17. Arise, Knight of Camelot
Ciao a tutti ^-^
questo capitolo è un pò corto, lo so... ma mi serve per poi scrivere di più nei prossimi capitoli, ambientati circa 3 mesi dopo questo.
Comunque spero vi piaccia :-)
N.B: noterete che mi riferirò al bambino di Arthur e Merlin al maschile... questo è dovuto al fatto che è diventata quasi una regola delle fanfiction inglesi che i Signori dei draghi abbiano sempre un maschio come primogenito (indipendentemente che lo abbiano con una donna o da sè), in modo da potergli passare il dono alla morte del padre... e io ho deciso di seguirla questa piccola tradizione. quindi il bambino sarà maschio... di più non posso anticiparvi...sarà una sorpresa!!!
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Merlin era sdraiato sul letto con Arthur, che aveva ancora l'orecchio sulla sua pancia, accarezzandola delicatamente con il pollice. La faccia di Merlin era rivolta verso la finestra, da dove i caldi raggi del sole stavano entrarono nella stanza. Non sapeva cosa provare ... stava per diventare padre del figlio dell'uomo che gli aveva incasinato la vita.
Fin da ragazzino, Merlin aveva sempre avuto un piano per il futuro: si sarebbe dedicato ai suoi doveri in quanto principe ereditario; avrebbe sposato Freya di fronte al suo popolo; sarebbe diventato re dopo la morte naturale (o almeno dignitosa e nobile) di suo padre e poi avrebbe avuto un bambino con il suo amore ... Ma tutto questo ora non sarebbe più accaduto. Non era più il Principe di Draken; Freya era persa da qualche parte là fuori; era stato costretto a sposare qualcuno che non amava e adesso portava in grembo suo figlio, anch'egli impostogli.
Comunque, la cosa peggiore era che per qualche strana ragione non riusciva ad odiare Arthur. Tutto sarebbe più facile se potesse odiare quell'uomo. Ma ogni volta che cercava di farlo, a Merlin veniva in mente il ragazzo che aveva incontrato durante i festeggiamenti per il suo compleanno: i suoi sorrisi amichevoli, la sua gentilezza e il modo in cui Arthur lo aveva confortato quando Merlin ne aveva più bisogno.
Non riusciva a smettere di pensare e sperare che il suo amico era ancora lì, dentro a quest' uomo manipolatore che aveva davanti. Il Drago di suo padre, Kilgharrah, una volta gli aveva detto che la sua determinazione nel vedere il buono nelle persone sarebbe stata la sua rovina... a quanto pare aveva ragione.
"Arthur?"
"Sì, amore?" Sussurrò Arthur, baciandogli la pancia.
"Hai promesso di ordinare ai tuoi uomini di smetterla di torturare i miei amici"
Arthur sospirò rumorosamente, "lo farò più tardi ... non voglio lasciarti ... Non ora che i noi tre siamo finalmente insieme"
Merlin deglutì, "Lo hai promesso!"
"...Va bene", disse a malincuore, alzandosi.
Si vestì e uscì dalla stanza, ma non prima di aver baciato Merlin e il loro bambino di nuovo. Non riusciva proprio a trattenersi.
"Sta al sicuro, amore mio. Non voglio che ti stanchi troppo. Se desideri vedere tua madre, vai al terzo piano dell'ala est... le guardie ti faranno entrare... ma non provare a fare il furbo, perché questa volta non esiterò ad ordinare che vengano eretti i roghi"
...
Una volta solo, Merlin si sedette sul letto per qualche minuto.
Poi, lentamente e con un pizzico di paura, cominciò ad accarezzarsi la pancia per la prima volta nelle ultime due ore. E subito sentì come una scintilla ... era pura magia ...
Merlin sorrise a trentadue denti, meravigliato. Sentì un legame immediato con suo figlio, come se fossero sempre stati destinati ad essere parte uno dell'altro ... suo figlio sarebbe nato con poteri magici come lui, e come lui sarebbe anche diventato un Signore dei Draghi un giorno.
Il moro incrociò le braccia in modo protettivo attorno alla sua pancia ancora piatta.
"Ciao, tesoro mio. Sono il tuo papà e nonostante il modo in cui sei stato concepito, ti amerò con ogni fibra del mio cuore. Ti proteggerò da tutto e tutti... sarai il bambino più felice del mondo. Nessuno ti costringerà ad essere qualcuno che non sei ... Forza, andiamo a conoscere la nonna"
All'insaputa di Merlin, la sua magia stava trasmettendo i suoi sentimenti al bambino attraverso il loro legame. Pertanto, le prime emozioni che il feto ricevette nella sua vita erano l'amore infinito che il suo papà provava per lui e il disprezzo ed avversione che egli provava verso Arthur ... e il bambino non lo avrebbe mai dimenticato, né perdonato... MAI!
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Quando Merlin arrivò al terzo piano, notò subito che era pieno di cavalieri armati e dedusse che la porta con quattro guardie di fronte era quella di Hunith. Inconsapevolmente, nel vedere così tante persone che avrebbero potuto fare del male al suo bambino, Merlin mise una mano sulla pancia, come a proteggere la preziosa e piccola vita all'interno di essa.
Quando le guardie lo videro, si inchinarono. "Sire. La prigioniera non ha lasciato questa stanza da quando è stata portata qui"
"Prigioniera?!? Fareste meglio a scusarvi e mostrare un po' di rispetto ... Lì dentro c'è la Regina Madre, dopo tutto! Vi manderò alla gogna la prossima volta che parlerete di mia madre in questo modo", sbottò Merlin.
Gli uomini si scusarono immediatamente, temendo le conseguenze... Non sapevano che la donna nella stanza era la madre del re.
Quando Merlin entrò, sua madre era già in piedi e nel giro di un attimo, lo stava già abbracciando.
"Caro, grazie al cielo stai bene"
Merlin la strinse ancora più forte nell'abbraccio, "Sono così felice che sei illesa, mamma"
"Non preoccuparti per me. Arthur mi ha proibito di lasciare questa parte del castello, ma ho l'intero piano a mia completa disposizione e anche un bel giardino segreto, raggiungibile solo da qui ... almeno adesso ti potrò stare vicino"
"Oh mamma... avrò bisogno di te più che mai in futuro..." Merlin fece una pausa, non sapendo come annunciare la gravidanza ... sua madre si sarebbe vergognata di lui?
Hunith notò l'espressione preoccupata del figlio, "Cosa ti sta preoccupando così tanto, tesoro? Lo sai che ne puoi parlare con me..."
"Madre, sono... sono incinto," Disse, guardando verso il basso.
Hunith era scioccata, i suoi occhi spalancati. Poi abbracciò di nuovo Merlin, "Oh, bambino mio... come ti senti?"
"Bene, credo. Non so che cosa dovrei provare ... da un lato, sono arrabbiato perché sono stato costretto a concepire un figlio contro la mia volontà; ma d'altro lato, lo amo già. E' strano, ma posso sentire che c'è un legame tra noi. Sono pervaso da una sensazione di calore ogni volta che penso al mio bambino. Qualsiasi cosa accada, lo amerò per il resto della mia vita ... non importa chi è l'altro padre ...per te ha senso tutto questo?"
Hunith gli sorrise dolcemente, "Sì, c'è l'ha, caro. Non c'è niente di male nell'amare il proprio bambino. Ricordo di averti amato dal momento in cui ho saputo della tua esistenza .... Il fatto che ami il bambino, nonostante queste circostanze infelici, mostra che sarai un padre fantastico. Inoltre, io ti aiuterò come posso ... Ci sarò sempre per te, amore mio"
Merlin sorrise, sollevato e per la prima volta da quando tutto questo era iniziato, si permise il lusso di piangere.
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Arthur stava saltellando allegramente verso i sotterranei. Non riusciva a smettere di sorridere come un idiota. Come avrebbe potuto? Stava per diventare padre, dopotutto! E non da qualche principessina viziata senza cervello, scelta da suo padre, ma dal suo vero amore.
Ovviamente, se Merlin non fosse stato in grado di avere figli, Arthur non avrebbe avuto problemi ad adottare; tuttavia, la consapevolezza che il suo seme, la sua essenza, si era piantato e stava crescendo nel grembo di Merlin lo riscaldava e eccitava in modo indescrivibile. Merlin era veramente suo adesso...La prova era nel corpo di Merlin giusto in questo momento...
Dopo aver ordinato ai suoi uomini di fermare il pestaggio, il biondo entrò nella cella di Gwaine, che aveva i polsi incatenati al muro dietro di lui, le labbra piene di tagli, gli occhi neri e lividi su tutto il corpo.
Quando Gwaine vide il re, sibilò a denti stretti, "Sei venuto a finire il lavoro sporco dei tuoi uomini, Pendragon?"
Arthur gli sorrise, "Ciao anche a te, Gwaine"
"Vaffanculo"
Il biondo face un rumore di disapprovazione, "Questo non è il modo di parlare all'uomo che ha la tua vita nel palmo della sua mano"
Gwaine si strinse nelle spalle, "Uccidimi pure se vuoi... non mi interessa. Almeno non dovrò più vedere la tua disgustosa faccia"
Arthur rise, "Oh, Gwaine, ti ho sempre trovato divertente. E no, non ho alcuna intenzione di ucciderti se posso evitarlo ...Al contrario, voglio farti una proposta"
"E perché diavolo vorresti risparmiarmi?"
"Perché tu e io siamo uguali"
Il volto di Gwaine divenne più scuro ed urlò, "Io non sono affatto come te!!"
Arthur sghignazzò. "Invece siamo proprio uguali. Io lo SO, Gwaine. So cosa provi per Merlin... L'ho visto nei tuoi occhi ogni volta che ti trovavi vicino a lui... non riuscivi a smettere di guardarlo, come se fosse tutto il tuo mondo, la persona più importante di tutte ... L'ho notato perché ho riconosciuto quegli occhi bramosi e profondamente colmi d'amore... erano come i miei – lo sono tutt'ora. È inutile negarlo, Gwaine ... entrambi proviamo lo stesso per Merlin: lo desideriamo, vogliamo che sia nostro e vogliamo che guardi solo noi e nessun altro"
Per una volta, Gwaine non riusciva a parlare. Quindi Arthur continuò.
"Ma anche tu hai ragione, Gwaine ... non siamo esattamente uguali, io e te. Vuoi sapere in cosa siamo diversi?"
Nonostante Gwaine facesse fatica a respirare, riuscì a sussurrare, "Sta zitto"
"La differenza tra me e te è che TU. TI. SEI. ARRESO.... Appena Merlin ti ha respinto, lo hai lasciato andare e sei tornato ad essere un suo caro amico; non hai nemmeno lottato per lui come avrebbe fatto un vero uomo ... PATETICO!!" Sputò Arthur.
"A differenza di te, io ho rispettato la sua decisione; non l'ho preso con la forza ... Il mio amore per lui non me l'avrebbe mai permesso. Lo amo così tanto da mettere i suoi desideri prima dei miei. Se vede solo un amico in me, così sia!"
Arthur scosse la testa. "E dove ti ha portato questo tuo nobile ragionamento? Alla fine, sei finito qui, in questa sudicia cella, a farti prendere a bastonate dai miei uomini ... Invece io, che non mi sono arreso, ho sposato Merlin, condivido il suo letto ogni notte ... e adesso MIO figlio sta crescendo nel suo grembo"
A quella rivelazione, Gwaine scattò e iniziò a gridare, tentando di colpire Arthur nonostante le catene, "BASTARDO! FIGLIO DI PUTTANA!!!"
Arthur rise forte davanti all'angoscia dell'altro uomo. "Lo prendo come il tuo modo di congratularti per la lieta notizia!
A proposito, non ti ho ancora detto la mia proposta: voglio che diventi uno dei miei cavalieri. Lancillotto ha già accettato... ho solo dovevo minacciare la sua dolce Gwen per convincerlo e sono sicuro che Percival seguirà voi due ... quindi... che ne dici?"
"Devi essere più pazzo di quello che pensavo se credi che mi unirò a te ... perché diavolo dovrei farlo?"
"Perché in questo modo potrai stare con Merlin," Disse Arthur con nonchalance.
Adesso Gwaine era veramente confuso, "Cosa?"
"Sei un uomo molto capace ed intelligente, Gwaine. I tuoi servigi sarebbero molto utili nel mio esercito ... Se accetti di giurare fedeltà a me, ti lascerò vedere ed assistere Merlin tutte le volte che lo desiri. Sarai in grado di stargli vicino tutto il tempo, di ridere con lui, di parlargli e di proteggerlo, come hai sempre voluto. Naturalmente, tutto questo dovrà rimanere puramente platonico... superare il limite con mio marito ti garantirebbe la morte sul rogo in men che non si dica"
L'altro uomo ingoiò, "Sembri alquanto sicuro che finirò per accettare questa follia"
Arthur sorrise sornione, "Lo sono. Come ti ho già detto prima, siamo più simili di quanto pensi: siamo disposti a fare di tutto pur di stare con Merlin. E se questo comporta calpestare l'orgoglio e sottometterti a me, anche solo per stare con lui come amico, sono sicuro che lo farai... dopotutto, per Merlin ne vale la pena"
"In poche parole, devo scegliere tra il mio orgoglio, la mia vita e Merlin.... Bè, la risposta dovrebbe essere ovvia ..."
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"Alzati Sir Lancillotto, cavaliere di Camelot." Lancillotto lo fece, cercando velocemente con lo sguardo Ginevra, il suo amore e la sua ragione di vita. Il re gli aveva promesso che non avrebbe fatto del male a Gwen per il suo tradimento e che gli avrebbe consentito di sposarla in futuro... Non poteva non accettare.
"Alzati Sir Percival, cavaliere di Camelot"
"Alzati Sir Gwaine, cavaliere di Camelot." Anche lui lo fece e guardò verso Merlin, seduto sul suo trono.
Il giovane re stava guardando il suo amico con un'espressione mortificata stampata in faccia, come se sapesse che era tutta colpa sua. Per consolarlo un po', Gwaine gli rivolse un piccolo sorriso, comunicandogli silenziosamente che andava tutto bene... che per lui ne valeva la pena e che Gwaine non lo avrebbe abbandonato mai più.
"...Siate orgogliosi, sapendo che ora fate parte del più nobile esercito che il mondo abbia mai conosciuto" Arthur finì così la cerimonia.
I tre nuovi cavalieri, vestiti con le uniformi rosse di Camelot, si inchinarono davanti ai loro Re e poi si volsero verso i presenti nella Sala Grande, accettando così il loro nuovo ruolo e il loro nuovo destino.
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PROSSIMO CAPITOLO (3 MESI NEL FUTUTO):
Merlin raggiunse lentamente la donna. (....) Il re moro rimase a bocca aperta quando vide il suo viso: non vedeva quegli occhi verdi da molti anni ormai. (...) Le spostò una ciocca di capelli corvini dalla fronte, sussurrando il suo nome...
"Morgana?"
TUTTI I DIRITTI VANNO A b92morgan
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