2.meet for the first time
Come promesso, dopo una settimana il principe Arthur e due dei suoi cavalieri, Sir Leon e Sir Ethan, erano pronti a partire alla volta di Draken. Il viaggio sarebbe durato circa due giorni.
Sir Leon era un cavaliere di circa due anni più vecchio di Arthur, nonché il suo migliore amico. A parte i membri della famiglia reale, Leon era l'unico a conoscere la missione del principe e silenziosamente si promise di aiutare e sostenere il suo amico nel modo migliore che poteva. Sir Ethan era uno dei nuovi cavalieri del regno e Arthur lo scelse per aiutarlo a fare esperienza, che gli sarebbe stata utile per missioni future.
Ovviamente, Uther aveva trascorso tutta la settimana a ricordare al figlio quanto fosse importante il suo successo.
"Ricordati Arthur, questo matrimonio rafforzerà un'alleanza permanente con Draken e quando re Balinor morirà, tu diventerai il Re di quel regno. Senza contare il fatto che la tua unione con il principe Merlin darà a Camelot eredi sane e forti. La stirpe dei Pendragon sarà invincibile!", Aveva spiegato il re per l'ennesima volta.
In un momento di audacia, dovuta alla disperazione di evitare quella situazione, il principe chiese a suo padre perché non aveva mai dichiarato guerra contro Draken.
"Draken ha molti più soldati di Camelot, oltre al fatto che è l'unico regno con ancora segni di magia dentro i suoi confini. Si dice che la Casata degli Emrys sia in grado di comandare i draghi e ogni creatura magica vivente. Se dovessi dichiarargli guerra, non avremmo speranze "
"Forse se avessimo più uomini ..." provato il principe
"Pensi che non ci abbia mai pensato??" gridò Uther. "Non ci sono più uomini! Ogni figlio di ogni famiglia nobile di età per diventare un cavaliere è già qui."
Allora Arthur aveva proposto un'idea, che aveva in testa da tempo. Arthur sapeva che i suoi cavalieri erano i migliori in tutti i regni in termini di capacità di combattimento e che se l'unico problema che limitava la forza dell'esercito di Camelot era il numero dei soldati, forse sarebbe stato meglio consentire anche agli uomini non nobili di diventare cavalieri.
Il principe aveva detto questo al suo re. E la reazione fu quella prevista.
"MAI!!! Nessun sporco plebeo infesterà il mio esercito! E se ti permetti di insultare ancora il primo codice di Camelot in questo modo, ti giuro te ne pentirai, ragazzo"
Nel cortile del palazzo, il principe sospirò, ricordando la violenta discussione.
Per Arthur, quello era stato un altro motivo che lo convinse che le cose sarebbero andate meglio se fosse lui il re. Arthur amava suo padre, ma Camelot era più importante. Quello era il motivo che lo spingeva a pensare alla morte di Uther sempre più spesso: la desiderava sempre di più.
Il giovane Pendragon scosse la testa per interrompere quei pensieri inappropriati.
Controllò che i suoi uomini fossero pronti; disse addio a suo padre e a Morgana, che negli ultimi tempi aveva scoperto essere la sua sorellastra, creando una rottura nel loro rapporto, e partì.
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2 giorni dopo, a Draken, il principe Merlin si stava dirigendo verso la sala del trono, dove i suoi genitori lo stavano aspettando.
Quando arrivò e vide che erano soli nella stanza, li salutò amorevolmente, abbracciando suo padre e baciando la madre sulla guancia.
Poi Balinor gli disse:
"Merlin, figlio mio, ti ho fatto chiamare per avvisarti che qualcuno che non ci saremmo mai aspettati prenderà parte alle tue celebrazioni... vogliamo che tu stia attento"
"Chi, papà?" Chiese il principe, grato per la privacy. In questo modo poteva interagire con suo padre senza l'uso di titoli, evidenziando che nonostante il loro ruolo, erano ancora una famiglia.
"Il Prince Arthur Pendragon di Camelot, amore" annunciò la Regina Hunith, guardando il figlio con un amore infinito e in quel momento con anche un po' di preoccupazione.
"Camelot?" Chiese il principe stupito. "Pensavo che i nostri rapporti con i Pendragon non fossero dei migliori. Perché il principe Arthur vorrebbe venire qui per festeggiare il mio compleanno? Re Uther ha intenzione di fare ammenda per tutte le volte che ha cercato di imporre la sua volontà su di noi?"
"Ne dubito, figlio" il re sospirò stanco. "Conosco quella vipera di un re. Sta inviando suo figlio per un motivo. E non credo che abbia qualcosa a che fare con il semplice congratularsi con te, Merl."
"Cosa devo fare?" Chiese Merlin, al quale la situazione non piaceva per niente.
"Voglio che tu faccia attenzione intorno al principe Arthur. Non stare mai solo con lui per più di quanto sia strettamente necessario e non farti ingannare dalle sue parole. Ricordati, i Pendragon portano solo guai!!" Balinor finì, stringendo i denti.
Merlin sapeva che suo padre odiava il re di Camelot. Tuttavia, Merlin aveva un'anima gentile e aveva intenzione di trattare l'altro principe con rispetto e gentilezza, senza dimenticare i consigli di Balinor.
Fuori dalla sala del trono, Merlin decise di andare a raccogliere erbe medicinali nella foresta per la sua scorta personale con la sua guardia del corpo e amico Lancillotto.
Poche ore dopo, Merlin si ritrovò a salvare la vita ad un gruppo di cavalieri vestiti di rosso, attaccati da un wyvern.
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Il viaggio era stato tranquillo per il trio di uomini provenienti da Camelot, fin quando non giunsero nella Foresta Incantata.
Nonostante il fatto che la maggior parte dei regni non aveva più magia, si diceva che la foresta che circonda la città di Drakaria, nel cuore del regno, ospitava tutte le creature magiche che erano sopravvissute all'arroganza degli uomini e alla loro mancanza di fede in ciò che non potevano capire.
I commercianti avevano raccontato storie su ciò che avevano visto in quei boschi: ninfe, nani, gnomi, fate, unicorni, fauni, sirene, banshee, draghi, ragni giganti, Serket, fenici, centauri e molti altri. Tuttavia, la cosa più spaventosa e affascinante era che gli Emrys avevano l'abilità di controllare e di parlare con queste bestie.
Mentre i cavalieri stavano cavalcando più a fondo nella foresta verso il castello, sentirono improvvisamente un urlo animalesco.
Guardarono in alto e videro due creature alate simili a draghi scendere in picchiata nella loro direzione. Arthur ordinò ai suoi uomini di trovare un riparo.
Prima di riuscirci però, Sir Ethan fu ferito alla spalla e cadde a terra privo di sensi. Il principe e Leon cercarono di aiutarlo, ma le creature li avevano circondati.
Avevano scaglie e ali nere e i loro imperscrutabili occhi rossi non nascondevano la loro fame.
Arthur era sicuro che quella fosse la fine. Chiuse gli occhi e attese l'inevitabile, ma non arrivò mai.
Invece di sentire il suo corpo venir fatto a pezzi, Arthur udì una voce profonda. Era così potente che era come se tutta la terra vibrasse, e con essa la sua anima.
Le creature volarono via e Arthur si voltarono a guardare verso la persona che stava venendo verso di loro. Improvvisamente, Arthur smise di respirare.
Davanti a lui, c'era l'essere umano, no, l'essere vivente più bello che il principe avesse mai visto. Quella visione celestiale era un giovane, forse di qualche anno più giovane di Arthur. Aveva i capelli del colore della notte; la pelle bianca come la prima neve; le labbra, oh dio le sue labbra, rosee e piene come pesche. Stavano eccitando Arthur in un modo non adeguato a quel luogo e quel momento. Tuttavia, ciò che scosse l'anima del principe più nel profondo erano i due gioielli che il buon costume lo costringevano a chiamare semplicemente "occhi". Erano come le profondità del mare e come il cielo tempestoso in estate.
Arthur era certo che da quel momento in poi non sarebbe più stato lo stesso, perché in quel momento stava guardando la sua anima gemella, il suo destino, il suo amore, suo, suo, suo...
Ne era sicuro. E giurò che, non importa come, quel delicato angelo sarebbe stato SUO.
IL MIO VERO ANGOLO
Sì!(๑>◡<๑)
O meglio No!(ಠ_ಠ)
No ASP!
Volevo dire sì!(๑˃̵ᴗ˂̵)
Sì sì volevo dire sì!
Ma comunque,
stiamo di già vedendo i FRUTTI dell'amore su Arthur! A voi piace?😏 A me sì!
P.S. Sono 1340 parole!
P.P.S. Tutti i diritti vanno a b92morgan
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