38. Quarantacinque gradi

Sebastian

Abbiamo da poco finito di cenare. Siamo seduti intorno ad un tavolo a noi riservato, mentre stiamo parlando. Alla mia destra c'è Kimi; è stato abbastanza silenzioso per quasi tutta la serata, o almeno è quello che penso, finché non inizia a parlarmi. «Bene Sebastian, ora che siamo qui, devi seriamente dirmi se tu e Martina state pensando di avere figli. Credo che a Robin e a Rianna farebbe piacere avere qualche amichetto in più, per condividere le loro prime esperienze.»

Bevo un sorso di vino prima di rispondere; è un po' forte, ma con il dolce ci stava bene.

«A dire il vero non lo so. Mi pare di avertelo già detto, se fosse per me anche subito, ma siccome non lo devo portare io nella pancia, credo che la decisione spetti soprattutto a Martina. Ci tiene tanto a finire questo campionato come si deve, e non voglio rovinarle la carriera soltanto perché non sono capace di aspettare uno o due anni in più. Insomma, sei il suo capo, non dovresti volere questa cosa.»

Kimi inarca un sopracciglio e sospira «So bene cosa vuol dire avere un figlio; ti stravolge la vita, ma in una maniera meravigliosa. Quindi per me non farà differenza, se questo accadrà oggi, domani, tra un anno o pochi mesi. Certo, vorrei che Marina portasse la mia squadra al trionfo più grande, ma ci sono cose che non posso controllare. Non posso pretendere di decidere la vita delle altre persone, perciò sappi che quando accadrà, sarò felice di ricevere la notizia. Anche se questo comporterebbe l'assunzione di un altro pilota o un anno di pausa da parte del team.» Termina la frase con un sorriso sincero, che sembra un po' freddo, ma sotto sotto so che questo sorriso è più caldo di qualsiasi temperatura estiva.

Il nostro discorso viene interrotto da Lando che inizia a correre intorno al tavolo, mostrando il suo post di Instagram più o meno a tutti.

«Secondo voi questa foto ha ottenuto più likes grazie ai miei pettorali, o grazie a quelli di Carlos? Pensate che debba fare un sondaggio sulle stories

Carlos, da in fondo al tavolo, dice «Non c'è bisogno di nessun sondaggio. E' ovvio che tutti sono rimasti affascinati dal mio fisico!»

«Sebastian, tu cosa ne pensi?» Mi chiede, mostrandomi la foto.

Non avendo social, è la prima volta che la vedo. Sto per dire la mia opinione al riguardo, ma vengo  interrotto da Lewis «Scusate ragazzi, parliamo di altro. Sembra un tavolo di gay; che cosa penserebbe la gente sentendoci parlare di queste cose?»

«Da che pulpito!» Esclama Kimi, facendo ridere tutta la tavolata.

«Ehi, se non fosse per me, ora Sebastian non sarebbe così affascinante!» Insiste l'inglese, mentre io lo guardo con gli occhi spalancati. Per questa sera gli ho concesso di consigliarmi i vestiti da mettere. Ha aperto la mia valigia e ha tirato fuori una maglietta nera. Era tutto quello che avevo, a parte due o tre camicie a quadri. Non mi sembra che mi abbia dato una grossa mano, dopotutto non avrebbe fatto molta differenza il mio outfit. Ripensandoci però, avrei preferito indossare una delle mie camicie.

«Più che gay sembrate delle galline in un pollaio. Non c'è bisogno di offendere nessuno, e tu Lewis sei patetico.» Dice Valtteri a denti stretti. Kimi si gira e gli allunga la mano per dargli il cinque, e lui ne approfitta per fare in modo che il gesto sia il più teatrale possibile .

«Lasciate le antipatie alla pista, questa sera è dedicata a Sebastian!» Interviene Daniel, calmando le acque e riportando il buon umore.

Ci alziamo e, dopo aver pagato il conto, i miei amici mi portano in un locale. Non facciamo molta strada; siamo a Montecarlo, luogo di residenza della maggior parte di loro. Ci basta andare verso il mare e scendere per una scaletta che porta in spiaggia. Di certo non ho chiesto io di venire; non amo i luoghi affollati, ma fa lo stesso. Questa serata è soltanto all'insegna del divertimento.

Spero solo che Lewis non si prenda un'altra delle sue 'balle tristi', com'era successo circa un mese fa, sempre qui a Monaco. Da quando l'ho aiutato, parlandogli di alcuni modi per superare la morte di Niki, sento che il suo atteggiamento nei miei confronti è cambiato. C'è sempre stato molto rispetto fra di noi, ma ora è come se fosse raddoppiato. Dopo ogni gara,

dopo ogni qualifica,

viene da me a scambiare quattro chiacchiere per parlare velocemente di quello che succede in pista.

Lo interpretato come una specie di ringraziamento; penso che in realtà Lewis e Martina abbiano un carattere molto simile, e dato che sono in grado di capire i bisogni della mia donna, ora direi di essere in grado di capire più a fondo anche Lewis.

Penso di non avere dei veri nemici in pista; certo non mi stanno tutti simpaticissimi, però è bello che molti abbiano deciso di organizzare una festa in mio onore.

«Vieni a ballare, Sebastian!» Esclama Charles, invitandomi sulla pista da ballo. Faccio quello che mi dice, ma in consolle mi fanno cenno di avvicinarmi. Scopro che delle persone dello staff vogliono una foto con me, così mi metto in posa e cerco di sorridere.

Provo ad ignorare le leggere, ma sempre più pesanti note d'alcool nell'aria, che stanno rendendo l'atmosfera sempre più carica di adrenalina. Mi chiedo che cosa stia facendo Martina; spero che si stia divertendo anche lei, ovunque essa sia.

Berrò un altro drink e poi basta. Non ho intenzione di dimenticare questa serata.

-

Martina

Non immaginavo che il mio addio al nubilato potesse protrarsi così a lungo; è passata quasi una settimana da quando sono partita da casa e da quando ho visto Sebastian per l'ultima volta. Le mie amiche mi hanno vietato di scrivergli e di telefonargli, dicendo che tanto sarei stata con lui anche fin troppo. Mi hanno assicurato però che gli avrebbero scritto loro, e credo che l'abbiano fatto, dal momento in cui non si è ancora presentato per venirmi a cercare.

A dire il vero non avevo programmato di stare via così tanto; pensavo che si sarebbe trattato di una notte, due, o al massimo tre. Ma va benissimo anche così; avevo bisogno di caricare le batterie e di stare per un po' senza il mio telefono.

In questo modo, mi sono goduta appieno la bellezza di Madrid.

E' davvero una città bellissima e, sebbene siamo arrivate già da parecchi giorni, c'è sempre qualcosa di bello da vedere. E poi la Spagna: pranzo nel primo pomeriggio e cena la sera tardi; amo da impazzire questo stile di vita. A parte il caldo soffocante sulle strade d'asfalto, potrei dire di averla promossa a pieni voti. 

E' stato bello trascorrere questi giorni in compagnia delle mie amiche.

Molte le conosco da quando gareggiavo nella categoria solo femminile di Motocross, ma ora che sono abituata a stare sempre con Minttu, mi sono accorta che, sebbene la conosca da molto meno tempo, è già diventata una delle mie migliori amiche. Non importa quanto duri l'amicizia, può essere tanto, come può essere poco, ma l'importante è trovare persone vere, di cui ci si possa fidare.

Questa sera non sto molto bene e ho chiesto a Minttu di venire il camera mia. Credo che sia per via del matrimonio; mi sposerò dopodomani. Ho così tanta ansia che vorrei vomitare.

«Ciao Mar!» Mi dice lei, mentre la saluto all'entrata della mia stanza. Fino ad un momento fa ero sul letto con l'aria condizionata quasi al massimo. Fa così caldo, che se mettessi piede fuori da qui, sono quasi sicura che mi inizierebbe a girare la testa. Questi quarantacinque gradi tutti in una volta sono un po' troppi per il mio fisico abituato al freddo dell'inverno.

Sono nata in gennaio io, non di certo in luglio.

«Come va?» Mi domanda Minttu, mentre torno a sdraiarmi sul letto.

«Mah, non sto troppo bene. Non volevo allarmare nessuno, ma è da un po' che sto così. Però davvero, questa sera non mi va di cenare. Ho il batticuore e sento un peso tremendo sullo stomaco, come se avessi mangiato un sacco di pietre.» Dico io, guardando la mia amica con un'espressione triste.

Sono stati belli questi giorni, ma non mi meritavo forse di stare bene?

«Anche io ero molto agitata prima del mio matrimonio, sai? Essendo una tipa piuttosto riservata, detestavo l'idea di essere al centro dell'attenzione durante tutta la cerimonia. Tuttavia non penso che questo mi avesse tolto l'appetito. Anzi, dovevo sforzarmi di mangiare poco per essere in forma perfetta per il grande giorno.» Mi dice lei con un sorriso.

Inizio a scuotere la testa confusa «Non lo so Minttu, io... Non è quello che mi spaventa. Amo essere al centro dell'attenzione, e poi credo anche di essere calma, ma, nonostante questo, mi sento come se dovessi rimettere da un momento all'altro. E ora non ho nemmeno tanta fame.» Lei mi guarda e spegne la televisione.

«Sei pallida Mar, dovresti tenere di più alla tua salute. Non vogliamo vederti stare male il giorno del matrimonio!» E seppur non l'abbia pronunciato con un tono di rimprovero, è un po' quello che mi è sembrato.

«Ma come faccio a tenere alla mia salute, se non so neanche quello che ho? Forse dovrei andare all'ospedale per fare qualche controllo; forse in questi giorni abbiamo camminato troppo nelle ore più calde.» Dico io, anche se in verità siamo sempre state in hotel o nella piscina, quando proprio non si poteva uscire.

Mi osserva per un altro po', poi mi sente la fronte. Non dice niente, allora le domando «Sono calda?» Lei scuote la testa e mi fa un piccolo sorriso.

Ti sembra questo il momento di ridere, Minttu? Sto per morire e tu ridi; potrebbe essere la fine della nostra amicizia.

«Prendi la pillola regolarmente? Non è che ti sei dimenticata o-»

«Certo, l'ho sempre presa e non ho mai avuto problemi.» La sua espressione si fa più tesa, come se fosse intenta a capire cosa c'è che non va in me. Sembra quasi Paolo che tenta di farmi stare bene con le sue medicine quando ho il ciclo.

Medicine.

«Medicine.» Sussurro io con un filo di voce. E di colpo il mio battito cardiaco aumenta.

«Ho... io ho... ho preso degli antibiotici. Degli antibiotici che potrebbero- Oh, no Minttu, gli antibiotici, non ci ho pensato che-»

«Che potessero annullare l'effetto della pillola?» Continua la frase lei.

Mi sento già la fronte sudata e in un attimo inizio a realizzare quello che ho fatto. Paolo mi aveva detto di consultare il foglio illustrativo degli antibiotici, ma io non l'ho fatto perché l'unica lingua disponibile era il russo. E io non conosco l'alfabeto cirillico.

«Quegli antibiotici potrebbero-» Mi fermo a metà frase, non riuscendo più a pensare a niente.

«Merda Minttu, ora come faccio?» Lei mi mette le mani sulle spalle, tentando di calmarmi.

«Ci sono io qui, vediamo di riuscire a risolvere la cosa. Ci potrebbe essere ancora qualche farmacia aperta, posso andare fuori e andarti a comprare un test.» Ma io non mi calmo per niente, al solo sentire nominare il test di gravidanza mi vengono le vertigini.

«Non ce n'è bisogno. Ne ho già uno.» Dico io, spiegandole che Paolo me l'aveva comprato insieme agli antibiotici, pensando che fossi incinta. Siccome ero sicura di non esserlo, non l'ho usato e l'ho messo insieme alle altre medicine in caso di 'eventuali necessità'. Non immaginavo però che quella necessità potesse arrivare così in anticipo.

«Vieni, ti aiuto.» Mi dice Minttu, andando a prendere la mia busta dei medicinali. Per fortuna che lei ha esperienza; se mi ritrovassi da sola, perderei la testa. Vado in bagno e, dopo aver seguito alla perfezione la procedura descritta sul retro della confezione del test, attendo qualche minuto.

«Credo che dopodomani Sebastian non mi vedrà all'altare. Morirò prima.» Dico io, poi continuo «Non voglio guardare, non voglio gu-»

Troppo tardi, Minttu mi mostra il display. Sono incinta.

Buongiorno! [non odiatemi]

Spero abbiate messo in fila tutti gli indizi che vi avevo dato. Non erano molto palesi, ma sapete, io sono tutto fuorché prevedibile. Pensavate che ci fosse un qualche tradimento, non è vero? Ma quelle cose non sono per me  😌

Avevo preannunciato che la bomba sarebbe arrivata, e ora è finalmente qui! Cosa ne pensate? Io ho solo una considerazione da fare: povera Martina, il matrimonio non era abbastanza?

Evidentemente no. E adesso? Adesso lo deve dire a Sebastian 😂

Avrà il coraggio di farlo il giorno del matrimonio? Gli telefonerà prima o aspetterà dopo? Come la prenderà lui?

Cercherò di aggiornare prima della prossima settimana, ve lo meritate davvero tanto. Grazie e a presto 💓

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