24. Papà and Daddy

Questo capitolo si muove molto velocemente, ma portate pazienza... dal prossimo capitolo la trama tornerà a scorrere più lentamente e ci sarà MOLTA più azione!

N.B.: Arthur è PAPA'
         Merlin è PAPI
         nei casi in cui uso la parola padre, sarà chiaro a chi mi sto riferendo

Comunque se avete dei suggerimenti su come distinguere Arthur e Merlin quando chiamati da Mordred, sono aperta a tutte le proposte, perchè non sono molto soddisfatta con la scelta che ho fatto in italiano e infatti per un attimo ho seriamente preso in considerazione la possibilità di lasciare i termini inglesi (come nel titolo del capitolo).... Aspetto le vostre opinioni a riguardo!

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Il giorno dopo la nascita, Merlin era sdraiato nel letto, ancora stanco e dolorante per lo sforzo fatto durante il parto. Arthur era con il Consiglio per fare il punto della situazione dopo il breve ma disastroso regno di Morgana e per annunciare la nascita del futuro re di Camelot, il quale in quel momento stava dormendo tra le braccia del suo papi con un'espressione di pura pace sul suo bel visino dopo aver bevuto il latte di Merlin...

Merlin non aveva mai visto niente di così perfetto. Non avrebbe mai pensato di poter amare qualcuno così intensamente...

Sorrise al figlio.

"Ti amo così tanto, Mordred. Mi prenderò molta cura di te, amore mio... qualsiasi cosa accada, il mio amore per te è più grande del cielo, più profondo del mare, più forte degli alberi della foresta ed infinito come la magia stessa..."

Improvvisamente, ad interrompere la pace tra padre e figlio, le porte delle stanze reali si spalancarono e cinque donne vi marchiarono all'interno: due di loro erano ventenni, mentre le altre tre erano chiaramente più vecchie, probabilmente sulla cinquantina.

Si avvicinarono al letto e la più anziana strappò Mordred dalle braccia di Merlin, per poi dirigersi con le sue colleghe verso la porta aperta sul retro della camera da letto, che portava alle vecchie stanze della Regina, ora diventata la cameretta del bambino.

Dopo un primo momento di shock, Merlin si rese conto della situazione e saltò fuori dal letto, ignorando le fitte di dolore nel suo basso ventre, e chiuse la porta del cameretta usando la magia, bloccando definitivamente la strada alle donne.

"Chi diavolo siete e che cosa volete con mio figlio? Se non me lo ridate subito, vi giuro che le pene dell'Inferno saranno nulla in confronto a quello IO farò a tutte voi!!!" Urlò Merlin. I suoi occhi brillarono di magia e di rabbia, mentre continuava a tenere sott'occhio il suo bambino e le donne, le quali erano prossime a diventare nient'altro che cenere.

La più anziana delle donne passò il neonato, che ora stava piangendo disperatamente per essere stato separato del suo papi, a una collega e si volse, inchinandosi, verso il Re furioso, "Vostra Maestà, non volevamo disturbarla. Ci dispiace di non essere potute venire prima e che abbiate dovuto sopportare la presenza del principe così a lungo... una persona della Vostra importanza non dovrebbe stare a contatto con un bambino per così tanto tempo. Ma non vi preoccupate, Mio Signore ... ora ci siamo qui noi: le migliori tate e balie nel Regno. Lasciate a noi il principe Mordred"

Merlin rimase a bocca aperta, "COSA????" Gridò con tutte le sue forze.

In quel momento la porta della camera venne aperta di nuovo e questa volta, King Arthur in persona vi entrò, avvertito dalle guardie di turno dello scompiglio nelle sue stanze.

"Cosa sta succedendo qui? Chi osa disturbare il mio Consorte?" Chiese Arthur autoritario, solo come un vero Pendragon poteva fare.

"Arthur! Queste donne hanno osato entrare nelle nostre stanze senza permesso e mi hanno portato via Mordred!! Perché?" Chiese Merlin, riprendendosi Mordred tra le braccia con la magia.
Non appena il bambino sentì la presenza del suo papi nuovamente vicina si calmò subito, smettendo di piangere.

Arthur aggrottò la fronte, confuso, "E' questo il problema? Merlin, loro sono le tate e le balie di Mordred. È il loro lavoro nutrire e crescere i figli dei nobili di Camelot... Qual è il problema?"

Il moro era attonito, "Spero che tu stia scherzando ... NOI siamo i suoi genitori!"

"Amore, abbiamo già compiuto il nostro dovere... noi lo abbiamo creato e messo al mondo. Ora tocca ad altri allevarlo, mentre io e te governiamo il nostro regno. Noi Reali non possiamo perdere tempo tra pianti isterici, pappette e tutto il resto. Non dirmi che vuoi ALLATTARLO tu stesso!! Sarebbe del tutto inappropriato. È tradizione tra i reali e i nobili che i genitori vedano i propri figli ogni tanto quando sono bambini e una volta al giorno quando sono più grandi. I padri si dedicano ai figli maschi solo quando sono pronti per iniziare l'addestramento con la spada o per diventare re, ma anche allora sono solo considerati cavalieri o principi, e non figli... Le madri fanno lo stesso con le figlie"

"Chi diavolo ti ha detto tutte queste sciocchezze?" Chiese Merlin, stringendo Mordred più vicino al suo petto, come se avesse paura che una di quelle donne pazze glielo portasse via di nuovo ... non che lui glielo avrebbe mai permesso ovviamente!!

"Te l'ho detto ... è tradizione. Inoltre, mio padre mi ha anche insegnato da un bambino che essere re è più importante che essere un padre e che altri possono allevare un bambino, ma solo una persona può governare"

Merlin fece un respiro profondo, poi si girò verso le donne e con una voce che non permetteva repliche, disse, "Mi dispiace, signore, ma i vostri servizi non sono più richiesti ... mai più! Ora, se non vi dispiace, vorrei parlare in privato con mio marito... FUORI!!"

Quando rimasero soli, Merlin parlò di nuovo, "Arthur, le mie opinioni su come essere genitori sono molto diverse dalle tue. In altre circostanze avrei cercato di trovare un compromesso tra le nostre due tradizioni, ma quando hai confessato che è stato Uther ad insegnarti come essere un padre, ho cambiato idea... D'ora in poi sarò io a decidere come allevare nostro figlio e la prima regola è che saremo NOI a crescerlo, NON delle sconosciute!! Preparati, Pendragon! Nei prossimi mesi dormirai poco, canterai ninnenanne non-stop, avrai rigurgito di bambino sui tuoi vestiti costosi e il tuo bel viso sarà marcato da occhiaie spaventose..."

Si sdraiò di nuovo sul letto quando Arthur si riprese dallo shock, "Co...cosa vuoi dire che Uther ti ha fatto cambiare idea? E mi stai prendendo in giro? Sono un re, non una tata!!! E nemmeno tu lo sei!!"

"Diciamoci la verità, Arthur ... Uther è l'ultima persona che dovrebbe essere presa come esempio su come essere un buon genitore. Era così bravo che tutti lo odiavano e che la sua stessa figlia lo ha ucciso. Tra l'altro, non sto scherzando ... d'ora in poi dovrai trovare il modo di dividere il tuo tempo tra i tuoi doveri in quanto re e i tuoi doveri di padre... Non avrò un altro Uther Pendragon come padre di mio figlio e come marito. Inoltre, prima di essere un buon re, devi essere una brava persona. Mostra al popolo il tuo buon cuore e riceverai in cambio rispetto e amore ... mostra freddezza e odio e ... beh ... sappiamo entrambi come è andata a finire con tuo padre. Lo stesso vale con Mordred. Penso che sia giunto il momento di scegliere che tipo di genitore vuoi essere: come Uther o un buon padre? Sai già come sarà il tuo rapporto con Mordred se sceglierai di seguire le orme di Uther"

Detto questo, Merlin iniziò ad addormentarsi con Mordred al suo fianco e Arthur li lasciò al loro riposo, uscendo dalla stanza con molte cose a cui pensare.

Più tardi quella sera, quando tornò nelle sue stanze, Arthur trovò il marito ancora a letto e a mangiare un po' d'uva, mentre Mordred dormiva nella sua culla.

Disturbato dal rumore della porta, il bambino si svegliò e cominciò a piangere. Normalmente, a questo punto sarebbe dovuto essere in un'altra stanza, di solito dalla parte opposta del castello rispetto ai genitori, con delle donne pagate apposta per calmarlo e badare a lui.

Arthur guardò Merlin ... il quale stava ricambiando lo sguardo con la stessa intensità, in attesa di vedere cosa il biondo avrebbe fatto... era arrivato il momento di scegliere.

Dopo un minuto senza che nessuno si movesse e con Mordred che continuava a piangere, Merlin alzò gli occhi al cielo, rassegnato, deluso e pronto ad alzarsi per andare dal bambino, quando Arthur prese il figlio tra le braccia per la prima volta da quando era nato e cominciò a cullarlo, cantando un'antica ninnananna celtica.

Rialzò lo sguardo verso Merlin, sollevando un sopracciglio, come a dire 'Questa è la mia scelta, questo è il padre che voglio essere, problemi?'

Il moro regalò un sorriso smagliante al marito, orgoglioso di lui.

Arthur abbassò lo sguardo, arrossendo, nettamente in imbarazzo, e pertanto cercò di spostare l'attenzione da se stesso.

"Hai davvero intenzione di crescerlo senza aiuti?"

"Ma io ho qualcuno che mi aiuta: ho te... mia madre, i nostri amici, che già si credono i migliori zii del mondo (soprattutto Gwaine) ... ma ho intenzione di chiedere il loro aiuto solo se strettamente necessario ... Voglio che Mordred rimanga in famiglia e che si senta amato in ogni momento, non importa la situazione"

Arthur annuì, ancora intento a coccolare il bambino che nel frattempo si era riaddormentato contro il petto possente del papà, "Hai ragione, amore mio. Cosa hai intenzione di fare quando sarai troppo impegnato con i tuoi doveri di re per stare con lui?"

Merlin alzò le spalle, "Mi limiterò semplicemente a portarlo con me! Così facendo potrò anche allattarlo ogni volta che ne avrà bisogno"

Gli occhi del biondo si allargarono, increduli, "Vuoi dire che hai intenzione di portarlo con te e di nutrirlo anche durante le riunioni del Consiglio?? Sei impazzito?"

Merlin gli sorrise sfacciatamente, "Sta a vedere..."

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Fedele alle sue parole, una settimana dopo, Merlin entrò nella Sala del Consiglio per partecipare alla sua prima riunione dopo il parto, portando con sé un cesto con dentro il piccolo Mordred, che stava dormendo serenamente. Quando si sedette a capo tavola accanto ad Arthur e mise il cestino sul tavolo, tutti i consiglieri lo guardarono come se fosse uscito di testa.

Come previsto, molti membri del consiglio erano indignati e uno dei consiglieri più anziani ebbe perfino il coraggio di esprimere la propria opinione contro il re che aveva sempre odiato.

"Mio signore, perché il principe Mordred è qui? Non dovrebbero essere le sue bambinaie a pensare a lui?"

Merlin guardò Lord Harold dritto negli occhi, il suo sguardo glaciale, "No, il principe è esattamente dove dovrebbe essere: con i suoi genitori. Se noi siamo qui, perché lui dovrebbe essere da qualche altra parte? E poi, perché dovrei giustificarmi con voi?"

Il Lord respirò profondamente, oltraggiato, "Io sono un fedele e importante membro della Corte di Camelot e non accetto che un bambino stia in mia presenza ... non ho mai nemmeno sopportato di avere contatti con i miei stessi figli!"

Questa volta fu Arthur ad intervenire, "Adesso capisco perché vostro figlio è la vergogna dei cavalieri e perché vostra figlia ha avuto cinque figli da cinque uomini diversi fuori dal matrimonio..."

Lord Harold era furioso, ma rimase comunque in silenzio, umiliato.

Arthur annuì, spostando il cesto di Mordred in modo che fosse posizionato tra lui e Merlin, in un chiaro segno di come le cose sarebbero state da quel momento in poi. "Bene ... ora possiamo iniziare la riunione"

Un'ora dall'inizio del consiglio, Mordred iniziò a piangere per la fame. I nobili pensarono che a quel punto i re avrebbero chiamato una balia, ma ancora una volta gli aspettava una bella sorpresa...

King Merlin prese il bambino tra le braccia e si sbottonò la camicia, esponendo il suo pettorale destro, leggermente più gonfio di quello di un uomo normale, e sotto gli sguardi attoniti degli uomini e quello ipnotizzato di Arthur, cominciò a nutrire il suo bambino, sospirando dolcemente a causa della sensazione che provava ogni volta che Mordred gli succhiava il seno.

Quello fu troppo: Lord Harold si alzò di scatto dalla sua sedia e puntò il dito contro Merlin e Mordred, "Tutto questo è INAPPROPRIATO e INDECENTE ... pretendo che King Merlin e il principe Mordred vengano rimossi dalla stanza!!"

Il volto di Arthur si oscurò e con una voce falsamente tranquilla disse, "Adesso basta!! Insultare la mia famiglia non migliorerà la vostra posizione, già molto compromessa... oh sì, so che durante il regno di mia sorella siete stato il primo a inginocchiarsi ai suoi piedi e a non resistere... Ma dato che sono un re magnanimo, vi darò una mano: poiché non riuscite a sopportare la vista di mio marito dare da mangiare a nostro figlio, il vostro futuro re aggiungerei, farò in modo che non siate più costretto a guardarli... GUARDIE!!! Rinchiudete Lord Harold nelle segrete e cavategli gli occhi dalle orbite..."

Arthur guardò verso il marito, aspettandosi parole di protesta per la sua decisione crudele, ma invece Merlin restò impassibile, continuando a cullare il neonato. A quanto pare, quando Mordred era coinvolto, Merlin era più che disposto a dimenticare la sua indole gentile e compassionevole.

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Da quel giorno in poi e durante i successivi due anni, gli abitanti di Camelot si abituarono a vedere il principe Mordred sempre con i suoi genitori. Merlin lo portava con sé durante le sue escursioni nella foresta per studiare le nuove erbe e animali che la magia stava creando giorno dopo giorno; mentre Arthur lo portava con sé al campo d'addestramento dei cavalieri, lasciandolo a giocare sul prato sotto i suoi occhi attenti e vigili. Durante le pause, lui e i cavalieri si divertivano come matti a farlo ridere... erano un po' ridicoli, ma estremamente dolci.

Fu durante questi momenti che Arthur si era accorto che il bambino era sempre inquieto quando stava con lui, preferendo di gran lunga stare con Merlin, e in più di un'occasione, il biondo era sicuro di aver visto una luce oscura negli occhi di Mordred quando guardava il suo papà, ma dal momento che Merlin gli aveva detto che era solo paranoia, Arthur aveva deciso di non pensarci più e di ignorare questo dettaglio... probabilmente Mordred preferiva il suo papi semplicemente perché aveva trascorso nove mesi nel suo grembo e perché c'era un legame magico tra di loro.

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Comunque nel corso di questi due anni di pace, un paio di cose importanti sono accadute a Camelot.

Lancillotto e Ginevra si erano finalmente sposati e per un giorno tutti dimenticarono l'atteggiamento un po' più chiuso che la ragazza aveva mostrato da quando il regno di Morgana era finito.

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Un anno e mezzo dopo la nascita di Mordred, durante un pic-nic nel bosco che Merlin e Arthur avevano organizzato per stare un po' da soli per una volta dopo tanto tempo, furono attaccati da dei mercenari e finirono per essere separati accidentalmente. Questi banditi, i quali lavoravano per Morgana, catturarono Merlin, che si ritrovò nel tugurio della ragazza in mezzo al bosco e incatenato al letto con catene create per bloccare la magia.

Questa volta Merlin non poté evitare le attenzioni di Morgana e per tre giorni, la strega lo violentò, cavalcandolo quasi continuamente. In quei momenti, Morgana gli confessò che aveva bevuto una pozione per aumentare la sua fertilità e le possibilità di concepire. Fortunatamente Merlin era un Signore dei Draghi e la sua stessa natura gli impediva di creare una nuova vita con qualcuno che non fosse il suo vero compagno, scelto dalla sua magia... in poche parole: Arthur.
Dopo tre giorni, quando Morgana era uscita a raccogliere un po' d'acqua dal fiume, Merlin riuscì a trovare l'incantesimo per distruggere le catene e scappò.

Per tutta la settimana successiva, i due re si chiusero a chiave nelle loro stanze a fare l'amore... Merlin aveva bisogno di sentirsi di nuovo al sicuro tra le braccia di Arthur, di sentirsi di nuovo suo.

Nessuno di loro notò gli occhi di Merlin brillare d'oro per un secondo dopo uno dei loro tanti orgasmi.
Tuttavia, due cose gli erano chiare: c'era un traditore a Camelot (dal momento che poche persone sapevano dove i re avrebbero fatto il loro pic-nic) e Morgana era tornata, ancora più pericolosa.

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Purtroppo, un mese dopo questo episodio, Hunith morì nel sonno. Non si era mai veramente ripresa della morte del suo amato Balinor, ma almeno era riuscita a godersi due anni felici insieme a suo figlio e a suo nipote, che aveva viziato il più possibile, come solo una nonna sa fare.

Merlin soffrì molto per la perdita di sua madre, ma Arthur e Mordred non lo lasciarono mai solo e di questo ne fu molto grato.

Arthur era preoccupato che Merlin si sarebbe levato contro di lui ora che Hunith era morta... ma molto presto abbandonò l'idea: Merlin lo aveva accettato e Arthur aveva ancora gli ex- cavalieri di Draken da poter usare contro il marito, nonostante il fatto che questi uomini erano ormai diventati alcuni dei suoi migliori amici, e soprattutto aveva Mordred, l'ostaggio migliore di tutti.

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Purtroppo, i re non ebbero molto tempo per piangere la scomparsa della regina Hunith, perché sapevano che Morgana era vicina e che prima o poi avrebbe attaccato.

Quello che non sapevano però era che sarebbe successo molto prima del previsto.

IL MIO VERO ANGOLO:
HO.ADORATO.MERLIN.QUANDO.HA.DETTO.".STA.A.VEDRE. ... .".

E poi chi di voi a riletto la parte "la sua stessa figlia" pensando -"veramente quelle a dovrebbero essere dello grosse ed enormi O"-? Io ogni volta che lo leggo ripenso sempre la stessa cosa!

Tutti i diritti vanno a quella genia di b92morgan!

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