15. The escape

AVVERTIMENTO 1: non-con, tortura, tentato rapimento, Arthur possessivo, Dark Arthur

AVVERTIMENTO 2: in questo capitolo ci sarà una scena di tortura. Sarà MOLTO cruda, quindi se vi sentite a disagio con queste cose, non leggetela per favore. Non è necessario leggere questa scena per comprendere il capitolo o la storia.
Segnalerò l'inizio e la fine della scena della tortura!

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Quella sera fu preparato un banchetto per l'arrivo del principe Alexander. Merlin era molto nervoso al pensiero di dover stare così vicino all'uomo che aveva tentato di violentarlo in passato e allo stesso tempo stare seduto accanto al marito.

Il Principe Alexander era seduto alla destra di Arthur, Merlin alla sua sinistra e accanto a Merlin c'era Agravaine. Mentre Alexander e Arthur erano impegnati a parlare di politica, Merlin passò il tempo a parlare di sua madre con lo zio di Arthur: fu sollevato di sapere in dettagli delle sue condizioni.

Era quasi certo di essere riuscito ad evitare il principe in visita, ma Alexander aveva altre idee.

"Allora, Merlin, è passato un sacco di tempo dall'ultima volta che ci siamo visti .... Devo dire che mi siete mancati sia tu che il periodo che abbiamo passato insieme ", disse il principe, guardando Merlin dalla testa ai piedi.

"Ho paura che non sia passato abbastanza tempo, Vostra Altezza" Rispose Merlin freddamente, non perdendo nemmeno un secondo del suo tempo a guardarlo direttamente in faccia.

Arthur aggrottò la fronte. Non solo per la strana freddezza di Merlin, decisamente non da lui, ma anche per il modo troppo amichevole con cui Alexander parlava e guardava suo marito... come se fosse più delizioso dell'orso affumicato sul tavolo. Ad Arthur non piaceva questa cosa... Nessuno poteva guardare suo marito in quel modo...
Avrebbe scoperto di sicuro cosa era successo tra quei due.

"Come sei freddo ... non hai mai usato il mio titolo prima d'ora ... Per favore, non iniziare ora, Merlin. Dopo tutto, abbiamo avuto una sorta di storia io e te" Alexander sogghignò.

La rabbia di Arthur era sul punto di esplodere, ma prima che potesse chiedere spiegazioni su quest'ultima affermazione, la musica che aprì le danze iniziò e vedendo la faccia rossa di collera di suo marito, Merlin gli prese la mano e gli chiese di ballare con lui. Arthur si calmò un po' nel sentire il tocco gentile di Merlin e mandò un sorriso vittorioso al principe, mentre si alzava per ballare con SUO marito.

Nessuno di loro notò lo sguardo colmo di odio che il principe di Mercia diresse alle loro mani unite mentre si dirigevano alla pista da ballo.

Mentre stavano ballando, Arthur non poté resistere ed esternò le sue preoccupazioni.

"Merlin, tu e il principe Alexander eravate davvero amanti in passato, come ha lasciato intendere?" chiese Arthur. La sua voce era piena di possessività e di rabbia omicida verso il principe.

"Oh Dio, NO! Lui lo voleva, ma io no. Solo il pensiero delle sue mani su di me mi fa star male! ... Non lasciarti manipolare da lui ... è solo arrabbiato che gli hai rubato il suo giocattolo preferito"

"Bene. Allora cosa è successo tra voi due?"

"Non ora, Arthur. Ti dirò tutto più tardi, ok?"

"D'accordo"

Durante il resto della festa, Alexander cercò di convincere Merlin a ballare o conversare con lui da soli, ma Merlin riuscì sempre a trovare un pretesto per rifiutare e Arthur era sempre al suo fianco.

....

Quando Arthur e Merlin si ritirarono nelle loro stanze, Arthur non perse tempo nel chiedere al marito della sua storia con Alexander.

Mentre si stavano spogliando per andare a letto, Merlin gli raccontò tutto. Di come lui e Alexander erano cresciuti insieme; della possessività dell'altro; del suo comportamento inappropriato, come quando lo aveva scoperto ad annusare i suoi vestiti; di come Alexander aveva tentato di violentarlo e della sua successiva rimozione da Drakaria e delle lettere.

Alla fine del racconto, Arthur stava camminando avanti e indietro lungo la loro camera da letto, ovviamente furioso. Merlin dovette ricordargli più di una volta dell'importanza del trattato di pace per impedirgli di andare direttamente nell'ala del castello per gli ospiti ad assassinare il principe di Mercia.

Arthur aprì la porta e ordinò a una guardia di portargli due caraffe piene di idromele.

"Idromele? I reali non bevono solo i migliori vini?" Chiese Merlin, divertito.

"Sì, ma quello che anni di feste presidiate da mio padre mi hanno insegnato è che il modo migliore per dimenticare un banchetto imbarazzante e fallito è quello di bere litri di idromele fino a cantare come marinai" Sorrise Arthur.

Merlin cercò inutilmente di non scoppiare a ridere. Questo era l'Arthur che aveva imparato ad amare come amico a Draken... Come avrebbe voluto che fosse sempre così.

Dopo aver bevuto e scherzato sull'abbigliamento ridicolo di certi nobili durante la festa, i due re andarono a letto e dal momento che la serata era stata stressante per entrambi, Arthur disse a Merlin che non avrebbero fatto l'amore quella notte, ma che si sarebbero fatti solo le coccole.

Arthur stava facendo il cucchiaio dietro Merlin, quando gli disse...

"Merlin, non voglio che tu stia vicino al Prince Alexander da solo. Qualcuno deve sempre essere lì con te, preferibilmente io. Capito, amore? Promettimi che non ti troverai mai da solo con lui"

"Arthur..." Merlino iniziò a protestare, ma Arthur gli prese il mento e gli girò la faccia verso la sua.

"PROMETTIMELO!!" Arthur insistette.

"Ok... lo prometto"

Arthur si rilassò... baciò Merlin dolcemente sulle labbra e tornò a dormire. "Grazie. Buona notte, Merlin. Ti amo"

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Il giorno dopo, all'ora di pranzo, Merlin era solo nelle sue stanze, dato che Arthur era con i suoi consiglieri per definire gli ultimi dettagli prima di discutere i termini del trattato con la delegazione di Mercia nel pomeriggio. Secondo la tradizione, in quanto consorte reale, Merlin avrebbe dovuto accompagnare l'ospite d'onore a visitare la città, ma Arthur glielo aveva proibito e invece aveva chiesto a Leon di farlo.

Mentre stava mangiando, Daegal entrò, annunciando una visita. Pensando che fosse un nobile della corte, Merlin gli diede il permesso di farlo entrare e fu molto sorpreso di trovarsi il principe Alexander sulla soglia della sua camera da letto.

Quando Daegal li lasciò soli, Alexander si sedette al tavolo, di fronte a Merlin, iniziando a mangiare come se fosse comodamente a casa sua.

Merlin lo guardò incredulo.

"Alexander... che ci fai qui?"

Mentre tagliava un pezzo di roastbeef, l'altro ragazzo gli disse, "Beh, non abbiamo avuto modo di parlare ieri ... Così, ho pensato che avremmo potuto farlo ora, mentre il tuo caro maritino è impegnato altrove"

"E se io non volessi parlare con te?"

"Perché no? Potrei essere il tuo unico alleato in questo posto ... Re Arthur, eh? Chi l'avrebbe mai detto?"

Merlin deglutì, sentendosi molto a disagio. "Sì, beh ... non mi è stata data esattamente una scelta: era o lui o la morte di mia madre"

"Ho sentito di quello che è successo alla povera Hunith ... e Balinor. A proposito, lo sapevi che sono andato a Draken per cercarti ed aiutarti quando era giunta a Mercia la notizia che il tuo regno era stato invaso da Camelot? Ero così preoccupato che potessi essere morto" Alexander lo guardò con preoccupazione negli occhi, ma Merlin non era così stupido.

Il moro lo schernì, "Alexander, ti stai dimenticando di una cosa: io ti conosco! Probabilmente mi eri venuto a cercare per vedere se mi aggiravo nel bosco da solo e disperato, in modo da potermi portare al tuo castello senza essere interrotto da nessuno. Quasi certamente mi avresti rinchiuso in una gabbia d'orata con sopra inciso il mio nome non appena fossi entrato nel tuo castello"

Alexander scoppiò a ridere, "Avevo dimenticato quanto fossi intelligente. Oh Merlin, non sapevo che avessi realmente letto le mie lettere." Guardò Merlin con occhi pieni di lussuria, "Quella gabbia d'oro è ancora nella mia camera da letto, in attesa del mio amato animaletto domestico. Ho anche comprato un collare incastonato di gioielli per te.... Ci divertiremo un mondo insieme, Merlin. Io posso aiutarti a liberarti da questo sudicio Pendragon e una volta a Mercia, possiamo riconquistare il tuo regno .... Devi solo darmi ciò che ho sempre desiderato: TE"

Merlin aveva gli occhi fuori dalle orbite. Non capiva perché ogni uomo nella sua vita voleva fare di lui un oggetto da possedere. "Giusto... Perciò tu vorresti che io passassi da un aguzzino ad un altro? ... Fantastico!! ... No, grazie. Almeno Arthur mi lascia andare in giro liberamente. Non ho la minima intenzione di diventare il tuo personale schiavo sessuale, costretto a comportarmi come se fossi il tuo fottuto cane!!" Merlin stava urlando a quel punto.

In un secondo, Alexander fu di fronte a Merlin, premendolo contro lo schienale della sedia.

"Sembri avere la folle idea di avete una scelta in tutto questo. Non mi importa che tu lo voglia o no... Ti voglio da quando eravamo bambini e sono stanco di aspettare. In un modo o nell'altro ti porterò via con me, dove non sarà consentito a nessun altro di vederti e di toccarti e dove ti scoperò ogni giorno e ogni notte" Sibilò il principe. Fece per chinarsi per baciare Merlin, quando le porte si aprirono.

Arthur entrò e si bloccò sul posto. Dalla sua prospettiva, vedeva un altro uomo sul punto di baciare suo marito e quest'ultimo non fare nulla per fermarlo. Inutile dire che era furioso.

"Principe Alexander, non so come siete abituati a Mercia, ma qui entrare nelle camere personali del re è considerato un reato gravissimo; soprattutto se siete un ospite straniero. Vi suggerisco di uscire da qui, prima che io decida di discutere il trattato di pace nelle segrete" Disse Arthur con una voce piena di rabbia mal repressa.

Alexander fece spallucce e uscì dalla stanza. Immediatamente Arthur chiuse la porta a chiave e si precipitò verso Merlin, che nel frattempo si era alzato in piedi.

"Che diavolo era quello??" Arthur urlò.

"Niente. Voleva solo parlare. Ha detto solo un mucchio di sciocchezze. Calmati, Arthur"

"Calmarmi? CALMARMI?? Ho appena trovato l'uomo che aveva tentato di violentare mio marito nel mia stanza privata DA SOLO con MIO marito mentre cercava di baciarlo sotto il mio naso!! Me lo avevi promesso, Merlin!"

"Mi dispiace, Arthur..." Merlin cercò di calmare la furia del marito, sapendo quanto pericoloso potesse diventare.

"Oh, sono sicuro che ti dispiacerà, amore ... molto presto... Temo che dovrò punirti adesso" Disse Arthur con una calma inquietante.

Si avvicinò a Merlin e iniziò a strappargli i vestiti. Il moro cercò di reagire ma fu inutile... in pochi secondi si ritrovò completamente nudo. Arthur se lo mise sulla spalla come un sacco di patate e lo gettò sul letto.

"Arthur... Che diavolo stai facendo?" Merlin urlò, spaventato.

"Ti sto insegnando cosa succede quando mi tradisci e non mantieni la parola data" Gli rispose Arthur, sghignazzando.

Il re dai capelli color del grano prese le corde dei drappeggi intorno alle colonne del letto e legò le mani di Merlin dietro la schiena. Poi gli legò le caviglie a ciascuno paletto ai piedi del letto e si alzò a godersi la vista del marito sdraiato sulla schiena sul letto con le gambe divaricate.

Merlin si dimenò, "Arthur, no ... Ti prego ... Lasciami andare!"

Arthur lo ignorò e andò alla scrivania. Prese una scatola di legno da uno dei cassetti e tornò verso il letto. Posò la scatola sulle coperte e si sdraiò su un fianco, accanto a Merlin. Iniziò ad accarezzare delicatamente il suo corpo esposto e a baciarlo appassionatamente, mentre gli strofinava il membro con le mani e gli succhiava i capezzoli. Merlin gemette, cercando di allentarsi dal suo tocco... invano.

Quando Merlin fu duro e eccitato, Arthur si fermò e aprì la scatola.

"Questo sarebbe dovuto essere una sorpresa per il nostro primo mese d'anniversario da coppia sposata. Volevo rendere i nostri momenti insieme ancora più piacevoli ... ma a quanto pare dovremmo usarlo ora"

Con orrore, Merlin vide che l'oggetto all'interno della scatola era un fallo dildo di cristallo. Era enorme.

"Oh Dio... per favore, no" Merlin piagnucolò.

"Shh... non preoccuparti, amore. Sarà fantastico. L'ho fatto fare apposta per te ... per quando vogliamo giocare o per quando io sarò lontano e ti dovessi sentire solo" Arthur gli sorrise dolcemente.

Si posizionò tra le gambe divaricate del moro e usando un po' d'olio, iniziò a preparare suo marito con le dita, lentamente.
Quando Arthur lo ritenne pronto, spinse lentamente il fallo all'interno di quel posto magico tra i glutei del moro.

Una volta che fu tutto dentro, il biondo permise a Merlin di abituarcisi; poi lo tirò fuori, lasciando solo la punta all'interno, e poi lo spinse dentro di nuovo. Merlin iniziò ad urlare in un mix di dolore, piacere e frustrazione, incapace di fare nulla.

Arthur lo scopò così per un bel po' di tempo, accarezzandogli quel punto dentro di lui che fece vedere le stelle al più giovane dei due re, finché non vide Merlin stare per venire.
A quel punto si fermò e prese un filo sottile, legandolo intorno alla base del sesso di Merlin, impedendogli definitivamente di raggiungere l'orgasmo.

Merlin emise un gemito frustrato.

"Arthur... per favore..."

"No, Merlin. Questa è la tua punizione dopotutto" Sibilò Arthur, che tornò a spingere il fallo dentro e fuori senza tregua.

.

Quando giunse l'ora della riunione del Consiglio per discutere il trattato con Mercia, Merlin si sentì sollevato, perché voleva dire che Arthur lo avrebbe liberato da quella tortura. Tuttavia, non fu così.

"Va bene, Merlin. Purtroppo adesso devo andare ... ma non credere che la tua punizione sia finita. Mi aspetterai in questa posizione, legato al letto e pieno, come farebbe un bravo marito. Comunque, dato che non voglio che ti annoi, chiederò a George di continuare a fare quello che ho fatto fino ad ora... Ma non gli sarà permesso di toccarti"

Merlin era in preda al panico adesso. "Arthur, non puoi farlo!"

"Certo che posso! Sono tuo marito e questo significa che sei MIO!! Questo è il nostro luogo più privato, il nostro santuario, dove esprimiamo il nostro amore nella sua forma più intima. Tu lo hai profanato quando hai consentito a quell'uomo di entrarvi ... e la devi pagare per questo"

Arthur prese un pezzo di stoffa e lo spinse tra i denti di Merlin, legandolo dietro la sua testa... imbavagliandolo. Poi ne prese un altro e gli bendò gli occhi. Merlin continuò a dimenarsi sul letto.

"Ci vediamo più tardi, amore" Arthur lo baciò sul bavaglio e uscì.

Fuori dalla stanza, Arthur ordinò a George ciò che doveva fare. "Non toccarlo, non parlargli ... devi solo entrare lì dentro e spingere quel coso dentro di lui non-stop fino al mio ritorno ... sono stato chiaro?"

"Sì, Sire" George si inchinò e entrò nella stanza.

Normalmente Arthur era molto geloso, ma George non aveva un briciolo di slealtà nel suo corpo e Arthur sospettava seriamente che fosse anche asessuale. Il servitore avrebbe sicuramente considerato questo compito come un altro dei suoi doveri.

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L'incontro era durato più di due ore, ma era andato bene, considerando il fatto che Arthur avrebbe voluto strangolare il principe Alexander sin dal primo minuto, soprattutto quando quest'ultimo aveva chiesto dove fosse Merlin. Arthur si sarebbe dato anche una pacca sulla spalla in segno di orgoglio verso se stesso per essere stato in grado di rimanere concentrato sulle discussioni, pur sapendo quello che stava accadendo nelle sue stanze.
Al termine della riunione, il biondo aveva chiesto a Elyan di essere estremamente vigile e di tenere sott'occhio Alexander, in modo da non farlo avvicinare troppo a Merlin.

Arthur aprì le porte delle sue stanze e ciò che vide lo deliziò: Merlin che inarcava la schiena ogni volta che George spingeva il fallo in lui. Era sudato ovunque ed i suoi gemiti soffocati lo stavano eccitando completamente. Il suo membro legato era molto gonfio e rosso ... pronto ad esplodere, ma incapace di farlo.
Dal canto suo, il viso di George non tradiva alcuna espressione... faceva solo quello che il suo padrone gli aveva ordinato di fare.

"Tutto a posto, George?" Merlin sussultò nel sentire la voce di Arthur e gemette ancora più forte.

"Perfettamente, mio signore" Si inchinò profondamente.

"Bene. Puoi tornare ai tuoi doveri ora." Quando uscì, Arthur andò dal marito, che stava ansimando sul letto.

Arthur gli tolse la benda, notando le sue lacrime; poi gli liberò anche le caviglie. Arthur si sedette contro la testata del letto e posizionò Merlin con la schiena contro il suo petto e tra le sue gambe. Le mani del moro erano ancora legate.

Arthur gli tolse il bavaglio.

"Ar... Arthur... per favore, lasciami venire...non ce la faccio più" Sussurrò Merlin, esausto.

"Sei davvero dispiaciuto per quello che hai fatto?" Gli chiese, baciandogli il collo.

"Sì... Sì, mi dispiace tanto. Per favore, lasciami venire. Non permettere a nessuno di entrare qui dentro quando sono così, per favore"

"Ora sai come mi sono sentito io quando ho visto quel bastardo qui con te"

Merlin annuì.

"Ok, amore. Sei stato molto bravo... Ora, ti darò la tua ricompensa"

Arthur gli slegò le mani, il sesso e tolse il fallo. Successivamente, si spostò sopra Merlin e iniziò a fare l'amore con lui, lentamente e dolcemente. Merlin era completamente aperto per suo marito.

"Dimmelo, Merlin... dimmi che mi ami" Arthur ordinò, mentre spingeva sempre con più forza.

Merlin rispose girando la testa dall'altra parte. Tuttavia, Arthur non glielo permise.

"Dimmelo... o dovrò punirti di nuovo" Merlin si sentì in preda al panico... Non avrebbe potuto sopportare una cosa del genere di nuovo.

"No, per favore... Scusami. Io... Io ti amo, Arthur" Merlin stava mentendo, ma in quel momento era necessario.

Arthur gli sorrise apertamente, "Ti amo anch'io... così tanto" Accelerò le spinte ed entrambi vennero nello stesso momento.

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Il giorno dopo, Arthur non perse mai di vista Merlin... era sempre con lui. Ovviamente il principe Alexander non ne fu felice, dato che aveva sperato di poter parlare con Merlin di nuovo per convincerlo a venire a Mercia con lui. Tuttavia, dal momento che non ci riuscì, ordinò ai suoi uomini di prepararsi per il piano B: quella sera avrebbero rapito il Re dai capelli corvini.

Alexander non era l'unico frustato da quella situazione: anche Gwaine e Lancillotto avevano sperato per allora di avercela fatta a farsi riconoscere da Merlin, ma purtroppo il moro non era mai solo. Dannazione!!
Quindi con Percival, decisero di stare il più vicini possibile a Merlin, in modo da poter agire alla prima occasione favorevole.

Quella sera, Merlin e Arthur stavano camminando lungo i corridoi, quando una guardia gli corse in contro.

"Miei Signori, alcuni uomini sono stati visti appiccare un incendio nelle stalle!"

Arthur fu immediatamente in modalità Leader, "Merlin, resta qui e al sicuro ... tornerò non appena mi sarò assicurato che cosa è successo" Poi corse via con la guardia.

Merlin stava per seguirlo, ignorando completamente i suoi ordini, quando fu circondato da cinque cavalieri di Mercia.

"Cosa...?" Non poté finire la domanda, perché una mano gli coprì la bocca.

In un attimo si ritrovò Alexander di fronte a lui. "Animaletto mio, penso che sia giunto il momento di riportarti a casa", disse Alexander con voce traboccante di desiderio, indicando ai suoi uomini di muoversi.

"Io non penso" Disse la voce scura di Arthur da dietro di loro.

Non era solo ... dieci dei suoi cavalieri erano con lui e guardavano con molto rabbia quelli di Mercia.

"Pendragon... cosa ci fai qui?" Chiese il principe, molto frustato a causa di un altro dei suoi piani andato in fumo.

Arthur rise, "Pensavi DAVVERO di poter pianificare il rapimento di mio marito nel mio castello senza che io lo venissi a sapere? Per favore, nemmeno tu puoi essere così stupido!!" Sbottò il biondo. "...Ho orecchie e occhi ovunque e hai fatto l'errore di parlare con i tuoi uomini vicino alle stanze della servitù ... dovevo solo aspettare che tu facessi la tua mossa ed eccoci qui ... Uomini, portate il principe in cella...sapete quale. Uccidete tutti gli altri!"

I cavalieri di Camelot non esitarono neanche un momento e trascinarono Alexander, urlante e scalciante, verso i sotterranei, ma solo dopo aver ucciso tutti i suoi uomini.

Arthur si avvicinò subito a Merlin per assicurarsi che fosse illeso. Una volta constatato che lo era, gli disse di tornare nelle loro stanze, mentre lui si sarebbe occupato di Alexander.

"Non devi avere paura. Ti raggiungerò molto presto. Elyan ti guarderà le spalle da lontano"

Merlin annuì. "Arthur... grazie"

Lo biondo sorrise al suo amore con affetto, "Ti proteggerò sempre, come ti ho promesso. Un Pendragon non si rimangia mai la parola data! Nessuno può portarti via da me!!" Baciò Merlin e andò a rendere chiaro questo concetto anche al principe.

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Nelle segrete, il principe Alexander fu spogliato dei suoi vestiti e una volta completamente nudo, i cavalieri di Arthur lo incatenarono a una sedia. Le sue mani furono legate ai braccioli della sedia e una cinghia sulla fronte gli impediva di muovere la testa.

Arthur entrò nella cella e ordinò ai suoi uomini di andare, tutti tranne Leon.

"Ti conviene lasciami andare, Pendragon, o mio padre te la farà pagare. Questo significa guerra!!"

Arthur rise, "Quanto sei stupido! In primo luogo, ho intenzione di dire a tuo padre che sei scomparso dopo aver espresso il desiderio di visitare la taverna locale e con la tua reputazione, dubito che avrà problemi a crederci. In secondo luogo, in caso non mi dovesse credere ... Cosa potrebbe farmi?? Sono più potente di quanto lui possa mai immagine. Potrei schiaccerà il tuo piccolo e insulso regno con un dito se lo volessi. Tutte queste chiacchiere su trattati di pace sono solo per voi... Io non ne ho bisogno e tuo padre lo sa. Inoltre, è vecchio e malato ... non rischierebbe mai di andare in guerra contro di me senza un erede"

Adesso Alexander era spaventato, perché sapeva che Arthur aveva ragione. Era in guai seri!!

Sorridendo come un demone, Arthur continuò il discorso, "E ora ho intenzione di mostrarti cosa succede a quelli che cercano di portarmi via il mio amato. Ti dico solo che quelli che ci hanno provato prima di te non sono più qui per poterlo raccontare"


----------------- INIZIO DELLA SCENA DELLA TORTURA------------------------------

"Allora...cosa potrei farti? Vediamo... ah, sì...ci sono..."

Arthur liberò la mano destra di Alexander. "Prima di tutto, ti romperò tutte le dita delle mani che hanno osato toccare mio marito"

Portò la mano davanti agli occhi del principe, in modo che il malcapitato potesse vedere chiaramente le dita rompersi. Arthur gli prese il pollice e iniziò a piegarlo all'indietro lentamente.

CRACK

Alexander urlò con tutta la sua voce. Il dolore era insopportabile.

"Due..." Sibilò Arthur. Un altro CRACK... e così via fino al mignolo. Poi Arthur fece lo stesso alla mano sinistra.

A quel punto Alexander stava piangendo come un bambino e cominciò a implorare pietà.

"Pietà? Ma ho appena cominciato" Gli occhi di Arthur erano neri come la notte. "Lascia che ti illustri i miei piani nei tuoi confronti, Vostra Altezza ... Ho intenzione di assicurarmi che nessuno ti possa riconoscere come principe di Mercia... Dopo che avrò finito con te, Leon ti abbondonerà nella foresta, nudo e senza la capacità di parlare e di vedere. Ti ho rotto tutte le dita in modo che tu non possa gesticolare o scrivere chi sei ... ti piace il mio piano?"

"Per favore, per favore... no" Alexander era isterico.

"Silenzio!! ... Voglio tornare da mio marito, quindi sarò il più veloce possibile"

Arthur dette a Leon delle grandi pinze, con le quali aprì la bocca del prigioniero e tirò fuori la lingua, tenendola all'esterno.

Il re si avvicinò e mostrò un bel coltello affilato al principe, che lo guardò con puro terrore negli occhi.
Senza esitazione, Arthur gli tagliò la lingua e Alexander, se possibile, urlò ancora più forte.

"Leon, ricordami di darla in pasto ai miei cani"

Arthur accarezzò le guancia destra del principe, che era intento a singhiozzare. "Non ti preoccupare, piccolo principe ... è quasi finita... Poi sarò fuori dalla tua vita e non sarai costretto a vedermi mai più ... letteralmente"

Il biondo sorrise.

Alexander provò ad implorare di nuovo, ma senza lingua era incomprensibile. Arthur lo ignorò e andò verso il camino per recuperare le due asticelle di ferro bollenti, utilizzate di solito per marchiare a fuoco i criminali con il simbolo della casata dei Pendragon.

Si mise alla testa del principe, che si stava dimenando con tutte le sue forze, costringendo Leon a bloccargli le spalle.

"Questo è per Merlin, bastardo!"

Arthur affondò le asticelle negli occhi di Alexander, bruciandoli. Le urla e l'odore di carne bruciata erano indescrivibili... In pochi secondi, invece degli occhi, c'erano marchiate a fioco le immagini di due draghi.

-------------------FINE DELLA SCENA DELLA TOTRTURA-------------------------------


Alexander svenne per il dolore.

Anche se aveva appena rotto dita, tagliato una lingua e accecato un uomo, Arthur sembrava annoiato da tutta quella situazione... voleva solo tornare da Merlin.

"Leon, quando si sveglia abbandonalo nella foresta. Vedremo per quanto tempo riuscirà a sopravvivere"

.

Arthur stava per uscire dalle segrete quando un cavaliere si precipitò verso di lui, ansimando.

"Mio Signore... Re Merlin... Re Merlin è scomparso!!"

Il mondo di Arthur si disintegrò in mille pezzi.

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Merlin guardò per un momento Arthur correre verso le prigioni; poi si voltò per tornare nelle sue stanze... Elyan non molto lontano dietro di lui.

Quando era quasi arrivato, un paio di braccia lo presero da dietro... Stava per mettersi ad urlare, ma una voce molto familiare gli sussurrò all'orecchio...

"Con tutte le difficoltà che abbiamo attraversato per venire qui da te non puoi rovinare tutto con la tua bella voce, amico"

Merlin si voltò, sorridente, "GWAINE! LANCILLOTTO!" Abbracciò i suoi migliori amici, ma prima che potesse fare qualsiasi altra cosa, Elyan apparve da dietro l'angolo ... spada sguainata.

"Allontanatevi da lui, ADESSO!!"

Lancillotto non perse tempo e con la scioltezza di un cavaliere di Draken sconfisse Elyan e lo colpì in testa, facendogli perdere i sensi.

"Andiamo, Merlin. Svelto" Lo esortò Gwaine.

Il trio raggiunse Percival nella foresta, che gli stava aspettando con i cavalli, e scomparvero nella notte.

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PROSSIMO CAPITOLO: i piani di Merlin, le ricerche di Arthur e... Mpreg

TUTTI I DIRITTI VANNO A b92morgan

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