Capitolo 20 - Sei nei guai!

Quel sabato mattina Sophie si svegliò con un forte mal di testa e un groppone sullo stomaco; l'ultimo non era però dovuto all'alcool, a differenza del primo, bensì a quella notizia sconvolgente: Francesco conviveva.

Si era illusa di interessargli, viste le sensazioni che aveva letto negli occhi di lui che corrispondevano alle sue; invece fu solo un abbaglio.
Una lacrima riuscì a fuggire, ma prima ancora che potesse raggiungerle le labbra, l'asciugò con un rapido gesto della mano.
Si lasciò andare a un lungo sospiro, col quale buttò fuori tutta la sua frustrazione.

"Chissenefrega della sua stupida vita con quella ochetta, anche io sono felice!" pensò, perdendosi nell'osservare le venature delle travi a vista in legno di castagno.
Esaminò con attenzione ogni macchia, ogni sfumatura di quel soffitto che tanto adorava e che l'aveva colpita positivamente la prima volta che si era recata in quell'appartamento, portandola a sceglierlo tra i tanti visionati.
Lo guardò come se fosse lo spettacolo più interessante che avesse mai visto, liberando la mente da ogni pensiero e il proprio corpo da ogni sensazione negativa.

«Stai cercando di spostare il soffitto col pensiero?»
Quella domanda la riscosse dal suo apparente stato vegetativo, portandola a voltarsi in direzione di quella voce.
«Sarebbe fantastico poter muovere le cose con la mente, ma così il mio culone lieviterebbe in maniera esponenziale e tu saresti costretto a lasciarmi» rispose seria lei, puntando i suoi smeraldi su di lui, il quale scoppiò in una fragorosa risata.

«Non ti lascerei mai, nemmeno se diventassi la donna con il sedere più grosso del mondo. Saresti comunque bellissima, anche con qualche chilo in più.»
Sophie gli sorrise con dolcezza, sentendosi fortunata ad avere al proprio fianco una persona per nulla superficiale e così innamorato.

Si ritrovò a pensare alla risposta che le avrebbe dato Francesco, se ci fosse stato lui al posto di Daniele in quel momento, e sicuramente non sarebbe stata affatto gradevole.
"Ma perché qualsiasi cosa faccia, la mia testa mi porta sempre da quel scellerato?" si domandò, allontanandosi con la mente da quella stanza, trasportandosi allo Starlight in sua compagnia.

«Amore, mi stai ascoltando?» per la seconda volta nel giro di pochi minuti, il ragazzo si trovò a ridestare la sua compagna, la quale era diventata al quanto strana nell'ultima settimana, senza un apparente motivo.
Se si escludeva il caldo bacio della sera prima, il loro rapporto si era parecchio freddato; si parlavano poco e ancor meno si scambiavano tenerezze, cosa insolita per la sua fidanzata che era spesso e volentieri attaccata a lui come un piccolo koala.

«In realtà non ho sentito nemmeno una parola di quello che hai detto, scusami.»
La mora si morse il labbro, rimuginando su quelle sensazioni che la legavano inevitabilmente al ragazzo bruno che era riapparso nella sua vita e che sembrava non volesse più uscirne.

Daniele si sdraiò nella sua parte di letto avvicinandosi alla propria donna, abbracciandola da dietro e appoggiando la fronte contro la sua testa, si beò del dolce profumo di cocco dei suoi capelli.
Le sue dita ruvide cercarono un varco sotto la felpa del pigiama di lei, tastandone la carne calda del fianco. La desiderava come un assetato bramava un goccio d'acqua, sentiva il pungente bisogno di unirsi a lei come non succedeva ormai da alcuni giorni.

Sophie deglutì avvertendo la mano di lui sul proprio corpo e provando una sorte di avversione. Un brivido freddo, che celava un senso di fastidio verso quel tocco, la portò a scostarsi da Daniele, coprendosi poi la pelle scoperta.

Si voltò verso il proprio compagno che aveva appena respinto, guardandolo con rammarico.
«Ho mal di testa, tesoro; ieri sera ho esagerato con l'alcool. Vado a farmi una doccia rigenerante, ok?»

Si allungò per stampargli un fugace bacio sulle labbra, per poi alzarsi, abbandonandolo con la sola compagnia della confusione legata a quel rifiuto.

Si svegliò con l'aroma del caffè che gli solleticava le narici e lo invogliava ad alzarsi da quell'enorme letto.
Sbattè più volte le palpebre, cercando di abituarsi alla luce del sole che rischiarava la stanza, illuminando l'armadio nero laccato e disegnando sopra di esso svariate forme geometriche; le stesse stampate sulle tende color avorio.

Fortunatamente il sabato mattina lo Starlight era chiuso, altrimenti non sarebbe riuscito a riposarsi, cancellando almeno per qualche ora il tedioso ricordo di quel bacio consumato proprio sotto ai suoi occhi.
Si era accorto che Sophie aveva agito per indispettirlo o per mostrargli che era riuscita ad andare avanti con la sua vita; sicuramente una delle due cose, se non entrambe.

La fitta nel petto tornò potente, com'era successo qualche ora prima, provocando un battito accelerato del suo cuore, il quale sembrava sul punto di scoppiargli.

"Il destino mi sta punendo per essermela fatta scappare. Quando lei voleva donarmi il suo amore, io sono fuggito, terrorizzato all'idea di provare qualcosa di forte che mi avrebbe impedito di divertirmi. Ora che desidero ardentemente crearmi una famiglia mi si ripresenta davanti l'unica che era riuscita a smuovermi qualcosa e mi sbandiera in faccia la sua vita perfetta."

Si portò il braccio sugli occhi, come se quel gesto potesse proteggerlo dai pensieri negativi. Un po' come fanno i bambini, quando la notte sentono un rumore e si nascondono sotto le coperte, convinti che nessun mostro potrebbe mai attaccarli se restassero lì sotto.

«Dormiglione, la colazione è pronta!» La voce calda di Isabella gli giunse leggermente ovattata, ancora troppo preso nei suoi pensieri, dove vedeva due smeraldi lucenti che lo fissavano a fare da protagonisti.
Si costrinse ad alzarsi e a mettersi i pantaloni della tuta, prima di raggiungere la donna che lo aspettava in cucina. Le diede un casto bacio sulla guancia, dopodiché si sedette al suo fianco.

Lei era intenta a sfogliare un quotidiano, con le gambe accavallate e un pantaloncino striminzito a coprirle il possibile.
Non fece in tempo ad addentare il pezzo di pan cake che lei, senza alzare lo sguardo dalla sua rivista, gli rivolse subito una domanda scomoda: «Chi era la moretta di ieri sera?»

Lui si bloccò con la forchetta a metà strada tra il piatto e la bocca, indeciso su come risponderle.
«Non so di chi parli, Principessa» disse con finta noncuranza, abbassando lo sguardo sul pasto e continuando a mangiare.

La ragazza, chiaramente infastidita, chiuse il giornale, poggiandolo sul tavolo con forza e puntando le sue iridi verdi sul ragazzo.
«Non prendermi in giro, sappiamo entrambi di chi sto parlando. La ragazza mi ha seguita fuori dal locale ieri, in pessime condizioni per giunta.»

Sentendo quella frase, Francesco fece cadere la forchetta per la sorpresa, alzando il volto per incontrare quello di lei, che gli sorrise furba.
«Ecco, questa reazione è la dimostrazione che hai capito perfettamente di chi parlavo. Ora, vuoi dirmi chi è?» La bionda si portò la tazza fumante alla bocca, gustandosi il sapore forte e intenso del caffè, in attesa che lui rispondesse al quesito che gli aveva posto.

Il ragazzo sospirò, imitando i gesti di Isabella e degustando l'aroma di quel liquido scuro.
«Si chiama Sophie, siamo usciti una volta insieme, sette anni fa.»
La ragazza restò in attesa di altre informazioni, incalzandolo a proseguire con un'alzata di sopracciglia.
«Non c'è altro da aggiungere, Isa; lei voleva di più e io allora non ero pronto, stop, fine del discorso.»

Francesco distolse lo sguardo da quello di lei, posando la tazza sul tavolo e sospirando infastidito.
Non si immaginò che le sue parole l'avrebbero portata a ridere di gusto, riempiendo quelle quattro mura con il suono melodioso di quella risata, che non sentiva molto spesso.

Isabella si alzò, posizionandosi dietro al ragazzo e abbracciandolo con le mani al collo.
«Sei nei guai ora, Chicco!»

*Spazio Autrice*

Per accontentare alcune di voi, ho deciso di aggiornare prima, così da potervi mostrare un po' della vita di Francesco e Isabella. Vi aspettavate questa relazione? Come si suol dire, il lupo perde il pelo, ma non il vizio!
E la reazione di Sophie? Prevedo grossi guai per il povero Daniele, ignaro dei sentimenti che prova la sua fidanzata verso un altro uomo.
Nel prossimo capitolo inizierà una nuova settimana, dando così il via al conto alla rovescia verso Pasquetta... -7. XD
Nel frattempo vi lascio un Francesco che indossa i pantaloni...

Vorrei dedicare questo capitolo alla mia amica Elizabethlc91, la regina del MUG (Mai Una Gioia) di Wattpad.
Date un'occhiata al suo profilo, troverete tantissime storie stupende da leggere, ma tenetevi sempre pronte, perché i MUG sono dietro l'angolo!

Buon weekend a tutti voi!
Baci, Sara

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top