Iniziare a scrivere grazie alle fanfiction

Io ho iniziato a scrivere grazie alle fanfiction.

Quando una mia amica mi ha fatto scoprire il magico mondo di efp è stato come entrare nella tana del Bianconiglio, un piccolo passaggio per entrare finalmente nel Paese delle Meraviglie: dopo un primo momento di confusione, dovuto alla grandissima quantità di fanfiction presenti sul sito, mi sono buttata a capofitto nella massa di autrici, scrivendo dei racconti orridi che conservo nel mio pc come monito e ricordo, nella speranza di non ritrovarmi mai più a produrre qualcosa anche solo di vagamente simile. Comunque, è stato bellissimo poter trovare un piccolo porto sicuro in cui ho avuto la possibilità di iniziare a sviluppare quello che è sempre stato il mio sogno fin da quando ero bambina: scrivere.

Credo proprio che più o meno tutti, grazie alla nascita di piattaforme online e gratuite quali efp e wattpad, inizino a dedicarsi alla scrittura in questo modo, buttandosi a capofitto nel mondo delle fanfiction. È una cosa logica, se ci si ferma un attimo a rifletterci con attenzione.

Quanti di noi hanno sognato almeno una volta di andare a Hogwards o di visitare la Terra di Mezzo?

Quanti hanno immaginato di conoscere il proprio idolo e di passare del tempo con lui?

Quanti hanno desiderato poter modificare quell'unico dettaglio di quel fumetto letto anni prima, dando giustizia al proprio personaggio preferito?

Tutti questi desideri sono stati come la miccia che ha portato nuovi autori a sedersi davanti a un computer, carichi di buone intenzioni e pronti a dar sfogo a tutti i loro desideri. Certo, a meno di essere dotati di un talento estremo, spesso le prime produzioni si risolvono in storie tremolanti, che fanno fatica a stare in piedi e con personaggi deboli, scontati e privi di spessore; però, se si è una persona con un minimo di buon senso, non ci vuole molto ad accorgersi che si può far tanto per crescere e migliorare se stessi, scrivendo sempre di più e impegnandosi a fondo.

Chiaramente esiste qualche idiota pieno di sé, resistente a qualsiasi critica e consiglio, ma questa è un'altra storia.

In ogni caso, tornando a parlare delle fanfiction, se ripenso ai miei inizi da una parte mi viene voglia di trovare un modo per tornare indietro nel tempo e prendere a testate la me quattordicenne, dall'altra vorrei farle pat pat sulla spalla, borbottando tra me e me: "Ma quanto hai ancora da imparare, Rebecca."

Perché il grosso problema, soprattutto nei primi momenti, è che si è molto influenzati da quello che leggiamo e che viene fatto da tutto il resto della popolazione di un determinato fandom. Per dire, io scrivevo orridume di questo tipo:

Arrivati al parco ci sistemammo su una panchina: lui mi cingeva le spalle con un braccio e io appoggiavo la mia testa sulla sua spalla.

H: "In realtà sono due, anzi tre, le cose che devo dirti..."

Io: "Dimmi."

H: "(1): Sono preoccupato per Niall, cioè, non mi sembra che Charlotte si seriamente interessata a lui, quindi ho paura che possa ferirlo. (2): Ti amo, e tu non immagini neanche quanto. (3): Il mio manager mi ha detto una cosa molto... molto... molto difficile da dire..."

Io: "Ok... provaci."

H: "Il mio manager mi ha detto che... che... che dopodomani dobbiamo partire per un tour e... ecco... tu non puoi venire."

Io: "..."

E via così.

Nel caso ve lo stiate chiedendo, sì, è proprio una cosa che ho scritto io in tempi molto antichi (l'ultima modifica è alle 19:21 del 3 giugno 2012) e che ho pubblicato su efp; poi l'ho cancellata, visto che il buon senso mi ha preso a martellate, facendomi notare quanto fa schifo. C'è anche da dire, però, che questo è uno dei pochi punti leggibili, se si escludono quei pochi puntini di sospensione utilizzati, la deliziosa lista infilata all'interno di una battuta e il romanticismo profondo e travolgente che prende a schiaffi il lettore in così poche righe. Almeno ho notato che, nella mia profonda umiltà e consapevolezza di non sapere neanche dove iniziare per scrivere in inglese, mi limitavo a partorire un Dal punto di vista di Caio e non obbrobri quali POV'S TIZIO o cose simili.

Comunque, se scrivevano tutte così, chi ero io per rompere il magico equilibrio del mondo delle fanfiction? Era la moda dilagante creare storie in cui la protagonista eri chiaramente tu che incontravi finalmente i tuoi idoli e ti fidanzavi con quello che preferivi tra i cinque. Poi, quando ti sentivi particolarmente generosa nei confronti del mondo, l'io diventava pure un tu, giusto per fare ancora più schifo nel tentativo di coinvolgere maggiormente i lettori.

Per fortuna, nel momento in cui ho scoperto la categoria fantasy, mi sono resa conto che non si scriveva in quel modo e che ne avevo ancora di strada da fare per diventare almeno decente.

A questo punto, per ricollegarmi al discorso iniziale, mi rendo conto che, spesso, sul mondo di wattpad moderno manca quella che per me è stata la seconda miccia, quella che, se accesa, ti fa desiderare di imparare a scrivere come Dio comanda. Infatti, se nel 2012 di fanfiction famose ovunque non ne esistevano (escludendo Dark e Danger, ma erano ancora qualcosa molto di nicchia e difficili da trovare), ora come ora ne esistono varie, delle stelle conosciute da tutti anche solo per nome, alcune delle quali illeggibili. Illeggibili per tanti motivi, non solo perché scritte oggettivamente male: storie piene di messaggi sbagliati, dove la violenza è all'ordine del giorno e il maschilismo impera.

Nel momento in cui queste diventano il modello da seguire, la qualità non può che calare drasticamente.

Questo non è bello e, oltretutto, riporta al grande e meraviglioso discorso del "Se non piacciono a te, ma piacciono a tutti, allora sei tu che hai problemi".

Come se avere un'opinione differente da quella del resto del mondo sia simbolo di male incarnato e disastri in arrivo. Per carità, magari è comunque sbagliata, ma non è corretto attaccare a priori munendosi di paraocchi e paraorecchie. 

Io sono una grande ingenua e, quindi, pensando a wattpad ed efp, spesso mi ritrovo a guardarli con occhi romantici, da ragazzina che crede ancora che siano un bel posto, una palestra in cui farsi le ossa e dar sfogo alla propria passione. Però la realtà torna subito a colpirmi in faccia, mostrandomi quanto mi sbaglio.

È troppo sperare che, piano piano, impegnandoci tutti, questa piattaforma diventi finalmente una sorta di isola felice?

È troppo sperare che l'utenza media acquisisca un minimo di senso critico?

Come si suol dire, ai posteri l'ardua sentenza. 

RebyBnn

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