22. Release the Wilddeoren!
Questo capitolo è molto corto... infatti lo considero un capitolo "cuscinetto", che di solito scrivo tra un capitolo importante e un altro.
quindi il prossimo capitolo sarà molto molto più lungo e ricco d'azione!
ci saranno delle citazioni dagli episodi 2x04 e 3x12.
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Dopo aver lasciato Camelot, Arthur e i suoi cavalieri, Gwaine, Lancillotto e Percival, cavalcarono a nord verso Essentir, dove Morgana si stava quasi sicuramente nascondendo.
Il re aveva deciso di portare con sé i tre ex cavalieri di Draken, invece di Leon o Elyan, perché non si fidava di loro abbastanza da lasciarli con suo marito senza la sua supervisione. C'era il rischio che tentassero un'altra fuga, approfittando dell'assenza del re. Inoltre, era giunto il momento di conoscersi meglio e l'unico modo per farlo era quello di vivere un'avventura insieme.
Il piano era relativamente semplice: andare a Essentir, cercare sua sorella, recuperare la Coppa della Vita e riportare Morgana a Camelot con loro, dove Arthur l'avrebbe uccisa con un'esecuzione pubblica. L'ultima volta non l'aveva fatto a causa dell'amore che ancora provava per la ragazza gentile con cui era cresciuto ... ma ora ne aveva abbastanza ... quella ragazza non c'era più.
Attualmente stavano cavalcando lungo un vecchio sentiero nel bosco, chiacchierando amichevolmente: Gwaine continuava a parlare di un favoloso nuovo tipo di mela che aveva scoperto alla bancarella di un commerciante straniero la settimana prima al mercato...e Arthur trovava un po' fastidioso tutto quel ciarlare del cavaliere castano, ma allo stesso tempo trovava anche divertente quel suo compagno di viaggio.
Non indossano le uniformi rosse di Camelot per evitare di essere riconosciuti.
Ma improvvisamente udirono un suono proveniente dagli alberi e cespugli circostanti, ma prima che potessero reagire, furono colpiti al collo da un dardo e persero conoscenza.
....
Quando ripresero conoscenza, notarono che erano sul pavimento, all'interno di una grande gabbia, al di fuori della quale c'erano centinaia di uomini, probabilmente banditi. Ma per fortuna, i cavalieri e il re avevano ancora con sé le loro spade.
Due dei banditi, probabilmente i capi, si fecero largo tra la folla di seguaci.
"Bene, sudici parassiti... io sono Jarl e questo è il mio amico Hengist. Siete ... ospiti nella sua Fortezza. Voglio sapere chi siete e cosa state facendo nel mio regno?"
Arthur strinse gli occhi, guardandolo dall'alto in basso, "Il TUO regno??"
Il bandito ghignò, orgoglioso, "Sì. Avevo un accordo con re Cenred: lui non dava fastidio a me se io non davo fastidio a lui. E ora che è morto, posso fare quello che voglio con queste terre ... Devo ringraziare King Arthur per questo, semmai un giorno lo dovessi incontrare.... Ora ve lo chiedo ancora una volta...chi siete?"
La domanda fu seguita dal silenzio.
Un altro bandito si avvicinò da dietro e porse la borsa di Arthur a Jarl, "E' stata confiscata ai prigionieri, mio Signore. Potrebbe contenere qualche indizio sulla loro identità"
Jarl svuotò la borsa e non vi trovò nulla di interessante al suo interno. Ma quando la gettò a terra, fece un suono metallico. Jarl, incuriosito, la tagliò con un pugnale e trovò alcune monete con il simbolo dei Pendragon su di esse, segno che provenivano dal tesoro della Corona... e solo una persona ne aveva accesso.
Il capo dei banditi sorrise, leccandosi le labbra, "Bene, bene, bene. A quanto pare stiamo trattenendo un re. Hengist, sembra che siamo destinati a stare in presenza di reali in questi giorni... ed entrambi Pendragon, tra l'altro..."
Arthur fece un passo avanti nel sentire quell'ultima affermazione, "Pendragon?? Hai incontrato un altro Pendragon? Era Morgana, non è vero? Dove?"
"Whoa... Calmatevi biondino... Sì, abbiamo incontrato la vostra bellissima sorella due giorni fa e devo proprio dirvelo, Sire: è molto arrabbiata con voi..."
"Smettila di perdere tempo con tutte queste sciocchezze, Jarl ... Voglio sangue! Liberate il Wilddeoren!" Urlò Hengist.
La porta della gabbia si aprì ed emerse un topo gigante e mostruoso.
"Merda ... dobbiamo trovare una via d'uscita, ragazzi ... oggi non ho voglia di essere mangiato da quella cosa" Disse Gwaine con una faccia disgustata e sguainando la spada.
"Per una volta sono d'accordo con te, amico" Disse Lancillotto.
"Non prima che io abbia trovato le mie risposte" Disse loro Arthur, "Distraetelo... poi corriamo al tunnel da cui è venuto fuori"
"E che ci vuole?" Mormorò Gwaine, mentre lui, Lancillotto e Percival attiravano il mostro lontano da Arthur.
Il re si voltò verso Jarl e lo afferrò per la gola facendo passare il braccio tra le sbarre, tirandolo verso la gabbia. Gli chiese in modo intimidatorio "Dov'è Morgana?"
Dato che l'uomo rimaneva in silenzio, Arthur mise la punta della spada contro le palle di Jarl, facendolo piangere. "Dove. è. lei?"
"L'ultima volta che l'ho vista era a capo di grande esercito e stava marciando su Camelot ... Starei attento se fossi in voi, Pendragon ... i suoi uomini non possono morire!" Sorrise malignamente il bandito.
Arthur smise di respirare, non tanto per la parte riguardante l'esercito immortale, ma a causa di quello che l'uomo aveva detto prima: 'stava marciando su Camelot ... Camelot ...MERLIN!!'
Fu invaso dalla furia più pura e senza esitazione infilzò il bandito con la spada, uccidendolo.
"NOOO...Inseguiteli!!" Hengist entrò nella gabbia attraverso la porta.
Arthur raggiunse di corsa i suoi compagni, "ANDIAMOCENE DA QUI! nel tunnel... sbrigatevi!"
Una volta che furono tutti nel tunnel, Percival tagliò la corda e il cancello che separava i tunnel dalla gabbia si chiuse, intrappolando Hengist con il Wilddeoren ... non ebbe più scampo.
Una volta fuori della fortezza, Arthur iniziò a correre immediatamente nel bosco verso Camelot.
"Sire, dove stai andando così di fretta?" Gli chiese Lancillotto, che non aveva sentito quello che Jarl aveva detto ad Arthur.
"A Camelot... Morgana si sta dirigendo là con il suo esercito immortale ... Che io sia maledetto se le lascerò toccare mio marito e il mio bambino senza combattere ... Non posso perdere tempo qui"
I cavalieri rimasero per un attimo senza parole... erano estremamente preoccupati anche loro ora e quindi corsero immediatamente dietro il re a tutta velocità.
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Quando giunsero ai margini della foresta che circonda il castello, notarono a malincuore il fumo che si alzava da esso e dalla città ... le strade era cosparse di corpi senza vita ... i corpi dei cavalieri di Camelot.
...Erano arrivati troppo tardi.
"C'è un passaggio segreto lungo le mura sud del castello... possiamo entrare da lì ... e ricordate, la nostra priorità è trovare Merlin e portarlo in un posto sicuro" Disse Arthur ai suoi uomini con fermezza, anche se stava comunque tremando dalla preoccupazione.
Dopo aver percorso il passaggio nelle mura, riemersero in un corridoio deserto. Sentirono dei passi arrivare e si irrigidirono, ma furono sollevati quando videro che appartenevano a Gaius e Elyan.
"Elyan, che diavolo è successo qui?" Chiese Arthur, molto preoccupato adesso.
"Sono apparsi dal nulla, un esercito imponente. Le armi erano inutili contro di loro. E-erano uomini, Sire, ma non proprio. Loro non morivano... Leon e gli altri cavalieri sono ancora vivi ma sono stati rinchiusi nelle segrete"
"Dov'è Merlin? Cosa hanno fatto a mio marito??"
"Quando hanno attaccato era nelle vostre stanze. Sono corso subito da lui per proteggerlo ... ma quando sono arrivato, dei soldati nemici stavano già facendo la guardia fuori dalle vostre stanze. Mi sono nascosto in attesa del momento giusto per attaccare e soccorrerlo, ma quando stavo per farlo, le porte si sono aperte e altri soldati hanno trascinato via il tuo Consorte. Lo stanno portando nella Sala del Trono mentre parliamo."
"Allora è lì che andrò... Gwaine, Elyan, Lancillotto, Percival, prendere Gaius e nascondetevi nel bosco dietro al castello" Ordinò Arthur, prima di dirigersi verso la Sala del Trono.
"Ne ho abbastanza degli alberi... io vengo con te, Pendragon," Disse Gwaine, seguendo il re.
"Gwaine..."
"No, Arthur, no... io DEVO venire con te a cercare Merlin... lo sai il perché... dopo tutto, siamo uguali io e te..." Disse l'uomo dai capelli castani, lanciando uno sguardo significativo al biondo.
Arthur sospirò, "Va bene. Andiamo"
....
Gwaine e Arthur strisciarono fino al bordo del balcone sopra la Sala del Trono, piena di nobili e circondata da un'aria tetra.
Davanti ai due troni si trovava Morgana in tutta la sua bellezza e potenza. Indossava un abito bianco e le sue labbra erano rosse come il sangue. Era in pedi e stava parlando...
"...Coloro che mi sfidano, coloro che sceglieranno di combattere, moriranno. Ma quelli che non resisteranno, quelli che sceglieranno di accogliere il cambiamento, avranno un futuro qui..."
"Non hai nessun diritto di salire al trono!!" Gridò un vecchio nobile in prima fila, amico di Uther e indignato dal fatto che l'assassina del suo amico e re era sul punto di regnare su Camelot.
Morgana puntò i suoi freddi occhi verdi su di lui e sempre con uno sguardo privo di emozioni, alzò la mano e la chiuse in un pugno ... i suoi occhi brillarono d'oro. L'uomo si toccò la gola, sentendola chiudersi sempre di più ... cominciò a soffocare. Morgana sorrise come il diavolo stesso davanti alle sue sofferenze, ricordandosi di lui come uno degli uomini che erano soliti 'visitarla' in prigione per divertirsi con lei.
Dopo alcuni secondi, il vecchio crollò sul pavimento, morto.
Rivolgendo la sua attenzione nuovamente sui presenti, Morgana disse, "Se qualcun altro vuole sfidarmi, sa già quali saranno le conseguenze della sua scelta. Io sono la primogenita di Uther Pendragon ... questo regno è sempre stato mio di diritto ...esattamente come la persona con la quale lo governerò"
"LASCIATEMI ANDARE!!"
Arthur guardò con rabbia due soldati portare suo marito nella stanza, tenendolo tra loro per le braccia con fermezza, costringendolo poi a stare in pedi di fronte a Morgana. Il biondo non poté fare a meno di notare che Merlin indossava il suo vestito più prezioso, color blu e argento, e la sua corona ufficiale ... era un vero Re in quel momento, nonostante il pancione di nove mesi.
Morgana sorrise dolcemente al suo amore, un po' in colpa nel vederlo così stressato. Iniziò ad accarezzargli la guancia, ipnotizzata dalla sua pelle morbida.
Merlin allontanò la faccia dal tocco di lei, "Morgana, per favore. Tutto questo è sbagliato ... possiamo trovare un altro modo"
Lei gli prese il mento con una mano e lo tirò verso di sé, sussurrandogli, "Lo so ... ma non voglio un altro modo ... voglio solo ciò che è mio ... te compreso"
Poi Morgana lo baciò, con tutta la passione e possessività di cui era capace. Non vedeva l'ora di rimanere sola con lui nella loro camera da letto più tardi quella notte.
Arthur fece una mossa furiosa, ma Gwaine lo afferrò per la spalla, bloccandolo, "Le guardie sono immortali... ti ridurranno a brandelli! A che servi da morto? Abbiamo bisogno di un piano ... e di un sacco di sidro"
Morgana interruppe il bacio e indicò ai suoi soldati di far sedere Merlin sul suo trono, accanto a quello vuoto.
Non appena fu seduto e le guardie gli lasciarono andare le braccia, il giovane re cercò di fuggire, ma con un bagliore dorato dei suoi occhi, la ragazza bruna legò le sue braccia a quelle del trono. Merlin non poteva andare da nessuna parte adesso. Era esattamente dove lei lo voleva.
Con la grazia di una Lady, Morgana si sedette sul trono di Arthur, prendendo la mano di Merlin nella sua.
Alcune guardie spinsero Goffredo di Monmouth in avanti, il quale sollevò malvolentieri la corona da regina sopra la testa di Morgana.
"Per il potere conferitomi, io incorono voi, Morgana Pendragon, Regina di Camelot"
Le piacque immediatamente il peso sulla sua testa e la mano calda nella sua ... tutto era perfetto.
Mostrò il suo ghigno migliore e guardò l'angelo accanto a lei ... perfetto.
Arthur era nero dalla rabbia. Come osava sua sorella rubare ciò che era suo?
'Non finisce qui, Morgana ... la pagherai cara per tutto questo'
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PROSSIMO CAPITOLO: IL REGNO DI MORGANA, I PIANI DI ARTHUR E... UN BAMBINO!
Tutti i diritti vanno a quella genia di
b92morgan!
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