18. Morgana?

Se alla fine di questo capitolo ci sono delle domande... non vi preoccupate, risponderò nei prossimi due capitoli!
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Merlin era seduto sull'erba verde della radura dove stavano passando il loro pomeriggio libero: Arthur aveva pensato bene di portarlo a fare un pic-nic per festeggiare la fine delle nausee mattutine.

A quel ricordo, Merlin non riuscì a smettere di accarezzare in maniera circolare la sua pancia di tre mesi... Segretamente amava la sua leggera rotondità, anche se sembrava più grande a causa del suo fisico esile.

Delle risate lo tornarono alla realtà e il moro si guardò in giro: sedute intorno a lui sull'erba c'erano infatti cinque bambine dell'orfanotrofio, che quando quella mattina lui e Arthur avevano camminando per le vie della città verso il bosco, avevano cominciato a seguirli con dei loro amichetti. I cavalieri avevano tentato di fermarli, ma Arthur aveva semplicemente riso e permesso ai bambini di venire con loro al lago.
E dopo aver mangiato, il biondo aveva portato i maschietti tra gli alberi per insegnargli a riconoscere le tracce e le basi del combattimento di auto-difesa. Nel frattempo, Merlin e le ragazze avevano raccolto dei fiori per farne dei gioielli.

Era in quei momenti che Merlin non riusciva a rimpiangere la sua decisione di aprire l'orfanotrofio: quei bambini erano destinati a morire o a diventare dei criminali; ma ora potevano avere un futuro. Inoltre, amava prendersi cura di loro in questo modo e a giudicare dalle risate felici provenire dagli alberi, piaceva anche ad Arthur.

Merlin fu sorpreso di scoprire che Arthur era un badante naturale. Era incredibile e paziente con i bambini e per di più si era preso molta cura di Merlin durante il suo primo trimestre di gravidanza.

La nausea mattutina era iniziata quasi subito e se le si aggiungeva i cambiamenti che il corpo di Merlin stava subendo, il moro aveva passato un periodo dove si era sentito molto debole, durante il quale Arthur non lo aveva mai lasciato solo. Ogni mattina lo confortava, mentre era impegnato a vomitare; lo coccolava durante la notte, evitando il sesso penetrativo poiché Merlin era indisposto; lo riempiva di tenerezze e di regalini per rincuorarlo... E Merlin lo aveva veramente apprezzato.

Erano stati tre mesi pacifici tutto sommato. Tuttavia, c'era una cosa su cui Arthur e Merlin erano in disaccordo: la questione del medico curante.

Merlin voleva che fosse Gaius a prendersi cura di lui durante la gravidanza e durante il parto, ma Arthur non lo voleva. Era ancora arrabbiato con lui per il suo coinvolgimento nella fuga di Merlin e da allora lo aveva bandito dall' avere contatti con i Reali.
Poi Arthur voleva assegnargli un nuovo medico, ma suo marito si era rifiutato.

Fortunatamente, le conoscenze mediche di base di Merlin gli avevano permesso di prendersi cura di se stesso fino ad ora, dato che comunque non c'era molto che potesse fare per fermare la nausea se non mangiare spuntini secchi e leggeri durante il giorno e bere thè allo zenzero. Ciò nonostante, le cose non potevano andare avanti così ... Merlin aveva bisogno di un medico vero per verificare la salute sia sua che del bambino. Inoltre, non voleva un estraneo con sé quando avrebbe dovuto partorire...

.....

Più tardi nel pomeriggio, Arthur ordinò ai suoi cavalieri di riportare i bambini in città, mentre lui e Merlin andavano a fare una passeggiata sul lungolago per stare da soli per un po'. Il re dai capelli col del grano tenne la mano di Merlin nella sua tutto il tempo ... era diventato ancora più possessivo e protettivo da quando aveva scoperto del bambino.
Mentre stavano parlando di questo e quello sentirono il rumore di qualcosa rompersi ... probabilmente un rametto e immediatamente Arthur spinse Merlin dietro di lui e sguainò spada, pronto a difendere il suo amore. Merlin alzò gli occhi al cielo. Arthur non sapeva che poteva difendersi benissimo da solo?

Merlin spiò da dietro Arthur per vedere qual era il problema e rimase a bocca aperta... di fronte a loro c'era una creatura che non sarebbe dovuta esistere a Camelot: un unicorno.

L'animale magico argentato stava pacificamente bevendo l'acqua del lago, ma sollevò la testa quando sentì l'arrivo dei due uomini.

Nell'accorgersi di Merlin, l'unicorno cominciò a camminare verso di lui, come ipnotizzato. Arthur puntò la spada verso di esso, ma il moro lo fermò e fece un passo avanti.

Il giovane re si fermò davanti all'animale, accarezzandogli con riverenza il muso con una mano e il lungo collo bianco con l'altra. Merlin non capiva come potesse essere lì a Camelot, dal momento che gli unicorni seguivano il cammino della magia. Dove c'era magia, si potevano trovare anche gli unicorni ... ma il problema era che non c'era magia a Camelot.

Merlin si voltò per parlare con Arthur di questo e rimase scioccato di vedere suo marito con una balestra in mano, pronto a colpire la creatura magica.

"Fatti da parte, amore. Quel corno starà benissimo nella nostra Sala Grande", disse Arthur, prendendo la mira.

In risposta, Merlin si mise di fronte l'animale in posizione difensiva, "Arthur, no. Non puoi..."

"Ha ragione ... non dovresti fare del male a una creatura così pura come l'unicorno" disse una voce profonda, proveniente dalla direzione degli alberi.

I due uomini si voltarono verso la fonte della voce e trovarono di fronte a sé un vecchio con un bastone, con indosso una tunica bianca.

"Chi sei tu che osi dire al re che cosa può o non può fare?" Arthur sbottò, avvicinandosi a Merlin.... Il suo istinto di protezione prese il sopravvento di nuovo.

"Io sono Anhora, custode degli unicorni, e non sono qui per dirti cosa fare, re Arthur, ma per avvertirti. Uccidere un essere puro come un unicorno maledirebbe te e il tuo regno, portandovi alla distruzione"

Arthur era pronto ad urlare di nuovo, ma suo marito lo fermò, "Arthur, sta dicendo la verità. Fare del male ad un unicorno è uno dei reati più gravi nel mondo magico e le conseguenze sono orribili e difficili da annullare ... l'unico modo per fermare la maledizione dell'unicorno è quello di dimostrare di avere pura bontà nel cuore"

Arthur strinse gli occhi mentre guardava il suo amore, "Per caso stai insinuando che non ho un cuore puro?"

Merlin deglutì, timoroso. Sapeva meglio di chiunque altro che un Arthur arrabbiato era molto pericoloso. "Non sto dicendo che non ce l'hai... Ti sto solo chiedendo se quel corno vale la possibile caduta del regno"

Arthur rilassò le spalle, "Hai ragione, tesoro. La mia vanità e orgoglio non dovrebbero oscurare il mio giudizio"

Felice che Arthur avesse capito, Merlin si voltò verso Anhora, "Perché l'unicorno è qui? Dovrebbe stare nella Foresta Incantata, circondato dalla magia"

"Ma infatti... lui E' circondato dalla magia in questo momento..."

Merlin e Arthur aggrottarono la fronte, confusi, "Com'è possibile?"

Anhora semplicemente sorrise e tese la mano verso l'unicorno, come a dirgli che era ora di andare. La creatura strofinò il naso addosso il viso e la pancia di Merlin e il Signore dei Draghi rise difronte a quel gesto adorabile e guardò felicemente l'unicorno sparire nella foresta con il suo guardiano.

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Tornati al castello, Merlin voleva parlare con Gaius di quello che era successo in riva al lago.

Stava per andare verso la stanza del medico, quando Arthur lo fermò per il braccio.

"Dove stai andando, Merlin?"

"Da Gaius. Voglio discutere con lui del ritorno degli unicorni a Camelot e del fatto che è di nuovo assunto come mio medico"

"No. Ti ho già detto che non lo voglio vicino a noi. È un traditore. È fortunato di aver servito la mia famiglia per tanti anni o mi sarei già sbarazzato di lui" disse Arthur oscuramente, seccato di dover ripetere di nuovo le stesse cose.

"E' un uomo buono e un medico fantastico. Può prendersi cura del bambino e di me come nessun altro. Io voglio lui, Arthur. Mi farebbe sentire più tranquillo durante la gravidanza e il parto se ci fosse lui al mio fianco"

"Ti ho detto di NO!! Ho già scelto il tuo nuovo medico... inizierà tra un paio di giorni"

Merlin fu preso alla sprovvista. "Cosa?? Ma come osi? Qui stiamo parlando del mio corpo, della mia vita e del mio bambino!!"

"E' anche il MIO bambino! Quindi ho dei diritti su di lui .... Per non parlare del fatto che comunque tu sei mio! Il tuo corpo, la tua vita, la tua anima ... MIEI!! Non dimenticartelo mai!" sibilò Arthur, per poi baciare Merlin possessivamente.

Si voltò, pronto a dirigersi verso l'armeria.

Merlin emise un suono di frustazione, "Posso sapere il suo nome almeno? O dovrò scoprirlo quando avrò le gambe divaricate, impegnato a spingere nostro figlio fuori dal mio corpo? Babbeo!"

Arthur si fermò e senza voltarsi gli rispose, "Edwin Muirden, il medico personale di mia sorella. È un uomo molto efficiente: ha trovato molti rimedi durante il suo soggiorno a Camelot" Poi il biondo proseguì per il suo cammino.

Merlin era molto confuso. La sorella di Arthur? Morgana? Pensava fosse morta dopo essere stata scoperta come l'assassina di suo padre. Tuttavia da quello che Arthur aveva appena detto, sembrava proprio che fosse ancora viva. Ma allora, dove era?

Il moro si promise di indagare a fondo sulla faccenda, ma adesso però doveva prima conoscere questo famoso Edwin Muirden.
Arthur poteva dire quello che voleva, ma sarebbe stato Merlin stesso a decidere chi avrebbe potuto toccare suo figlio.

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Dal momento che Merlin non sapeva nulla del medico, chiese a Daegal di lui. Il servo gli disse che a Muirden non piaceva stare sotto gli occhi di tutti, quindi trascorreva tutto il suo tempo libero nel suo laboratorio, al livello più profondo delle segrete.

Più tardi, mentre Merlin stava camminando verso i sotterranei, incontrò Gwaine, che si stava lentamente abituando alla sua nuova vita a Camelot. Il fatto che potesse girovagare liberamente ed stare con Merlin, vegliando su di lui, quando voleva lo stava aiutando molto.
E dal momento che il cavaliere aveva un fascino naturale, nessuno sospettava il suo passato ostile con re Arthur... Gli unici momenti dove si poteva vedere erano quando i due uomini si battevano uno contro l'altro durante l'allenamento: i loro scontri erano molto realistici ... forse troppo realistici.

"Ehi, amico, dove stai andando così di fretta?"

"Sto andando ad incontrare il Dottor Muirden. Voglio vedere che tipo è... Ci vediamo più tardi nelle tue stanze per giocare a carte ... ti distruggerò sicuramente a poker questa volta. Non puoi essere sempre così fortunato"

Gwaine gli sorrise, "Arrenditi, Emrys. Mentire non è il tuo forte"

"Staremo a vedere" Gli promise Merlin, proseguendo il suo viaggio.

A sua insaputa, il suo amico e angelo custode aveva deciso di seguirlo.

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Merlin scese nel buio dei sotterranei... sempre più in profondità. Ad un certo punto arrivò ad un bivio. Alla fine di entrambi i due corridoi c'era una porta. Quella a destra era una porta normale con una targhetta che diceva: 'Medico'; quella a sinistra era più pesante e lugubre, con due guardie postate al suo esterno.

Merlin moriva dalla voglia di scoprire a cosa o a chi stavano facendo la guardia, ma dovette ricordarsi che era lì per Muirden. Per non parlare del fatto che voleva andarsene da quel luogo inquietante il più presto possibile ... c'era qualcosa di molto sbagliato lì.

Quindi imboccò il corridoio di destra. Poi bussò alla porta, ma nessuno rispose. Così decise di entrare e quando lo fece si guardò intorno.

Era molto diversa dalla stanza di Gaius: quella del vecchio era calda, accogliente, piena di sole e pervasa da un buon odore. Questa invece era completamente l'opposto: era scurissima, disordinata, l'odore di putrido e di marcio si poteva sentire ovunque e prepotentemente. Tutto intorno c'erano barattoli di vetro contenenti parti del corpo umano e ... scarafaggi? ... Ma nonostante tutto, la cosa peggiore erano le grida soffocate che Merlin poteva sentire provenire da dietro una porta chiusa alla fine della stanza.

Il moro stava per andare a vedere di cosa si trattasse, quando qualcuno gli toccò la spalla, facendolo urlare. Si voltò e si trovò faccia a faccia con un giovane uomo, forse di qualche anno più grande di lui; la sua caratteristica fisica più evidente era sicuramente il fatto che aveva cicatrici da ustioni che gli segnavano metà del volto.

"Edwin Muirden?" Chiese Merlin, dopo essersi ricomposto.

Edwin lo stava guardando con occhi vogliosi, "Al vostro servizio, Vostra Maestà. Devo ammettere che se avessi saputo che eravate così bello, avrei offerto i miei servizi al re molto prima di adesso. Non vedo l'ora di avere l'opportunità di esaminarvi più a fondo" disse l'uomo, guardandolo con desiderio.

Merlin fece un passo indietro, spaventato e disgustato. Sentì ancora una volta le urla provenienti dalla porta. "Chi c'è là dentro?"

Edwin fece spallucce, "Solo uno dei miei pazienti. È stato morso da un serpente e come forse sapete, è molto doloroso"

Merlin poteva vedere chiaramente che stava mentendo. Quello che però non sapeva era che gli scarafaggi di Edwin stavano attualmente mangiando il cervello di tale paziente ... era il loro cibo.

Comunque, quello che Merlin sapeva con certezza era che quest'uomo non avrebbe MAI toccato né lui né il suo bambino... sicuro al cento per cento. Arthur e il suo grande ego potevano anche andare a cagare per quello che gli importava. Col cavolo che Merlin avrebbe consentito a questo pazzoide di esaminarlo in quella maniera intima prevista tra un medico e un pazienza in dolce attesa.

Edwin fece un passo avanti per accarezzargli la guancia, ma il re lo evitò, "Sta lontano da me!" Gli urlò in faccia.

Il dottore sogghignò e avanzò ancora di più, ma fu fermato da Gwaine, che gli aveva afferrato il braccio quasi fino al punto di rottura.

"Il re ti ha ordinato di stargli lontano ... Ti suggerisco di obbedire o ti butterò in una cella per il resto della tua miserabile vita" Sputò il cavaliere... come veleno. 

Merlin non gli era mai stato così grato come in quel momento. Si diresse verso l'uscita, seguito dal suo amico, ma prima di chiudere la porta, la voce di Edwin lo bloccò. "Ci vediamo la prossima settimana, Sire. Davvero non vedo l'ora di fare la vostra profonda conoscenza"

Una volta fuori, Merlin rabbrividì ... non esisteva che Edwin avvicinasse di nuovo a lui.

Gwaine lo abbracciò subito. "QUELLO era l'uomo più raccapricciante che abbia mai visto ... stai bene?"

"Sì... grazie, Gwaine. Come facevi a sapere che avevo bisogno di te?"

"Prego, amico... Ti ho seguito e ti ho sentito urlare"

Merlin annuì e i due uomini iniziarono a camminare verso le scale per tornare di sopra nel castello.
Però, quando furono di nuovo al bivio, Merlin sentì una donna piangere. Il suono proveniva dalla porta sorvegliata.

Incapace di resistere, andò verso la porta e ordinò alle guardie di aprirla.

"Non possiamo, Mio Signore. Il re ci ha ordinato di non aprirla per nessuno senza un suo ordine esplicito"

Merlin raddrizzò le spalle per apparire più intimidatorio. "Io sono il Re e vi ho ordinato di APRIRE. QUESTA. PORTA!"

Le guardie sbiancarono in un attimo e si sbrigarono ad obbedire.

Merlin entrò nella piccola cella e cercò di ignorare l'odore nauseabondo che la impestava.

Sul pavimento giaceva una giovane donna che stava singhiozzando rivolta verso il muro, cosicché il moro non poteva vedere il suo volto. Era nuda e molto sporca; il re le poteva vedere le costole a causa di tanta magrezza.

Merlin si coprì la bocca con la mano. Era scioccato ... chi avrebbe mai potuto essere così crudele da condannare qualcuno a vivere così? Purtroppo sapeva già la risposta, anche se una parte di sé si rifiutava di collegare questo mostro all'uomo che solo quella mattina stava ridendo e giocando con dei bambini in riva al lago.

Raggiunse lentamente la donna. La coprì dolcemente con il suo mantello per darle un po' di conforto. Lei si irrigidì a quel contatto e dopo qualche secondo iniziò a girarsi su se stessa per vedere chi fosse la persona che l'aveva toccata così delicatamente per la prima volta nell'ultimo anno e mezzo.

Il re moro rimase a bocca aperta quando vide il suo viso: non vedeva quegli occhi verdi da molti anni ormai. L'ultima volta fu quando re Uther visitò Draken per la prima e unica volta, portando con sé la sua pupilla e figlia segreta per giocare con Merlin (che allora aveva circa cinque anni), dato che il principe Arthur aveva avuto la febbre in quel periodo e non era potuto andare.

Se non fosse stato per quegli occhi color foresta, non avrebbe mai scommesso che questa donna a pezzi e distrutta era la bambina piena di vita e gentile che aveva incontrato tanto tempo fa.

Inconsapevolmente le spostò una ciocca di capelli corvini dalla fronte, sussurrando il suo nome... "Morgana?"

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come gestirà Merlin questa rivelazione?


TUTTI I DIRITTI VANNO A b92morgan

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