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KIRISHIMA POV
Cammino stremato dopo una nuova giornata di lavoro portata a termine.
Sono esausto, penso che mi farò una doccia ed andrò direttamente a dormire
Sbadiglio e, mentre percorro il solito marciapiede, mi guardo attorno.
Sento uno strano rumore di sottofondo, cosa che mi lascia perplesso visto che a quest'ora non c'è anima viva.
Fermo la mia marcia e mi giro verso dietro, non trovo niente.
Mugolo e scuoto la testa.
La stanchezza mi sta facendo sempre più brutti scherzi, devo decisamente prenotare uno psicologo
Mi stringo l'avambraccio con una mano e riprendo a camminare con lo sguardo però più attento di prima.
Sento che c'è qualcosa che non va, il mio corpo sta come cercando di informarmi che qualcosa non deve essere qua.
Il mio passo accelera assieme alla frequenza dei miei battiti cardiaci, nel mentre le pupille scorro di qua e di là in cerca di una risposta.
Deglutisco visto che la gola si è fatta secca e volto nuovamente lo sguardo indietro.
Il marciapiede è vuoto, ci sono solo i lampioni che illuminano fiocamente le vecchie mattonelle.
Devo calmarmi, non è possibile che ogni volta succede questa cosa
Sono anni che percorro la stessa strada, perché inzio a sentirmi così?
Prendo un gran respiro e, notando che sono praticamente arrivato, faccio una corsa verso il portone d'ingresso.
Estraggo velocemente le chiavi e le inserisco con brutalità nella toppa, continuando ogni tanto a guardarmi attorno.
Quel senso di ansia e paura è cresciuto drasticamente, ma ora che la porta si è chiusa alle mie spalle mi sento meglio.
Lascio uscire un lungo sospiro e controllo nuovamente fuori usando la finestrella vicina, nessuna anima viva.
Mi rilasso e punto lo sguardo avanti, devo scegliere tra ascensore e scale.
Sento l'angoscia tornare più forte di prima, qualcosa mi fà avere timore delle cose che uso tutti i giorni.
Mi mordo nervosamente il labbro e faccio un paio di passi avanti, alternando lo sguardo tra i due.
Mi guardo un'ultima volta indietro e decido così di utilizzare le scale.
All'inizio faccio un gradino per volta con estrema calma, ma più salgo più sento il bisogno di accellerare.
Il mio sguardo non smette di voltarsi indietro, anche se non c'è nessuno il mio istinto me lo fà fare.
Stringo le mani sul corrimano sentendo le gambe tremare e cerco in tutti i modi di spingermi su con l'uso delle braccia.
Raggiungo il mio piano e, come fatto poco prima per la porta d'ingresso, entro nel mio appartamento.
Chiudo immediatamente la porta a chiave, agganciando poi anche le catenine di sicurezza sui lati.
Capendo che ora nessuno mi avrebbe potuto far del male, mi appoggio di schiena sulla lastra di legno e sospiro sonoramente.
Mi tolgo la giacca e le scarpe e, senza pensare ad altro, mi precipito in bagno.
Sbatto la porta ed accendo l'acqua della doccia per riscaldarla, nel mentre mi spoglio completamente.
Una volta che la reputo della temperatura giusto, mi butto sotto il getto con il tentativo di sciacquare via ogni preoccupazione.
Il mio respiro è ancora irregolare e, per quanto l'acqua sia bollente, il mio corpo non smette di tremare.
Non c'era nulla lì fuori, perché sono così vigliacco cazzo?!
E se proprio c'era qualcosa, l'avrei sicuramente visto!
Non posso aver paura di cose che non ci sono insomma...
Scuoto la testa ed afferro il flacone di shampoo, cercando così di concentrarmi a lavare i miei capelli invece che pensare a queste cose.
Metto perciò una mano a coppetta e lascio cadere un po' del denso liquido profumato, iniziando poi a lavare tutta la chioma tinta di rosso.
Ma quando sto finalmente riuscendo a distrarmi, alle mie attente orecchie arriva un rumore per nulla rassicurante.
Qualcosa cade a terra e si rompe, un oggetto fatto di vetro.
Chiudo immediatamente il getto d'acqua e tento di ascoltare meglio, ma non arrivano più suoni.
Decido allora di uscire dalla doccia ed andare a controllare, il tutto completamente nudo, bagnato ed insaponato.
Afferro solo un asciugamano per non prendere troppo freddo e, aperta la porta del bagno, mi guardo subito attorno.
Non ci sono luci accesse nel corridoio o oggetti spostati, forse me lo sono sognato?
Provo comunque ad uscire e guardarmi meglio in giro, cercando di cogliere ogni minimo dettaglio.
Vado perciò nella stanza più vicina al bagno, ovvero la camera.
Accendo la luce e subito il mio sguardo si posa sull'oggetto a terra.
"Oh no... Oh no, no, no...!" esclamo correndo verso questo.
Mi abbasso e raccolgo il porta foto completamente rotto, la cornice è tutta graffiata ed ammaccata mentre il vetro è in frantumi.
Ma la cosa che mi lascia più l'amaro in bocca, è bensì la foto che conteneva ridotta in brandelli.
Afferro quei tanti pezzi e li guardo scioccato, era una delle fotografie a cui tenevo di più.
Rappresenta, anzi rappresentava, me ed Izuku abbracciati ai tempi in cui avevamo appena iniziato a frequentarci, un ricordo meraviglioso di quando eravamo davvero felici assieme.
Guardo più attentamente la foto ed aggrotto le sopracciglia confuso.
Come ha fatto a ridursi in questo stato con una semplice caduta?
Ma soprattutto, com'è caduta?
Alzo subito lo sguardo e lo punto sulla finestra di fianco, è chiusa.
Non può essere stato il vento, ma allora com'è possibile?
Sospiro e mi metto in piedi, non posso starmene ancora per molto nudo al freddo o mi prenderò nuovamente un malanno.
Ci penserò dopo a pulire.
Faccio per andarmene di nuovo in bagno, ma un'altra cosa attira la mia attenzione.
Nella cassettiera dove era poggiata la cornice, scorgo un cassetto non chiuso del tutto.
Mi guardo nuovamente attorno, il mio cuore ha preso a battere ancora più veloce.
"Hey...? C'è qualcuno?" provo a dire titubante.
Attendo qualche secondo, ma non ricevo nessuna risposta.
Dai Eijiro, devi seriamente smetterla!
L'avrai chiuso male te e non te ne sarai accorto!
Mi tranquillizzo più che posso e lo apro, approfittandone così per scegliere un cambio di vestiti.
Inizio a prendere velocemente tutto l'occorrente, ma qualcosa non torna.
Arrivato nell'angolo dove tengo tutti i boxer, noto la mancanza di uno di questi.
Li passo tutti uno per uno, incolpando la stanchezza che magari me li ha fatti perdere di vista.
Capendo però che proprio il mio paio preferito è sparito, divento ancora più perplesso.
Ma che fine ha fatto? So di essere disordinato, ma non così tanto!
Forse li ho messi a lavare? O magari li ho messi da qualche altre parte per sbaglio?
Aaagh! Sto congelando! Ci penserò dopo anche a questo!
Torno perciò in bagno con l'intento di lavarmi senza più interruzioni, anche se l'ansia non ha smesso di ronzarmi attorno.
***Spazio autrice***
Buongiorno cucce per cani arcobaleno<3
Capitolo decisamente ansiogeno eh? Spero vi abbia fatto lo stesso effetto!
Spero davvero che la storia vi stia interessando, so che magari è un genere che a non tutti piace ma voglio cmq portare sempre cose diverse :(
Chiedo perdono perciò se non sono riuscita a destare la vostra curiosità! Mi rifarò con le prossime!
È ancora presto per abbattermi però lo so, ma mi conoscete, sapete che mi deprimo con poco T_T
Cmq, idee su come sia caduta quella povera fotografia e come si sia ridotta così? Sono curiosa di sapere che ipotesi avete ^^
E fine, ci si vede dopodomani come sempre!
Buona vita<3
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