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KIRISHIMA POV

"Allora, Bakugo. Oggi è un giorno con poca gente, quindi posso insegnarti e mostrarti tutto il necessario al meglio" affermo allegramente.

Il biondo annuisce soltanto e mi segue fedelmente verso la porta dietro al bancone, così da raggiungere le zone dedicate allo staff.

"Il posto è molto piccolo, ti ambienterai pressoché subito! Dai vieni che ti faccio vedere tutto"

Lo porto nella prima porta presente nel piccolo corridoio, ovvero la cucina.

Gli mostro i piani da lavoro, le zone di cucina e conservazione del poco cibo che prepariamo, concludendo con il piccolo magazzino.

Proprio in quest'ultimo, mi fermo a spiegargli nel dettaglio le procedure da fare.

"Le merci vanno messe nel rispettivo posto, se vedi gli scaffali hanno dei cartellini con i nomi. Là per esempio c'è il ripiano per il caffè, là per il the matcha e così via" dico indicando ogni cosa con il dito.

Si guarda attorno con estrema attenzione, sembra catturare con lo sguardo ogni minimo angolo di quel magazzino.

Felice di vedere uno stagista così concentrato e diligente, continuo la mia spiegazione.

"Nel cassetto di quel mobile c'è una busta che contiene tutte le fatture e bolle della merce, vanno sempre controllate per vedere che tutti i conti tornino e non ci siano quindi perdite o richieste non volute. Per le prime ce ne occupiamo a fine mese, per le seconde al momento della consegna"

Bakugo si mostra molto interessato ed impara alla perfezione quasi come un robot quest'ultime cose dette.

Lo conduco allora a far vedere anche gli spogliatoi, la porta davanti proprio a quella della cucina.

"Qua puoi lasciare tutte le tue cose e cambiarti con la divisa. Ti do la chiave dell'armadietto che ti sarà intestato, è proprio di fianco al mio" affermo sorridendo e passandogli la piccola chiavetta che tenevo in tasca.

L'afferra e mi ringrazia con un lieve inchino del capo, inserendo poi con cura la chiave nella tasca del grembiule.

"Ti presento gli altri ora, che dici? Poi ti insegno le prime cose da fare al banco con i clienti"

Le sue labbra si assottigliano appena, ma annuisce comunque.

Stranito da quel cambio di atteggiamento, decido di non farci lo stesso caso e lo porto di nuovo verso la zona del bancone.

Richiamo così a me il bicolore ed il biondino per poter fare le dovute presentazioni.

Lui però non sembra molto dedito a voler aprirsi come ha fatto con me, il suo volto si è accigliato e le sue spalle sono rigide.

"Io sono Kaminari! Sembri molto giovane, fai anche tu l'università?" prova a dire col tentativo di farlo parlare.

Annuisce soltanto, emettendo un flebile ringhio.

Il biondino alza un sopracciglio ed avvicina il viso al suo, guardandolo dritto negli occhi.

"Sai qual'è il colmo per un barista? Non riuscire a darla a bere a nessuno!"

Bakugo però non mostra nessun segno di divertimento al contrario suo, posa invece lo sguardo innervosito verso l'altro ragazzo presente.

"Todoroki, ho ventiquattro anni" dice semplicemente il bicolore.

Torno a fissare il biondo, ora ha un espressione ancora più scocciata e meno invogliata a parlare.

Sentendo che la tensione sta crescendo a dismisura, decido di intervenire con la prima cosa che mi viene in mente.

"Emh... F-forse Bakugo è ancora un po' timido con gli e-estranei, avrete modo di conoscervi con il tempo! Che ne dite di l-lasciarci un momento soli così gli insegno le c-cose del banco...?!" propongo con voce tremante d'ansia.

I due colleghi si tirano un'occhiata e, prima che Kaminari parli, viene afferrato dal bicolore e trascinato verso la porta dietro al bancone.

Noto ora il suo sguardo essere nettamente più rilassato, si gira semplicemente a fissarmi in attesa di ordini.

Sospiro e lo invito a fissare la macchina per il caffè.

"La mattina fino al pomeriggio facciamo da caffetteria, dal tardo pomeriggio fino a sera siamo un bar. Devi quindi sapere miscele di bevande da colazione ed alcolici. Hai già qualche esperienza nell'ambito?"

Il biondo analizza la grande macchina, abbassa poi lo sguardo verso il ripiano nascosto del bancone dove stanno le bottiglie d'alcolici.

"Ho fatto solo il cameriere per qualche ristorante, ma non faceva per me. Parlare con gente scema come quei clienti mi dà i nervi"

Abbastanza perplesso da questa risposta, mi limito solo ad annuire e farlo venire più vicino a me.

Lo metto dritto davanti alla macchina e io mi posiziono proprio dietro di lui.

"Scusa se sono invadente, lo spazio qua è davvero poco e voglio evitare che ti faccia male" affermo sentendo il mio petto praticamente appiccicato alle sue spalle.

Allungo le braccia come se dovessi abbracciarlo da dietro, ma la destinazione è in realtà verso la macchina.

"Dopo aver controllato che ci sia acqua a sufficienza, basta prendere il filtro e mettere il caffè, una volta rimesso avvii e si prepara la bevanda. Per pulirla devi riprendere il filtro, sbattere nel cestino qua di fianco il fondo, sciacquare e ripartire con la comanda successiva. Tutto chiaro?"

Resta in silenzio a ragionare, solo pochi secondi dopo decide di estrarre il filtro.

Gli passo un cucchiaio e così raccoglie, dal recipiente vicino, una generosa quantità di caffè.

La inserisce nel filtro e la schiaccia per renderla perfettamente liscia fino a livello del perimetro.

Avvicina poi il filtro verso la macchina, tentando di inserirlo di nuovo senza far cadere un granello di caffè.

Notandolo però in difficoltà, poggio la mano sopra la sua e lo aiuto nell'intento.

Le nostre braccia ora si toccano, quel dolce contatto lo fà irrigidire lievemente e volta lo sguardo indietro.

"Stai andando benissimo! Questa parte è un po' complicata, io le prime volte facevo sempre cadere tutto!" lo incoraggio ridacchiando con le guance rosse d'imbarazzo.

Anche il suo volto si arrossa e si rigira di scatto in avanti, stringendo con più forza il manico del filtro.

Mettiamo così assieme quest'ultimo nella macchina e, tenendo sempre la sua mano, gli faccio premere il tasto per attivare.

Messa anche una tazzina sotto, attendiamo assieme che la bevanda calda esca.

Restiamo ancora in questa posizione, il mio petto è premuto contro la sua schiena e il mio bacino è fin troppo vicino al suo...lato posteriore.

È vero che sono gay, ma sono fidanzato e pure fedele!

Una volta pronto il caffè, glielo lascio bere come premio per l'impegno e mi metto poi ad insegnarli altre nuove cose.

***Spazio autrice***
Ribuongiorno tesori<3

Ecco anche il secondo capitolo, come vedete tutto molto tranquillo e semplice per ora.

Non è carino Baku barista? Me lo vedo così bene a fare i caffettini con i disegni di cacao e latte sopra a forma di gattino.

Okay devo smetterla con queste minchiate... Decisamente...

Cmq, prossimo capitolo è già movimentato... Ma purtroppo per voi non riguarderà la kiribaku, è troppo presto ancora!

Vedrete che vi ho lasciato!

E fine, ci si vede al prossimo, ditemi miraccomando come vi sembra la storia ^^
Buona vita<3

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