Capitolo 50 - Scacco matto (Parte 2)
Arrivarono nel lussurioso albergo in tarda serata, costrette a continui rallentamenti dovuti al traffico autostradale. Si sistemarono nelle loro stanze matrimoniali, due piccole camere con un balconcino vista mare, con la carta da parati bianchi con disegnate delle piume nere sulle pareti e un parquet scuro lucidato. Sophie appoggiò il trolley sul tavolino tondo in legno, situato vicino alla porta finestra, estraendo il due pezzi nero, mentre Giorgia si rifugiò nel bagnetto, che costeggiava l'armadio a muro, per indossare il costume intero rosa. Si coprirono con i soffici accappatoi in cotone bianco, infilandosi le ciabattine coordinate, si fecero una veloce coda di cavallo e raggiunsero le ragazze, già arrivate nel primo pomeriggio.
Anais aveva prenotato la spa all'ultimo piano solo per loro, un servizio che l'hotel a quattro stelle offriva ai propri clienti, insieme all'aperitivo a buffet nel suggestivo salottino, accanto alla piscina rilassante.
Veronica, Jessica, Katy ed Eliana erano sedute sui loro lettini a sorseggiare il liquido dorato e frizzantino, gustandosi delle appetitose tartine di gamberi e Philadelphia, mentre Any nuotava elegantemente nella piscina ovale. Notando le nuove arrivate, si apprestò a uscire, salendo le scale romane per raggiungerle. Camminò disinvolta, ancheggiando sicura di sé, mettendo in mostra il fisico tonico e perfetto in quel bikini striminzito che valorizzava ogni sua curva.
«Finalmente siete arrivate!» finse un sorriso, mentre abbracciava le due ragazze, rimaste sorprese per quella calda accoglienza.
«Dovete farvi assolutamente una nuotata, l'acqua è caldissima e ha l'idromassaggio: un vero toccasana!»
Le prese per mano e raggiunsero le altre quattro, ancora intente nelle loro chiacchiere.
Veronica si alzò lesta per raggiungerle e abbracciarle, lasciando il posto sul lettino libero per Any, che ci si sdraiò comodamente sopra.
«Eccovi! Ma...» si guardò in giro, cercando qualcuno. «Mia non c'è?»
Si staccò dall'abbraccio, sedendosi ai piedi della sdraio di Jessica.
«Sì, si sta cambiando; arriverà a momenti!»
Come se si fosse sentita chiamata in causa, la formosa bruna entrò nella spa, costeggiando la piscina per raggiungere anche lei le sue compagne: non mancava più nessuna all'appello.
«Bene, ora che siamo davvero tutte...» Veronica si alzò in piedi di nuovo, allungando l'accappatoio alla cugina, «direi di spostarci sul balcone per brindare!» Infilò le sue Havaianas nere e, spintonando le altre, trasferì la festa all'esterno, godendosi la vista meravigliosa della luna che abbracciava il mare, in un lungo riflesso che arrivava fino alla spiaggia.
Sophie avrebbe desiderato vivere quel momento con il suo Francesco, godersi quello spettacolo unico tra le sue braccia, sussurrandosi parole piene d'amore. Una nota di malinconia le aleggiò nella testa. Estrasse dalla tasca il suo telefonino, digitando velocemente un cuoricino su Whatsapp, sperando che gli bastasse a capire che lo stava pensando.
Anais notò il cambiamento sul volto della sua rivale e ne gioì, sicura che il piano che aveva congegnato nelle precedenti settimane avrebbe dato i suoi frutti. Si avvicinò felina, pronta a sferrare la sua prima mossa.
«E così, sei tu la ragazza che è riuscita a far battere, di nuovo, il cuore di Franci!» sussurrò soave, accarezzandole la spalla. Quel gesto fece nascere diversi brividi freddi sulla schiena di Sophie, sussultando sotto il suo tocco. Non le diede nemmeno il tempo di elaborare la sua frase, continuando il suo monologo.
«Sono davvero entusiasta per voi! È un bravo ragazzo, merita di essere felice.» Le regalò un nuovo sorriso, ancora più falso. Sophie le rispose, credendo che quelle parole fossero sincere.
«Grazie, Any. Ma cosa intendevi con "far battere, di nuovo, il suo cuore"?»
Era caduta inconsciamente nella sua trappola, non le restava altro da fare che tessere la sua ragnatela di menzogne e giochetti mentali, così da impiantarle il seme del dubbio.
«Oh, niente, tranquilla; è solo una vecchissima storia!» Un luccichio illuminò il verde dei suoi occhi, ma Sophie non riuscì ad accorgersene, perché vennero entrambe richiamate da Veronica.
«Vi ringrazio per essere qui, oggi!» Alzò il flûte in aria, sorridendo a tutte loro.
«Non ho mai avuto molte amiche, probabilmente a causa del mio temperamento mascolino. Anche da bambina preferivo calciare un pallone e sporcarmi nel fango, piuttosto che sedere composta a pettinare le bambole, come ogni mia coetanea.» Scoppiò a ridere, coinvolgendo anche le altre.
«Quando ho conosciuto Giacomo non credevo saremmo arrivati fino a qui.» Portò il calice al petto, arrossendo per l'emozione dei ricordi che la stavano travolgendo.
«Ho incontrato diversi ragazzi in discoteca e nessuno di loro ha mai significato nulla per me, ma con lui è stato diverso. È iniziata come ogni avventura, trasformandosi in qualcosa di serio senza che ce ne accorgessimo. Lui era appena uscito da una relazione finita male, voleva solo divertirsi, ed era la stessa cosa che volevo io, eppure la sua dolcezza, i suoi modi di fare mi hanno conquistata.»
La voce le si incrinò leggermente e la sclera iniziò a pizzicarle, ma non voleva interrompere quel momento di condivisione.
«Abbiamo avuto diversi alti e bassi, dovuti anche al mio carattere difficile ai primi tempi, ma abbiamo sempre superato tutto insieme, uscendone più forti. Lui mi ha accettata per quella che sono, senza cercare di cambiarmi, regalandomi una nuova famiglia. Non ho mai amato così tanto qualcuno come amo Giacomo e il pensiero che tra meno di due mesi saremo sposati mi fa tremare le ginocchia.» Una stilla salata scappò dai suoi occhi, ma si apprestò ad asciugarla. Le ragazze percepirono un profondo calore provenire dal cuore, vedendo la loro amica così emozionata.
«Scusate, quando bevo tendo a lasciarmi andare al sentimentalismo e poi divento una fontana!» Ironizzò cercando di recuperare una certa compostezza, venutele meno nel percorrere il viale dei ricordi.
«Purtroppo sono una donna prolissa e tutta questa lunga premessa era per dirvi che sono felice di avervi qui, insieme a me, oggi. La mia famiglia sono Giacy, Francesco, Teo, Mattia e Christian, quindi lo siete anche voi. Vi voglio bene, mie care e folli amiche!»
Si avvicinò a loro e si lasciò cullare da quel cerchio che le si era formato intorno, beandosi in un enorme abbraccio ricco di affetto.
Anais fu la prima a sciogliersi da quella asfissiante stretta, mordendosi il labbro per evitare che la commozione prendesse il sopravvento. Amava sua cugina come se fosse una sorella e vederla così appagata le riempiva il cuore di gioia. Si augurava di aver la sua stessa felicità, ma per farlo doveva eliminare il problema che glielo impediva: Sophie.
«Basta emotività, siamo qui per divertirci, non per piangere!» Le spronò a dividersi, attirando l'attenzione su di sé.
«Brindiamo a mia cugina, Veronica, che a breve diventerà la signora Costa!» Alzò il bicchiere al cielo, imitando il gesto eseguito prima dalla festeggiata. Tutte ne seguirono l'esempio e urlarono insieme a loro volta: «Alla signora Veronica!»
Picchiettarono i calici tra di loro, provocando un trillo che riempì l'aria, insieme alle loro cristalline risate. Trascorsero il resto della serata nella più totale tranquillità, divertendosi, nuotando e gustandosi il prelibato aperitivo fornito dall'albergo fino a mezzanotte, orario di chiusura della spa.
Si divisero nelle loro stanze con malavoglia, salutandosi calorosamente, con l'accordo che si sarebbero rincontrate l'indomani per la colazione.
*Spazio Autrice*
La nostra Veronica si è molto emozionata nel raccontare la sua bellissima storia d'amore con Giacomo e io con lei, mentre la scrivevo.
Anais ha in mente qualcosa per far sì che Sophie e Francesco si lascino, ma cosa?
Una parte del piano la vedrete nel prossimo capitolo, quindi preparate gli insulti random! XD
Dedico questo capitolo a LellaFusy
A sabato, baci
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