3.The darkness within
Ho immaginato il castello di draken come Hogwarts, se vi può essere utile.
io lascio i nomi dei mersonaggi in inglese, quindi Gwaine è Galvano.
nel prossimo capitolo ci sarà dark arthur
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Merlin non sapeva perché le cose più strane succedevano sempre a lui. Un momento era alla ricerca di erbe con Lancelot, che stava raccogliendo un'alga speciale nel lago - l'uomo aveva una fissazione raccapricciante per i laghi!! - Poi si ritrovò a correre verso un paio di viverne che erano troppo vicini alla strada principale per i suoi gusti e che stavano comunicando ai loro compagni che avevano trovato cibo. Lo capì dal modo in cui emettevano i loro versi.
E infatti, le bestie stavano attaccando tre uomini e uno di loro era chiaramente ferito.
Utilizzando il potere interiore che scorreva nelle vene della sua famiglia fin dai tempi più antichi, mandò via i viverne e andò a verificare le condizioni degli sconosciuti.
Guardandoli, Merlin poteva vedere che l'infortunato era molto giovane e privo di sensi. Accanto a lui c'era un uomo alto con i capelli ricci. Tuttavia, fu il terzo uomo a colpire Merlin nel profondo: era biondo con occhi azzurri e un corpo da guerriero ben addestrato. Era chiaramente il leader, dal momento che aveva un'aura di potere che lo avvolgeva.
Tuttavia, era il modo in cui lo guardava a turbarlo di più. Guardava Merlin come qualcuno che aveva appena trovato la fonte della gioia eterna o come un uomo morente che aveva appena trovato l'acqua nel deserto e forse era più di questo.
Merlin non sapeva cosa fosse, ma si sentiva molto a disagio sotto lo sguardo intenso del biondo.
Nessuno lo aveva mai guardato in quel modo.
Merlin tossì e cominciò a parlare con i cavalieri, di cui non riusciva ancora a capire il cui regno d'origine.
"State bene? Che cosa ci fate qui?"
Fu il cavaliere dai capelli ricci a rispondere, visto che il suo capo stava ancora fissando il loro salvatore, non dando alcun segno di voler fare altro.
"Stiamo bene, grazie per averci salvato. Ti siamo debitori. Sono Sir Leon. Il nostro compagno, Sir Ethan, è stato ferito alla spalla e non so quanto sia grave. Cosa erano quegli esseri?"
"Viverne, cugini dei draghi, ma senza la loro intelligenza. Siete fortunati che sono arrivato in tempo o sareste tutti morti. Gli artigli dei viverne sono avvelenati, quindi è meglio se portiamo il tuo amico dal medico il prima possibile. Dove state ..." Merlin fu interrotto bruscamente.
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Arthur era vagamente consapevole di ciò che stava accadendo intorno a lui. Non riusciva a smettere di guardare il suo angelo. Sentiva le proprie pupille dilatarsi, dopo aver memorizzato ogni singolo dettaglio del suo futuro amante... perché questo era ciò che sarebbe accaduto molto presto.
Arthur aveva bisogno di molto di più; aveva bisogno di sapere tutto su questo pezzo di perfezione.
Senza preoccuparsi di ciò che veniva detto intorno a lui e nella speranza di nascondere la sua disperazione, chiese: "Chi sei?"
La sua anima gemella fu sorpresa dalla domanda... probabilmente non si aspettava che Arthur iniziasse a parlare dal nulla o che parlasse affatto.
Merlin aprì e chiuse la sua bocca illegale un paio di volte, prima di optare per una postura autorevole, dicendo: "Forse TU dovresti dirmi chi sei, dato che sei nel mio regno. Inoltre, non sono abituato a parlare con babbei maleducati che interrompono gli altri mentre stanno parlando e che non ringraziano le persone che gli salvano la vita"
Arthur era senza parole. Nessuno gli aveva mai parlato in quel modo. Invece di essere arrabbiato, si mise a ridere, come non aveva mai fatto in vita sua. Rise di gioia e delizia, perché il suo amore non era solo bello, ma aveva spina dorsale e carattere.
Arthur già lo amava.
Quando si calmò un po', disse senza ostilità: "Non puoi parlarmi in quel modo. Sono il principe Arthur Pendragon di Camelot e un contadino come te dovrebbe mostrare rispetto al cospetto di chi gli è superiore"
"Contadino??" Merlin quasi gridò. Non riusciva a credere che questo idiota era colui di il padre gli aveva detto di stare attento.
"Sì" Arthur si stava divertendo un mondo. Certo, non gli importava che il suo tesoro era povero; una volta insieme, Arthur lo avrebbe ricoperto d'oro, di gioielli e d'amore. "Allora, ti dispiacerebbe dirmi il suo nome, ora?"
"Beh, asino reale, io sono Mer ..."
"MERLIN!!" urlò Lancelot, correndo verso il suo principe. "Dove eri finito? Ero preoccupato"
"Non c'è bisogno che ti preoccupi per me, Lance. Sai che posso badare a me stesso. Avevo solo visto alcuni viverne che cacciavano troppo vicini alla strada e ho salvato questi cavalieri." Spiegò Merlin, indicando il trio. I tre uomini erano scioccati, dato che avevano riconosciuto il nome del principe.
"Merlin? TU sei il principe Merlin Emrys di Draken???" Arthur chiese.
Doveva essere uno scherzo. Che possibilità aveva che il suo destinato era anche la persona che suo padre gli aveva ordinato di sposare?
Il principe di Camelot non poté evitare l'enorme sorriso che si aprì sul suo volto. Era perfetto.
Merlin si voltò verso l'altro principe, sogghignando, "Sì, lo sono. E credo che tu sia qui per il mio compleanno. Quindi, se Sua Altezza sarebbe così gentile da seguirmi, vi porto al castello, dove il vostro cavaliere potrà essere curato "
Si voltò di nuovo e cominciò a camminare verso i cavalli. I cavalieri di Camelot non erano lontani dietro di lui.
Durante il viaggio, Arthur doveva assolutamente stare vicino a Merlin. Pertanto, cavalcò al suo fianco per parlare con lui.
"Dimmi Merlin, che cosa significa 'Babbeo' esattamente?"
"In due parole?"
"Sì"
"Uhm ... Principe Arthur"
Dopo di che, Merlin esortò il suo cavallo ad andare più veloce. Mentre cavalcava nel vento non riusciva a smettere di ridere ad alta voce, rivedendo nella mente la faccia scandalizzata di Arthur.
Il principe dai capelli biondi provava così tanto amore e felicità nel suo cuore che senza esitazione cavalcò veloce anche lui, non volendo perdere di vista il suo Merlin.
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Al castello, Sir Ethan fu immediatamente portato da Alice per farsi curare la spalla, mentre il suo compagno cavaliere e il suo principe furono scortati nelle loro camere e gli fu dato un servo.
Arthur si era sdraiato sul letto matrimoniale per un po', prima di doversi preparare per la festa di quella sera con gli altri ospiti.
Guardando il soffitto, non riusciva a credere che la sua vita era cambiata così tanto nel giro di poche ore. Per una volta, era felice che suo padre fosse un bastardo a cui non importavano i sentimenti di suo figlio.
Ora Arthur doveva pianificare un modo per avere Merlin. Non voleva usare la forza, ma sapeva che l'avrebbe fatto se significava conquistare ciò che era suo.
In primis, avrebbe dovuto impressionare Merlin con il suo aspetto e le sue maniere; poi gli avrebbe chiesto di accompagnarlo a vedere la città. Alla fine delle celebrazioni, Merlin sarebbe stato il suo promesso sposo e sulla via di Camelot con Arthur. Ne era sicuro.
Sorridendo tra sé e sé, il principe si preparò per la prima parte del piano.
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La Sala Grande era magnifica, pensò il principe di Camelot. Era più grande di quella nel suo castello: i tavoli erano ai lati di una navata che portava direttamente al Tavolo Alto, dove la famiglia reale e i loro ospiti d'onore si sarebbero seduti. Il soffitto era incantato e mostrava un cielo notturno pieno di stelle a forma di drago. Candele e sfere di luce blu levitanti illuminavano l'intera sala.
Arthur non aveva mai visto niente di così affascinante, fino a quando Merlin non entrò nella stanza dietro i suoi genitori.
Se Arthur lo aveva trovato bello nei suoi abiti comodi, non era niente in confronto a come lo vedeva adesso. Merlin era vestito in azzurro e argento e sul suo capo giaceva una corona d'argento, decorata con cristalli e diamanti splendenti.
Arthur fu pervaso da una sensazione calda, vedendo il suo amore in quel modo, anche se in realtà non vedeva l'ora di vederlo svestito.
Purtroppo, la sensazione di calore fu spazzata via quando notò come Merlin non era entrato da solo nella sala.
Al suo fianco, c'era una ragazza molto carina, con i capelli e gli occhi castani. Camminava a braccetto con Merlin e lo guardava dolcemente, mentre lui le spostava la sedia accanto al suo posto al Tavolo Alto.
Arthur voleva uccidere qualcosa. Preferibilmente quella feccia.
Re Balinor ringraziò tutti per essersi uniti alla sua famiglia per festeggiare la maggior età del nuovo Principe ereditario.
Il cibo e la compagnia erano eccellenti, ma Arthur non poteva divertirsi, dato che il suo Merlin continuava a ridere e sorridere alla ragazza accanto a lui; come se fosse tutto il suo mondo.
Merlin aveva un sorriso meraviglioso, in grado di illuminare la stanza più di quanto ogni candela o stella avrebbe mai potuto fare. Inoltre, il pensiero che quel sorriso non era per lui ruppe Arthur in migliaia di pezzi.
Doveva fare qualcosa.
Il principe di Camelot fece di tutto per far in modo che Merlin si concentrasse su di lui: parlarono per ore, scherzarono, ballarono e Arthur notò come si completavano perfettamente. Ma l'attenzione di Merlin continuava a tornare sulla ragazza.
Arthur aveva scoperto che era Lady Freya di Wyllt, figlia di Lord Edward e sorella di Lord Gwaine. Suo padre era il più caro amico di Balinor e proprietario delle isole al largo delle coste di Draken. Pertanto, i suoi figli erano amici d'infanzia di Merlin.
Tuttavia, Arthur sospettava che ci fosse qualcosa di più tra Merlin e Freya.
Ecco perché li seguì, quando lasciarono la festa insieme.
Si fermarono davanti a una stanza nell'ala del castello dedita agli ospiti.
Arthur si nascose dietro un angolo.
"Grazie per avermi scortata nelle mie stanze, Merlin" Arthur avrebbe potuto vomitare ascoltando la sua vocina dolce.
"Il piacere è stato mio, mia cara Freya"
"Principe Merlin, stai cercando di addolcirmi con le tue parole?" Chiese Freya, sorridendo al suo bel principe.
"Perché? Sta funzionando?"
"Dipende ... cosa vorresti ottenere da me?"
"Un bacio della buonanotte renderebbe questo il giorno più bello della mia vita e riempirebbe il mio cuore di pura gioia," Merlin le disse, guardando la sua Signora con uno sguardo pieno di amore.
Con una risata leggera, Freya sussurrò: "Chi sono io per privare il mio principe di questo?"
Lentamente si avvicinarono l'uno all'altro e si baciarono con amore e un po' di timidezza. Tuttavia, non erano mai stati più felici.
Arthur non poteva guardare oltre. Soffriva, era depresso ma soprattutto, era arrabbiato. Non con Merlin, certo che no. Il suo amore era solo confuso. Era normale. Conosceva Arthur, la sua anima gemella, solo da poche ore e il suo giudizio era stato oscurato dagli anni in cui quella poco di buono gli aveva avvelenato la mente.
Ben presto, lei non sarebbe più stata un problema. Arthur si sarebbe preso cura di lei e avrebbe liberato il suo amato della sua presenza.
Qualcosa di scuro stava sbocciando nel cuore di Arthur e lo si poteva vedere nei suoi occhi mentre si recava nella sua stanza, sapendo già quello che doveva fare per schiacciare quel particolare insetto.
IL MIO VERO ANGOLO
*entra in scena e vede i forconi con la folla inferocita*
NON.MI.AMMAZZATE.!
*spostano lo sguardo e i forconi sulla vera autrice della storia*
NON.AMMAZZATE.NEPPURE.LEI.!
*rimangono delusi e si rimettono a sedere nelle poltroncine*
Bene! Dovete sapere che anche IO ho ODIATO Freya!
*scocca uno sguardo all'altra autrice*
Ma appena saprete ciò che le accadrà! Non sarete felici non sarete contenti ma sarete ENTUSIASTI! E poi sarà lei che alla fine...
*la vera autrice riemerge dalla paura di essere uccisa e le tappa la bocca*
NIENTE! Aspettate e vedrete!
Ciao!👋🏽
P.S. Sono 1956 parole!
P.P.S. Tutti i diritti a b92morgan
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