12. King Merlin

Il giorno dopo, Merlin si svegliò confuso, ma poi si ricordò di quello che era successo la sera prima e fu pervaso da un gran senso di vergogna.

Fece lunghi respiri profondi per calmarsi e si girò sulla schiena. Quando lo fece, vide Arthur sdraiato accanto a lui, appoggiato sul gomito, che lo stava guardando dall'alto.

"Buongiorno, amore. Come ti senti?" Merlin annuì "...Sei stato fantastico ieri sera" disse Arthur, baciandolo.

A sentir menzionare la sera precedente, Merlin alzò una mano per strofinarsi le tempie, ma si bloccò quando si rese conto di non poterlo fare: i suoi polsi erano legati insieme da una corda rossa.

Merlin guardò Arthur con aria interrogativa.

Arthur gli rispose senza vergogna, "La notte scorsa hai tentato di resistere e questo significa non ti fidavi che io fossi in grado di prendermi cura di te. QUESTO ti costringerà a mettere la tua fiducia nelle mie mani ... mi prenderò cura di te durante la nostra settimana insieme"

E così fece.

Durante i sette giorni successivi, Arthur fece tutto per Merlin, dal momento che non poteva usare le mani. Lo imboccò, aiutandolo a mangiare e a bere; lo lavò e lo aiutò perfino a occuparsi dei suoi bisogni corporali primari. L'ultima cosa fu la peggiore per Merlin... Era imbarazzante e mortificante lasciare che qualcun altro lo vedesse in quei momenti privati. L'unica cosa che Arthur non fece fu vestire Merlin, dato che voleva che suo marito rimanesse nudo per tutto il tempo.

In un primo momento Merlin aveva cercato di rifiutare l'aiuto di Arthur, ma col passare dei giorni si rese conto di non poter fare quasi niente da solo e quindi imparò ad accettare e perfino a chiedere il sostegno del biondo.

Arthur continuò a fare l'amore con lui ovviamente: a quanto pare il re di Camelot, dopo averlo fatto 'normalmente' sul letto la prima volta, voleva essere creativo. Lo fecero ovunque nella stanza e in ogni posizione...infatti, battezzano il tavolo da pranzo, il pavimento, la finestra, le pellicce davanti al camino e la vasca da bagno.

Tuttavia, la posizione preferita di Arthur era farlo alla sua scrivania. Più precisamente, gli piaceva avere Merlin seduto in grembo, mentre Arthur, seduto comodamente sulla sua sedia, leggeva i rapporti che George gli consegnava ogni mattina. Esattamente come stavano facendo in questo momento.

Erano entrambi nudi; Merlin era seduto su suo marito, petto a petto e con entrambe le gambe a entrambi i lati delle anche di Arthur; le sue mani erano legate intorno al collo del biondo, che stava 'cavalcando'.

"Sì, amore. Così perfetto. Continua a divertirti col mio membro eccitato; so quanto lo adori. Non c'è bisogno di trattenerti ... con me puoi essere te stesso. Forza, più veloce!" Arthur schiaffeggiò il sedere del moro per sottolineare l'ordine e contemporaneamente succhiava i capezzoli di Merlin.
Gli unici suoni che si potevano sentire nella stanza erano i loro gemiti e i loro corpi unirsi insieme.
il culpine lo reggiunsero quando Arthur mosse la mano più in basso e toccò l'anello di muscoli del moro, dove erano legati. Questa stimolazione causò a Merlin di urlare e di venire come un vulcano.

Arthur lo sollevò dal suo grembo e lo fece inginocchiare sotto il tavolo tra le sue gambe aperte; prese i suoi capelli tra le mani e lo guidò verso il suo sesso.

"Voglio venirti in bocca; voglio che tu ingoia la mia essenza fino all'ultima goccia. Se sei bravo, scioglierò le corde per qualche minuto durante il bagno"

Merlin non si sarebbe mai fatto sfuggire l'occasione di liberarsi delle sue restrizioni, anche se solo per pochi minuti. Pertanto, fece come suo marito gli aveva detto e di tanto in tanto, Arthur gli accarezzò la testa, dicendogli quanto era bravo e meraviglioso.

Dal punto di vista di Arthur, nel prendersi cura di Merlin così bene, si stava comportando come il marito perfetto. Senza contare che diceva a Merlin quanto lo amava ogni giorno.

^^^^

  Alla fine della 'luna di miele', Arthur liberò Merlin, per poi baciare e massaggiare i suoi polsi marcati.

"Avrei voluto rimanere qui con te per sempre, ma non possiamo. Abbiamo dei doveri verso i nostri sudditi." Gli disse Arthur con rammarico, "Devo andare ad allenare i cavalieri questa mattina. Perché tu non vai da Gaius, il medico di corte, per assicurarti di stare bene dopo le nostre 'intense attività' degli ultimi giorni'?
Ci vediamo a pranzo, amore" Merlin annuì e rimase immobile quando Arthur si sporse in avanti per baciarlo.

Poi il biondo uscì.

...

Merlin ebbe solo un momento per stare con se stesso prima che Daegal entrò nella stanza.

"Buongiorno, mio Signore"

"Daegal, ti ho detto di chiamarmi Merlin" Era veramente felice di rivedere il suo giovane servitore, dopo aver interagito solo con Arthur negli ultimi sette giorni.

Daegal sorrise, "Scusa, Merlin"

Soddisfatto, gli chiese, "Potresti essere così gentile da accompagnarmi dal medico di corte? Non ho idea di come muovermi in questo castello"

"Per me sarebbe un piacere, Merlin. Se vuoi, posso mostrarti il castello e la città quando hai finito con Gaius"

Merlin gli fece un sorriso smagliante, "Mi piacerebbe molto. Grazie, Daegal"

Uscendo dalle stanze, Merlin cercò di ignorare il disagio che provava nel fare qualcosa senza l'aiuto di Arthur.

^^^^

  Quando arrivarono dal Medico, Merlin disse a Daegal di tornare a prenderlo tra circa un'ora. Il servo si inchinò e andò a svolgere le sue faccende.

Merlin entrò nella stanza in cima alle scale, guardandosi intorno: vide centinaia di pozioni colorate e migliaia di libri, che gli ricordò molto la sua vecchia torre a Draken, dove teneva le sue erbe mediche... gli mancava così tanto la sua vecchia vita.

Improvvisamente udì il suono forte di qualcosa rompersi. Alzò gli occhi e vide un uomo anziano cadere dal piccolo balconcino nella stanza. Senza nemmeno rendersene conto, Merlin usò la sua magia per spostare il letto che si trovava in un angolo del laboratorio per attutire la caduta dell'uomo, prendendolo appena in tempo.

Prima ancora di alzarsi dal letto, Gaius cominciò a gridare. "Ma come hai fatto?"

"Ehm..."

"So bene che cos'era... voglio sapere dove hai imparato a farlo"

"No, io..."

Gaius si voltò a guardare il suo salvatore e rimase stupito nel vedere chi era. Si inchinò immediatamente.

"M...mio Signore. Mi scuso profondamente per la mia maleducazione. Grazie per avermi salvato la vita"

"Non c'è di che, signore ... posso chiamarti Gaius? Io sono Merlin...e dammi pure del tu"

"Certo che puoi. Prima ero solo molto sorpreso. Erano anni che non vedevo la magia. Dove l'hai studiata?"

"Io non... non ho mai studiato o appreso da qualcuno la magia. Ho poteri magici fin dalla nascita"

"Ah... ma certo, dopotutto sei un Signore dei Draghi... Mi dispiace per tuo padre ... era un grande uomo. Ho avuto il grande onore di conoscerlo anni fa"

"Davvero?"

"Sì. Ero a Drakaria per visitare qualcuno molto speciale per me .... Ma dimmi, Merlin ... cosa posso fare per te?"

"Solo dei normali controlli ... Nel frattempo, perché non mi racconti del tuo lavoro? Sono curioso"

Durante la visita medica parlarono di magia, di come era sparita in tutti i regni tranne che Draken e dell'unico libro magico che Gaius possedeva. Parlarono anche di erbe e di scienza; in particolare, si confrontarono sulle proprie scoperte e sulle diverse erbe che crescevano nei loro regni.
Merlin si promise di inviare un cavaliere a Draken per andare a prendergli le sue erbe e libri personali.

A Merlin piaceva già Gaius: avevano così tanto in comune. Sapeva che il vecchio avrebbe reso la sua vita a Camelot più sopportabile.

Era così felice che si offrì di consegnare i medicinali per lui più tardi durante il suo tour della città.

.

Quando l'ora finì, troppo presto per il suo parere, Daegal bussò alla porta.

Salutarono il medico e andarono a consegnare le pozioni, seguiti da Elyan, a cui Arthur aveva l'incarico di seguire e proteggere il marito a tutti i costi... e il cavaliere non voleva scoprire cosa il re gli avrebbe fatto in caso di fallimento.

.

Del castello Daegal mostrò a Merlin la Sala Grande; la Sala del Trono; la Sala del Consiglio; le torri; i Giardini della Regina, dove Merlin poteva già vedersi passare il tempo leggendo sotto l'albero di mele, e la cucina.

Lì, Merlin si fermò a chiacchierare con tutti i servitori: chiese il loro nome, della loro famiglia e la loro routine. Quando andò a incontrare la cuoca, Gertrude, si trovò di fronte ad un muro di donna con degli occhi glaciali. Lui le sorrise dolcemente e un po' goffamente e lei in risposta lo guardò da capo a piedi, studiandolo attentamente. Poi si inchinò e si voltò per scrivere qualcosa su una pergamena e tornò al suo lavoro.

Merlin erano molto perplesso, ma tutti gli altri stavano sorridendo sollevati.

Una volta usciti dalle cucine, Merlin chiese a Daegal cosa era appena successo.

"Ti adora, Merlin. Era evidente"

"Evidente?"

"Già.... Ha scritto su un foglio di darti doppia porzione di cibo in futuro, dato che pensa che sei troppo magro!"

"Oh ... beh ... Bene. Allora ringraziala da parte mia più tardi"

Non appena il moro scomparve dietro l'angolo, i servitori corsero a raccontare ai colleghi quanto era incredibilmente gentile e bello il loro nuovo sovrano.

..

Successivamente Merlin, Daegal e la loro silenziosa guardia del corpo andarono al mercato, dove molte persone si fermarono ad osservare il moro.
Per loro era davvero come una creatura misteriosa: la luce del sole si rifletteva sulla sua pelle, come se non riuscisse a smettere di baciarlo; quando li guardava con quegli occhi color zaffiro, era come se un'ondata di bontà e serenità invadesse i loro cuori.

Vederlo camminare in mezzo a loro, parlare gentilmente con tutti quelli che avevano trovato il coraggio di approcciarlo, come se li considerava importanti e degni del suo tempo, fu un toccasana per il popolo. Capirono immediatamente perché il loro re lo amava così tanto e molti di loro si ritrovarono perfino a invidiarlo per il fatto che possedesse un tale tesoro. Tuttavia, giurarono che se non potevano averlo loro, avrebbero fatto di tutto per aiutare re Arthur a tenerlo con sé a Camelot... Nessun altro poteva avere il loro angelo.

Merlin stava passeggiando per il mercato quando sentì un trambusto proveniente da un stand di mele. Un energumeno con la barba stava schiaffeggiando in faccia due bambini piccoli, di circa cinque anni, molto magri e sporchi.

Il re si precipitò verso di loro.

"Lasciali andare, SUBITO!" Ordinò.

"Fuori dai piedi, ragazzo ..." Ma l'uomo si fermò quando vide chi era. "Sire ... Sire, mi dispiace tanto" Si inchinò, continuando però a stritolare le braccia dei bambini.

"LASCIALI. ANDARE"

"Ma, sire... hanno cercato di rubare le mie mele" Si girò per dargli uno schiaffo di nuovo, ma fu bloccato da una spada blu lucente puntata alla gola.

"Questa spada può tagliarti a metà facilmente come se fossi burro. Sono un uomo molto tollerante, ma se c'è una cosa che detesto sopra ogni altra è la violenza contro i bambini. Pertanto, ho intenzione di ripetermi per l'ultima volta ... LASCIALI. ANDARE." Sibilò minaccioso Merlin.

Il popolo era meravigliato alla vista del loro potente angelo custode.

L'uomo liberò i bambini, che corsero a nascondersi dietro le gambe di Merlin. Il commerciante accettò le monete che il re gli offrì e se ne andò.

Merlin si inginocchiò di fronte ai bambini. "Qual è il vostro nome, piccoli?"

"Gilli e Harry, sire" Gilli, il più alto, rispose timidamente.

"Dove sono i vostri genitori?"

"In Cielo" Harry sussurrò con aria molto triste.

"Allora dove vivete?" Chiese Merlin, aggrottando la fronte.

Gilli fece un movimento con la mano ad indicare tutto intorno. Merlin annuì e diede loro altre monete.

"Non rubate mai più. È sbagliato. Se avete bisogno di soldi ... venite da me. Ok?"

"Sì, sire ... Grazie" Detto questo, scapparono via.

Merlin si rialzò da terra e Elyan fu subito da lui

"Sire ... non avevate quella spada con voi prima. Dov'era?"

Merlin sorrise compiaciuto: non era così indifeso come il cavaliere aveva pensato. Gli mostrò il suo bracciale con inciso il simbolo degli Emrys, prese la spada e una volta che essa toccò il simbolo sparì all'interno del bracciale.

Il cavaliere rimase scioccato e sbalordito.

"Torniamo al castello. È quasi ora di pranzo e scommetto che mio marito mi starà aspettando"

Mentre camminava, Merlin non riusciva a smettere di pensare a ciò di cui era stato testimone poco fa. I bambini non dovrebbero vivere per le strade. Doveva fare qualcosa!

Sorrise quando ebbe un'idea. Era giunto il momento di dimostrare ad Arthur che non era solo il suo burattino carino. Se Arthur voleva un marito-trofeo ... si sbagliava di grosso.

*********

  Quando Merlin arrivò nelle sue stanze per pranzare con suo marito, Arthur era già lì, seduto a capotavola.

"Stavo cominciando a preoccuparmi, amore"

"Sai che hai ordinato al tuo cane da guardia di seguirmi dappertutto. Quindi finiscila con questa sceneggiata" Disse Merlin, sedendosi.

"Elyan è lì per proteggerti, Merlin. Mi fa sentire più tranquillo saperlo con te" Arthur mise la mano sulla sua.

Merlin lo spinse via e si arrabbiò. "Forse volevi dire che è lì per spiarmi, per assicurarsi che io non fugga via!!"

Il volto di Arthur si rabbuiò, "E' lui o l'essere rinchiuso qui dentro per il resto dei tuoi giorni. Scegli..."

Merlin lo fissò furioso, non sapendo cosa dire.

"Come pensavo" disse Arthur soddisfatto, "Ed ora, mangiamo"

Cominciarono a mangiare in silenzio, ma Arthur continuava a guardare il suo caro marito.

Merlin lo notò, "Che c'è?"

Arthur sorrise dolcemente, "Non riesco a smettere di guardarti, tesoro. Sei così bello e io ti amo così tanto. Lo sai questo, vero?"

Merlin deglutì e abbassò lo sguardo... Onestamente non sapeva cosa pensare. Un attimo, Arthur lo minacciava di rinchiuderlo sotto chiave e di uccidere sua madre e l'attimo seguente, diventava molto premuroso e dolce. Merlin non riusciva a capire chi fosse il vero Arthur... Era così confuso.

Vedendo il disagio di suo marito, Arthur gli chiese:

"Perché non mi racconti la tua giornata? Che cosa ti ha detto Gaius?"

"Ha detto che sono sano come un pesce. Siamo andati d'accordo in fretta e ho intenzione di chiedere a uno dei cavalieri di portarmi i miei vecchi libri e erbe da Draken, in modo che io e Gaius possiamo studiarli insieme"

"Sono felice che tu stia bene con lui. Certo che puoi inviare un cavaliere a Draken .... Ma dimmi, pensi che ci sia qualche possibilità che tu sia già incinto?"

Merlin mostrò la sua miglior faccia da bugiardo, "Gaius non ha saputo dirlo...è troppo presto ... solo il tempo ce lo dirà"

Merlin era sicuro di non aspettare un bambino. Solo poche persone sapevano di una particolare capacità dei Signori dei Draghi che gli permetteva di scegliere se rimanere incinti o no.
Quando la magia era ancora forte nel mondo e le persone consideravano i Signori dei Draghi come Dei, molti Re e Nobili cercarono di catturare i Signori dei Draghi al fine di fare figli con loro. Per evitare ciò e l'inquinamento della loro sacra stirpe, i Signori dei Draghi svilupparono la capacità di controllare la concezione dei loro figli. Il partner del Signore dei Draghi doveva superare due prove per essere in grado di ingravidare l'Essere magico: in primo luogo, doveva essere accettato dal Signore dei Draghi, nel senso che il Signore doveva essere consenziente nella mente e nel corpo ad avere figli con quella persona; in secondo luogo, doveva essere accettato dalla magia del Signore dei Draghi. Solo se la magia approvava il partner, essa avrebbe trasformato il suo seme in una nuova vita. Dopo la prima gravidanza, il Signore dei Draghi era in grado di concepire normalmente come le donne e solo con lo stesso compagno della prima gravidanza ... e nessun altro. Quest'ultimo fenomeno si annullava solo in caso di morte del Partner e in tal caso, il processo ricominciava da capo.

Merlin doveva assicurarsi che Arthur non scoprisse mai questa cosa o probabilmente il biondo avrebbe trovare un modo per convincere Merlin a volere un bambino con lui... e non poteva permetterselo, perché la sua magia, per qualche motivo a lui sconosciuto, AMAVA Arthur. Merlin lo aveva notato già la prima volta che si erano incontrati. La sua magia adorava Arthur. Pertanto, non avrebbe impedito un eventuale gravidanza... Merlin stesso doveva farlo. Con il tempo, avrebbe detto ad Arthur di essere sterile o qualcosa del genere.

"Capisco ... beh, non vedo l'ora che tu rimanga incinto, tesoro"

"Uhm .... Poi Daegal mi ha fatto fare un tour del castello e della città. E' molto bello e le persone sono molto gentili. Mi hanno accolto a braccia aperte"

"Come avrebbero dovuto ... sei il loro Re ora," Sottolineò Arthur orgoglioso.

"Successivamente, ho notato qualcosa al mercato... Qualcosa che mi ha sconvolto. Vorrei discuterne con te"

"E' qualcosa che potrebbe essere d'interesse anche per il Consiglio?"

"Sì, penso che riguardi tutta Camelot"

"Allora ne puoi parlare durante la riunione del Consiglio nel tardo pomeriggio. Voglio vedere come i nobili si comporteranno nei tuoi confronti"

Merlin ridacchiò sarcastico, "Sembra divertente"

"Oh, lo sarà. Dalla loro reazione alla tua presenza e al tuo intervento durante l'incontro scoprirò cosa pensano realmente della mia leadership e di te. Tu sei mio marito e ti devono rispettare come farebbero con me. Non mi accontenterò di qualcosa inferiore a questo"

"Bene ... Ho intenzione di scrivere a mia madre prima della riunione"

Arthur non ne sembrava felice, ma cercò di nasconderlo. "Ottima idea. Stavo giusto per informarti che ho intenzione di inviare due dei miei cavalieri da lei per proteggerla meglio. Puoi dare la lettera a loro"

Merlin annuì, infastidito che sua madre dovesse essere tenuta sotto sorveglianza come una criminale, ma era sempre meglio che vederla in una cella o morta.

...

Finirono di mangiare e Merlin stava per andare a scrivere la lettera quando Arthur lo fermò, afferrandolo per il polso. Costrinse Merlin a sedersi sulle sue ginocchia, mentre Arthur lo guardava affamato e con la lussuria negli occhi.

Il moro aveva imparato a conoscere molto bene quello sguardo durante la scorsa settimana e per questo iniziò ad agitarsi.

"Arthur, è pieno giorno..."

"Come se questo ci avesse mai fermati ... Forza, amore... Sai che non posso resisterti. Penso a te tutto il tempo. Se potessi, ti legherei al mio letto, pronto per quando torno dai miei doveri. Quindi non respingermi... arrenditi a me. Fallo per te.... per tua madre" Arthur gli sussurrò l'ultima affermazione come se fosse una minaccia.

Merlin sospirò pesantemente, sapendo di non avere altra scelta.

Si lasciò condurre da Arthur verso la vasca da bagno, che Merlin non si era neanche accorto che fosse piena. Ben presto, erano entrambi nudi e nella vasca. Arthur non perse tempo: in un secondo aveva posizionato Merlin a quattro zampe; lo aveva preparato e poi lo aveva penetrato con tutta la sua forza. Scoparono per quello che sembrò ore e quando Arthur venne dentro Merlin, la magia di quest'ultimo cantò a festa e, come sempre, il giovane re dovette concentrarsi con tutta la sua volontà per non rimanere incinto... e sapeva di esserci riuscito ad evitarlo, perché la sua magia non ne era felice.

Dopo essersi asciugati, la coppia si risedette al tavolo: Arthur a leggere i suoi documenti e Merlin a scrivere a sua madre. Le chiese come stava, se le piacevano Lord Agravaine e Gwen e se la stavano trattando bene. Ovviamente non si scordò di dirle quanto l'amava.

^^^^

  Più tardi si trovarono entrambi seduti a capotavola nella Sala del Consiglio, i consiglieri del re di fronte a loro. Arthur iniziò l'incontro presentando suo marito con orgoglio evidente nella voce ai nobili e viceversa. Poi iniziarono le discussioni sulle solite cose: le tasse, la sicurezza e le relazioni con gli altri regni.

Merlin non intervenne molto e fu quasi completamente ignorato dagli uomini anziani; solo Arthur, Leon e Gaius chiesero la sua opinione quando ne avevano bisogno. Arthur si accorse di questa situazione e non ne era contento... voleva impiccare tutti loro per la mancanza di rispetto verso suo marito, ma non poteva farlo. Per fortuna stava per trovare qualcuno su cui sfogare la sua ira.

Quando la riunione si concentrò sul progetto di ingrandire l'ala del castello dedita agli Ospiti per renderla più lussuosa per i nobili in visita, Merlin decise che era il momento di proporre la sua idea.

"Ho un'idea migliore su come usare i fondi reali"

Tutti fermarono la loro discussione su quanto preziosi avrebbero dovuto essere i tappeti per fissarlo. Erano sorpresi che questo straniero aveva avuto il fegato di interromperli.

Merlin indossò la sua miglior faccia regale. "Durante la mia visita al mercato questa mattina, ho notato una cosa che mi ha davvero infastidito. Ho visto bambini soli e abbandonati vivere e rubare nelle strade... qualcosa che non dovrebbero essere costretti a fare. È per questo che vorrei utilizzare i fondi reali per costruire una specie di orfanotrofio, dove questi bambini possano vivere o trovare cibo e riparo quando sono soli. Un luogo che possa essere per loro un punto di riferimento. Vorrei anche ingaggiare dei tutor e delle bambinaie per prendersi cura dei neonati abbandonati"

Per un po' nella sala calò il silenzio. Arthur guardò il marito con orgoglio e amore... era così orgoglioso di avere una persona così gentile e compassionevole al suo fianco; Merlin stava già cercando di cambiare Camelot in meglio... Lo amava così tanto. Purtroppo, non tutti condividevano i suoi sentimenti.

Uno degli uomini più anziani, di cui Uther aveva un'alta opinione, si alzò indignato.

"Ci faresti sprecare le nostre risorse per dei luridi marmocchi del popolo?!? Questa è la cosa più ridicola che abbia mai sentito. Non mi sorprende che venga da un abominio di Draken. Sopporto a malapena la tua presenza nella stanza, ma questo è troppo"

Arthur era furioso, voleva solo trafiggere Lord Simon con la sua spada, ma la mano di suo marito sulla sua lo fermò. Merlino stava scuotendo la testa, dicendogli silenziosamente che era il suo momento di dimostrare il suo valore. Arthur sapeva che Merlin aveva ragione e per questo che fece marcia indietro, ma sapeva che il nobile aveva appena firmare la sua condanna a morte.

"Prima di tutto, Lord ... mi dispiace ma non ho capito il vostro nome" Disse Merlin con falsa innocenza.

"Lord Simon" L'uomo strinse i denti, ancora più indignato per essere stato dimenticato.

"Ah, sì, giusto..." Merlino alzò le spalle come se la cosa non fosse di alcuna importanza per lui, sapendo che così avrebbe reso furioso l'uomo.

"Ditemi, Lord.... Simon. A chi siete fedele?"

L'uomo si raddrizzò le spalle "Alla corona di Camelot, ovviamente. Sono sempre stato fedele alla famiglia Pendragon: a re Uther..." disse il nome con gran reverenza, "... alla Regina Ygraine e ora sono fedele a Re Arthur... Sempre"

Merlin annuì. "Bene. E per favore, può dirmi qual è il mio titolo?"

"Come scusa?" Simon era confuso dalla domanda.

"Le ho chiesto di pronunciare il mio titolo completo"

Cominciò a parlare ma poi si fermò, capendo cosa Merlin stava cercando di ottenere.

"Forza, Lord Simon. Di il nome completo di mio marito" Intervenne Arthur.

"Sei Sua Maestà Re Merlin Pendragon di Camelot, Re Consorte e primo in linea di successione al trono del regno" Disse l'uomo a malincuore.

"E questo vuol dire..." Lo incitò Merlin, come se stesse parlando a un bambino.

"Questo vuol dire che siete il mio Re, Sire"

"Molto bene, Lord Simon. Spero vi rendiate conto che quello che mi avete detto prima è considerato tradimento. Ma per questa volta vi perdonerò" A Merlin non piaceva fare così, ma a volte era necessario.

'Io no' Pensò Arthur.

"In secondo luogo, per quanto riguarda i bambini: loro sono il futuro di Camelot. Un castello, i suoi nobili e le più belle camere in tutto il mondo non rappresentano un regno. Il popolo è il regno ed i bambini il suo futuro. Abbandonarli vorrebbe dire abbandonare Camelot stessa. Forse cresceranno come criminali o peggio... Loro hanno bisogno della possibilità di diventare il loro meglio, come chiunque altro... chissà, forse tra di loro si nasconde il futuro miglior cavaliere che Camelot abbia mai conosciuto"

Più Merlin parlava più le persone presenti annuivano con entusiasmo. Gaius fu il primo a parlare.

"Io sono con te, sire. Sarò lieto di dedicare il mio tempo e le mie conoscenze alle giovani menti. Personalmente, ho sempre voluto un apprendista da allenare nel campo della medicina. Non sono più tanto giovane, dopotutto" Gli altri risero a questo.

Anche Arthur accettò il progetto e ordinò a Leon di trovare alcuni vecchi cavalieri in pensione che potessero essere disponibile ad allenare i bambini quando sarebbe stato il momento giusto.

Merlin era sfiero di se stesso e di avere finalmente uno scopo a Camelot.

...

L'incontro terminò, ma Artù chiese a Lord Simon di rimanere.

"Merlin, amore. Perché non vai con Geoffrey e Leon ad avviare l'organizzazione dei lavori?"

Quando tutti furono usciti e Arthur era rimasto da solo con il Lord, si avvicinò a lui a passo lento e calcolato, fermandosi proprio davanti all'uomo, che teneva la testa bassa in segno di sottomissione.

"Devo essere onesto con te, Lord Simon... Non ho apprezzato le tue opinioni su mio marito"

Il Lord si inchinò ancora di più. "Mi scuso infinitamente, mio Signore. Non era mia intenzione essere irrispettoso. Ho solo pensato che fosse strano per Re Merlin avere una posizione nel Consiglio, quando è solo un trofeo per mostrare la vostra supremazia sui suoi soggetti in Draken... come voleva vostro padre"

Arthur aveva gli occhi spalancati, "Merlin è mio marito, non il mio schiavo o trofeo!!! Hai osato pensare a lui in questo modo??" Arthur stava gridando a quel punto.

"Non ero il solo, mio Signore" L'uomo cercò di difendersi.

"Non importa ... D'ora in poi la tua presenza a Camelot non è più né richiesta né gradita, Lord Simon. Ti suggerisco di tornare alla tua tenuta e di non tornare mai più qui"

"COSA? Ma ho servito la famiglia reale per anni ... come vi permettete di..."

"IO sono il re, ora!! E questa è la mia decisione. Partirai domani mattina e farai parte del viaggio con due cavalieri che sto inviando da mio zio... E adesso, sparisci dalla mia vista!!!"

^^^^

  Arthur andò dai due cavalieri, Sir Ethan e Sir Pellinor, prima della loro partenza.

"Cavalieri, accompagnerete Lord Simon per metà del viaggio. Quando nessuno può vedervi, voglio che vi sbarazziate di lui. Lasciate il corpo dove gli animali lo possono facilmente trovare. Non voglio vedere mai più quell'uomo a Camelot"

"Sì, mio Signore " Presero la lettera di re Merlin per sua madre e andarono ad incontrare il Lord nel cortile principale.

Nessuno rivide più Lord Simon...E purtroppo, non rividero mai più neanche i due cavalieri.

^^^^

  Due settimane più tardi Merlin stava guardando il restauro del vecchio edificio che era stato scelto per diventare il nuovo orfanotrofio, quando un messaggero lo raggiunse con una lettera di sua madre.

Il moro si precipitò subito in camera sua, grato che Arthur fosse fuori ad allenarsi.

Aprì la lettera e notò immediatamente che veniva da Ginevra: la ragazza si scusava, dicendo che la regina Hunith era ancora troppo indisposta per scrivere e che aveva chiesto a lei di rispondere a posto suo. Diceva che Hunith veniva trattata come meritava e che si stava lentamente riprendendo; inoltre, Lord Agravaine era molto gentile con lei. Gwen gli parlò dei due cavalieri che Arthur aveva mandato: uno di loro era molto seducente, ma anche molto professionale e gentile con la Regina; l'altro era l'uomo più dolce e più nobile che avesse mai conosciuto. Inoltre, gli disse che un uomo altissimo stava per venire a Camelot per diventare un cavaliere.

Dal modo in cui parlava del secondo uomo, era evidente che la ragazza aveva una cotta per lui. Tuttavia, quello che fece battere il cuore di Merlin più velocemente fu il piccolo disegno accanto alla firma di Gwen.

Merlin lo avrebbe riconosciuto ovunque.

Era una mezzaluna con un cerchio accanto ad essa.

Gli venne subito in mente il ricordo di quando da bambino era solito scambiarsi lettere con Gwaine, se erano lontani. Il problema era che Gwaine non era molto bravo a scrivere, soprattutto il proprio nome. Pertanto il giovane Lord aveva preso l'abitudine di firmare le lettere disegnando una mezza luna e un cerchio, i simboli attaccati alla sua collana, che era un vecchio regalo della sua defunta madre.

Vedere quei simboli, lì, accanto al nome di Gwen, significava solo una cosa: Gwaine e Lancillotto erano con sua madre.

Sorrise raggiante per la prima volta da quando  era lì e sussurrò sollevato, "Gwaine" 

IL MIO VERO ANGOLO:
Mi scuso per non aver aggiornato prima! Vedete a casa mia per NATALE è morto il modem e non potevo caricare
.°(д)°.

Eeeeeee quindi ho fotto tardi! Ma comunque
(ν) ora ho pubblicato!

Vi  piace l'immagine? Mio regalino extra per le vacanze ormai finite (T^T)

(In oltre la ragazza che è nelle immagini sono io! Ed il cricetino è il mio compagno di avventura!)

TUTTI I DIRITTI VANNO A b92morgan

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top