44. Il più bello del Paddock

Martina

Nel sonno, sento Sebastian mormorare delle parole, ma sono ancora troppo addormentata per capirne il significato. Cerco di svegliarmi, anche se ho le palpebre pesanti; proprio non si vogliono aprire.

«Mhm?» Mugugno io. A quanto pare, i miei occhi non sono l'unica cosa che non si vuole aprire oggi.

«Ho detto che tra poco verranno i miei amici a vedere la bambina. Vuoi restare a dormire, oppure vuoi svegliarti?» Mi domanda Sebastian dolcemente, prima di darmi un bacio sulla guancia. Sa che odio i baci sulla testa, mi irritano. Ok, se ho l'abilità di pensare a queste cose, direi di essermi svegliata.

«Sì, voglio esserci anche io.» Dico, prima di stropicciarmi gli occhi, cercando di aprirli. Non c'è niente da fare, sembrano incollati con il cemento. Ma in questo preciso istante, realizzo una cosa: Elise.

«Elise?» Chiedo preoccupata. Non l'ho sentita piangere, impossibile che abbia dormito tutta la notte! Avrei dovuto allattarla, ma ho come l'impressione di aver dormito pacificamente senza preoccuparmene. Sono davvero una pessima madre.

Ma non faccio in tempo ad aprire gli occhi, che sento una manina accarezzarmi il braccio. È Sebastian ovviamente, sta muovendo la mano di Elise verso di me.

«Noi abbiamo già fatto lo spuntino della mezzanotte e la colazione, non è così?» Domanda a Elise, come se lei potesse dargli una risposta. Elise però ascolta con gli occhioni spalancati, quasi a tentare di comprendere il significato di quella frase. Scoppio a ridere, ma dentro di me sono grata per tutto quello che Sebastian sta facendo per me.

«Le ho preparato un po' di latte in polvere, so che è molto meglio quello naturale, ma la mamma stava dormendo e non la volevo disturbare.» Precisa lui, con un sorriso sulle labbra.

Ora capisco perché non mi sono svegliata. Di solito ho il sonno leggero, ma ero esausta, e probabilmente, quando Elise ha iniziato a piangere, io non ho sentito subito.

«Grazie Seb, sei un tesoro.» Gli dico io, piena di ammirazione.

«Figurati, devo dare anche io il mio contributo. Ho come l'impressione di essere in debito con te di almeno un milione di punti. Devo recuperare.» Ammette, prima di aiutarmi ad alzarmi con la mano libera che gli è rimasta.

«Punti genitori? Facciamo la raccolta come nei supermercati?» Dico io scherzando.

Quando mi metto in piedi, realizzo di stare un po' meglio rispetto alla scorsa serata. Certo, mi sento come se avessi percorso l'intero globo terrestre di corsa, ma almeno riesco a camminare senza allargare le gambe. Sto riacquistando un po' della mia femminilità, considerando anche che la mia pancia si sta sgonfiando.

Di colpo mi sembra di essere più leggera di dieci chili. In parte è vero, anche se ci vorrà un po', prima che io ritorni in forma. Ma un passo alla volta.

«Puoi darmi mia figlia, oppure hai deciso di tenerla in braccio per sempre?» Domando io divertita.

Sebastian sistema la posizione di Elise, in modo che possa stare comoda, appoggiata al suo petto, poi dice «Fai colazione prima. Hai bisogno di mangiare.»

Decido che effettivamente è una buona idea, perciò vado in cucina alla ricerca di cibo. Non mi aspetto però di trovare la tavola apparecchiata e un piatto di pancakes, accompagnato da una tazza di tè fumante.

«Io non-» Mi interrompo, perché non so cosa dire. Guardo Sebastian sorridermi, e non posso fare altro che avvicinarmi e dargli un bacio.

«Sapevo che saresti stato bravo, però ecco, mi hai sorpresa.» Dò un bacio anche a Elise, proprio sulla sua testolina, ma lei si ritrae, facendo un'espressione schifata.

«Qualcuno qui ha preso dalla mamma.» Afferma Sebastian, mentre mi siedo a tavola.

«È affettuosa come te.» Continua poi lui, sedendosi di fronte a me. Elise mi guarda divertita e incuriosita dai movimenti che faccio per mangiare. Per lei è tutto nuovo; è la prima volta che vede qualcuno mangiare.

«Smettila! Io sono affettuosa. Solo, in determinati momenti e con determinate condizioni.» Chiarisco io, prima di tagliare un pancake.

Sebastian ed Elise restano a farmi compagnia, poi, mentre vado in bagno a vestirmi, Sebastian si offre di fare un bagnetto a Elise, perché sia 'pulita e profumata' per quando arriveranno i suoi amici.

Mi sto ancora finendo di truccare quando sento il campanello suonare. Sono già abbastanza accettabile, così dico a Sebastian che vado ad aprire la porta.

Quando lo faccio, incontro la faccia sorridente di Charles e, dietro di lui, quelle di Kimi, Antonio, Max e Daniel. I primi piloti sono arrivati.

«Congratulazioni!» Dice Charles prima di abbracciarmi. Meno di un anno fa eravamo a mangiare Sushi insieme. Adesso ho una figlia e una voglia pazzesca di andare in un ristorante orientale. Potrei chiederglielo ora, tanto per organizzare qualcosa, Adesso che lui non sta più con Giada, non ho nemmeno più il problema di invitarla. Avevo la sensazione che fosse gelosissima di lui, ma comunque non mi sarei mai azzardata ad andargli dietro. Il mio uomo era ed è sempre stato Sebastian.

Anche gli altri piloti mi vengono ad abbracciare; nel frattempo si aggiungono anche quelli della Toro Rosso e della Williams, poi Alexander e Nico Hulkemberg.

Kimi mi stringe in un abbraccio fortissimo e dice impaziente «Dov'è Elise? Non vedo l'ora di conoscerla!» Gli spiego che è con Sebastian a fare il bagnetto e, mentre lo dico, vedo arrivare anche i piloti restanti. Non sapevo che venissero tutti; ci sono proprio tutti, compresi Valtteri e Lewis.

Piano piano li saluto; ho la casa piena di piloti, senza contare gli altri amici di Sebastian che ancora non conosco. Suppongo facciano sempre parte del mondo del motorsport, ma non avendoli visti prima, non ho proprio idea di chi siano. In ogni caso, è bello che siano venuti per lui. Nonostante quello che succede in pista, Sebastian è per loro un punto di riferimento, e anche un loro amico. Soltanto Lewis ha più Mondiali di lui, quindi è abbastanza stimato.

Sono felice di tutto questo, perché se non si sentisse bene tra i suoi 'colleghi', sarebbe brutto, insomma, trascorre la maggior parte de tempo con gli altri piloti, quindi è meglio che trovino un modo per andare d'accordo.

Sento un 'Awww' generale e capisco perché: Sebastian è appena uscito dal bagno, con in braccio la sua principessa. Lo è davvero, è davvero la sua principessa, perché le ha messo un body con scritto Daddy's Princess e lo stemma della Ferrari con una variazione di colori in rosa.

Sono i due amori della mia vita; li amo.

«Per fortuna assomiglia poco a te, Seb.» Dice Daniel, scherzando.

«Sebastian è più bello di tutti voi messi insieme.» Ribatto io in sua difesa. Lewis fa spallucce, mentre Charles esclama «Sarebbe come comparare la bellezza di-»

«Attento a quello che dici, ragazzino!» Urla Sebastian, dopo avermi messo Elise in braccio.

Charles addolcisce il suo sguardo e anche il suo tono, poi ritorna con l'attenzione su Sebastian. «Stavo dicendo che non si può comparare la bellezza di un padre con quella del figlio, ma sì, io all'interno del Paddock sono il figlio più bello.»

Sebastian alza gli occhi al cielo, mentre Lewis guarda fuori dalla finestra, come a farci capire che lui non può competere con i suoi colleghi.

«Daniel è molto figo!» Esclama Max, ma Daniel guarda Nico, e Sebastian alza le mani e fa segno di 'pausa'. Sono proprio dei bambini troppo cresciuti.

«Prima non ero sicuro se fosse una buona idea chiamarli qui, beh ora mi sto convincendo un po' di più che forse...» Dice Sebastian, riferendosi ad un discorso che avevamo fatto io e lui, prima che nascesse Elise. Tra averli tutti in ospedale e averli tutti a casa, continuo a preferire che siano venuti qui.

«Non preoccuparti, va bene così.» Gli dico io per tranquillizzarlo, poi i piloti iniziano a tirare fuori dei piccoli pacchettini colorati; i primi regali di nostra figlia.

E così, a fine giornata, ci ritroviamo sommersi di mini tute da pilota di diversi team, bavaglini e vestitini di ogni tipo. Non è che mi fidassi moltissimo a lasciare Elise in braccio ai colleghi di Sebastian; soltanto Lewis e Charles, e ovviamente Kimi, mi hanno dato abbastanza fiducia per far sì che gliela lasciassi tenere per qualche minuto. Ma poi Elise si è stancata e l'ho messa nella sua culla a dormire.

Ora che sono andati via tutti i piloti — a parte Charles e Kimi che sono rimasti qui — la casa è più tranquilla.

Minttu è arrivata da poco e non vedo l'ora di farle conoscere Elise. La piccolina ha già dormito tutto il pomeriggio, quindi decido che è arrivato il momento di andarla a svegliare. Minttu mi segue, mentre entro nella camera mia e di Sebastian, facendo piano. Di certo non voglio che si svegli piangendo; mi avvicino alla culla e prendo in braccio il fagottino, ancora avvolto dalle coperte.

«E' un capolavoro.» Sussurra Minttu, mentre Elise apre gli occhi. Per fortuna non si mette a piangere. Tutto oggi è stata abbastanza tranquilla, ed è davvero un miracolo che mi sia capitata una figlia così buona.

«E' la bimba più bella del Mondo.» Dico io felice. Elise ci fa un sorriso, allora mi rivolgo a Minttu. «Dovrei andare un attimo a parlare con Charles, me la terresti due minuti? So che di te mi posso fidare.» La mia amica annuisce e stende le braccia, aspettando che io gliela avvicini.

«Torno subito, fai la brava.» Dico ad Elise, allontanandomi brevemente da lei. Vado in salotto dove trovo Sebastian e Kimi parlare animatamente di vecchie motociclette; mentre di Charles non c'è nessuna traccia. Che sia andato via proprio in questo momento? Mi domando io, ma è impossibile, perché non l'avrebbe mai fatto senza prima salutare.

Esco dal salotto entrando in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e rimango sorpresa quando vedo Charles intento a bere dal suo calice di Prosecco. Abbiamo offerto l'aperitivo a tutti, ma lui aveva detto di non voler bere. Probabilmente ora ha cambiato idea.

«Ciao Charles.» Dico io un po' titubante. Sono sempre abitata a vederlo circondato da gente, e ora che è qui da solo, mi sembra un po' strano.

«Ciao Mar.» Dice lui, facendomi un sorriso appena accennato.

«Ti disturbo o-?»

«Non disturbi.» Risponde lui sincero, prima di bere l'ultimo goccio di Prosecco e appoggiare il calice sul lavello.

«Ecco io, volevo chiederti se per caso avessi voglia di andare a mangiare al giappo con me. A Sebastian piace ma... È da un anno ormai che non ci vado per via di Elise. A dire il vero non potrei nemmeno adesso perché sto allattando, ma non ce la faccio più ad aspettare. Vorresti venire con me?»

Questa volta il sorriso sul viso di Charles si fa più pronunciato, poi mi guarda e risponde «Ma certo, verrò con molto piacere.»

Vorrei tanto chiedergli cosa ci facesse tutto solo in cucina, ma Elise inizia a piangere insistentemente e Sebastian, nell'altra stanza, non sembra avere molta intenzione di interrompere il suo discorso sulle motociclette d'epoca con Kimi, così tocca a me correre da lei.

«Scusami, torno subito.» Dico io, mentre sto per tornare in camera da letto.

«Tranquilla, ci mettiamo d'accordo per messaggio. Grazie per questo pomeriggio, vado a salutare Sebastian e poi torno a casa. A presto, Mar.» Mi dice lui, salutandomi proprio prima che io esca dalla cucina. Così torno da mia figlia, rimanendo però con un grosso punto interrogavo in testa. Tenterò di capire meglio quando rivedrò il monegasco al ristorante giapponese, perché è vero, non lo conosco molto bene, ma lo conosco abbastanza da capire che qualcosa in lui non va.

Eccomi! Sono viva!

Non avete idea di quanto mi siete mancati 😍 😭

Ho revisionato parte della storia per correggere gli errori di battitura e ho avuto tempo soltanto adesso per un nuovo aggiornamento. Giustamente mi hanno fatto notare che un capitolo, dopo la gara di domenica, potesse esse gradito, quindi eccolo qui 🌈

Spero di non aver deluso nessuno; quando riuscirò, continuerò con la lettura delle vostre storie. Mi piacerebbe ricambiare tutto il vostro affetto, quindi se posso lo faccio molto volentieri 💓

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