23. Welcom to the world
Questo capitolo si ispira molto all'episodio 3x13 della serie (il mio preferito!!)
spero vi piaccia :-)
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Dopo l'incoronazione di Morgana, tutta la corte si riunì nella Sala Grande per un banchetto e come era successo durante la suo pranzo di nozze, Merlin non mangiò quasi niente, terrorizzato da quello che era successo e quello che sarebbe successo. Ecco perché il giovane re, ormai un prigioniero, fu felice di sentire un leggero malore a poche ore dall'arrivo della festa.
Vedendo il suo amato pervaso da sudori freddi, pallido e non affamato, Morgana ordinò ad alcune guardie di scortare Merlin nelle loro stanze, ricordando loro di assicurarsi di chiudere la porta a chiave. E dato il desiderio della ragazza di rimuovere completamente la presenza del fratellastro dalla loro vita, Morgana aveva deciso di trasferire Merlin nelle vecchie stanze di lei, che aveva allargato usando la magia... rendendole adatte ad ospitare una regina e il suo re.
Più tardi, entrando nelle sue stanze, la Regina vide la figura esausta e dormiente sotto le coperte del letto matrimoniale e delicatamente gli accarezzò la guancia e sussurrò, "Volevo passare una notte magica con te, mio caro ... beh, non vedo perché non possiamo farlo domani mattina, invece ... Sogni d'oro, mio angelo" Lo baciò leggermente e si sdraiò accanto a lui.
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Il giorno seguente, Merlin si svegliò con un raggio di sole che gli illuminava il viso ... per un attimo pensò che fosse stato tutto un brutto sogno e che presto Arthur avrebbe iniziato a coccolare lui e il loro bambino, come era solito fare ogni mattina appena sveglio...
"Buongiorno" Disse una voce femminile dalla sedia accanto al letto.
"Lo è davvero?" Chiese Merlin, appoggiando le mani in modo protettivo intorno alla sua pancia tonda e sedendosi sul letto.
"Oh, non fare così. Non sono il nemico..."
"Allora perché stai facendo tutto questo??"
Morgana divenne improvvisamente molto seria.
"Sai come ci si sente ad essere sempre l'ultima scelta di qualcuno? A vedere il mondo intorno a te andare avanti e nessuno che si degna almeno di fermarsi per controllare se ci sei anche tu? Io so come ci si sente... dopo tutto, è così che è stata la mia vita fino ad ora. Non ho mai conosciuto l'amore di una madre ... l'uomo che mi ha amato più di ogni altra cosa al mondo è stato ucciso dal suo migliore amico, che più tardi si è rivelato essere il mio vero padre. E che padre!
Per dieci anni mi ha fatto credere che ero solo un ospite qui, un'orfana, sola al mondo e che avrei dovuto essergli grata per la sua grande generosità nel spendere tempo e denaro per prendersi cura di me. Uther non ha nemmeno avuto la decenza di dirmi che ero sua figlia... Non ho mai aspirato ad essere riconosciuta come sua erede al trono, ma almeno di essere riconosciuta come persona, come principessa, come figlia, come sorella e non solo come una bambola perfetta o un trofeo da mostrare in giro. Ma no ... perché avrebbe dovuto farlo? Dopotutto c'era il suo caro Arthur. Senza rimpianti mi ha strappato da casa mia e mi ha messo sempre al secondo posto rispetto ad Arthur. Ha confessato che ero sangue del suo sangue a Gaius solo quando stavo quasi per morire dopo essere caduta dalle scale ... gli dissi che lo avevo sentito, e quindi non ebbe altra scelta che confessare.
Poi ho conosciuto Morgause, la mia dolce e amata sorella, e ho sentito la speranza riaccendersi in me per la prima volta dopo tanto tempo... qualcuno mi amava incondizionatamente per la persona che ero, e non per quello che dovevo o non dovevo essere. Ero così felice quando mi ha presentato con orgoglio a re Cenred. Non si vergognava di me ... Non dovevo essere nascosta come l'errore che Uther mi aveva sempre fatto credere di essere... Tuttavia, come al solito, la mia felicità non era destinata a durare: Arthur ha ucciso la mia cara sorella ed ora sono sola. Uther ha ucciso mio padre Gorlois (anche se indirettamente) e Arthur mia sorella ... Penso che sia giusto che ora io abbia preso tutto ciò che era loro.
Inoltre, non potevo permettere al mio caro fratellino di portarmi via anche l'uomo che amo ... dovevo salvare almeno te dalla sua malvagità"
Merlin era scioccato ... che famiglia disastrosa! "Perché me?"
Gli occhi di Morgana brillarono d'amore, "Perché tu sei la persona che mi ha riportato alla luce e che mi ha guardata come un essere umano e non come ... una puttana. Mi hai dato una seconda possibilità e mi hai messo al primo posto, nonostante i tuoi doveri in quanto consorte di Arthur. Ho sentito subito che c'era un legame tra di noi ... come l'ho sentito anche con il nostro bambino..."
"Il nostro bambino??" Quasi gridò Merlin. Qua le cose non stanno andando bene.
"Sì... non ti preoccupare, Merlin. Lo tratterò come se fosse davvero mio... già lo amo. Sarà il mio erede e spero presto il fratello maggiore dei nostri futuri figli, che io porterò ... Spero che il nostro primo genito sia una femmina"
Merlin scosse la testa come per liberarsi di tutte quelle sciocchezze, "Morgana, io capisco che hai sofferto. Ma perché allora sei tornata in questo posto dove sei stata trattata così ingiustamente? Perché non sei rimasta con i Druidi? Ti avrebbero resa felice ... avresti potuto avere una vita bellissima e serena con loro!"
Lei ridacchiò e cominciò a raccontare la sua storia dal momento in cui era scappata da Camelot.
"Sono andata dai Druidi ed ho iniziato la mia formazione magica. In un primo momento era tutto fantastico ... mi sentivo sempre più me stessa giorno dopo giorno. Tuttavia, non era sufficiente ... Non riuscivo a sentirmi completa. Mi hanno insegnato incantesimi legati alla natura, ma ogni volta che ne eseguivo uno sapevo che avrei potuto fare di più ... la mia magia e la mia anima continuavano a gridare che quella non era la vera me ... era molto frustrante come situazione.
Poi un giorno, ho sentito il bisogno di andare verso sud, come se qualcosa mi stesse chiamando e mi sono ritrovata sulle rive dei Mari di Meredor e non troppo lontano da lì, ho visto un'isola ... l'Isola dei Beati. Potevo sentirlo in tutto il mio corpo: io DOVEVO andare là. Un traghettatore mi ha portato là con una scialuppa e oh Merlin non mi sono mai sentita più a casa ... l'aria stessa era impregnata di magia nella sua forma più pura.
Là, ho conosciuto una donna, Nimueh, l'ultima Grande Sacerdotessa dell'Antica Religione e a quanto pare una mia antenata. Mi ha raccontato che secoli fa, molti re e maghi avevano paura dei suoi grandi poteri e che quindi l'avevano bandita e imprigionata sull'Isola, nascosta da potenti incantesimi. Loro potevano andare da lei, ma lei non poteva oltrepassare le barriere magiche.
Ovviamente le ho chiesto come avesse fatto a sopravvivere così a lungo, avendo sempre l'aspetto di una giovane donna, e lei mi disse che sull'Isola dei Beati il tempo non esiste ... grazie alla magia, tutto là è destinato a rimanere lo stesso per l'eternità ... comprese le persone che vi vivono. Finché rimangono sull'Isola, non invecchieranno mai! Comunque, Nimueh ha deciso di farmi da mentore e per dieci lunghi anni (dato che là la linea temporale è distorta dalla magia) mi ha insegnato tutto quello che sapeva ... iniziandomi al sacerdozio.
Durante questo periodo ho scoperto chi sono veramente. Nimueh mi ha insegnato a manipolare la vita e la morte e a plasmare la debole mente degli uomini al mio volere. Sentivo che ero nata per quello. Da quel momento in poi, Morgana Pendragon è morta e Morgana Le Fay, Grande Sacerdotessa dell'Antica Religione, ha iniziato a vivere.
Comunque, anche se adoravo stare là, sapevo che non potevo rimanere per sempre ...avevo delle faccende in sospeso nel mondo esterno. Inoltre, sentivo tantissimo la tua mancanza, mio Merlin.
Ogni giorno ti guardavo attraverso la fonte d'acqua che Nimueh usava per spiare il mondo oltre le nebbie dei Mari di Meredor. Per te erano trascorsi solo dei mesi, ma per me anni senza calore umano, se non la fredda compagnia di Nimueh, che a volte mi mandava a prenderle degli uomini con i quali condivideva il letto e che poi uccideva, sacrificandoli alla Dea ... ma io non potevo fare la stessa cosa. Non volevo tradirti ... Volevo che fosti tu il mio unico uomo. Quindi, per compensare e allo stesso tempo soddisfare certi bisogni, devo confessare di aver rapito giovani donne, con le quali giacevo quando sentivo di più la tua mancanza e la voglia di te si faceva più forte.
Dopo avermi dato piacere, uccidevo quelle più deboli, e invece torturavo le più forti di volontà, quelle che non riuscivo a piegare con ore e ore di piacere ininterrotto, fino a quando non mi giurarono fedeltà. Una di quest'ultime è Kara, la mia serva. Oh Merlin, avresti dovuto vedere quanto mi si è opposta... torturarla è stato puro piacere ... la mia frusta si era perfino rotta per quanto l'avevo usata su di lei. Alla fine, dal momento che non cedeva, ho dovuto usare una delle mie creature della magia nera preferite: il Fomorroh. Nei giorni di gloria dell'Antica Religione veniva usato dalle sacerdotesse per manipolare la mente delle persone. Il Fomorroh succhia via la loro forza vitale e tutto ciò che li rende se stessi scompariva, installando nella loro mente un unico pensiero, che non da loro pace finché non viene portato a compimento. Un pensiero che diventava lo scopo della loro vita. Ovviamente gli ordini di Kara erano e sono tuttora di servirmi ... L'avevo mandata qui per spiare Arthur e infatti è stata lei a dirmi quando attaccare, cioè quando Arthur ha lasciato il castello...
Ma basta parlare di queste cose. La scorsa notte ti sei negato a me, ma adesso voglio essere una cosa sola con te..." Sussurrò Morgana, gattonando sul letto verso di lui.
Gli occhi di Merlin si spalancarono e deglutì pesantemente. Lui non voleva quello che voleva lei... doveva assolutamente trovare il modo di distrarla.
"Morgana, non hai ancora finito la tua storia... cosa è successo con Nimueh? È ancora sull'Isola dei Beati?"
"Oh, Nimueh, giusto ... no, non avevo più bisogno di lei. In realtà, se devo essere sincera, stavo cominciando a trovarla noiosa. Così, il giorno che ho lasciato l'Isola, le ho fatto ingerire del veleno potentissimo, l'hemlock se non mi sbaglio, e l'ho lasciata là a morire..." Disse la mora con nonchalance, continuando ad avanzare verso Merlin.
"No, per favore... Morgana, fermati... non voglio"
Si fermò, evidentemente infastidita dalle sue proteste. Tutto quello stress non gli faceva bene, né a lui né al bambino... doveva convincerlo a calmarsi e a fare quello che lei voleva.
Gli sorrise con falsa gentilezza, prendendogli le mani, "Merlin, vieni con me alla finestra un momento per favore ... devo farti vedere una cosa"
Una volta là, Morgana gli indicò il cortile principale del castello, "Le vedi tutte quelle persone laggiù? Quella donna che sta raccogliendo l'acqua dal pozzo, quei bambini che stanno giocando con la palla, la coppia di anziani che sta passeggiando insieme tenendosi a braccetto?"
"Sì..." Disse lui quasi in un sussurro, preoccupato.
"Bene. Ora, le vedi quelle guardie postate sulle mura che circondano il cortile?"
"Sì..."
Lei sogghignò, "Molto bene. E secondo te, quanto sarebbe difficile per me ordinare loro di scagliare frecce con le balestre contro queste persone innocenti?"
Merlin rimase a bocca aperta, "Non avresti mai il coraggio di fare una cosa del genere..."
Morgana gli lanciò uno sguardo che diceva tutto.
Merlin sospirò e si risedette sul letto, accarezzandosi la pancia: il bambino stava scalciando con molta forza adesso, probabilmente percependo il disagio e l'ansia del suo papino.
"Cosa vuoi che faccia, Morgana?"
Con un sorriso trionfante, Morgana gli disse, "Voglio solo che tu non mi respinga. Accetta l'inevitabile ... sei mio adesso e non appena i miei uomini riporteranno qui il cadavere di Arthur, ci sposeremo e vivremo per sempre felici e contenti ... Ma adesso ti voglio nudo e sdraiato sulla schiena sul letto"
Merlin fu costretto ad obbedire e mentre si spogliava le disse, "Non per rovinare i tuoi piani, ma non credo che ti divertirai molto con me. Come puoi vedere, sono leggermente incinto e, nonostante ciò che vuoi, non puoi fare sesso con me in alcun modo..."
Era la verità. Di recente fare l'amore era diventato molto scomodo per Merlin a causa del suo enorme ventre e le uniche posizioni fattibili che lui ed Arthur erano riusciti a trovare prevedevano Merlin sopra, a quattro zampe o di lato. Tuttavia, con una donna erano impossibili.
Lei ridacchiò, "Oh Merlin, non temere ... Negli ultimi anni ho imparato molti trucchi per ricevere piacevole ... e per darne"
Non appena Merlin fu nudo, Morgana gli legò le mani alla testata del letto e cominciò a spogliarsi a sua volta. Nuda, Morgana era veramente una bellissima donna, ma ciò nonostante, i pensieri del re continuavano a tornare ad Arthur e a quanto avrebbe voluto che fosse lì.
Morgana cominciò a baciare Merlin con passione e desiderio e ad accarezzargli la pancia allo stesso momento... il moro avrebbe tanto voluto farla smettere per proteggere il suo bambino, ma non poteva.
"Sei così bello e dolce... Ho sognato così tanto di averti tra le mie braccia... Non ce la faccio più a resistere... Devo sentirti dentro di me"
Detto questo, gattonò fino alla testa di Merlin e mise una gamba su ogni lato di essa... era girata verso le gambe di lui. Merlin non riusciva a credere a quello che stava succedendo ... sopra i suoi occhi e molto vicino alla bocca c'era il sesso di Morgana, bagnato e desideroso di attenzione.
"Ti piace, tesoro? È tutta tua. Se non vuoi che faccia del male al popolo, fa esattamente quello che ti dico ... Sto per sedermi sulla tua faccia e voglio che tu mi dia piacere ... prima baciandola e poi leccandola con movimenti avanti e indietro della lingua..."
Prima che Merlin potesse avere il tempo di protestare, Morgana si abbassò su di lui, che istintivamente chiuse la bocca, ma Morgana non si arrese. Gli pizzicò i capezzoli, facendolo urlare.
"Non rendere le cose più difficili per te ... APRI. LA. BOCCA." Sbottò lei.
Con esitazione, Merlin obbedì. Iniziò a baciarla là sotto e Morgana gemette, poi la leccò, sentendone il sapore sulla lingua. La strega iniziò a muovere i fianchi con movimenti circolari ... era fantastico! Mentre lui le dava piacere, lei si sporse in avanti per piantare un bacio sulla sua pancia e il bambino rispose a quel tocco scalciando ripetutamente e Merlin emanò nei suoni di disagio.
"Non toccare... il mio... bambino" Riuscì a dire Merlin, ansimando.
Lei si raddrizzò, "Shh ... calmati e continua il tuo compito. Ora voglio che mi penetri con la lingua ... dentro e fuori. Forza, tesorino!"
Non avendo altra scelta, Merlin lo fece con molta riluttanza e la voce di Morgana poteva essere udita in tutto il castello, "Sì, Merlin... oh santo cielo... sì, così, piccolo...ti amo così tanto..."
Dopo quelle che erano sembrate delle ore, Morgana venne e i suoi fluidi finirono sul mento di Merlin.
Ancora ansimante, Morgana si alzò in piedi e ordinò a Merlin di mettersi a quattro zampe. "E' il momento di ricambiare il favore ... ho notato che non eri eccitato"
Merlin voleva rifiutarsi, ma sapeva che sarebbe stato inutile. Quando fu in posizione, Morgana lo portò all'orgasmo usando la lingua, le dita e la mano sul suo membro.
Una volta che erano entrambi spenti, si sdraiarono sul letto e Morgana sorrise felice, "Sei stato molto bravo, amore ... molto soddisfacente ... e non appena partorirai, ti prometto che ti avrò completamente in me"
Merlin girò la testa verso la finestra, mentre una lacrima gli scivolò lungo il viso candido. Riusciva a pensare solo a una cosa in quel momento: 'Arthur, dove sei?'
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A meno di un giorno di distanza da Camelot, un piccolo gruppo di cavalieri, un vecchio medico e un re erano nascosti in un castello in rovina, che era solito appartenere agli antichi re di Camelot.
L'attuale re di Camelot era seduto davanti al caminetto, intento a guardare le fiamme e a pensare. Intorno a lui, i suoi cavalieri stavano cercando di rendere quel luogo il più confortevole possibile e Gwaine era riuscito perfino a trovare delle armi, "Devono averle lasciate dei banditi"
"Dobbiamo salvare Merlin," Disse Lancillotto.
"Come si distrugge un esercito immortale?" Chiese Elyan.
"Non ne ho idea, ragazzi miei," Gaius disse, triste e preoccupato per Merlin e per Alice, che era rimasta a Camelot a prendersi cura del moro nel caso in cui entrasse in travaglio, dato che era ormai una questione di giorni.
Tutti loro si voltarono verso il loro re, ma niente. Era sempre nella stessa posizione, a pensare solo Dio sa cosa.
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Due giorni dopo, a Camelot, Regina Morgana e Re Merlin stavano camminando a braccetto verso la Sala del Consiglio.
"Voglio mostrarti una cosa, Merlin" Morgana sorrise raggiante al suo amore.
Lui in cambio le mostrò il suo sorriso più falso, sapendo che la mora avrebbe ucciso il popolo se non si comportava come il marito che lei voleva che fosse. "Che cosa, Morgana?"
"Vedrai..."
Le guardie aprirono la porta e Merlin rimase a bocca aperta. Al centro della stanza, su un piedistallo, c'era la Coppa della Vita, circondata da guardie armate e immortali.
"È bellissima..." Sussurrò Merlin, sentendone il potere.
"Lo so... è incredibile"
"Come hai fatto a sapere della sua esistenza? E come hai fatto a rendere questi uomini immortali?"
"Beh... è stata Nimueh a dirmi della Coppa. Secoli fa ne era la custode, ma quando fu imprigionata nell'Isola, i Druidi presero la Coppa e la tennero nascosta da allora. Quando ho lasciato l'Isola, sono andata a cercarla e l'ho trovata custodita in un campo druido non lontano da qui. Durante la mia ricerca ho incontrato molti mercenari e cavalieri esiliati che ho convinto ad unirsi a me contro Arthur, promettendogli l'Immortalità. Sai, alcuni di loro sono ex cavalieri di Draken che si stavano organizzando per attaccare Camelot e salvarti... io ho realizzato il loro desiderio..."
Merlin era commosso da questo ... i suoi vecchi uomini volevano salvarlo. Si guardò intorno, ma non riconobbe nessuno dei suoi vecchi cavalieri ... così continuò con le domande.
"Che rituale hai dovuto fare per renderli immortali?"
"A dirti la verità è stato molto semplice: ho dovuto mettere una goccia del sangue di ogni uomo nella Coppa e dire un incantesimo di supplica alla Dea... "
"È permanente?"
"Sfortunatamente l'incantesimo può essere annullato con ancor più facilità: la Coppa della Vita deve essere svuotata del sangue che contiene, e una volta che è accaduto, l'incantesimo si spezza e lo stregone o la strega che l'ha pronunciato si indebolirà"
Merlin annuì, pensieroso.
"Non preoccuparti, Merlin. Nessuno sarà in grado di raggiungere la Coppa, soprattutto Arthur. Lui ha solo una manciata di uomini, mentre noi abbiamo un esercito immortale a nostra disposizione" Sorrise malignamente, baciandolo appassionatamente.
....
Nel frattempo Gwen stava liberando Leon dai sotterranei, usando la chiave che Merlin le aveva dato il giorno prima dopo averla rubata a Morgana e che la giovane serva aveva duplicato nella fornace del padre.
Disse a Leon di fuggire senza di lei e di dire a Lancillotto che le dispiaceva, ma che non poteva lasciare Hunith e Merlin da soli.
Quando il cavaliere fuggì, Gwen tornò alle sue faccende, ignara che Kara la stava spiando, vedendo tutto, e che avrebbe informato subito la sua padrona.
Infatti, poche ore dopo, Gwen stava camminando per i corridoi deserti, quando Morgana le bloccò la strada.
"Vostra Altezza," La serva si inchinò.
"Buona sera, Ginevra. Ho pensato che potevamo fare un gioco" Disse Morgana, ridendo sadicamente.
Gwen era confusa, "Che sta succedendo, mia signora?"
"Oh, non fingere di essere una ragazzina innocente con me... SO cosa hai fatto. Come sta Sir Leon?"
Gli occhi di Gwen si spalancarono e la giovane cercò di scappare.
"Non credo proprio, mia cara... Guardie!! Accompagnate la nostra dolce traditrice alla torre ovest... là c'è una sorpresa che l'attende" Poi si rivolse a Kara, "Prendi il suo posto per un po' per quanto riguarda le faccende... lei non sarà reperibile per un paio di giorni"
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Il giorno seguente, Merlin era nella sua stanza da solo: Morgana era in riunione col Consiglio per discutere la fuga di Leon e il possibile nascondiglio di Arthur.
Ora Merlin doveva decidere cosa fare: se informare Arthur su come distruggere la Coppa della Vita e Morgana o se allearsi con lei e vendicarsi di Arthur per quello che aveva fatto a suo padre Balinor.
Alla fine la scelta non fu così difficile da prendere. Balinor gli aveva sempre insegnato a comportarsi in maniera onorevole e nobile e allearsi con la sorella di suo marito per ucciderlo, portando al contempo suo figlio in grembo, era semplicemente pura codardia... suo padre non avrebbe mai approvato. Per di più, Merlin non poteva fare una cosa così spregevole agli abitanti di Camelot... aveva notato come Morgana guardava il popolo: come oggetti da schiacciare sotto la forza del suo potere e da punire per i torti che aveva subito. Al contrario invece, Arthur guardava i suoi sudditi con infinito amore, desideroso soltanto di proteggerli, come un buon re dovrebbe fare.
Convinto della sua decisione, Merlin controllò di aver chiuso a chiave la porta, poi si diresse verso la bacinella d'acqua accanto al letto. Prese un respiro profondo prima di iniziare l'incantesimo ... sapeva che sarebbe stato pericoloso per il bambino, ma doveva comunque correre il rischio... negli ultimi giorni si era riposato più del solito proprio per questo scopo.
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Nella fortezza dove si era rifugiato, Arthur stava bevendo un bicchiere di vino da solo, mentre gli altri erano andati a caccia e Gaius stava riposando.
Improvvisamente, sentì una voce, 'Arthur ...'
Il re saltò dallo spavento e fece cadere il bicchiere. Il vino finì sul pavimento, creando una piccola pozzanghera.
Tutto d'un tratto, in essa apparve il volto di Merlin, 'Arthur ...'
"Merlin?" Chiese il biondo, credendo di sognare.
Il moro sorrise e annuì, "Sì, sono io... ma non ho molto tempo... per distruggere l'esercito immortale devi svuotare la Coppa del sangue che contiene. Così facendo, ucciderai i soldati e indebolirai Morgana. Ma fa attenzione... la Coppa è ben sorvegliata nella Sala del Consiglio... puoi attaccare domani pomeriggio, quando tua sorella è con il Consiglio, i cavalieri fuori ad allenarsi e alle tre c'è il cambio della Guardia della Coppa. Inoltre, Leon è scappato... dovrebbe raggiungerti molto presto..."
Arthur sorrise dolcemente al suo amore, "Grazie, amore mio... ora so cosa devo fare. Ti salverò... te lo prometto... come ti senti?"
"So che lo farai, Arthur. Sei una testa di fagiolo ossessiva e possessiva e non mi lasceresti mai qui più del necessario con tua sorella pazza ... Sia io che il bambino stiamo bene... ma devo andare adesso. Tutta questa magia mi sta indebolendo troppo..."
Arthur annuì, "Va e riposati... ci penso io al resto... Ti amo"
Merlin sorrise, imbarazzato, e poi scomparve.
Arthur aveva una nuova luce negli occhi ... determinazione e amore.
Quando gli uomini tornarono, portando con loro Leon, che avevano trovato a girovagare nei boschi, iniziarono a pianificare, seduti all'antica Tavola Rotonda del castello.
Sarebbero entrati nel castello attraverso le catacombe che portavano nelle stanze del principe ereditario (le vecchie stanze di Arthur); poi Gwaine, Percival, Elyan e Leon avrebbero creato dei diversivi e delle distrazioni in varie zone del castello per attirare e distrarre i soldati, immobilizzandoli quando possibile, e nel frattempo Arthur e Lancillotto sarebbero andati dalla Coppa per svuotarla.
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Il giorno dopo tutto era pronto e Arthur e i suoi uomini entrarono nel castello senza problemi, aiutati anche dai servitori, felici di contribuire al ritorno al potere del loro vero Re. Una volta dentro, i cavalieri si separarono per compiere ognuno il proprio compito.
Pochi minuti dopo, Merlin, che era incatenato al letto come al solito, sentì suonare le campane d'allarme.
Sapeva il perché ed era preoccupato... doveva assolutamente andare a dare una mano ad Arthur... sentiva che il biondo avrebbe avuto bisogno di lui prima o poi.
Cercò di aprire la catena intorno alla caviglia, ma fu inutile. Era sul punto di usare la magia e al diavolo le conseguenze, quando il suo servo entrò nella stanza.
"Daegal, grazie al Cielo ... vieni qui e liberami!"
....
Nella Sala del Consiglio, Arthur stava per colpire la Coppa con la sua spada, quando Morgana apparve e lo scaraventò contro il muro con la magia e una volta che la strega era dentro, Lancillotto, che era stato leggermente ferito, chiuse la porta, lasciando solo loro tre nella sala.
"Sei uno sciocco, caro fratellino. Pensavi davvero di potermi sconfiggere? Io sono più potente di quanto tu possa mai anche solo lontanamente immagine..."
Arthur si alzò dal pavimento, "Tu sei la sciocca... questo è il MIO regno e Merlin è MIO marito!!"
La faccia di Morgana si oscurò, "No... loro sono miei. Non ti permetterò di portarmeli via come tu e tuo padre avete fatto con tutte le persone che ho amato"
"Oh, povera piccola ... così incompresa. Beh, la vita è ingiusta, Morgana ... fattene una ragione e smettila di comportarti come una bambina viziata alla quale hanno rubato i giocattoli... "
Lei gli ringhiò addosso e lo lanciò contro il muro un'altra volta.
Lui rise cupamente, "Sai fare solo questo? Scommetto che saresti NIENTE senza magia!! Patetica..."
Morgana stava tremando dalla rabbia, "Lo vedremo... Finiamo questa cosa una volta per tutte... combattiamo solo con le spade, senza magia, e vediamo chi è il migliore tra noi due"
Cominciarono a combattere come draghi, lanciandosi insulti l'uno contro l'altro.
Come previsto, Arthur stava vincendo e quindi Morgana ricorse alla magia per toglierli di mano la spada e bloccarlo a terra.
"Sei solo una traditrice, Morgana!! Non hai nessun senso del dovere, nessuna idea di cosa sia la lealtà" Sbottò lui.
Lei ridacchiò, "Sembra che Uther mi abbia insegnato bene... Addio, caro fratello"
Merlin entrò nella Sala del Consiglio, utilizzando la porta della servitù, e ciò che vide lo scioccò.
Arthur era sul pavimento, disarmato, e Morgana era sopra di lui con la spada alzata, pronta a ucciderlo.
'No' Pensò. Vide la spada di Arthur abbandonata all'altro lato della stanza, e quindi guardò la sua pancia, "Forza, piccolo mio... ancora una volta... per il tuo papà"
Guardò la spada e la chiamò a sé con la magia; una volta che l'ebbe in mano, la usò per far cadere la Coppa dal piedistallo ... i pilastri intorno furono imbrattati di rosso.
Morgana si irrigidì e cadde in ginocchio. Vide la Coppa sul pavimento e Merlin accanto ad essa, "NOOOO!! CHE COSA HAI FATTO?"
Arthur si posizionò in piedi tra il marito e la sorella, "E' finita, Morgana"
Gli occhi di lei si riempirono di odio quando rispose, "No, ti sbagli. Questo è solo l'inizio!"
Guardò Merlin attraverso le lacrime contenute a stento e tese una mano verso di lui, "Vieni con me..." Gli sussurrò.
Il moro scosse la testa per dire no, guardandola dritta negli occhi e chiedendole silenziosamente scusa.
Arthur stava per trafiggerla con la spada, quando ella scomparve in una nuvola ventosa di fumo, guardando Merlin un'ultima volta ... gli occhi pieni di promesse che un giorno sarebbe tornata.
"NO! DANNAZIONE!" Urlò Arthur. Poi si voltò quando sentì un sussulto di dolore da parte di suo marito.
Merlin era sul pavimento, che si toccava la pancia ... uno strano liquido tutto intorno alle gambe.
"Merlin, cosa c'è che non va?" Chiese il biondo, abbracciandolo.
"Credo che sia arrivato il momento, Arthur... aaaaaahhhhh" Merlin urlò dal dolore.
Arthur era terrorizzato e pallido, "Ok ... ok. Resisti... Lancillotto, per favore, vai a cercare Alice o Gaius ... dì loro che Merlin è in travaglio e di raggiungerci nelle stanze Reali"
Il cavaliere obbedì e Arthur prese Merlin in braccio, portandolo nelle loro camere.
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Nella camera da letto dei re c'era un pandemonio quando Gwen vi entrò.
All'esterno, i cavalieri erano in trepida attesa di notizie; servitori continuavano a uscire e entrare nella stanza con acqua e panni puliti; si poteva sentire Gaius dire al Consorte Reale di spingere e di respirare e Merlin urlare in continuazione.
La ragazza entrò e fu accolta dal volto stanco di Merlin, sudato ma sollevato nel vedere lì la sua amica.
"Gw...Gwen... dove...sei...stata?" Ansimò, stanchissimo.
"Scusa, Merlin... Morgana mi aveva mandato a prenderle alcuni vestiti nuovi nel villaggio vicino ... mi ci sono voluti un paio di giorni per tornare. Ma adesso sono qui... forza, Merl... spingi!" Lo incitò, asciugandogli il viso con un panno.
"Ha ragione, amore..." Disse Arthur. Era al fianco di suo marito e gli teneva la mano, confortandolo con parole dolci.
"Facile a dirsi per te ... Fa così dannatamente male!! Te lo giuro, Pendragon, se mi tocchi un'altra volta, io ti ammazzo... hhhhaaaaaaaaaaahhhh!!" Urlò e spinse.
"Stai andando benissimo, Merlin... Ti amo" Arthur gli baciò la mano.
"Un ultima spinta, ragazzo mio, e potrai abbracciare il tuo bambino" Disse Gaius tra le gambe del moro, dove si poteva vedere una piccola testa.
Merlin urlò e spinse con tutto ciò che aveva, fino a quando non udirono un pianto forte e cristallino. Il moro crollò tra le braccia aperte di Arthur.
"Congratulazioni, è un maschietto!" Annunciò Alice da dove stava lavando il bambino.
I neo genitori sorrisero a trentadue denti.
"Ce l'hai fatta, Merlin... abbiamo un bambino! Sei assolutamente perfetto e fantastico"
Merlin stava ancora ansimando, ma anche sorridendo, "Lo voglio vedere..."
"Eccolo qui" Alice diede il nuovo principe a Merlin, che lo strinse tra le braccia.
"Oh mio Dio ... guardalo, Arthur... Ciao, piccolino"
Gli occhi di Arthur erano lucidi dalla felicità nel vedere il figlio per la prima volta.
Il bambino era perfetto: era l'esatta copia di Merlin. Aveva la pelle candida (anche se in quel momento era leggermente arrossata, ma comunque più chiara del normale), un ciuffo di capelli corvini e occhi di un azzurro acceso.
"È perfetto, non è vero?" Chiese il biondo.
Merlin guardò suo figlio e il suo cuore sarebbe anche potuto esplodere dal troppo amore. Non riusciva a credere che qualcosa di così bello potesse esistere ... in quel momento non poté fare a meno di pensare a come il figlio immaginario suo e di Freya sarebbe stato ... sorprendentemente non riusciva ad immaginarselo, perché sapeva che niente e nessuno poteva reggere il confronto con il suo angelo.
Poi Merlin capì ... forse Arthur aveva ragione... forse erano davvero destinati a stare insieme. Come avrebbero potuto creare tale perfezione se non fossero destinati l'uno per l'altro? Forse Merlin ha sempre sbagliato a combattere il loro legame ed era sempre stato cieco ... Dopotutto, Arthur era testardo, ma anche gentile, protettivo, aveva combattuto un esercito immortale per lui e durante la gravidanza era stato meraviglioso ... Forse Arthur era davvero quello giusto per lui ... la prova di questo era davanti a lui tra le sue braccia. Inoltre, non importa quello che gli capitava, riuscivano sempre a ritrovarsi, in un modo o nell'altro ... come se fosse destino.
Merlin era sconvolto da questa rivelazione, ma stranamente contento. "Sì... è perfetto"
Arthur sorrise raggiante e lo baciò sulle labbra, "Come lo vuoi chiamare?"
"Posso essere io a scegliere il nome?"
"Certo che puoi... te lo meriti. Inoltre, può essere il mio modo di ringraziarti per avermi dato un figlio e ... una famiglia" Confessò Arthur, imbarazzato.
Merlin guardò il figlio, "Lo voglio chiamare.... Mordred William Pendragon"
Arthur annuì, approvando. Si chinò ad accarezzare la guancia del suo piccolino, che lo guardò per la prima volta con i suoi grandi occhi di ghiaccio ... e Arthur gli sorrise, "Benvenuto tra noi, Mordred..."
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Quindi... cosa ne pensate di questa svolta? ve lo aspettavate che fosse Mordred il figlio di Merlin e Arthur?
Sono molto curiosa di sapere la vostre opinioni su questo fatto!! ^-^
IL MIO VERO ANGOLO:
Mi sono superataaaaaa!! Visto? Come promesso ecco il primo dei due capitoli che posterò aggi! Spero vi sia piaciuto, io ho adorato quando Merlin dice:
"Te lo giuro, Pendragon, se mi tocchi un'altra volta, io ti ammazzo..."
"Avoglia se lo toccherà! Dopotutto avranno
*una presenza onnisciente (detta anche bmorgan92) fuori esce dalle quinte e con sguardo accusatorio la fa zittire*
Beh... si... ecco...
CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO!"
Tutti i diritti vanno a quella genia di b92morgan!
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