30. I can't lose him!

Ecco il penultimo capitolo della storia.... siamo quasi alla fine ragazzi!

Spero vi piaccia!

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

         

Il gruppo di Camelot stava cavalcando veloce per tornare a casa il più presto possibile.

Merlin aveva notato che Arthur si stava comportando in modo strano sin da quando erano partiti dalla valle del massacro: parlava poco; era sempre pensieroso; stava sempre in disparte con un'aria cupa e soprattutto aveva proibito a Merlin di allontanarsi da lui... doveva sempre rimanere dove Arthur poteva vederlo.

Una sera, quando si erano fermati per accamparsi per la notte a una giornata da Camelot, Arthur prese Merlin da parte, dicendo ai cavalieri che volevano fare un bagno nel lago e che non volevano essere disturbati.

Il biondo trascinò Merlin al lago ed entrambi si spogliarono. Quando furono completamente nudi, lo prese per mano e lo condusse in acque profonde, dove cominciò a baciarlo avidamente, circondandogli i fianchi e costringendo il moro a mettere le gambe intorno alla sua vita.

"Ar...Arthur... cosa stai..." Merlin iniziò a domandargli, ma fu interrotto da Arthur che gli morse il labbro inferiore.

"Ho bisogno di te, Merlin ... ti voglio...Adesso!!"

Il biondo nuotò con il marito ancora tra le braccia verso la riva del lago, dove lo depose sull'erba, posizionandosi sopra di lui. Iniziò a baciargli il collo, i capezzoli e il ventre, dove i loro cinque figli avevano trovato rifugio per nove mesi, fino ad arrivare al suo sesso già eretto. Lo prese in bocca e lentamente lo fece venire, ingoiando tutto il suo seme.

Merlin stava ancora tremando a causa dell'orgasmo quando Arthur gli prese le ginocchia e le spinse contro il suo petto, come a piegare Merlin in due. Poi cominciò a leccare la sua entrata con riverenza, come se fosse la cosa più preziosa al mondo... e in un certo senso lo era per Arthur: da lì erano nati i suoi figli; era la parte di Merlin che nessun altro aveva mai visto e che apparteneva solo a lui ed era il punto d'incontro dove i due re potevano unirsi in modo assoluto e intimo.

Arthur ignorò le urla di piacere del moro... il mondo doveva sentire che l'angelo sotto di lui era SUO e di nessun altro!

Quando lo ritenne pronto, entrò in Merlin, gemendo all'unisono con lui. Lo scopò con vigore, come un animale in calore sotto la luna. La foresta tacque, come se si fosse fermata per testimoniare l'unione tra l'Alto Re e il più grande dei maghi ... gli unici suoni erano quelli delle loro carni che si scontravano durante l'accoppiamento frenetico.

Presto, Arthur si irrigidì, venendo dentro il marito, che venne a sua volta. Nonostante la gioia del momento di estasi, Arthur dovette ammettere che fu deluso nel notare che gli occhi di Merlin non avevano brillato d'oro, segno che non avevano concepito una nuova vita.

Merlin, che ormai conosceva Arthur abbastanza bene, riconobbe lo sguardo triste negli occhi di suo marito.

"Arthur, nonostante io ami i nostri figli alla follia, penso che sia troppo presto per averne un altro... Mary ha solo due settimane dopo tutto!!"

Arthur sospirò e mise la testa sulla pancia di Merlin... era ancora dentro lo stregone.

"Lo so, ma amo vederti incinto. Mi piace sapere che il mio seme cresce dentro di te... Inoltre, forse dovremmo avere un altro bambino... nel caso in cui qualcosa di brutto dovesse accadere a uno dei nostri figli"

Merlin aggrottò la fronte.

"Cosa intendi dire con questo?"

Il biondo si rese conto di quello che aveva appena detto e cercò di porvi rimedio, non volendo far insospettire il suo amato.

"Niente, amore. Non so quello che sto dicendo. Sono solo molto stanco. Tra l'altro, mi hai davvero sorpreso quando hai deciso di separarti da Mary quando è ancora così piccola. Di solito nessuno era in grado di allontanarti dai tuoi figli per più di cinque minuti... soprattutto quando erano ancora nella fase dell'allattamento al seno"

"Già. Ma avevo bisogno di una pausa. Comunque, dato che voglio che i nostri bambini bevano solo il mio latte, che gli permette di crescere più sani e più forti, ho trovato un modo per dare il mio latte a Mary anche se siamo distanti, come se fossi con lei a Camelot. Un incantesimo trasferisce regolarmente il mio latte in una bottiglia nel palazzo, in modo che Gwen o Mithian possano darlo a nostra figlia"

Arthur gemette al pensiero della magia succhiare i capezzoli di suo marito...

"Mmmm...Sexy"

Merlin sbuffò, "Pervertito..." Poi, più seriamente, disse, "Arthur, ti stai comportando in modo strano ultimamente. Che c'è che non va?"

Il viso del biondo si oscurò nel ricordare la visione del futuro. Non poteva dire niente a Merlin. Suo marito amava troppo Mordred, non avrebbe mai creduto a Arthur; anzi, molto probabilmente avrebbe tentato di impedirgli di fare quello che aveva pianificato in questi ultimi giorni.

Il biondo alzò lo sguardo per guardare gli occhi blu di Merlin e gli accarezzò la guancia.

"Come ti ho già detto, tesoro mio, sono solo un po' stanco. Molto presto si risolverà tutto. Ricorda solo che ti amo più di ogni altra cosa al mondo. Sei tutto per me. Farò di tutto per proteggerti, non importa chi devo uccidere per assicurarmene"


00000

  
Una volta arrivati a Camelot, i re non ebbero nemmeno il tempo di smontare da cavallo, che i loro figli corsero giù per le scale del cortile per abbracciarli, urlando dalla gioia per il ritorno dei loro genitori.

Emma andò subito da Arthur, che la prese tra le braccia, ridendo quando la bambina cominciò a depositargli tanti piccoli bacetti sul viso. D'altra parte invece, i gemelli, Constantine e Godric, corsero da Merlin, anche loro pretendendo di essere presi in braccio. Poi si scambiarono di posto con la sorella.

Arthur stava ancora abbracciando i gemelli quando il suo sangue si congelò nelle vene nel vedere Mordred avvicinarsi a Merlin.

Il bambino sorrise a trentadue denti a suo padre e lo abbracciò stretto intorno alla vita, strofinando il viso contro la sua pancia con affetto...

"Mi sei mancato tantissimo, Daddy"

Tutti gli istinti di Arthur gli stavano urlavano di andare lì e strappare il ragazzo dal marito. Dopo la visione, Arthur non poteva più vederlo come suo figlio, ma come una minaccia alla vita di Merlin, come la causa del suo dolore e della sua futura morte. E in quanto tale, il biondo doveva eliminarlo, come aveva fatto con molti altri prima di lui che avevano osato anche solo pensare di fare del male al suo amore o di portarglielo via.

I suoi pensieri oscuri però furono interrotti dall'arrivo di Gwen, che stava tenendo la sua piccola Mary tra le braccia. Arthur le raggiunse in cima alle scale di marmo e prese la figlia tra le braccia, appoggiandosela contro il petto, e la baciò sulla fronte, accarezzando il suo bel visino paffuto.

Non importa come, ma doveva proteggere la sua famiglia.


^^^^^

  
Due giorni dopo, durante la colazione, Arthur informò Mordred che voleva portarlo a caccia con sè quella mattina per insegnargli quella nobile arte che ogni membro della nobiltà doveva imparare alla perfezione.

Il bambino, ovviamente, voleva rifiutarsi, dato che aveva programmato di passare la giornata con Merlin nella torre est per aiutarlo con i suoi esperimenti. Il suo daddy veniva prima di chiunque altro.

Stava per dire questo a suo padre, quando Merlin lo anticipò...

"E' un'idea meravigliosa! Hai bisogno di passare più tempo all'aria aperta, Mordred. Dirò subito alla cuoca di preparare un pranzo al sacco per voi due"

Il re moro era entusiasta che Arthur e Mordred avrebbero passato più tempo insieme da soli... ne avevano bisogno.

Incapace di negare nulla al suo papino, Mordred annuì, anche se non era molto felice alla prospettiva di passare la giornata con il padre.


Un'ora più tardi i due Pendragon erano pronti a montare sui loro cavalli per andare nella foresta.

E il cuore di Arthur si strinse in una morse dolorosa nel vedere Merlin baciare Mordred sulla fronte, sapendo che sarebbe stata l'ultima volta.


^^^^^

  
Era quasi mezzogiorno quando Arthur disse Mordred che avrebbero sostato per il pranzo in riva al lago di Avalon, prima di continuare la caccia, che fino a quel momento era stata silenziosa ma fruttuosa.

Una volta smontati da cavallo e non visto dal figlio, Arthur versò un liquido inodore, contenuto in una fialetta nascosta in una tasca, nella borraccia d'acqua, respirando profondamente... lo stava facendo veramente!

"Prendi, figliolo... bevila. E' la tua prima battuta di caccia; è necessario recuperare le forze" Mise l'acqua nelle mani del figlio.

Da parte sua, Mordred era un bambino molto perspicace e stava guardando la borraccia con sospetto.

"Non ho sete, padre"

Arthur insistette...

"Mordred.... Bevi. Cosa direbbe daddy se sapesse che hai fatto tutti questi capricci?"

Quella fu la cosa giusta da dire, perché il ragazzo prese immediatamente l'acqua e cominciò a bere. Arthur gli volse le spalle, finché non sentì un tonfo.

A quel punto, il biondo deglutì e si voltò piano: Mordred era disteso a terra privo di sensi... La pozione soporifera aveva funzionato.

Si avvicinò al bambino, si inginocchiò accanto a lui e tirò fuori un pugnale. Arthur non aveva scelta: doveva uccidere il figlio. Tuttavia, dato che comunque amava ancora il suo bambino, non voleva che fosse cosciente del fatto che stava per morire; pertanto, lo aveva addormentato.
Lo avrebbe pugnalato a morte, poi avrebbe simulato dei tagli su se stesso per far credere a tutti che erano stati attaccati da dei banditi, che durante una distrazione di Arthur avevano ucciso Mordred. Poi si sarebbe prostrato ai piedi di Merlin per chiedere perdono per non essere stato in grado di proteggere il loro figlio più grande.

Convinto del suo piano, il re di Camelot appoggiò la punta della lama sopra il cuore di Mordred... Non riusciva a guardarlo in faccia, così si concentrò solo sul punto in cui lo avrebbe colpito... e fu così che si rese conto che stava tremando...

Cosa stava succedendo? Non era la prima volta che doveva uccidere qualcuno.

Ma non hai mai dovuto uccidere il tuo stesso figlio. Disse una voce femminile nella sua testa...era stranamente familiare.

"Non importa che sia mio figlio... lo devo fare per il bene di tutti"

Ma resta il fatto che lui è tuo figlio...

"Lo devo fare per Merlin..." Arthur stava piangendo e il tremore alle mani che tenevano il pugnale aumentò.

È tuo figlio... il tuo bambino...

"Il mio bambino..." Sussurrò Arthur debolmente, ma poi scosse la testa, come per liberarsi di quei pensieri, "No... Lo devo fare!!"

Sollevò il pugnale sopra la sua testa, pronto a colpire, quando dei ricordi inondarono la sua mente come per magia: si vide stringere Mordred tra le braccia per la prima volta, promettendo a se stesso che avrebbe sempre protetto quella bellissima creatura; vide Mordred dire Papà per la prima volta e la gioia che aveva provato; vide i suoi primi passi e il suo sorriso; vide loro due rincorrersi in un campo fiorito un bel giorno di primavera di qualche anno fa, ridendo spensieratamente...

...si ricordò di quanto amava il figlio e il pugnale gli cadde di mano.

Non poteva farlo!

Ansimando, Arthur crollò a terra, come se avesse appena combattuto contro un migliaio di uomini. Si mise Mordred in grembo, abbracciandolo forte e piangendo copiosamente nei suoi capelli scuri.

"Non posso farlo ... Ti amo così tanto...così tanto Mordred"

Alzò lo sguardo e accarezzò la guancia del bambino.

"Non so perché mi odi o perché mi odierai, ma dal momento che sono tuo padre, è mio dovere prendermi cura di te e di proteggerti, anche da me se necessario. Troverò un modo per riconquistare il tuo amore... Non voglio arrendermi. Non voglio diventare come mio padre: le mie paure non metteranno in ombra il mio amore per te. Io scelgo di fidarmi di te, tesoro"

Dopo essersi ricomposto e aver ringraziato silenziosamente lo spirito protettivo del Lago che lo aveva aiutato a capire che stava per commettere uno sbaglio madornale, Arthur mise un Mordred ancora addormentato sul suo cavallo e tornò indietro verso Camelot.

Se solo avesse prestato maggiore attenzione, avrebbe notato che il piccolo principe non era stato poi così privo di sensi tutto il tempo come credeva: la sua magia lo aveva tenuto sveglio per qualche secondo, prima che tutto diventasse buio... abbastanza a lungo da permettergli di vedere suo padre sollevare un pugnale pronto a trafiggergli il cuore.

Se mai fosse sopravvissuto, Mordred promise a se stesso che avrebbe raccontato tutto a Merlin il più presto possibile.


00000

  
Tornati al castello, Arthur raccontò a tutti che dei banditi li avevano attaccati e che Mordred aveva perso conoscenza dopo un colpo alla testa e che probabilmente non avrebbe ricordato molto circa l'incidente.

Merlin era ovviamente preoccupato e ordinò a Gaius di esaminare immediatamente il figlio. Gwaine e Arthur dovuto allontanare Merlin da Mordred con la forza, al fine di consentire al vecchio medico di fare il suo lavoro... il moro non voleva assolutamente lasciare il suo bambino da solo.

Arthur non riusciva a immaginare come Merlin avrebbe reagito se invece fosse tornato con il cadavere di Mordred, come aveva programmato di fare all'inizio.


Poche ore dopo, il ragazzino si svegliò e Arthur non era preoccupato del fatto che Mordred aveva richiesto subito la presenza di Merlin nelle sue stanze... nessuno sapeva cosa fosse realmente accaduto nel bosco ... e nessuno lo avrebbe mai saputo.

Ma forse il re biondo avrebbe dovuto sospettare che qualcosa non andava, dato che Merlin aveva lasciato le camere di Mordred scuro in volto e con un'espressione negli occhi così fredda che avrebbe potuto uccidere... come un serpente pronto ad attaccare.


^^^^^

  
Quella notte, Arthur si svegliò nel suo letto con la sensazione di qualcosa di freddo e tagliente premuto orizzontalmente contro la sua gola. La sua esperienza di soldato gli disse che era un pugnale affilato e l'odore nell'aria gli disse chi era il suo aggressore.

Sempre tenendo con gli occhi chiusi, chiese, "Hai intenzione di uccidermi?"

"Questo dipende da come risponderai alla mia domanda"

Il biondo aprì gli occhi e per la prima volta guardò colui che stava tenendo la sua vita nelle sue mani, seduto a cavalcioni sul suo stomaco, nudo, date le attività di poche ore prima.

"Uccidere un uomo inerme con il suo stesso pugnale è un atto da codardi"

"Anche cercare di uccidere il proprio figlio con il proprio pugnale lo è!" Disse Merlin, freddo come il ghiaccio, premendo il coltello ancora di più contro la gola di suo marito.

"Come l'hai scoperto?"

"Mordred mi ha detto tutto: del modo in cui suo padre ha cercato di ucciderlo dopo averlo addormentato. Bè, a quanto pare hai sottovalutato la sua magia... che ha rallentato gli effetti del sonnifero, permettendogli di vedere quello che stavi per fare, BASTARDO!!"

Arthur ingoiò a vuoto: era nei guai. Se non fosse stato attento alle sue prossime parole, sarebbe sicuramente morto, perchè sapeva meglio di chiunque altro quanto Merlin fosse protettivo nei confronti dei suoi figli.

"Merlin..."

"Dimmi perché! Perché hai tentato di fare una cosa così orribile? Mordred è tuo FIGLIO!!"

"Pensi che non lo sappia?!? Pensi che sia stato facile per me prendere quella decisione?!? Tu non sai quello che ho visto!! Tu non sai quello che Mordred è destinato a fare!! Tu non sai cosa farà a te..."

Arthur stava piangendo a quel punto.

Merlin aggrottò la fronte, confuso, ma comunque non abbassò l'arma.

"Allora dimmi quello che sai, Arthur!"

Il biondo esitò un pò troppo e Merlin spinse il pugnale ancora di più contro la sua gola, facendo uscire qualche goccia di sangue.

"Ascoltami bene, Pendragon. In questo momento sono così furioso che l'unica cosa a cui sto pensando è se ucciderti con un taglio netto alla gola o in modo estremamente lento e doloroso... con la mia magia potrei trasformare il tuo sangue in acido, facendoti urlare per ore e ore, fino a quando non mi implorerai di darti la morte. Quindi, ti consiglio vivamente di iniziare a parlare... "

E fu così che Arthur cominciò a raccontargli tutto: la visione del futuro, cosa Mordred farà e il piano a cui era giunto per porre fine alla minaccia.

"...Ma poi, non sono riuscito a farlo, Merlin. Lui è mio figlio. Voglio scoprire cosa lo spingerà a scegliere la via dell'oscurità. Nella visione non abbiamo fatto niente per impedirlo e lo abbiamo perso... ora che so cosa accadrà, scelgo di fare qualcosa al riguardo. Ucciderlo sarebbe stato il modo più semplice, ma non necessariamente il più giusto"

Merlin era scioccato da ciò che aveva appena scoperto... Il suo bambino avrebbe fatto tutte quelle cose mostruose?? Perché??

"Eppure, eri comunque pronto a ficcargli un pugnale nel cuore..."

"Sì, lo ero...dovresti sapere ormai che sono pronto a fare qualsiasi cosa per te ... come ho sempre fatto"

Alla faccia perplessa di Merlin, Arthur rispose...

"Tu sei il mio destino, Merlin. Prima di conoscerti ero solo un principe senza spina dorsale, incapace di lottare per ciò in cui credevo, ero debole, insignificante... Poi ti ho incontrato e ho capito cosa volevo veramente: volevo te, volevo regnare con te al mio fianco, vivere con te... Così ho iniziato a fare tutto il possibile per raggiungere questo obiettivo ... per la prima volta nella mia vita ero me stesso, sapevo chi ero veramente e quello che ero in grado di fare.
Purtroppo, tu non lo avevi ancora capito... non ti eri ancora reso conto di chi eri e di cosa saresti potuto diventare. Pertanto, ho deciso di aiutarti...vedi, dovevo restituire il favore. Dovevo liberarti come tu avevi fatto con me. Ovviamente Freya e Balinor dovevano sparire... tutti gli altri sono stati solo delle spiacevoli conseguenze"

"Aiutarmi?? Tu hai ucciso mio PADRE!! Io ero già libero. Ero felice con i miei genitori, nel mio regno, con la mia promessa sposa..."

"NO, NON LO ERI!! Credevi di esserlo, ma era tutta un'illusione. Quando ho posato i miei occhi su di te per la prima volta ho capito subito che eri in trappola, come me, e che ti stavano tappando le ali... Potevi essere più che il principe ereditario di un unico regno... Non potevo permetterti di buttare via la tua vita in quel modo; bloccato in un ciclo senza fine"

"Cosa intendi?"

"Credi davvero che saresti potuto mai essere felice con la vita che i tuoi genitori avevano in serbo per te? Ti posso immaginare: avresti fatto le stesse cose tutti i giorni, parlato con le stesse persone false, fino al giorno della morte di tuo padre. Poi saresti diventato re e ripetuto la stessa routine giorno dopo giorno; ti saresti sposato con Freya e ora che ti conosco molto bene, Merlin, posso dirti con assoluta certezza che ti saresti stufato di lei entro un paio d'anni... Era così noiosa e zuccherina, mentre tu sei un concentrato di fuoco e di spirito... Tu sei un drago, Merlin, ed hai bisogno di qualcuno che sia in grado di sottometterti, ma allo stesso tempo in grado di stare al passo con te... Tu hai bisogno di me... un 'Pendragon', capo del drago, non di una bambina piagnucolosa. Posso vederti seduto sul tuo trono a Draken con lei al tuo fianco: mentre tu porti il peso del regno sulle tue spalle, lei è seduta lì sul suo trono, intenta a cucire...e speriamo che i vostri figli non sarebbero stati come lei o il tuo regno sarebbe stato condannato! Poi avresti insegnato al tuo erede ad essere come te... e il ciclo sarebbe ricominciato.
Ma con me puoi essere libero. Puoi volare alto quanto ti pare... nessuno può fermarti. Sei tu a fare le regole, Merlin. So che adori il fatto che puoi veramente rendere questo mondo un posto migliore, che tutti devono seguire le tue giuste leggi, non solo Draken o Camelot. La tua vita non è più noiosa... Qui, ogni giorno è una nuova avventura: mostri da combattere, nemici da sconfiggere, persone da aiutare e bambini forti e attivi da crescere. Tu ami tutto questo! E il giorno che ti ho incontrato, ho capito subito che non eri destinato ad essere un semplice re... eri destinato ad essere il Consorte del più grande dei Re! Divisi, io e te eravamo insignificanti; insieme, stiamo governando il MONDO!!!"

Merlin stava piangendo silenziosamente, perché dentro di sé sapeva che Arthur aveva ragione. Per tutta la vita si era sentito in trappola. Ogni suo passo era già stato deciso per lui. Non poteva fare una vera differenza nel mondo, perché c'erano sempre delle regole da seguire e nobili da accontentare... Ma da quando aveva accettato il suo destino con Arthur non si era mai sentito più libero e vivo.

"Perché mi stai dicendo tutto questo, Arthur?"

"Perché voglio salvare la nostra famiglia, Merlin... Ma non posso farlo da solo... Ho bisogno dell'altra faccia della mia medaglia. Insieme siamo invincibili... insieme, siamo leggende!"

In quel momento Merlin capì le parole che Kilgharrah gli aveva detto l'ultima volta che si erano visti... la strada che Mordred avrebbe percorso dipendeva dalla scelta che lui e Arthur erano sul punto di fare in quel preciso momento: Arthur aveva scelto di combattere per lui, per il loro bambino, e ora toccava a Merlin scegliere cosa fare e quale sarebbe stato il suo ruolo nel futuro di suo figlio... ma pensandoci bene, in fondo in fondo, forse una scelta non ce l'aveva mai davvero avuta.

Il moro annuì.

"Va bene. Sono con te, Arthur. Ma la prossima volta che scopro che hai provato a fare del male ai miei figli, ti giuro che nulla ti salverà dalla mia ira!!"

Il biondo sorrise, gettando sul pavimento il pugnale e tirando Merlin verso di sé, sussurrandogli contro le labbra...

"Non mi aspetto niente di meno da te!"


00000

  
Nei giorni successivi, i due re osservarono con più attenzione Mordred. Era ovvio che il bambino era freddo verso Arthur, ma che il suo viso si illuminava ogni qual volta che vedeva Merlin o i suoi fratelli.

La domanda era: perché?

Improvvisamente, Merlin ricordò quando qualche anno prima, Mordred gli aveva confessato che Gwen (quando era ancora posseduta da Morgana) era solita dirgli che Arthur era cattivo. Forse l'influenza di Morgana non si era limitata alle semplici parole.


Per questo motivo, un giorno, il moro decise di parlare direttamente con il figlio in privato e Mordred, incapace di mentire al suo daddy, in effetti gli confessò che a volte udiva la voce di una donna nella mente, la quale gli raccontava dei crimini di suo padre e di come Arthur aveva fatto del male a Merlin.

"Lei mi fa vedere delle cose, daddy. Cose terribili. Dice che è il mio destino fermare mio padre e di proteggerti... e lo farò, daddy... io ti salverò da lui!"

"Oh, amore mio ... sei così coraggioso e io ti amo così tanto, ma non devi ascoltare la voce della donna... lei è malvagia"

"Ci ho già provato, ma non ci riesco...lei è sempre nella mia testa..."

Merlin ingoiò a vuoto, improvvisamente con un nodo alla gola.

"Dormi adesso, amore... sistemerò io tutto quanto..."

Quando Mordred si fu finalmente addormentato, Merlin mise una mano sulla sua fronte e aprì il suo occhio interiore: guardò dentro suo figlio e lì, con suo sommo sgomento, vicino al suo cuore, vide una grande macchia nera. Tutti hanno della malvagità dentro di sè, ma quella non era solo l'oscurità naturale di Mordred... c'era anche un po' di quella di qualcun altro: di Morgana.

Merlin si alzò di scatto. Era sconvolto e furioso. Come aveva osato quella strega inquinare il suo bambino con la sua magia oscura?!?




Il moro si precipitò da Gaius e gli raccontò tutto.

"Cosa posso fare, Gaius? Come posso liberare mio figlio da tutta quella malvagità?"

"Purtroppo non è possibile, Merlin. Una volta che l'oscurità è entrata in una un'anima, è quasi impossibile rimuoverla senza danneggiare la persona infetta"

"Anche se dovessi uccidere Morgana?"

"Sì. Se quello che dici è vero, la sua oscurità è ora parte integrante dell'anima di Mordred. Anche se uccidi Morgana, il seme che ha seminato in Mordred crescerebbe comunque. È parte di lui adesso..."

Merlin si strofinò via le lacrime.

"Questo non sta succedendo per davvero!! Non posso perderlo, Gaius!!"

"L'unica cosa che potrebbe aiutarlo è imparare a chiudere la mente per evitare ulteriori influenze negative e imparare a convivere con questa oscurità, più forte del normale"

"Ci sono due ostacoli a questa soluzione. In primo luogo, io non so come funziona la telepatia. Per me è istintiva, ma non ho mai capito come funziona. Non potrei mai insegnare a Mordred a proteggere la sua mente, quando io per primo non so come. In secondo luogo, come posso evitare che Mordred venga influenzato negativamente quando vive con la persona che Morgana gli ha insegnato ad odiare? Da quello che Arthur ha visto nella visione, Mordred diventerà sempre più malvagio qui a Camelot"

Gaius sospirò.

"So che non ti piacerà, ma c'è un'unica soluzione per entrambi i problemi: forse dovresti mandare Mordred da qualcuno che gli può insegnare tutto ciò che c'è da sapere sulla telepatia; inoltre, così facendo, il principe starebbe lontano da Camelot e da Arthur"

"Tu vuoi che mi separi da mio figlio?? Per mandarlo dove? Non starai mica parlando dei..."

"Sì... dei Druidi. Sono persone pacifiche. Mordred crescerebbe in un ambiente sereno e privo di oscurità, a differenza della vita di corte, se posso parlare liberamente"

Merlin scosse la testa.

"No, no, no... ho già mandato qualcuno dai druidi nella speranza che vivesse una vita felice e non è andata molto bene!"

"Merlin, quando l'hai mandata dai druidi, Morgana era già un'anima persa. Era già spezzata in maniera irreparabile. Nessuno poteva fare più niente per lei...anche se il fatto che tu ci abbia provato comunque è segno che sei veramente una persona buona, ragazzo mio.
Ma c'è ancora speranza per Mordred. L'oscurità non ha ancora invaso completamente il suo cuore... Devi credere nella sua bontà, che si oppone alle tenebre tutti i giorni... senza di te, credo che purtroppo perderà la battaglia come Arthur ha visto... Non rinunciare prima ancora di iniziare... Per tuo figlio ne vale la pena"

"Hai ragione, Gaius .... Per Mordred ne vale la pena"


^^^^^

  
Arthur non era molto felice all'idea di separarsi da suo figlio, ma sapeva che era la loro unica speranza. Ora c'era solo da convincere Mordred.

Sarebbe stato Merlin ad informarlo, dato che ovviamente i rapporti tra Arthur e il bambino erano parecchio tesi.

"Mordred, tesoro... possiamo parlare un momento?"

"Sì, Daddy"

Il fanciullo posò il libro che stava leggendo per terra. Era seduto sotto un melo in giardino.

"Angelo, forse abbiamo trovato una soluzione al problema della voce"

Mordred sorrise felice.

"Vedi, amore, questa signora malvagia vuole distruggere la nostra famiglia; pertanto ha messo un po' di se stessa dentro di te... così che tu un giorno possa aiutarla a farci del male"

"Ma ... ma io non voglio farti del male, daddy.... Questo significa che sono cattivo?"

"No, amore ... in ognuno di noi c'è bene e male... è inevitabile. Quello che possiamo fare però è scegliere quale strada seguire. Purtroppo nel tuo caso, quando arriverà il tuo momento di scegliere il tuo cammino, la presenza della signora malvagia in te potrebbe non darti una vera e propria possibilità di scegliere. Capisci quello che sto cercando di dirti?"

"Credo di sì. Cosa posso fare per fermarla?"

"Devi imparare a chiudere la mente e a convivere con questa nuova parte di te. Purtroppo, non posso essere io ad aiutarti, ma ci sono persone che possono farlo. I Druidi ti aiuteranno"

Gli occhi di Mordred si spalancarono.

"Vuoi mandarmi via?"

"No, no... se fosse per me, ti terrei con me per il resto della mia vita... Ti amo così tanto, Mordred. Ma stare qui con me e tuo padre non ti farà bene e io non voglio perderti... Ma se non facciamo qualcosa, un giorno ti perderò per sempre"

Il ragazzino abbassò lo sguardo, pensieroso. Una parte di lui non voleva lasciare il suo daddy... doveva proteggerlo dopotutto; ma un'altra parte di sé invece, più debole rispetto alla prima, gli stava sussurrando che andare con i druidi era la cosa migliore per lui... in questo modo sarebbe stato in grado di proteggere il suo daddy per davvero.

"Io non voglio farti del male, daddy... È per questo che andrò con i Druidi"

Merlin sorrise di sollievo e abbracciò il suo bambino.

"Il mio ometto coraggioso. Ora so che un giorno tornerai da me. Morgana ha dimenticato che l'amore che ci lega è più importante del potere che brandiamo"


00000

  
Una settimana più tardi, Arthur, Merlin e Mordred si ritrovarono ai confini di Camelot davanti a tre Druidi, che avrebbero preso Mordred con sé.

"Non dovete temere, miei signori. Il giovane principe Mordred sarà al sicuro con noi. Ulteriore oscurità non lo toccherà finchè starà con la mia gente. La strega non ha alcun potere su di noi" Li rincuorò Iseldir, capo dei Druidi.

I re annuirono, sollevati.

Merlin si inginocchiò di fronte al figlio, che indossava abiti semplici e un mantello con cappuccio verde foresta.

"Ti voglio bene, Mordred. Il mio amore per te è più grande del cielo, più profondo del mare, più forte degli alberi della foresta ed infinito come la magica stessa. Prendi questo..."

Merlin porse al figlio una collana con un cristallo come un ciondolo.

"Come sai, la magia è la materia con cui è fatta la nostra anima. Ecco perché in questo cristallo ho messo un pò della mia magia, cioè un po' della mia anima, in modo che tu possa sempre avermi con te. Spero che ti possa guidare, quando ogni altra luce si spegne. Quando dovrai affrontare i tuoi demoni, ricordati che ti amo più di ogni altra cosa, figlio mio"

Merlin abbracciò Mordred con forza.

"Non lo dimenticherò mai, daddy"

Poi toccò ad Arthur avvicinarsi.

"Ecco..." Il biondo diede a Mordred un oggetto rotondo (link), "... Questo apparteneva a mia madre, tua nonna. Porta il suo stemma. È l'unica cosa che ho di lei ed è l'oggetto più prezioso che possiedo, oltre alla fede nuziale. So che non andiamo molto d'accordo io e te, ma spero che questo ti aiuterà a ricordare che ti voglio bene, Mordred. Uno dei giorni più belli della mia vita è stato quando sei nato... spero ti ricorderai di me con affetto mentre sarai via"

Mordred sorprese tutti, incluso se stesso, abbracciando Arthur: cosa che non faceva da anni.

"Grazie, papà"

Arthur sorrise, i suoi occhi bagnati da lacrime trattenute a stento.

"Grazie a te. Ti amo, figlio mio" Lo baciò sulla testa.

Arthur e Merlin guardarono con la tristezza nel cuore il loro figlio maggiore allontanarsi con i tre Druidi.

"Che succederà secondo te?" Chiese Arthur.

"Due possibilità: o Mordred tornerà da noi come nostro figlio, o lo perderemo per sempre e allora, egli sarà la nostra rovina"

Il biondo deglutì, spaventato dal futuro.

"Arthur ...io non ho la minima intenzione di stare fermo ad aspettare il prossimo attacco senza fare nulla. Morgana ha davvero esagerato questa volta. È ora di porre fine a tutto questo dolore"

Arthur si girò verso suo marito.

"Cosa vuoi che faccia?"

Merlin continuò a guardare verso Mordred e rispose freddamente ma con fermezza...

"E' il momento di reagire, di contrattaccare. E' ora di porre fine a questo scontro una volta per tutte..." Si voltò verso Arthur, guardandolo dritto negli occhi, "...Dichiara guerra a Morgana!"

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Cosa ne pensate?

. Comunque, se non era chiaro, era di Freya la voce che ha aiutato Arthur al lago.

. L'oggetto rotondo che Arthur da a Mordred alla fine, il sigillo di Ygraine, appare in una scena eliminata della quarta stagione. se non l'avete vista ecco il link:    https://youtu.be/24f5wsWwbOI

PROSSIMO CAPITOLO (l'ultimo!!): la battaglia finale, il ritorno di mordred (buono? o cattivo?) e tante altre cosette che spero troverete interessanti :-) 

IL MIO VERO ANGOLO:
Ed eccoci qui! Come promesso ecco il penultimo capitolo, stasera posterò l'ultimo, e possiamo dire che così il "nostro percorso" finirà, ma non disperate perché appena potrò posterò una One-Shot sulla MerThur ovviamente ispirata a questa favolosa storia!

Vabbè ciao a stasera!

Tutti i diritti vanno a:
@b92morgan

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top