Capitolo 47 - Proporrei un brindisi

Le ragazze si ritrovarono tutte riunite nell'accogliente dimora di Veronica e Giacomo per la prima volta. La villetta bifamigliare era poco fuori città, in una posizione comoda per lui che distava dallo Starlight soli cinque minuti in macchina, mentre Veve poteva comodamente raggiungere l'ufficio, una piccola agenzia di viaggi, a piedi. Nella piccola corte in cui risiedevano avevano un piccolo porticato con giardino e uno sprazzo di orto comune, dove venivano coltivate lattughe, pomodori e vari tipi di frutta. Veronica aveva preparato un piccolo rinfresco in veranda, imbandendo la tavola, in legno color noce, con manicaretti fatti in casa e svariate bottiglie di vino bianco, accompagnate da lanterne e candele alla citronella sparse un po' dappertutto.

Abbracciò le amiche una per una, invitandole ad accomodarsi in attesa che le raggiungesse la sua adorata cugina. Raccontò loro che Anais viveva in Francia con la madre da quando aveva dodici anni, dopo che i suoi genitori divorziarono; erano cresciute insieme, instaurando un rapporto quasi fraterno, e la separazione portò entrambe a soffrire molto. Passarono i mesi estivi insieme, fino alla maggiore età, quando trovarono lavoro e ovviamente le possibilità di vedersi calarono vertiginosamente. Erano ormai diversi mesi che Any non tornava in Italia, visto che l'ultima volta era stata Veronica a salire in Francia a capodanno, insieme a Giacomo, Francesco e Matteo.

Jessica, nel sentir nominare la Francia, rizzò le orecchie come un segugio, interrompendo ogni sua azione e puntando i suoi grandi occhi color cioccolata verso la padrona di casa.
«Come vorrei avervi conosciute prima: non sai che darei per vedere Parigi e salire sopra la Tour Eiffel!» Alzò il viso al cielo con aria sognante, prima di emettere un profondo sospiro, facendo sorridere le amiche. Veve stava per controbattere, ma il rumore in lontananza di una portiera che sbatteva la bloccò all'istante, con la bocca mezza aperta e l'indice sospeso in aria.

Un ticchettio sempre più pressante si avvicinò al cancello, dissipando così ogni dubbio. Veronica si alzò e, con un enorme sorriso disegnato sul viso, corse ad abbracciare la ragazza dai lunghi capelli color dell'ebano, raccolti in una treccia laterale. Quest'ultima ricambiò quel gesto, avvinghiandosi alla schiena della cugina, in una stretta talmente calorosa che scaldò il cuore di tutte le presenti, le quali assistettero alla scena con un sorriso radioso.
Prendendola per mano, Veronica la trascinò fino al tavolo, presentandole le ragazze e versandole del vino nel bicchiere.

«Ora che ci siamo tutte, proporrei un brindisi: al mio addio al nubilato e alle mie splendide compagne di viaggio, che possa essere un weekend con fiumi di alcool e divertimento a non finire!» Fecero tintinnare i bicchieri, accompagnando quel gesto al suono delle loro risate che si dispersero nell'aria.

Anais raccontò della sua vita a Dreux, del suo lavoro come assistente commerciale per una società farmaceutica, il più delle volte noioso, come quelle in cui doveva smistare la posta o sollecitare gli ordini dei fornitori, passando così intere giornate al telefono. Si sentiva però appagata quando si soffermava a pensare che da lei dipendeva la buona riuscita di contratti milionari per la sua azienda e al fatto che tutto ciò le conferiva anche una gratifica economica non indifferente alla fine del mese. Si confidò con loro, svelando alcuni aneddoti succosi e piccanti che la vedevano coinvolta con affascinanti rappresentanti di pillole, a loro dire, innovative, mostrando il suo lato libertino di vivere la propria esistenza. Non era pronta a costruirsi una famiglia, né a creare un legame stabile con un uomo; voleva godersi con indipendenza tutte le gioie che la vita le avrebbe messo davanti.

Osservò ognuna di loro con i suoi occhi da gatta, ascoltando a sua volta le loro esperienze lavorative o universitarie, nel caso di Katy e Jessica, con celato interesse, gustandosi il sapore fruttato del vino. Al terzo bicchiere tutte erano piuttosto allegre, a esclusione di Mia e Katy, le quali avrebbero dovuto guidare al ritorno, perciò si erano fermate a uno solo.
«Se siete tutte d'accordo, sposterei la conversazione in casa, così da mostrarvi i miei appunti sulle destinazioni per questa festa.»

Il cielo era ormai imbrunito, rischiarato solo da qualche stella luminosa e danzante. Le ospiti si alzarono dalle poltroncine, tenendo ben saldi tra le dita i loro bicchieri, mentre Veronica raccolse i piatti di plastica, ormai vuoti, per gettarli. Entrarono nel soggiorno rustico, ma accogliente di quella casetta che condivideva da due anni con il suo fidanzato, il quale, fortunatamente, aveva il suo stesso gusto rurale. Le pareti erano in pietra sbiancata, il soffitto piuttosto alto, dal quale ricadeva un lampadario con delle candele proprio al centro, e il pavimento era rivestito da piastrelle in legno, pietra e cotto dalle tonalità aranciate. Presero posto a sedere sui due lunghi divani in tessuto marrone, posti alla sinistra dello stupendo camino in pietra leccese color panna. Davanti a loro erano stati posizionati due tavolini bassi in legno bianco, proprio al centro della stanza. Appese alle pareti v'erano poste diverse applique a lanterna e diversi scatti di Veronica e Giacomo, in cornici di svariate dimensioni. Un dolce profumo di vaniglia e sandalo investì le loro narici, trasportandole con la mente nei ricordi delle loro vacanze in montagna; ognuna di loro rimembrò la propria esperienza, diversa ovviamente da quella delle amiche, ma simile per lo stile caratteristico della casa e dell'aroma che permeava al suo interno.

Anais fu l'unica a non associare quell'essenza agli chalet e, pratica e organizzata, dispose alcune cartelline colorate sui tavolini, mostrandone il contenuto: proposte di viaggio diverse, tutte sull'adriatico, con una lista di alberghi e le varie attività che avrebbero svolto durante il weekend.
«Ho scelto solo alberghi con la spa, perché io e mia cugina, negli ultimi anni, abbiamo fantasticato molto sui nostri probabili adii ai nubilati e ogni volta lei se ne usciva dicendo che sognava godersi un rilassante massaggio per poi gustarsi un flûte di champagne nell'idromassaggio!»

Veronica scoppiò a ridere, coprendosi il viso con le mani, leggermente imbarazzata, e le ragazze la seguirono a ruota, per poi visionare le varie proposte stampate da Any.
La maggioranza optò per il fine settimana a Riccione, con sommo dispiacere di Giorgia e Sophie, le quali avevano votato a gran voce per Milano Marittima.

Erano da poco passate le due di notte, quando il gruppo di sole donne iniziò a salutarsi per ritornare alle proprie abitazioni, dopo aver aiutato Veronica, lavando i bicchieri e i pochi piatti da loro utilizzati. Quando la padrona di casa restò da sola con l'adorata cugina, si sedette sul divano, lasciando ciondolare la testa sullo schienale e allungando i piedi sul tavolino.
«Come ti sono sembrate le ragazze?» le domandò senza guardarla; Anais prese posto accanto a lei, imitandone i gesti, appoggiando le mani sul proprio ventre.

«Sembrano tutte molto simpatiche: siete un gruppetto molto affiatato, anche se piuttosto variegato!»

Veronica rise a quell'affermazione, considerando che, se non fosse stato per i loro fidanzati, non le avrebbe mai conosciute, essendo tutte caratterialmente diverse.
«Ti fermi a dormire da noi? O hai già avvisato qualche tuo corteggiatore che sei tornata in città?»

Anais puntò le sue Ametiste verdi verso la cugina, sorridendole maliziosa.
«In realtà no, ma so che qualcuno sarà molto felice di vedermi!»
Estrasse il cellulare dalla borsa posata accanto ai suoi piedi e, mantenendo un sorriso compiaciuto sul viso, digitò velocemente un messaggio su WhatsApp:

-Ehy, dolcezza, sono in città per qualche giorno; ci vediamo al solito posto?-

*Spazio Autrice*

La cugina di Veronica è finalmente in città! Ecco a voi la bella Anais:

La serata, per qualcuno, non è ancora finita; nel prossimo capitolo torneremo dal nostro bel Motolese (per la gioia di Trisha XD), tutto solo nel nuovo appartamento...

Dedico questo capitolo a sarabernesco ♥️

Buona domenica a tutti, a mercoledì.
Baci, Sara.

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