𝙍𝙤𝙨𝙚𝙨
Per il contest di TeamLinKIostro04
“𝑩𝒖𝒕 𝒉𝒆 𝒘𝒉𝒐 𝒅𝒂𝒓𝒆𝒔 𝒏𝒐𝒕 𝒈𝒓𝒂𝒔𝒑 𝒕𝒉𝒆 𝒕𝒉𝒐𝒓𝒏,
𝒔𝒉𝒐𝒖𝒍𝒅 𝒏𝒆𝒗𝒆𝒓 𝒄𝒓𝒂𝒗𝒆 𝒕𝒉𝒆 𝒓𝒐𝒔𝒆.„
Un fiore diverso dal girasole, sorprendente.
Questo perché per quanto il girasole sia il mio fiore preferito mi rivedo di più nelle rose.
Infondo, se voglio, ho le spine come loro.
Inoltre sono fiori a cui sono molto legato perché fin da quando ero piccola ci sono dei roseti nel mio giardino e me ne prendevo cura con mio nonno.
Rosa L., 1753 è un genere della famiglia delle Rosacee che comprende oltre 250 specie, diffuse in Nord America, Europa, Africa e Asia.
È l'unico genere della tribù Roseae Lam. & DC. (sottofamiglia Rosoideae).
Comprende specie cespugliose, sarmentose, rampicanti, striscianti, arbusti e alberelli a fiore grande o piccolo, a mazzetti, pannocchie o solitari, semplici o doppi, frutti ad achenio contenuti in un falso frutto (cinorrodo); le specie spontanee in Italia sono oltre 30, di cui ricordiamo la R. canina (la più comune), la R. gallica (poco comune nelle brughiere e luoghi sassosi), la R. glauca (frequente sulle Alpi), la R. pendulina o R. alpina (comune sulle Alpi e l'Appennino settentrionale) e la R. sempervirens.
Il nome generico deriva dal latino rosa, con tradizione dotta o semidotta (assenza di dittongo ascendente -uo- e pronuncia sonora della -s- anche nella parlata toscana), forse perché la tradizione della coltivazione di rose si era interrotta nell'Alto Medioevo ed era iniziata di nuovo in età carolingia.
Il latino rosa non è di origine indoeuropea, anche se ci sono collegamenti con il greco antico Ϝρόδον wródon e l'iranico *wr̻d- (cfr. persiano gul), da cui l'armeno vard.
È probabile un'origine mediterranea della parola, da una forma approssimativa wr(o)d(ya).
Rosa è poi passato al celtico insulare (irlandese rós) e al germanico (anglosassone róse, alto tedesco antico rosa).
Rose botaniche
Rose che crescono spontanee, quasi sempre non rifiorenti.
Producono molti polloni dando vita a cespugli aggrovigliati, con rami lunghi e flessibili.
I fiori sono nelle tonalità del bianco e del rosa, solo nelle Foetida possono essere anche gialli.
Tra le specie più note:
Rosa arvensis
Rosa canina
Rosa gallica
Rosa glauca
Rosa foetida
Rosa macrantha
Rosa moyesii
Rosa sericea
Rosa spinosissima
Rosa laevigata
Rose antiche
Le rose antiche vengono classificate in base a parametri storici, botanici e genetici, con talvolta risultati discordanti a causa dell'origine spesso incerta.
Le denominazioni indicate per i gruppi sono quelle utilizzate da Edward A. Bunyard in Old Garden Roses, del 1978, mentre tra parentesi è indicato il nome della specie capostipite.
I colori delle rose antiche vanno dal bianco a tutte le tonalità di rosa, fino al cremisi e violetto. Spesso la fioritura è unica, ma opulenta.
Rosa Alba (R. alba)
Rosa Ayrshire (R. arvensis)
Rosa Banksian (R. banksiae)
Rosa Bourbon (R. bourboniana)
Rosa Boursault (R. pendulina x R. chinensis)
Rosa Burnet (R. spinosissima)
Rosa Centifolia (R. centifolia)
Rosa Chinensis (R. chinensis)
Rosa Damask o Damasco (R. × damascena)
Rosa Sempervirens (R. sempervirens)
Rosa Microphylla (R. microphylla)
Rosa Muscosa o Moss (R. centifolia muscosa)
Rosa Muschiata (R. moschata)
Rosa Noisette (Rosa × noisettiana - R. moschata x R. chinensis)
Rosa Persian (R. hemispherica, R. foetida, R. × harrisonii)
Rosa Polyantha (R. multiflora)
Rosa Portland (R. portlandica)
Rosa Praire (R. setigera)
Rosa Sweet Briar (R. rubiginosa)
Rosa Rugosa (R. rugosa)
Rosa Tea (R. tea)
Rose moderne
1867: nasce la prima «rosa moderna», il primo Ibrido di Tea, 'La France'; questa data si considera, per convenzione, una sorta di spartiacque tra le rose antiche e quelle moderne.
I colori delle rose moderne abbracciano tutti quelli dello spettro, tranne il blu scuro.
La rifiorenza di solito è prolungata fino all'autunno inoltrato.
Rose a cespuglio
Rose ad alberello
Rose arbustive
Ibridi di Tea e Floribunde
Rose nostalgiche
Rose miniatura
Rose rampicanti
Rose inglesi
Rose tappezzanti
Rose sarmentose
Forme del fiore
Piatta: fiore aperto, singolo o semidoppio, con petali appiattiti.
A forma di coppa: fiore aperto, da singolo a completamente doppio, con petali ricurvi verso l'alto.
A punta: fiori semidoppi o completamente doppi e consistenti, appuntiti, tipici della rosa Tea.
A forma di vaso: da semidoppi a completamente doppi, con apice appiattito e petali incurvati.
A rosetta: fiori appiattiti, doppi o completamente doppi, con molti petali disposti in modo disordinato.
A quarti di rosetta: fiori appiattiti, doppi o completamente doppi, con petali disposti in quattro settori.
A coppa profonda. Fiori doppi o completamente doppi, con petali grandi sovrapposti a forma di boccia
A pompon: fiori piccoli e rotondi, doppi o completamente doppi, con piccoli petali.
I cinorrodi
Il cinorrodo della rosa è chiamato anche frutto, ma in realtà si tratta di un falso frutto, poiché deriva dall'ingrossamento del ricettacolo del fiore invece che dall'ovario. I veri frutti della rosa sono gli acheni, contenuti all'interno del cinorrodo.
I cinorrodi, con forme, dimensioni e colori anche molto diversi da una specie all'altra, sono un elemento distintivo dal valore ornamentale.
Le spine, o aculei, possono avere forme e colori diversi a seconda della varietà e dell'età.
Giardinaggio
Come pianta ornamentale nei giardini, per macchie di colore, bordure, alberelli, le sarmentose o rampicanti per ricoprire pergolati, tralicci o recinzioni, le specie nane dalle tinte brillanti e con fioriture prolungate per la coltivazione in vaso sui terrazzi o nei giardini rocciosi.
Industrialmente si coltivano le varietà a fusti eretti e fiori grandi, per la produzione del fiore reciso, che occupa in Italia circa 800 ettari, localizzati per oltre la metà in Liguria, il resto in Toscana, Campania e Puglia.
Uso in medicina
I petali vengono utilizzati per le proprietà medicinali, per l'estrazione dell'essenza di Rosa e degli aromi utilizzati in profumeria, nell'industria essenziera, nella cosmetica, pasticceria e liquoristica. È una delle basi immancabili più utilizzate in profumeria.
Come pianta medicinale si utilizzano oltre ai petali con proprietà astringenti, anche le foglie come antidiarroico, i frutti ricchi di vitamina C diuretici, sedativi, astringenti e vermifughi, i semi per l'azione antielmintica, e perfino le galle prodotte dagli insetti del genere Cynips ricche di tannini per le proprietà diuretiche e sudorifere.
In aromaterapia vengono attribuite all'olio di rosa proprietà afrodisiache, sedative, antidepressive, antidolorifiche, antisettiche, toniche del cuore, dello stomaco, del fegato, regolatrici del ciclo mestruale.
Uso in cucina
Sono vari gli utilizzi delle rose in cucina, sia come elemento decorativo che come alimento, ma è importante che le piante non siano state trattate chimicamente.
Ad esempio, le giovani foglie delle rose spontanee servono per la preparazione di un tè di rosa, i petali possono essere consumati in insalata o utilizzati per la preparazione dello sciroppo di rose, i frutti della rosa sono impiegati nella preparazione di confetture.
Profumeria e dermatologia
Estratti di rose nobili trovano impiego in profumeria e dermatologia.
L'olio di rose è usato da tempo antichissimo, tanto che è ricordato nell'Iliade quando Afrodite cura le ferite di Ettore, ed era ottenuto tramite macerazione.
La distillazione ha origine principalmente in Persia, già nella prima metà del sec. IX d. C., fu introdotta nell'Europa occidentale da arabi e crociati.
La separazione dell'essenza di rose dall'acqua distillata fu eseguita per la prima volta in Europa, circa nel 1580, da Rossi e Della Porta.
Metodi di coltivazione
Si adatta a qualunque tipo di terreno purché lavorato in profondità, ben concimato con stallatico maturo.
Le piante vengono collocate a dimora in autunno o alla fine dell'inverno nelle zone con forti geli, la concimazione si effettua all'inizio della ripresa vegetativa, incorporando nel terreno letame maturo.
La potatura delle piante è importantissima per una buona
fioritura.
Le varietà rifiorenti non destinate alla forzatura si potano alla fine dell'inverno o inizio primavera, togliendo i rami vecchi e accorciando quelli nuovi e lasciando da 2 a 6 gemme per ramo a seconda del vigore e varietà; generalmente le potature energiche favoriscono la fioritura ad esclusione delle varietà molto vigorose per cui vale la regola contraria.
Nelle specie rifiorenti si eliminano man mano i rametti che hanno già fiorito per stimolare la produzione di nuovi fiori.
Le rose Polyantha vanno potate a fine inverno, dopo la prima fioritura di maggio e nelle fioriture successive fino all'autunno.
Le 'rose sarmentose' non rifiorenti, come gli ibridi di R. wichuraiana che hanno forti cacciate, lunghe anche alcuni metri, richiedono l'eliminazione dei rami di 3 anni, la curvatura delle cacciate di 1 anno, che fioriranno nell'anno successivo.
Le 'rose rampicanti' rifiorenti, vanno potate in base al vigore vegetativo, asportando i rami vecchi (legno vecchio) e raccorciando i rami nuovi.
La moltiplicazione avviene di norma per talea di getti dell'anno già lignificati e piantati in cassone a fine estate, o per innesto ad occhio vegetante in primavera estate.
Nelle coltivazioni industriali con le varietà coltivate per il fiore reciso, viene praticato l'innesto su soggetto R. indica var. major che fornisce al nesto il giusto vigore.
Per avere piante resistenti alla siccità o al gelo si utilizza come soggetto la R. canina ottenuta con la semina, ottenendo però oggetti poco vigorosi e a scarso sviluppo.
Tema: che fiore sono
Foto: Pinterest
Editing: Picsart
Filtro: Picsart
Scritte: Phonto
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