondo sul veliero di lui.


Mary Margaret Hunith Pendragon era la figlia dei re che esteticamente assomigliava di più a Morgana, con i suoi lunghi capelli neri e occhi verdi, e crescendo, era diventata una grande cacciatrice e arciere.

E fu durante una delle tante battute di caccia in solitaria che incontrò il suo futuro marito, il principe David, il quale era caduto nella rete che la ragazza aveva piazzato nel bosco per catturare una preda, ma invece finì per catturare un bel principe.

I due si sposarono poco dopo e Merlin era davvero sicuro che questa volta Arthur avrebbe avuto sul serio un attacco di cuore per il trauma causato dalla realizzazione che anche l'ultima delle sue bambine era diventata una donna. Ma alla fine andò tutto bene e fu un bellissimo matrimonio.

****************************************************

  
Merlin stava guardando dal balcone i suoi figli (con i loro partner) e i suoi nipotini, che tornavano a Camelot almeno una volta al mese a visitare i loro genitori e nonni, mentre giocavano nel giardino che una volta apparteneva alla regina Ygraine, quando percepì due forti braccia stringersi attorno alla sua vita da dietro.

Nonostante l'età, Arthur era ancora un uomo forte e virile e come sempre, era molto affettuoso con suo marito e quindi anche in quell'occasione appoggiò il naso contro il collo di Merlin e inspirò profondamente, mai stanco del suo profumo.

"Sono perfetti, non è vero?" Chiese il biondo, mentre insieme guardavano la loro famiglia.

Tutti i loro bambini avevano avuto almeno un figlio o una figlia, che ora erano abbastanza grandi da poter correre spensierati per il vasto giardino, sotto gli occhi vigili dei loro genitori e dei loro nonni.

Merlin si appoggiò contro il petto del marito e gli toccò le mani rugose.

"Sì, lo sono. Ho sempre sognato di avere una famiglia come questa... ma non credevo che sarebbe mai successo... fino a quando non sei arrivato tu"

Merlin non poteva più negare l'evidenza: l'unica ragione per cui aveva quella meravigliosa famiglia e aveva vissuto quella meravigliosa vita era grazie ad Arthur e alla sua testardaggine. Anche se a volte in modo sbagliato, il biondo aveva preso ciò che voleva e aveva dato a Merlin una nuova fantastica vita... esattamente come aveva promesso di fare ormai così tanti anni prima.
Il moro non riusciva a immaginare come sarebbe stata la sua vita senza Arthur e nel corso degli anni aveva perfino dimenticato il volto di Freya (forse non era così importante per lui come aveva pensato) e aveva anche rimosso dalla memoria ciò di cui suo padre Balinor era solito metterlo in guardia circa i Pendragon... ma qualsiasi cosa fosse, sicuramente suo padre aveva avuto torto, perché Arthur era un grande re e un marito, un padre e un nonno devoto e amorevole.

A quelle parole di Merlin, Arthur sorrise diabolicamente: dopo tanti anni e molta pazienza, la preda aveva finalmente deciso di farsi catturare dal lupo di sua spontanea volontà...

Baciò delicatamente il collo di Merlin, cullandolo.

"Ti amo, Merlin. Sempre!"

E per la prima volta, il moro non ebbe dubbi.

"Ti amo anch'io, Arthur! Grazie per non aver abbandonato le speranze con me... o con Mordred. Ti devo tutto quello che ho e anche la mia felicità..."

"Ma certo che non mi sono arreso con te... Ero disposto ad aspettarti anche tutta la vita se necessario, amore mio. Il giorno in cui ti ho incontrato, avevo capito subito e senza ombra di dubbio che eri destinato ad appartenere a me. Eri mio, sei mio e sarai sempre MIO!"

Sì, Merlin era suo... Il suo amore. Il suo destino. La sua vita. La sua anima gemella. Suo marito. Il suo mago. La sua aria. Il suo intero universo... La sua ossessione.

THE END

  

ECCO COME MI SONO IMMAGINATA I PERSONAGGI:

Merlin (link)

Arthur (link)

Morgana (link)

Mordred e Kara (link)

Constantine (link)

Godric "Griffondoro" (link)

Emma (link)                 Emma e Killian (link)

Mary (link)                    Mary e David (link)

I figli adottivi di Percival e Gwaine (link)

La ninna nanna di Merlin (link)

Mi sono immaginata che il ballo tra Emma e Arthur avesse come sottofondo questa canzone: "Cinderella" di Steven Curtis Chapman. (link)

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Ecco qua...Cosa ne pensate? L'odiate? Vi è piaciuto almeno un pochino? Siete soddisfatti con la morte di Morgana? Ero molto insicura sul quel punto...

La storia originale che ho scritto in inglese la potete trovare qui: http://archiveofourown.org/works/2802950/chapters/6292376
Se siete interessati ad altre mie storie, potete dare un'occhiata qui: http://archiveofourown.org/users/b92morgan/pseuds/b92morgan

Non faccio nomi per non dimenticare nessuno, ma ringrazio con tutto il cuore tutti colori che hanno dedicato qualche minuto a leggere e/o commentare questa mia storia...siete stati fantastici!!

GRAZIE GRAZIE!!!!! ^-^     

IL MIO VERO ANGOLO:
Per prima cosa mi scuso perché ieri non ho postato, ma ero così triste che questa che questa nostra piccola avventura finisse che ho rimandato fino ad ora, spero vi sia piaciuta la fine, e ricordate ognuno di noi non è mai libero finché non si rende conto che qualcuno gli è affianco e ci resterà!

Tutti i diritti vanno a:
b92morgan

Allora ciao!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top