Stereotipi Wattpadiani
Io mi voglio male.
Dai, chi può volersi bene nel decidere di scrivere un articolo simile, che ha implicazioni così vaste e complesse? Eh? Tu là in fondo? Bah.
Tralasciando la me stessa che non sa mai come attaccare un articolo, penso che il miglior modo per introdurre la questione sia solo uno, nonostante non sia particolarmente brillante: recuperare un bel vocabolario e vedere qual è esattamente la definizione della parola sessismo, per poi muoversi a esplorare cosa accade in questo mondo online.
Nella speranza di non scrivere delle stupidaggini atroci nel tentativo.
Sessismo: Termine coniato nell'ambito dei movimenti femministi degli anni Sessanta del Novecento per indicare l'atteggiamento di chi (uomo o donna) tende a giustificare, promuovere o difendere l'idea dell'inferiorità del sesso femminile rispetto a quello maschile e la conseguente discriminazione operata nei confronti delle donne in campo sociopolitico, culturale, professionale, o semplicemente interpersonale; anche, con sign. più generale, tendenza a discriminare qualcuno in base al sesso di appartenenza.
(Si ringrazia la Treccani)
Detta in questo modo, il collegamento con wattpad sembrerebbe labile, lontano: come può esserci una cosa simile in un sito composto principalmente da un'utenza femminile?
Triste ad ammettersi, ma le donne sono capaci di avere degli atteggiamenti ben più sessisti (anche se, forse, nel contesto in cui mi voglio infilare sarebbe meglio dire maschilisti) degli uomini. Questo, in parte, deriva dalla società in cui cresciamo: il modello della donna perfetta, bella in modo incredibile, casta e pura, che deve trovarsi il marito a venticinque anni, figliare subito dopo e passare il resto della sua vita rinchiusa in casa a spese del compagno, è ancora molto, troppo, diffuso, e da una cosa simile nascono poi tutti quegli stereotipi ormai diventati tipici di diverse storie, in cui si hanno protagoniste da venerarsi perché costruite in quel modo.
Tutte le altre, invece, sono solo troie.
* Fun fact esplicativo numero uno: nessun ragazzo mi ha mai definito una puttana; molte ragazze, invece, l'hanno fatto più di una volta. *
Infatti, come insegna la tradizione dei commenti beceri, una ragazza che si tiene attaccata la sua verginità e la usa come mantello e scudo di protezione davanti al genere maschile è sicuramente migliore di una che fa quello che vuole.
La vecchia battuta della chiave e della serratura, no?
E, quando la protagonista casta & pura™️ (ribattezzata d'ora in poi, per comodità, C&P) incontra la ragazza che ricopre il ruolo di antagonista, datole solo perché ha un affair con il coprotagonista maschile, gli epiteti si sprecano. Non importa se questa poveraccia è in lizza per vincere il premio Nobel per la fisica: se va a letto con degli uomini (qualsiasi, non solo il vero e unico ammmmore della protagonista), allora è una meretriceputtanatroiacagnaechinehapiùnemetta. Tutto attaccato perché sì.
Oltretutto, visto che è la troia della situazione, deve avere anche l'abbigliamento adatto, altrimenti lo slut shaming non sarebbe completo: pantaloncini, gonne corte e canotte scollate sono gli indumenti più gettonati, ma, quando la C&P decide di mettersi un attimo in tiro, indossando qualcosa di simile, di colpo diventano santissimi e perfetti per ogni occasione.
Alla fine, gli unici appunti che si potrebbero fare su un abbigliamento simile sono solo due: visto che di solito il completo è indossato in qualsiasi stagione, pure quando si hanno dieci gradi sottozero, ma non ha freddo? E, se frequenta ambienti in cui è richiesto essere in un determinato modo (vedi la scuola), perché nessuno le dice nulla?
* Fun fact esplicativo numero due: mia nonna l'altro giorno ha passato una buona mezzora a criticare mia cugina perché andava in giro in pantaloncini e canotta, seguita a ruota dalle zie. L'accusa era che, in quel modo, attirava le attenzioni sbagliate. *
Lo schifo, però, è nei commenti.
Per fare un esempio abbastanza pacato, la frase tipica che si può trovare associata alla "antagonista" è: "Ecco la troia della situazione. Spero muoia male!". Poi, in realtà, sono io che sto male e rischio di restarci secca dallo stupore.
Io mi chiedo come sia possibile trovarsi davanti a qualcosa di simile. Come? Da dove è uscito? Perché accanirsi in questo modo? Che ha fatto di male?
Posso comprendere il trasporto che, certe volte, riescono a generare determinate storie, ma mai, mai e poi mai, mi ha sfiorato l'idea che dei personaggi si meritassero simili commenti. Non so se sono io che sono strana, o che altro, ma è una cosa che continuo tutt'ora a non concepire.
Oltretutto, trovo in generale di pessimo gusto augurare la morte a qualcuno, anche se è solo un personaggio di un libro.
* Fun fact esplicativo numero tre: "Ti disintegro lurida troia", o "Mica solo stupida, pure puttana", o "PORCO DIO SE NON LA AMMAZZI A BOTTE LO FA CIO IO" (reali commenti trovati sotto una storia). *
Prima di andare avanti, abbandonando per un attimo la nostra protagonista e la sua acerrima nemica, c'è anche da dire che, nonostante sia raro, esistono storie in cui lo stereotipo è ribaltato.
La nostra cara C&P diventa la frigida, quella che se la tira, la sfigata, la verginella impaurita... e tutto questo solo perché non fa come altre, portate come esempio su cosa è giusto fare.
E con questo possiamo dire addio alla libertà di scelta femminile, no?
Raccogliendo varie idee per l'articolo, però, mi sono resa conto di un'altra cosa ancora.
Probabilmente si potrebbero individuare due tipi di maschilismo sul sito.
Da una parte c'è quello che ho appena descritto, che veleggia a metà strada tra l'essere inconsapevole e l'essere radicato dentro la mentalità di chi scrive; dall'altra, ci sono gli autori veri e propri che sanno cosa stanno facendo e continuano a imperterriti a farlo.
Sarò onesta: devo ammettere che non mi è ancora capitata sott'occhio alcuna storia scritta da questi soggetti, ma sono convinta che esistano. Ricordiamoci che qui sul sito c'è chi fa apologia del fascismo, quindi perché non dovrebbero esistere soggetti capaci di scrivere storie a stampo completamente e nettamente maschilista, in cui è voluto che la donna sia rappresentata in un determinato modo?
Il distacco sta proprio nella volontà netta, che trovo sia più carente per le storie di cui ho parlato prima.
Ultimo aspetto di cui vorrei parlare, non meno importante di quelli precedenti, riguarda l'altra faccia del sessismo: la rappresentazione del maschio medio.
L'uomo, infatti, ha ormai anche lui un canone in cui è stato inserito a forza, contro la sua volontà.
Non necessariamente in ordine, deve essere:
- stronzo, ma anche un po' dolce, eh, altrimenti come possiamo giustificare il fatto che C&Ptm si innamori perdutamente di lui?
- palestrato e con i famosi addominali scolpiti alla David di Michelangelo, duri come il marmo e capaci di far svenire chiunque osi solo sfiorarli.
- forte fortissimo, unico difensore della delicata protagonista, che si rannicchia sotto la sua ala protettiva nonostante tutte le violenze subite.
- talmente virile da dimenticarsi di quelle che sono le più basiche buone maniere.
- possibilmente, anche un po' violento, giusto per definire una versione del genere Ragazzo che sembra cattivo, ma che ha un cuore d'oro.
- chiaramente incapace di amare o provare qualsiasi sentimento definito femminile, altrimenti come potrebbe essere il più macho dei machi?
Stereotipi su stereotipi, insomma.
Anche questa è una di quelle cose che mi mette tanta tristezza, perché non capisco per quale motivo si dovrebbe imbrigliare la vastità umana in dei topoi che danneggiano l'immaginario comune. Come le femmine non sono solo troie o sante, così i maschi non si possono ridurre alla forma dello stronzo, del bad boy, relegando tutto il resto a schifo e noia. Pensate solo alla figura del nerd, se è mai vi è capitato di trovarlo in una storia: è il re degli sfigati perché sì.
È chiaro che, al contrario del mondo femminile, se non hai una ragazza diversa ogni giorno non meriti alcuna attenzione positiva.
E... indovinate un po'?
Sono tutte delle grandissime stronzate.
A questo punto, che fare?
Prima di tutto, è importante essere consapevoli di quello che si sta scrivendo. Prendiamo una mia storia, per esempio: scrivendo un fantasy ad ambientazione simil-medievale, ho deciso volontariamente di caratterizzare alcuni personaggi in modo maschilista. Il mio Governatore, spesso, è repellente, ma perché sono io che voglio che accada.
Altra cosa intelligente da fare, sarebbe parlare con i vari autori che scrivono tali scempi. Sì, anche a me viene già il mal di testa al solo pensiero di farlo, ma se ne si ha l'occasione non sarebbe comunque un male, ecco.
Infine, se si vuol contribuire a migliorare il sito sotto questo punto di vista, ci sono tante campagne (una italiana, in particolare, e minimo sei o sette in versione internazionale) che si possono sostenere, per cui si possono scrivere storie.
L'unica domanda che mi viene da rivolgervi ora, se siete riusciti ad arrivare fino in fondo, è questa: che cosa ne pensate del sessismo che è presente su wattpad?
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