Chapter 17

Eloise.

Come immaginavo niente avrebbe impedito a Thomas di scrivermi ancora. Tuttavia sembrò capire il motivo della mia fuga repentina a pranzo e non infierì con altre domande sulla mia non troppo divertente estate.

Al contrario di quello che poteva essere parlare di Peter, parlare della mia estate in clinica non era un taboo -sebbene i due argomenti fossero strettamente collegati-, ma era semplicemente spiacevole. Ero depressa ed ero stata ricoverata in un centro per un po'. Fine della storia.

Comunque Thomas non mi chiese di aggiungere altro. Mi parlò principalmente di lui. Evidentemente era la cosa migliore visto che sembrava praticamente impossibile farmi una domanda che non mi facesse sbroccare. Mi disse che aveva due fratelli gemelli, che i suoi erano separati e che per il giorno del Ringraziamento sarebbe andato da suo padre.

'Sei preoccupato per stasera?' Digitai la domanda sul mio cellulare mentre ero stesa sul letto della mia camera. Quando c'era ancora Peter, prima delle nostre serate, ero sempre io quella che moriva d'ansia, ero la pivellina preoccupata. Col tempo ci avevo fatto l'abitudine e l'agitazione con Peter spariva. Adesso le cose erano diverse: ero in ansia perché al mio fianco non ci sarebbe più stato lui, ma Thomas. Ero in ansia perché ci sarebbe stata tutta la scuola, tutti i miei amici e conoscenti... tutti e io non parlavo con nessuno di loro da tre mesi. Dal funerale di Peter.

Volevo sapere se anche Thomas fosse preoccupato, se anche a lui tremavano le ginocchia e tremava la sua voce rubata. Volevo sapere se l'ansia e la preoccupazione erano qualcosa che potevamo avere in comune almeno per una sera. Poteva essere un modo per trovare quel punto di contatto che tanto desiderava trovare con me?

'Me la sto facendo sotto ahahah' scherzò rispondendo al mio messaggio. Sorrisi. Questa era una cosa che mi piaceva di Thomas. Lui scherzava sempre. I miei pregiudizi su di lui avevano completamente oscurato la sua persona. Avevo visto fin da subito Thomas come un ladro. Lo odiavo, ma in realtà non odiavo lui. Odiavo ciò che non potevo più avere: Peter.

Thomas invece era gentile, simpatico e divertente. Non era mai di cattivo umore, lui guardava il lato positivo delle cose, sempre. In quelle poche settimane in cui avevo avuto a che fare con lui durante le prove, mi accorsi di quanto in realtà fosse solare. Lui era un sole che irradiava calore sotto tutti i punti di vista e la mi oscurità continuava a respingerlo. Ero felice che avesse ideato quel modo per sorpassare la mia oscurità, il mio essere ossessionata dalla sua voce e dal mio passato. Potevo parlare con lui come parlavo con Sam e magari stavolta un'amicizia sarebbe nata per davvero, non sarebbe stata solo dettata dalle regole di uno stupido gioco.

'Sei bravo. Non ci sarà da preoccuparsi.'

'Pensi davvero che io sia bravo?' Era la prima volta che glielo dicevo effettivamente. Era anche la prima volta che lo ammettevo a me stessa. Thomas era bravo. Era davvero molto bravo. Ci sapeva fare, suonava bene e cantava anche meglio. Dettava il ritmo perfettamente: avevamo scelto delle canzoni pericolose per la prima sera, ma lui sbagliava raramente. Si era perfettamente sintonizzato con il gruppo. Il fatto che io non glielo avessi mai detto era irrilevante. Sembrava che suonasse con noi da sempre e non avevo sentito il bisogno di complimentarmi con lui perché mi sentivo abituata alla sua voce e ai suoi modi di fare. Era come se Peter non ci avesse mai mollati.

'Moltissimo. Scusa se non te l'ho mai detto.'

'Tranquilla, so che non potevi.' Mi scrisse. Una risposta semplice, che non aveva bisogno di spiegazioni. Mi stava venendo incontro. Forse ci stavamo venendo incontro a vicenda. Mi piaceva pensarla così. Gli mandai uno smile sorridente di risposta. Forse quella sera non sarebbe stata disastrosa, forse sarei stata in grado di suonare tutte le canzoni con lui senza dare di matto, forse sarei tornata in mezzo ai miei amici come se non me ne fossi mai andata, forse avrei ballato. Forse...

'Ho un'idea' il successivo messaggio di Thomas interruppe i miei pensieri fiduciosi sulla festa e subito tornai ad avere paura della sua prossima domanda azzardata.

'Sarebbe?'

'Dobbiamo suonare canzoni originali, giusto? E Sam vorrebbe suonare quelle di Peter, giusto?' Domanda più sbagliata non poteva farmi. Mi incendiai. Mi infuriai. Avrei voluto spaccare il telefono e la faccia di Sam. Sapevo che c'era il suo zampino.

Lo odio! Lo odio! Lo ODIO! Continuavo a urlare nella mia testa. Quei brani erano intoccabili. Figuriamoci da Thomas! Lo stupido ragazzo nuovo che toccava gli spartiti di Peter? Mai! Tanto meno avrei permesso che quelle canzoni che potevano essere capite, interpretate e spiegate solo da Peter venissero suonate e incomprese sulla sua tomba. Quelle canzoni erano le nostre canzoni, le avevamo scritte insieme e dentro c'era la sua anima e nessuno meritava di possederla. Lui era libero, la sua anima era libera e la sua musica anche. Non poteva essere intrappolata dai cuori di qualcuno che mai l'avrebbe capita.

Non risposi a quel messaggio, ma in risposta il mio telefono Nokia indistruttibile sfrecciò lanciato alla velocità della luce contro il muro di fronte al mio letto e ricadde sopra la mia scrivania.

Trattenni un urlo di rabbia e presi a picchiare il mio cuscino nel pieno di una crisi di nervi. Stava facendo progressi, ma tutto si infranse nel momento in cui fece quella stupida domanda!

Respirai a fondo e una volta finito il mio sfogo di rabbia mi alzai in piedi per andare a rispondere a quel razza di deficiente. Presi il telefono caduto sulla scrivania e digitai il messaggio.

'NO! NO e NO! Tu non canterai le canzoni di Peter. Punto.'

Mi rispose subito dopo.

'Infatti. Le canterai tu. Dovresti. Sei l'unica che può farlo.'

***

ZAN ZAN ZAAANNNN

Lo so, Eloise è psicopatica. Ho riletto questo capitolo dopo un mese che l'ho scritto e cavolacci!! È davvero fuori di testa questa donna!

Quindi... boh, speriamo che rimetta la testa apposto ahahahahah

In ogni caso questo è l'ultimo capitolo della settimana! Il prossimo sarà martedì: l'ultimo giorno di vacanze prima che ricominci la scuola (#nopanic col ca**o!!! Io me la sto facendo sotto dalla paura della maturaaa!!)

E niente, scusate lo sfogo da maturanda disperata e spero che il capitolo vi sia piaciuto!

A martedì amiciiii!!

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