La porta si aprì cigolando leggermente e una figura imponente comparve nel vano illuminato dalla cocente luce del primo pomeriggio.

L'uomo s'inoltrò nella stanza completamente buia richiudendosi l'uscio alle spalle lasciando fuori ogni suono.
Vi fu uno schiocco di dita e una lanterna prese vita, la fiammella che sibilava e tremolava all'interno della struttura arrugginita oramai priva dei pannelli protettivi in vetro.

William Drake sedette allo scrittoio e prese a esaminare l'antico foglio dispiegatovi sopra.
Si passò una mano fra i lunghi capelli castano rossicci liberandoli dalla polvere mentre con l'altra tamburellava distrattamente sulla carta consunta.

Anche se aveva trascorso anni a bordo di quel vascello era stato imperativo per il suo piano procurarsene i progetti specifici così da poterli adattare alle necessità della sua gente.
Aveva scovato quei fogli negli archivi di un grande museo ancora prima che la catastrofe colpisse e li aveva fatti propri dietro promessa di una lauta donazione.
D'altra parte nè i capitali nè le promesse erano un problema rilevante per uno che aveva vissuto quanto lui e sotto così svariate identità.

Tolse dalla mensola alle sue spalle il modello in metallo che aveva costruito sulla base di quei disegni e osservò quasi in trance i giochi di luce che la lanterna proiettava sullo scafo e su quelle vele così apparentemente assurde.

"Tra non molto tutto cambierà per sempre." pensò lasciandosi andare stancamente contro lo schienale della sedia mentre percepiva i suoi canini tornare ad allungarsi e farsi innaturalmente appuntiti dopo molto tempo.

Fuori dalla casa una folata improvvisa di vento spirò attraverso il giardino sollevando piccoli turbini di pulviscolo e foglie secche.
Uno stormo di uccelli passò gracchiando a volo radente sul tetto per poi fuggire lontano.

Pareva che la natura sapesse che fra quelle mura si nascondeva qualcosa di misterioso e indicibile, un essere che non le apparteneva.