Capitolo 40 - Alza lo sguardo verso il cielo (Parte 2)

Si susseguirono altre canzoni, sempre piuttosto ritmate, nell'attesa che i piani del locale si svuotassero, permettendo così agli altri proprietari di poterli raggiungere e, dopo quasi mezz'ora, finalmente i quattro ragazzi si unirono a loro. Matteo si accostò subito vicino a Giorgia, facendola sedere sulle proprie gambe e baciandola con un'intensità tale che portò Sophie e Katy a voltarsi, lasciando loro un po' di privacy. Giacomo, più moderato, prese posto accanto alla sua Veronica, stampandole un rapido bacio, accompagnato però da un dolce sorriso, mentre intrecciavano le loro mani.

Francesco si avvicinò alla sua Khaleesi, seduta nella parte esterna del divanetto, puntando i suoi pozzi chiaroscuri negli smeraldi di lei.
«Ehi!» le sussurrò dolcemente, accarezzandole il mento, guardandola dall'alto.

«Ehi!» gli rispose con altrettanta soavità, sorridendogli, per poi spostarsi verso l'interno così da fargli posto accanto a lei, invito che il bel bruno accolse volentieri.

L'ultimo ad avvicinarsi fu Cristian, catturato dagli enormi occhi cristallini della sconosciuta che stava sorseggiando il proprio vino, la quale si ritrovò poi ad arrossire dinnanzi alla figura del giovane Colombo, ammaliata dal fascino elegante, dai tratti spigolosi del suo viso e da quello sguardo intenso che sembrava la stesse spogliando.
Entrambi deglutirono faticosamente, senza distogliere gli occhi l'uno dall'altra, finché la voce squillante di Giorgia non richiamò l'attenzione su di lei.

«Visto che ci siete tutti, qualcuno forse è pure di troppo...» Si voltò verso Francesco, assottigliando gli occhi in un tacito e celere avvertimento, tornando poi a guardare tutti gli altri.
«Posso finalmente fare il mio importante annuncio!»

«Giorgia è incinta!» La voce vivace di Alessandro interruppe il suo discorso, portando un'ilarità generale, meno alla diretta interessata, la quale gli riservò la stessa occhiataccia fatta poc'anzi al povero Motolese.

«Cretino, non aspetto un bambino! Se posso finire il mio discorso...»
Si alzò in piedi, prendendo il proprio calice pieno e lisciandosi la gonna.
«Come alcuni di voi già sapranno, è qualche mese che sto cercando casa in città per avvicinarmi un po' di più al lavoro e avere finalmente la mia indipendenza.»
Sorrise, sistemandosi una ciocca dorata dietro le orecchie, mentre tutti i presenti, ormai accomodati, la osservarono in religioso silenzio.

«La buona notizia è che l'ho trovata; è un grazioso bilocale, con terrazza già arredato. La meravigliosa notizia è...» Si voltò verso la sua migliore amica, con un sorriso a trentadue denti.
«L'appartamento è dietro casa di Sophie» pronunciò quelle parole in un gridolino acuto, lasciando la mora senza parole, con le labbra che formavano una "O". Si alzò per abbracciare la bionda, entusiasta di quella favolosa novità.

«Sei una stronza, perché non me l'hai detto prima?» la redarguì senza alcun briciolo di ira nella voce, ritrovandosi in bocca qualche filo d'oro dei capelli di Giorgia.

«Volevo farti una sorpresa! Saremo quasi vicine di casa, non sei felice?»
La compagnia osservò le due ancora strette, sorridendo loro con dolcezza. La bionda si spostò dall'amica, prendendole la mano.
«Sono andata anche a vedere il quadrilocale di fronte a casa tua, ma quello è tutto da arredare ed è una spesa troppo elevata per un affitto.» Giorgia era dispiaciuta di non aver potuto prendere quell'appartamento, ma fortunatamente era riuscita a trovarne uno che fosse comunque vicino a lei.

«Infatti non ti conveniva prendere quello. Non ci credo che abiteremo vicine!» Strinse con forza la mano della bionda, elettrizzata.
«Potremo andare a lavoro insieme, usando la macchina una settimana per una. Potremo cenare da me o da te quando vogliamo!» aggiunse sorridendole, ricevendo da Giorgia il medesimo sorriso.

«Vi ricordo che ci sono anche io o vuoi lasciarmi per fidanzarti ufficialmente con Soph?» Matteo strizzò la coscia della propria compagna, facendola ridere. Finse di pensare alla sua proposta, portandosi l'indice alla bocca, scoppiando poi in una risata, prima di tornare seduta sulle sue gambe.

«Non essere geloso, tesoro. Se ti va, potremo fare una cosa a tre!» Quelle parole fecero sbiancare di colpo lui e Sophie, mentre a un'altra persona provocò un forte fastidio.

«Okay, è ora di portarti in un posto!» Francesco, che fino a quel momento aveva ascoltato tranquillamente in silenzio quelle chiacchiere, si alzò di scatto, intrecciando le proprie dita con quelle della sua Khaleesi, per poi allontanarsi dalla comitiva. Non tutti notarono quella improvvisa fuga, come per esempio Cristian e Katy, impegnati a conversare tra di loro per conoscersi meglio, o Jessica e Mattia, tornati a ballare dopo aver selezionato "La canzone del capitano".

I due fuggiaschi oltrepassarono il bancone, avvicinandosi a una tenda in tessuto beige che il bruno spostò di lato, mostrando una scala dritta in legno, confinante con i muri laterali. La luce con sensore di movimento si azionò non appena salirono i primi scalini, illuminando a giorno quel ristretto spazio. Giunsero davanti a una porta di vetro, la quale dava sul tetto a terrazza dello Starlight, ma prima di aprirla, Francesco si voltò verso Sophie, in piena agitazione.
«Questo è il mio angolo privato; quando ho bisogno di estraniarmi dal mondo per pensare vengo qui. È un posto molto importante per me, dove non porto mai nessuno se non la mia famiglia o i ragazzi.»

La mora restò sorpresa da quella rivelazione, comprendendo il nervosismo di lui nel condurla in un posto così privato e significativo; le stava mostrando una parte del suo cuore, dimostrandole quando fosse importante. Si ritrovò a sorridergli grata, salendo l'ultimo gradino che li divideva, posizionando così di fronte a lui.
«Sei sicuro di volerlo condividere con me?» chiese in un sussurro, incatenando i suoi occhi in quelli del ragazzo, il quale si limitò a risponderle di sì facendo un cenno con la testa.
«Andiamo allora!»

Francesco abbassò la maniglia in acciaio, spingendo la porta verso l'esterno. Vennero investiti dall'aria fredda di quella notte di fine aprile, portando Sophie a rabbrividire. Il bruno premette i due interruttori alla propria destra, prima di richiudersi la porta alle proprie spalle, i quali illuminarono il gazebo in legno con la cupola in vetro davanti a loro e accesero le luci a terra.
La mora sciolse il loro intreccio, avanzando di qualche passo sopra le piastrelle color ardesia, le quali rivestivano il pavimento, per ammirare quel posto meraviglioso che sembrava uscito da una rivista di arredo. Un lungo tavolo era posizionato al centro, con otto sedute in vimini beige; quattro lettini in fibra, ricoperti da un lungo cuscino sfoderabile bianco, erano collocati frontalmente alla ringhiera rialzata in vetro opaco e un mobiletto basso, dello stesso materiale delle seggiole, era stato posto all'estremità laterale destra, accostato alla colonna. Da quest'ultimo, Francesco estrasse due coperte beige, adagiandole sopra a una sdraio che affiancò a un'altra.

«Ti va di aspettare l'alba insieme a me?» Quella proposta innescò un mix di emozioni che partiva dallo stomaco e arrivava dritto al cuore, portandolo a palpitare in maniera accelerata nel petto. Restò bloccata sul posto per qualche secondo, studiando il volto di quell'affascinante seduttore, il quale in poco tempo era tornato a catturarla, facendole perdere il lume della ragione; il suo sorriso sghembo e irresistibile, grazie al quale comparivano delle adorabili fossette, i suoi occhi profondi, nei quali poteva vedere una spiaggia dorata che dava sul mare, le rughette della fronte formatesi in quegli anni... quei piccoli dettagli lo rendevano unico per lei, incomparabile.
Si approssimò cauta, senza perdere il contatto visivo innescato poc'anzi, accettando la coperta che il bruno le stava allungando. Lo osservò sdraiarsi, tenendo il braccio teso sullo schienale dove si sarebbe dovuta posare lei, invitandola così ad avvicinarsi. Si sedette lentamente, stendendo la coperta sulle gambe, per poi adagiarsi sul petto di lui, ascoltando ancora una volta il ritmo frenetico del suo battito, mentre lui si beava del profumo di agrumi proveniente dai capelli color dell'ebano della sua Khaleesi.

Scrutarono in silenzio il cielo stellato, il quale iniziava lentamente a rischiararsi, perdendosi nell'immensità dei loro pensieri.
«Ho voluto comprare il locale non appena ho visto questa terrazza. Non lo so il perché, ma quando ho guardato il cielo da quassù, ho sentito la presenza di mio padre, come a volermi rassicurare sul fatto che questo fosse il posto giusto per iniziare la mia nuova vita.»
Francesco iniziò il suo racconto con un'intensa luce negli occhi e un sorriso sincero.

«Quando ero ragazzino, mio papà mi portava sempre in campeggio, il secondo weekend d'agosto. Eravamo solo noi due, padre e figlio, immersi nella natura. Diceva che quei giorni sarebbero serviti a solidificare il nostro rapporto, intraprendendo esercizi puramente maschili come l'andare a pesca o affrontare alcuni sentieri di montagna, attività non consone a mia sorella, la sua piccola principessa. All'inizio, vedevo quel fine settimana come una costrizione: ero un adolescente che voleva divertirsi con gli amici, non ero certo interessato ad approfondire il nostro legame.»
La voce diventò piuttosto flebile, ritrovandosi a tirare su col naso, mentre la valanga di ricordi gli precipitò addosso, trascinandolo verso il suo lato profondo che difficilmente tendeva a condividere.

«Una sera eravamo seduti intorno al fuoco, con la sola compagnia del frinire delle cicale; mi disse di alzare lo sguardo verso il cielo. Scrutai quel profondo blu da sembrare nero, ravvivato da milioni di puntini bianchi, i quali difficilmente si potevano osservare dalla città, e ne restai affascinato. Una miriade di domande iniziarono a intrufolarsi nella mia mente, molte delle quali non ricordo nemmeno come mi erano venute. Certo è che mi portarono a distogliere lo sguardo dal firmamento sopra di noi, puntandolo sulla figura di mio padre, il quale mi fissava a sua volta con un sorriso.»
A Sophie venne istintivo prendergli la mano e stringerla, percependo lo stato d'animo di Francesco mentre la rendeva partecipe di un pezzo importante della sua vita, facendogli così sentire la sua vicinanza; gesto di cui le fu grato, che lo aiutò a trovare la forza di continuare quel racconto.

«Mi disse di non avere paura dell'ignoto, ma di guardare quel cielo sotto un altro punto di vista. Prese posto vicino a me, per poi indicarmi una delle infinite stelle che brillavano quella notte. Ricordo perfettamente le sue parole, perché mi colpirono dritto al cuore: "Guarda come sono luminose le stelle e pensa che alcune di esse sono già morte, dopo aver impiegato quasi un milione di anni della propria vita a viaggiare attraverso l'universo. La nostra esistenza è molto più breve, Checco, quindi dobbiamo cercare di viverla appieno, brillare di una luce solo nostra, senza farci abbattere dai problemi quotidiani. Figlio mio, non scostare mai i tuoi occhi da questa immensità, bensì guarda in alto e vivi, cercando di essere sempre felice."
Feci come mi era stato detto, osservai quei puntini bianchi, senza più distogliere lo sguardo, stampandomi in volto un sorriso sincero.»
Lo stesso sorriso si disegnò sul volto del bruno quando finì di parlare, mentre una minuscola stilla gli scappò dall'occhio, senza che se ne accorgesse. Sophie ascoltò quelle parole con emozione, versando diverse lacrime amare; la sua mente l'aveva portata a riaprire un cassetto che credeva ben chiuso da anni, facendone fuoriuscire tutto il suo dolore.

*Spazio Autrice*

Vi aspettavate questo annuncio da parte di Giorgia? Sophie è al settimo cielo, finalmente avrà la sua migliore amica a pochi passi da casa e sono certa che quelle due diventeranno inseparabili!
Il nostro Francesco ha deciso di condividere con la sua Khaleesi una parte importante di sé: il suo legame con il padre venuto a mancare alcuni anni prima.
Non immaginava che il suo racconto avrebbe portato determinate conseguenze...
Siete pronti ad ascoltare il racconto sul passato della nostra bella mora?
Allora vi do appuntamento a giovedì!

Vorrei dedicare questo capitolo a un ragazzo straordinario che seguo qui su wattpad, firstofhisname e vi invito a leggere il suo romanzo. Il destino dell'angelo è una storia stupenda che vi appassionerà dalle prime pagine!

Baci, Sara

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