Chapter 88

Ciao a tutti, amiciii!!

Mi scuso in anticipo per il linguaggio un po' più volgare che sarà presente nel capitolo, ma mi sembrava adeguato al contesto un po' cameratesco che si verrà a creare. Spero di non offendere nessuno.

Buona lettura!!

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1 anno prima.
Eloise.

"Dieci... nove... otto..." urlavamo tutti in coro. Festeggiavamo l'inizio del nuovo anno a casa di Cristina.

"Sette... sei... cinque..." eravamo in mezzo alla pista e Jack mi abbracciava sussurrandomi il conto alla rovescia nell'orecchio.

Aveva detto che voleva passare il capodanno con me.

Peter era dall'altra parte della stanza e abbracciava Cristina, la sua migliore e intima amica. Provai una strana sensazione allo stomaco.

Distolsi lo sguardo da loro due e mi persi nel ghiaccio degli occhi di Jack. Sorrideva e sembrava felice di stare con me.

"Quattro... tre..." scandì quel numero fissandomi le labbra.

Lui era il primo e unico ragazzo che avessi mai baciato. Mi piaceva: quando le sue labbra si scontravano con le mie sentivo dei fremiti tutto lungo il corpo. La sua bellezza non mi era indifferente.

"Due..." mi strinse di più a sé, impaziente di baciarmi.

C'era un gran baccano e quasi mi faceva male la testa, ma cercai di concentrarmi su di lui, sulla sua bocca seducente.

"Uno..." si avvicinò a me.

"Buon anno!" Disse sorridendo già sulle mie labbra. Mi baciò appassionatamente, cercando la mia lingua e affondando le dita nei miei fianchi.

"Non potevo avere inizio dell'anno migliore: con te" disse staccandosi da me. Sorrisi e mi voltai a guardare gli altri. Si stavano tutti abbracciando e si facevano gli auguri per iniziare il nuovo anno.

Sam ci stava provando con una ragazza mora da tutta la sera e adesso stavano limonando al centro della pista. Josh era coi ragazzi del football e circondato dalle cheerleaders, mia sorella Victoria festeggiava con le sue amiche e Peter e Cristina erano avvinghiati in un bacio spassionato. Sapevo che avevano quel tipo di amicizia... con benefici, ma era la prima volta che li vedevo baciarsi. Vedevo le loro lingue intrecciarsi e sentii un calore in mezzo alle gambe e una fitta allo stomaco. Anche io volevo essere baciata a quel modo da Pet... da Jack.

Mi voltai verso lui e cercai nel mio ragazzo quelle sensazioni. Lo baciai con foga senza farlo neanche respirare e affondai le dita nei suoi capelli e i denti nelle sue labbra. Lo morsi. Volevo maledettamente sentire quelle cose, quelle farfalle nella pancia, quel caldo tra le cosce che si sente quando un ragazzo come Peter ti tocca. Jack poteva darmi quelle cose. Jack poteva darmi quelle cose?

Continuai a baciarlo. Lui era completamente perso. Risalì con una mano lungo i miei fianchi fino ad avvicinarsi pericolosamente ai miei seni. Eravamo al centro della pista da ballo e tutti erano impegnati a ballare e scambiarsi abbracci e baci. Io e Jack non eravamo da meno. La mano era vicina al mio seno sinistro e per quanto potesse imbarazzarmi baciare qualcuno in quel modo davanti a tutti, davanti a Peter, volevo che me lo stringesse, lo necessitavo.

Spostò di poco la mano nel punto desiderato ma sentii qualcuno afferrarmi il braccio e letteralmente strapparmi da Jack.

"Allora piccioncini... Partitina ad Obbligo o Verità?" Peter con una faccia da schiaffi ci guardò malizioso.

Lo guardai incattivita. Non aveva il diritto di interromperci.

"Sei un rompipalle Peter Andrews" lo insultò Jack paonazzo.

Cristina batté le mani e ci invitò ad avvicinarci tutti al divano dove Sam stava blaterando con la moretta di prima. Lei non gli toglieva gli occhi di dosso. Mi accodai a Cristina ancora infastidita dall'atteggiamento irritante di Peter. Passammo accanto al gruppetto del football e Jack diede un colpetto sulla nuca a Josh per attirare la sua attenzione.

Presi una birra dal tavolo delle bevande e Jack mi guardò alzando un sopracciglio. Io sollevai le spalle e dopo averla aperta ne bevvi un sorso. Eravamo ad una festa e volevo sciogliermi. Volevo sentire l'effetto dell'alcol sul mio corpo.

Circondammo il divano su cui era seduto Sam con la ragazza e le due poltrone vuote di fronte. In mezzo c'era un tavolino pieno di bicchieri e lattine da buttare.

"Sam, ti disturbiamo?" Chiese Peter con un sorrisetto malizioso.

"Che volete, cazzoni?" Rispose Sam infastidito.

"Riprendiamo il gioco dell'altra volta" disse lui.

La ragazza mora sorrise: sembrava voler partecipare.

"Posso giocare anche io?" Chiese fiduciosa.

"Ma certo! Se aspetti cinque minuti arriva anche la ragazza di Samuel!" Disse Jack. Lo guardai sotto shock. Sam non aveva una ragazza.

"Sei fidanzato?!" La voce di lei salì almeno di tre ottave.

"Cosa?! No!" Brontolò Sam.

Lei si alzò delusa e infuriata e se ne andò lasciando Sam a bocca asciutta.

"Peterson, questa me la paghi" si alzò e si avvicinò a Jack che era piegato in due dalle risate insieme a Peter e Josh.

"Siete tre scemi" borbottò Cristina e si sedette sul divano con fare principesco.

"Quindi? A che vogliamo giocare?" Chiese Josh sedendosi accanto a Cristina.

"Riprendiamo da dove eravamo rimasti la scorsa volta, vi va?" Disse Peter e si sedette su una delle poltrone.

Jack si sedette sull'altra e mi attirò a lui afferrandomi per i fianchi. Mi sedetti sulle sue cosce.

Peter ci lanciò un'occhiata indecifrabile e poi si voltò verso Cristina. Questa cosa del guardarsi in cagnesco stava andando avanti da tutta la sera. Qualcosa mi diceva che era geloso di vedermi con Jack... tanto quanto io ero gelosa di vederlo con Cris. No, non avevo motivo di essere gelosa, io ero fidanzata. Bevvi un sorso di birra e scacciai quei pensieri.

"Sì, ma almeno rendiamolo un po' alcolico!" Rispose Josh.

"Sono d'accordo" borbottai e tutti mi guardarono stupiti. "Che c'è? Siamo ad una festa, o no?" Mi giustificai.

"Alcolico e..." Jack fece una pausa teatrale per creare un po' di suspence "alziamo un po' la posta in gioco, rendiamo le cose un po' più interessanti, non abbiamo mica cinque anni, andiamoci giù un po' più pesante!" disse.

"Non ti è piaciuto limonare Cristina?" Sam lo schernì e si risedette accanto a Josh sul divano.

"Fai poco lo spiritoso" disse Jack lanciandomi un'occhiata. Non voleva che mi ingelosissi.

"Sam, è il tuo turno" disse Cristina.

"Obbligo o verità, Jack?" Chiese.

"Obbligo" rispose serio.

"Beh, visto che l'altra volta ti sei divertito tanto a colpirmi con quelle manacce che ti ritrovi, perché non infili il pugno nel fuoco?" Sam era ubriaco e incavolato con Jack, stavano facendo gli scemi.

"Per quanti secondi?" Chiese.

"Sette" rispose.

"Bene!" Jack mi fece alzare.

"Non lo fare..." borbottai. Lui mi prese la bottiglia di birra dalla mano e ne bevve un grande sorso.

Peter rideva sotto i baffi.

"Aspetta, aspetta, aspetta!" Josh si guardò attorno in cerca di qualcosa. Poi si alzò e tornò dopo mezzo secondo con una bottiglia di vodka intatta e un bicchierino pulito.

Lo riempì di vodka e lo porse a Jack.

Lui, tutto contento, lo mandò giù tutto d'un fiato e si avvicinò al caminetto.

Un po' di ragazzi attorno a noi si avvicinarono per godersi la scena e lo incitarono.

Qualche ubriaco lo urlò "Fuoco! Fuoco! Fuoco!".

Jack chiuse gli occhi e come un pazzo infilò il pugno nel caminetto.

Peter e Josh tennero il conto dei secondi mentre vedevamo la faccia Jack contorcersi in espressioni di dolore atroce.

Mandai giù altra birra e provai a capire cosa spinse Jack ad accettare di farsi del male per uno stupido gioco. Cosa lo aveva spinto ad alzare la posta? Non era il dolore il punto. Lo scopo di tutto quello era infrangere le regole, ma perché? Anche io ero lì a fare quello stupido gioco, ma perché?

Peter mi fissò mentre ero ancora attaccata al collo di quella bottiglia. Sentivo il suo sguardo bruciarmi la pelle.

Anche io volevo infrangere le regole, volevo smettere di essere Eloise con i cardigan rosa. Volevo far parte di quel mondo bellissimo e senza regole, libero, il mondo di Jack e... di Peter.

"Cazzo!" Gridò Jack e tolse la mano dal fuoco allo scadere del tempo. Tutti urlarono e applaudirono.

La sua mano era completamente arrossata. Afferrò un bicchiere usato e pieno di ghiaccio sul tavolino e ci infilò dentro la mano.

"Josh, obbligo o verità?" Chiese Jack. Riprendemmo a giocare come se non si fosse quasi beccato un'ustione di terzo grado.

Ci sedemmo di nuovo sulla poltrona, Jack ancora con la mano dolorante. Mi diede un bacio alla base del collo. Così, senza pensarci troppo. Era un gesto affettuoso e io lasciai fare, ma continuavo a sentire gli occhi di Peter su di me.

Maledizione! Bevvi altra birra.

"Non ho intenzione di infilare il pugno nel fuoco, verità" rispose e attendemmo tutti la domanda di Jack che arrivò come un kamikaze.

"Sei frocio?"

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