Capitolo 9 - Imparare ad amare ciò che ci fa stare bene
Il soggiorno si trovava nella penombra; l'unica luce a illuminare quella stanza proveniva dalle candele bianche, al profumo di vaniglia, disposte sul tavolino basso.
Adorava adornare la casa con ceri aromatizzati dai vari colori e dalle fragranze delicate.
Era cliente fissa da Maison du Monde e ogni mese ci lasciava mezzo stipendio; aveva riempito l'appartamento di tazze mug, boccali con cannuccia per gli aperitivi, tazzine da caffè con i loro sottopiatti, bicchieri in vetro alti dalle mille fantasie, accessori per la cucina e porta candele.
Credeva fermamente che quegli utensili rendessero quelle quattro mura più confortevoli e meno scialbe.
Il suo fidanzato era di tutt'altro avviso, ma se acquistare quegli oggetti la rendeva felice, perché avrebbe dovuto vietarglielo?
Fissò le chiavi di casa e della macchina al portachiavi da parete, appeso alla destra della porta d'ingresso, anche quello ovviamente era firmato Maison.
Salì le scale per raggiungere la camera da letto e spogliarsi, per poi immergersi nella vasca e levarsi dalla pelle quella giornata interminabile.
Daniele era lì, con indosso i pantaloni della tuta grigi e una t-shirt bianca; un lieve accenno di barba lo rendeva più affascinante e meno ragazzino.
Era poco più alto di lei, di corporatura normolinea con un lieve accenno di pancetta.
Sicuramente non era il ragazzo da copertina con addominali scolpiti e bicipiti più grossi della loro testa, perché, parlandoci chiaramente, chi lo voleva un compagno attento alla linea, che pesava al grammo la carne da mangiare?
Lei sicuramente no, le bastavano già i suoi di complessi sui fianchi ben in vista, non poteva sopportare le fissazioni sul cibo anche da parte del partner.
Aveva già avuto un fidanzato ossessionato dal fisico perfetto, tanto che le faceva mettere sulla bilancia ogni caloria che ingurgitava e che la voleva più attenta alla sua forma fisica; si era ripromessa di non ritrovarsi più in una situazione simile.
Bisogna diffidare dagli uomini che prestano più attenzione a loro stessi che alla propria compagna, perché sono quelli che ti calpesteranno e ti getteranno via come spazzatura.
«Eccoti finalmente! Hai fatto un po' tardi oggi... ti hanno trattenuta al lavoro?» La raggiunse sorridendole, stampandole un veloce bacio sulle labbra.
I suoi occhi color cioccolato si illuminarono quando incontrarono quelli verdi di lei, come succedeva ogni volta che rivedeva la propria compagna dopo ore lontani.
«Un cliente ha fatto tardi, poi mi sono fermata a fare quattro chiacchiere con Gio. Sai come siamo, una parola tira l'altra e non ci siamo accorte del tempo che scorreva. Ti dispiace se mi faccio un bagno caldo? Ne ho proprio bisogno...»
Il ragazzo accennò a una lieve risata, mentre le accarezzò il viso.
«Lo immaginavo. Ho già fatto scendere l'acqua e sciolto quella pallina bianca alla fragranza di cocco. Com'è che le chiami tu?»
Questa volta fu la mora a riempire la stanza con la sua risata cristallina e sincera.
«Le ballistiche di Lush. Ti avrò ripetuto mille volte il loro nome, è impossibile che non ti sia ancora entrato nella testa!»
Il suo fidanzato aveva tantissimi pregi, ma poca memoria per le cose di cui non gli importava.
«Perché sono cose da femmine, come quel pennellino che usi per truccarti, il liner.»
Un altro risolino uscì dalla bocca di Sophie, questa volta meno fragorosa.
«Eyeliner. Sei incorreggibile, lo sai?» Si lasciò stringere, inalando il suo profumo elegante e sensuale, orientale e aromatico, dalle raffinate note speziate.
Fragranza così diversa da quella di Francesco.
Improvvisamente la mora si irrigidì, sentendo un brivido freddo lungo la schiena che la portò a distogliersi da quell'abbraccio con poca delicatezza.
«Scendo più tardi ad aiutarti con la cena, ora ho proprio bisogno di entrare in vasca.»
Con un sorriso finto e tirato si ritirò da quella stanza, nascondendosi nel bagno.
Si spogliò di quegli indumenti e della biancheria, accese la candela dolce gelso e, spegnendo la luce della stanza, si distese in quella tinozza schiumosa.
Il calore dell'acqua cullò la ragazza in una stretta avvolgente, la quale riuscì a farle distendere i muscoli e ogni particella del suo corpo.
Si lasciò travolgere dai fiori finemente profumati del gelsomino e da piccoli e gentili accenni della violetta e della rosa.
Si ritrovò a pensare, ancora una volta, a quei messaggi che l'avevano fatta precipitare in un profondo oblio, da cui credeva non sarebbe più riuscita a riemergere, finché non incontrò Daniele, arrivato come un angelo del cielo per salvarla da quell'oscurità che la stava logorando.
Si erano conosciuti per caso, al compleanno di un loro amico comune.
Per lui fu amore a prima vista; quando vide quella splendida mora varcare le porte del bar, rimase ammaliato dal suo fascino, incantato dalla profondità di quelle iridi così chiare che gli ricordarono la primavera.
Sophie non lo notò nemmeno; si era ripromessa di non affezionarsi più a nessun uomo, perché tutti quelli a cui aveva aperto il cuore l'avevano ferita. Inoltre era nella fase di guarigione, non ancora pronta a gettarsi nel buio, nemmeno con le dovute precauzioni.
Tutto nacque improvvisamente tra di loro, fu spontaneo. Lui la faceva ridere, così tanto che le lacrimavano gli occhi. Sorrideva sinceramente, senza dover fingere.
Dopo diverse uscite in compagnia e lo scambio di parecchi messaggi su Facebook, si decise a invitarla a bere qualcosa, un appuntamento non ufficiale.
Parlarono e risero molto, poi arrivò quel bacio inaspettato.
La ragazza pensò che fu la sorpresa a non farle provare quello sfarfallio nello stomaco, perché si era ritrovata a volere fortemente quel ragazzo al suo fianco.
Bisogna imparare ad amare ciò che ci fa stare bene e che ci rende sereni.
Era sicura che il destino lo avesse mandato sul suo cammino proprio nel momento esatto in cui lei aveva bisogno di trovare stabilità, di una persona che la facesse sentire finalmente felice, che le donasse amore incondizionato, una persona con cui essere sé stessa, senza più barriere a separarla dal mondo esterno.
La loro relazione non era basata sulla passione, su scelte illogiche o attimi di follia, era un rapporto stabile, duraturo e sereno.
Sprofondò con la testa sott'acqua, decisa a non pensare più a quella parte del suo passato, ma a godersi il suo presente una volta riemersa.
*Spazio Autrice*
Ed ecco finalmente qualche notizia in più su Daniele e su come si sono conosciuti.
So che siete curiose/i di vederlo, quindi ecco a voi il suo prestavolto.
Vorrei dedicare questo capitolo all'unico ragazzo che si è avventurato in questa storia, MatteoTomai .Uno solo in mezzo a cento donne... ammiratene il coraggio!
Se siete fan di Harry Potter, vi consiglio la sua storia "Harry Potter e il dono mai cercato", un bellissimo sequel della saga del maghetto. Vi avverto di preparare i fazzoletti, perché ci sarà da piangere, ma le risate non mancheranno!
Non perdetevi il prossimo capitolo, perché ci sarà l'ultimo flashback della serata e finalmente si scoprirà chi dei due ha vinto la scommessa!
Baci, Sara
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