[Utenti base – 1/3] Dei font e delle pene

Su Wattpad la formattazione dei testi è piuttosto limitata a delle opzioni base fornite dal sito stesso, ma su alte piattaforme di pubblicazione di storie originali e/o fan fiction, per i testi è concessa una formattazione libera al 100%.

Vi è mai capitato di leggere una storia bellissima ma di dover per forza infilare la testa nel monitor per decifrare le parole?
Vi è mai capitato di avere a che fare con font in corsivo dai caratteri quasi incomprensibili?
Se la risposta è sì, consigliate questa breve guida a quegli autori e, se siete voi gli scrittori, proverò a darvi delle indicazioni per evitare eventuali problemi di cecità. 

I. Che cos'è un font.

In tipografia e in informatica il tipo di carattere, o in inglese font è un insieme di caratteri tipografici accomunati da un certo stile grafico o intesi per svolgere una data funzione.

Il comune termine inglese font proviene dal francese medioevale fonte, ovvero «(qualcosa che è stato) fuso», con riferimento ai caratteri mobili prodotti per la stampa tipografica, ottenuti versando il metallo fuso nella forma contenente la matrice del singolo carattere.

Un tipo di carattere consiste di una serie di glifi (immagini) rappresentanti i caratteri appartenenti a un particolare insieme in uno stile o disegno particolare.

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II. Stili e caratterizzazione.

Nei secoli sono stati creati quantità immense di caratteri e, quindi, si è ritenuto opportuno – anzi, necessario – categorizzarli in famiglie.
Esaminiamo le due categorie più importanti:

Serif (con grazie): font di origini lapidari e romani, come il popolarissimo "Times New Roman", il "Bodoni" o il famosissimo "Garamound" fanno parte di questa famiglia. Sono font decorati con dei piccoli ornamenti alla base delle lettere e vengono utilizzati perlopiù nei libri o comunque nei testi riprodotti su carta. Le grazie aiutano i lettori a tenere la concentrazione sui paragrafi stampati, rendendo all'occhio il testo più leggibile.

Sans Serif (bastoni): font nuovi come il noto "Verdana", il "Tahoma", fanno parte della famiglia dei bastoni. Sono font che non hanno decorazioni e si compongono di segni grafici come linee (curve o rette). In riferimento alla stampa sono generalmente utilizzati per la tipografia da mettere in mostra, come per situazioni in cui è necessario un chiaro significato senza la necessità di lunghe letture (quindi slogan, volantini o titoli di giornale). Il testo delle pagine web offre un'eccezione: è generalmente in caratteri senza grazie poiché le grazie rendono i caratteri meno leggibili su schermi a bassa definizione.

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III. Come scelgo il font adatto alla mia storia?

Se avete letto con attenzione, avrete certamente notato che sono chiaramente interscambiabili, tuttavia per i testi di una certa lunghezza (come testi con più di venti righe, per esempio) da pubblicare sul web è fondamentale scegliere un font che risulti leggibile su tutte le piattaforme.

In un mondo che continua ad evolversi, dove spesso ai computer con grandi schermi si preferisce uno smartphone o un tablet, bisogna pensare di poter rendere visibilmente accettabile la lettura su schermi più piccoli. Tenendo in considerazione questo punto, il consiglio è quello di utilizzare un font "Sans Serif", come il "Verdana" o il "Tahoma", di una dimensione con un margine di variazione tra i 10pt e i 14pt.

L'utilizzo di un font "Sans Serif" è certamente quello più indicato per i testi lunghi pubblicati sul web.
Sono accettabili anche font come il "Georgia" (purché la dimensione sia compresa tra i 12pt e i 14pt) o il "Times new roman" (14pt), in quanto la nostra vista si è abituata a leggerli, soprattutto nei testi scolastici o nei libri.

Sono da evitare font "Gotici" o "Decorativi"; sempre più spesso mi capita di leggere storie scritte con un terribile "Lucida calligraphy" o "Lucida handwriting" in 8pt... il risultato è che, a malincuore, sono costretta a smettere la mia lettura. 

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IV. Esempi grafici.

A voi l'ardua scelta... Si spera, non tanto più difficoltosa!

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