Capitolo 14 - Fuoco e fiamme
Come per l'andata, anche durante il ritorno Giorgia e Matteo fecero comunella, chiacchierando amabilmente e lasciando indietro gli altri due, che camminarono in completo silenzio.
Sophie guardava il terreno, un po' per eludere le occhiate del bruno, un po' per evitare di inciampare nuovamente.
Francesco, con le mani in tasca, chiudeva la fila, anch'esso con lo sguardo basso.
Una domanda gli ronzava nella testa dopo la frecciatina della bionda, ma non si sentiva pronto a scoprirne la risposta.
«Cosa ne pensi del nostro bar? Delusa che non avessimo piatti di Swarovski?» chiese, accendendosi una sigaretta.
La mora arrossì, ricordandosi la battuta fatta all'amica, ma udita da uno dei proprietari.
«Avete fatto un buon lavoro, non c'è che dire. L'importante è che non si trasformi in un club esclusivo come il locale precedente» rispose senza voltarsi, facendo una smorfia di disgusto al ricordo di quel posto.
Francesco, dopo un lungo tiro, la raggiunse, bloccandola per il polso e mettendosi di fronte a lei, obbligandola a guardarlo.
«Sai che non sono quel genere di ragazzo e comunque, quel coglione non metterà mai piede allo Starlight, a costo di prenderlo a calci nel culo!»
Il cuore di lei saltò un battito, ritrovandosi involontariamente a sorridergli con gratitudine.
Quando si erano conosciuti gli aveva raccontato del tradimento del suo ex fidanzato e di come quell'avvenimento l'avesse segnata, spaventandola all'idea di poter innamorarsi per la seconda volta di un uomo insensibile che l'avrebbe fatta soffrire.
Lui ai tempi l'aveva ascoltata e rassicurata, quasi cullata, allontanando l'oscurità dal suo cuore.
Insieme avevano augurato ai due traditori una punizione divina, il più delle volte contornata da anatemi che li vedeva seduti al bagno con dolori lancinanti e senza carta igienica.
L'aveva salvata dall'orlo di un burrone, solo per gettarcela lui stesso alcuni mesi dopo.
Il suo aguzzino si trovava lì davanti a lei, rincuorandola ancora una volta con i suoi grandi occhi profondi e caldi; caldi come le dita che le avvolgevano la carne mandandola in fiamme.
Distolse lo sguardo da quello di lui, puntandolo sulla mano che la stringeva, strattonandola leggermente per liberarsi.
«Grazie, ma per quanto mi riguarda può fare quello che vuole. Non verrò mai più al vostro bar, quindi il problema non si pone.»
Si allontanò velocemente, con il cuore che le martellava nel petto a un ritmo incessante.
Francesco spense la sigaretta e allungò il passo, cercando di affiancarla nella sua fuga.
«Hai promesso che saresti venuta questo venerdì; so tutto, sai?»
La ragazza si fermò, ricordandosi della promessa che aveva fatto alla sua amica e a Matteo il giorno prima.
Imprecò nella sua testa, producendo delle smorfie che fecero divertire il bruno.
«Un Lannister paga sempre i suoi debiti*» disse sogghignando lui, regalandole poi il suo solito sorriso sghembo.
Sophie alzò un sopracciglio, incredula dalla citazione appena uscita da quella bocca incantevole.
«Hai sbagliato casata, caro; il mio motto è fuoco e sangue.*» Lo fulminò, proseguendo nuovamente la sua marcia fuori dal parco.
Il ragazzo scoppiò a ridere, seguendola e ammirandone la camminata fiera e sensuale.
«Oh sì, il fuoco ti appartiene, questo è poco ma sicuro.»
Giunti di fronte all'ufficio i quattro si salutarono, per la gioia della mora che si augurò di non rincontrare, almeno fino a venerdì, quel burattinaio del passato.
«È stato un piacere, ragazze. Se domani voleste deliziarci della vostra presenza allo Starlight, saremmo entrambi di turno la mattina.» Sorrise Matteo alla bionda, che non esitò a fare altrettanto.
«Grazie per il pranzo di oggi, ma domani io lo salto volentieri. Se la mia collega vorrà tenervi compagnia dovrà venire da sola» rispose prontamente la mora, prima che l'amica potesse acconsentire anche per lei, costringendola a passare altro tempo con lui.
I due ragazzi si scambiarono un fugace sguardo d'apprensione, riportando poi l'attenzione sui movimenti di Sophie, impegnata a girare le chiavi nella porta dell'ufficio.
«Beh, magari ci accordiamo su Whatsapp; il mio numero ce l'hai, giusto?» domandò il biondo a Giorgia, avvicinandosi per salutarla con un bacio sulla guancia.
«S-sì, il tuo biglietto da visita è nella mia borsa» balbettò con un lieve rossore delle gote. Quel saluto inaspettato l'aveva sorpresa, oltre ad averle accelerato il battito cardiaco.
«G-grazie ancora per il p-pranzo. Buona giornata» salutò, scappando alla sua postazione sotto lo sguardo divertito dei tre.
La mora, appoggiata con entrambe le mani alla maniglia della porta, osservò i due ragazzi, soffermandosi senza accorgersene sugli occhi chiaroscuri di Francesco, che a sua volta la stava fissando, portandola a mordersi il labbro.
Dei brividi caldi percossero la sua spina dorsale in una rapida ascesa, avvolgendo il suo corpo in un calore piacevole e afrodisiaco.
Lo schiarirsi della voce del biondo la aiutò a ridestarsi da quello sguardo magnetico, in cui iniziava abitualmente a perdersi.
"Perché mi sento così strana ogni volta che gli sono vicina o che i nostri occhi si incontrano?"
Si domandò, sempre più confusa da quelle sensazioni. Strinse con forza la maniglia a cui era aggrappata, tanto che le nocche diventarono bianche.
«Grazie per il pranzo, ci si vede.» Chiuse con più forza del previsto la porta, sussultando a sua volta per il tonfo sordo che era seguito.
Senza voltarsi, si diresse alla sua postazione, rivolgendo lo sguardo al monitor ed evitando di alzarlo fino alle parole dell'amica.
«Se ne sono andati, ora puoi tornare a respirare.»
La mora si girò verso l'altra sbattendo gli occhi sorpresa; non si era accorta di aver trattenuto il fiato, immersa nei suoi pensieri di incitamento.
Inspirò profondamente dalla bocca, chiudendo le palpebre, ed espirò lentamente prima di riaprirle.
«Sophie, sei strana; non ti ho mai vista così. Provi ancora qualcosa per lui?»
Quella domanda la colpì come un fulmine a ciel sereno, probabilmente perché non si aspettava che fosse la sua amica a dar voce alle sue più recondite paure.
Deglutì un paio di volte per prendere il coraggio di risponderle, cercando di non tradirsi con la voce.
«No, ma cosa ti salta in mente? Mi dà fastidio la sua presenza, tutto qui. Io amo Daniele, lo sai.»
Aveva risposto sinceramente; lei era certa di non sopportare quel ragazzo, per via del loro passato. Era più facile convincersi di quello, che affrontare i suoi sentimenti.
La vibrazione del suo telefono le permise di distrarsi da quella analisi. Guardò sullo schermo l'icona di Whatsapp che le segnalava un messaggio nella chat di gruppo formata da lei e le sue due migliori amiche.
- Ehi, bellezze, che ne dite di un aperitivo dopo il lavoro stasera? Così vi espongo le mie idee per Pasquetta! -
Il messaggio era di Mia, un'amica d'infanzia di Sophie che aveva accolto Giorgia nella loro comitiva a braccia aperte. Erano diventate inseparabili ed erano le uniche tre ragazze nella compagnia.
- Sai che non posso dire di no a un aperitivo. Andiamo al Qbr o da qualche altra parte? -
Fu la bionda a rispondere, proponendo il locale dov'erano soliti ritrovarsi tutti quanti.
Fu proprio in quel posto che conobbe Daniele e trovato una nuova cerchia di amici, visto il trattamento subito dal suo vecchio gruppo o, per meglio dire, il gruppo del suo ex fidanzato.
- Che ne dite dello Starlight? Mi è comodo perché è vicino al lavoro e mi hanno detto che per gli aperitivi hanno un bel buffet ricco di cibo. -
La mora non poté credere ai suoi occhi. Non era possibile che il destino si stesse prendendo gioco di lei in quella maniera.
Prese in mano il telefono per rispondere che era meglio cercare un altro bar, ma la bionda fu più veloce di lei.
- Starlight? Ottima idea, noi ci siamo! –
*"Un Lannister paga sempre i propri debiti" e "Fuoco e sangue" sono i motti di due importanti casate di Game of Thrones.
*Spazio Autrice*
La giornata per la nostra povera Sophie non sta procedendo nel migliore dei modi. Sembra che il destino voglia a tutti i costi farla scontrare con Francesco, a cui però non dispiace passare del tempo con lei.
Nel prossimo capitolo conoscerete Mia, l'altra migliore amica di Sophie.
Dedico questo capitolo alla mia amica Elena, AbigailDyan, una scrittrice romantica e fantasiosa che con la sua storia "Caffè, amore e qualche click" mi ha portato nel mondo di Sofia e Leonardo, due ragazzi appassionati di fotografia, con una storia particolare e tutta da scoprire.
Non potrete non amarli anche voi, quindi non perdete tempo e avventuratevi nella Milano moderna insieme a loro, ma ricordatevi di tenere sempre con voi una tazza fumante di caffè!
L'appuntamento con Sophie è per la prossima settimana!
Buon weekend, Sara.
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