Vwayaj La Long
Primi giorni di Dicembre
I primi fiocchi di neve cominciarono a cadere non appena il lougarou si addentrò nei fitti boschi del Maryland. Si fermò nel buio della vegetazione, tenendosi il più vicino possibile agli alberi per celarsi alle creature che abitavano quelle terre. Ibridi, per lo più. Coyote mischiati a lupi selvaggi che, probabilmente, erano sulla via dell'estinzione.
Più si inoltrava in quella regione sconosciuta e più percepiva distintamente gli Antichi abitanti, il loro dolore e la loro presenza costante. Camminavano lungo il Sentiero Blu proteggendo, da ogni minaccia, le terre intrise di sangue e le generazioni che li sopravvivevano.
Non erano tanto diversi da lui, schiavo nel sangue e allontanato dalla propria terra. Soffriva per questo.
Alzò il muso infreddolito verso un cielo scuro che cercava di contenere a fatica il chiarore della neve. Odorò l'aria alla ricerca di una nuova traccia conosciuta che lo indirizzasse nella giusta via e scrollò il capo verso il terreno gelido, al quale seguì tutto il tremolio del corpo, del pelo e lo sbuffare dalle narici nere, per togliersi l'umidità che gli si appiccicava addosso.
C'era ancora molta strada da fare, ma era quasi certo di non essere così lontano.
Con cautela, avanzò nel bosco sempre più bianco, mentre un ululato sinistro venne spinto contro il cielo. Non era il suo.
Tese le orecchie e pose attenzione agli odori che l'aria trasportava, per individuare chi stava emettendo quei lamenti lunghi e poco rassicuranti. Gli occhi rossi cercarono nel buio l'ombra nera che, ne era più che certo, lo stava seguendo da molto tempo.
Continuò a camminare cercando di evitare quei problemi che non tardarono a raggiungerlo.
La sagoma scura gli si avvicinò e non era sola: altre tre, sue sorelle, cadenzavano il passo con calma studiata, tese a rendere il loro nemico nervoso e insicuro, in attesa dell'imminente attacco. Era circondato, lui, colpevole di stare attraversando il loro territorio e di non appartenere a quelle terre. E non solo.
La voce degli Antichi aveva chiamato a raccolta bestie che agivano attraverso forze molto più grandi di quanto il lougarou si potesse aspettare, forze invisibili e minacciose che stavano controllando da tempo il mostro che era diventato.
Non si può sfuggire agli spiriti.
Quindi, non potè far altro che farsi trovare pronto ad accoglierli.
Ritirò le gengive, mostrando i canini aguzzi. Se era il sangue che volevano, lo avrebbero avuto. Ma non il suo.
Il lougarou si alzò in piedi sotto la neve che si fece più fitta. Ringhiò contro le bestie, che non persero tempo ad attaccarlo, e contro il cielo, allargando le braccia pelose e possenti. Non c'era luna che potesse illuminarli, quella notte. Non c'era nessuno che potesse salvarli.
Il sangue cominciò a colare sulla neve candida. La carne dei canidi selvaggi strappata a morsi con una facilità disarmante, veniva ingurgitata o sputata con disprezzo, mentre qualche brandello cadeva a terra, inzozzando di più, se era ancora possibile, il candore ormai perduto, come il proprio che era svanito da molto tempo ormai.
Che servisse da lezione a chiunque avesse osato mettersi tra i piedi.
Spiriti inclusi.
Quegli stessi che, attraverso i cristalli di neve, lo stavano ancora sorvegliando. Sapevano dov'era e lo stavano aspettando.
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