Capitolo 14: Now Or Never

ultimo capitolo
prima della fine,
enjoy ^_^

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31/08/2018 – Jimin

2018, Agosto, 31

"Caro diario, sono ancora io. Lo so che è passato un po' di tempo dall'ultima volta che ti ho scritto, ma questi giorni sono passati velocemente e talmente bene che non vedevo alcun motivo per cui scriverseli. Mi sbagliavo. Se adesso avessi sott'occhio tutti i momenti belli che ho passato con Jungkook in questo ultimo mese forse adesso sarei meno arrabbiato. Ovviamente mi ricordo ogni singolo momento passato con Jungkook, ma in questo preciso istante non riesco proprio a ragionare e sarebbe stato utile avere qualcosa da leggere riguardo noi due.

'Noi due', è una cosa a cui ho pensato molto, e dire molto è un eufemismo. Mentirei a tutti e per primo a me stesso se dicessi che non ci ho pensato dal primo giorno. Nonostante tutto quello che stavamo affrontando, io non ho mai smesso di pensare a lui. E sapere che probabilmente lui invece l'ha fatto mi fa soffrire come non ho mai sofferto in tutta la mia vita, neanche in questo periodo che è stato il peggiore.

Sono passate alcune ore da quando abbiamo litigato e io sono corso in camera mia, cacciato da lui a causa delle orribili parole che gli ho detto. Gli ho rinfacciato delle azioni che lui ha compiuto pensando soltanto a me e questo mi fa sentire malissimo, però anche lui mi ha rinfacciato implicitamente di esserci stato nel momento del bisogno. Cosa che ha fatto dopo che gli ho dato dell'egoista perché lui mi ha tenuto nascosto il 'fattore Taehyung'.

La cosa orribile è che io sto cercando di trovare il colpevole qua in mezzo come se fosse fondamentale, però ripeto: il mio cervello non riesce a ragionare. Jungkook mi ha detto che non mi avrebbe mai mentito e poi si è visto con Taehyung a mia insaputa nascondendomi la cosa per un mese.

Non so davvero cosa pensare in questo momento, sono ancora arrabbiato e penso che continuare a scrivere della cosa mi stia permettendo di sfogarmi, ma allo stesso tempo mi stia impedendo di distrarmi da questo pensiero da qualche ora fisso nella mia mente.

Sono arrabbiato con Jungkook, davvero tanto, eppure non riesco a odiarlo e non riesco a non amarlo. Non riesco a smettere di amarlo, è più forte di me. Io lo amo e spero di sistemare il prima possibile, ma adesso non ho le forze per cercarlo e chiedergli scusa. Non ce la faccio proprio.

Forse dovrei provare ad addormentarmi, quindi adesso ti saluto. Non so quando ti scriverò di nuovo, in ogni caso... a presto!"

Finisco di scrivere sul mio diario delle emozioni e poi lo chiudo, infilandolo sotto il cuscino. Poi mi sdraio mettendomi in una posizione più comoda e adatta al riposo e inizio a contare le pecore, finché non cado tra le braccia di Morfeo.

31/08/2018 – Jungkook

Non so per quanto tempo rimango rannicchiato sul pavimento a piangere, so solo che sono sembrati giorni interi. Credo anche di essermi addormentato steso a terra, in una scena orribile se vista dall'esterno, ma adesso che sono sveglio mi alzo controvoglia e con tutti i muscoli indolenziti e gelidi a causa dell'assenza di calore delle mattonelle. Me li stiro, facendoli sciogliere un minimo e nel frattempo vado in cucina, lavandomi il viso lì, e inizio a preparare la cena senza neanche controllare l'orario. E intanto penso.

Le parole di Jimin mi hanno ferito perché so che ha completamente ragione; lui non avrebbe mai voluto essere lasciato eppure l'ho fatto perché mi sembrava la scelta più giusta... non mi sono preoccupato di parlargliene o di chiedergli un'opinione a riguardo. La relazione era la nostra, eppure sono stato io a decidere. Eravamo un 'noi', ma in quel momento avevo le redini io. Oggi ho capito che in una relazione bisogna decidere sempre insieme, se no si finisce per rinfacciarsi cose che sono state fatte senza alcuna malizia, ma che magari hanno fatto soffrire uno dei due. Come in questo caso. Anche se non proprio direttamente gli ho rinfacciato di averlo aiutato, sono scoppiato quando mi ha dato dell'egoista e se avessi parlato chiaro con tutti fin da subito forse questo non sarebbe successo. Avrei dovuto dire la verità a Jimin e non avrei dovuto mentire al dottore, il quale anche oggi mi aspettava per una seduta, quella che avrebbe potuto sistemare, almeno in parte, il mio stato d'animo. E invece non ci sono andato e ho avuto una crisi, che non so come sono riuscito a trattenere anche piuttosto bene. Insomma... più o meno, intendiamoci, non ho brillato, ma se gli avessi detto tutto quello che mi stava passando per la testa qualche ora fa sarebbe stata la fine. Mi avrebbe odiato, cosa che forse fa già ora...

Mi pento di aver ignorato le avvertenze del dottore, mi pento di aver mentito a Jimin e di avergli tolto la possibilità di vedere Taehyung per altri tre mesi e mi pento di tutte le stronzate che ho fatto da un mese a questa parte.

***

Una volta finito di cucinare metto i noodles alle verdure in due ciotole e ne prendo una, mettendo l'altra da parte; ci immergo un paio di bacchette metalliche e prendo un tovagliolo per portare poi il tutto a Jimin, che non ha ancora accennato a uscire dalla sua camera.

Busso, ma non ottengo risposta quindi entro senza insistere troppo. E qui lo vedo, sdraiato nel letto coperto interamente dalle coperte, il rumore del suo respiro regolare a causa del sonno in cui è caduto. Mi piacerebbe rimanere qui a osservarlo in segreto per sempre, così candido e puro, ma so che non è possibile, quindi mi avvicino al suo letto poggiando la ciotola piena di noodles fumanti sopra al tovagliolo che ho messo sul comodino accanto al letto e mi chino su di lui per svegliarlo: non voglio che perda i pasti.

«Hey, Jimin... è ora di cena» dico soltanto senza toccarlo.

«Mh?» mugula nel sonno.

«Jimin... svegliati, devi mangiare» insisto scuotendogli delicatamente un braccio.

Lui si rigira nel letto fino ad essere faccia a faccia con me e apre gli occhi uno dopo l'altro: «Che ci fai qui?» dice con la voce ancora impastata dal sonno e con un tono probabilmente arrabbiato, ma che a me appare solo che tenero.

«Sono venuto a portarti la cena,» rispondo mentre lui si mette seduto appoggiando la schiena contro la testata del letto, «ora me ne vado» aggiungo allontanandomi, ma vengo bloccato dalla sua mano che afferra il mio polso.

«No, aspetta... perché non mi hai chiamato in cucina?» mi domanda evitando il mio sguardo.

«Perché pensavo non volessi uscire di qui... adesso ti lascio in pace.»

«Non lasciarmi solo» mi dice soltanto e io sento rimontare la rabbia, ma cerco di cacciarla giù. Tuttavia ci riesco a malapena perché ribatto: «L'ho mai fatto?»

«No...»

«E perché dovrei farlo ora?» chiedo, dato che ho capito che non si stava riferendo al "lasciarlo a mangiare da solo", ma a ben altro di molto più importante.

«Perché sono un peso» risponde soltanto e io non so come gli sia venuta in mente una stronzata simile. «Qualsiasi altra persona avrebbe rinunciato a curarmi per vivere la sua vita, mentre tu hai rinunciato alla tua vita per curarmi. Non è giusto, non è fottutamente giu-»

«Smettila» lo interrompo.

«No, Jungkook. Io devo sapere perché sei rimasto...»

«Lo sai il perché...»

«Dimmelo lo stesso.»

«Perché la mia vita sei tu!» sbotto. «Pensavi che ti avrei lasciato prima o poi? Noi siamo migliori da tantissimi anni, poi ci siamo innamorati. Ci conosciamo meglio l'un l'altro di quanto conosciamo noi stessi. Siamo l'uno il respiro e la forza dell'altro, perché mai avrei dovuto abbandonarti? Senza di te non riesco a fare niente, niente di niente e ancora niente; perché tu sei il mio tutto e senza di te non mi rimane niente» finisco facendo un attimo di pausa. «Io mi sono preso l'impegno di aiutarti ed è quello che farò fino a che non avrai recuperato tutta la fiducia negli altri e soprattutto in te stesso. Io ti aiuterò anche dopo, lo farò sempre perché è quello per cui vivo. Sei quello per cui vivo. E spero ancora che un giorno tu ed io potremo unirci in una cosa sola, come purtroppo ci è stato negato mesi fa» concludo il mio discorso e Jimin rimane con un'espressione indecifrabile a decorargli il volto angelico. E dopo quelle che paiono ore...

«Perché non stasera?» dice cogliendomi alla sprovvista.

«Cosa?» chiedo sbigottito.

«Sì, sono stanco di aspettare. Anche io voglio averti e sei davvero l'unica persona di cui mi sia mai fidato ciecamente. Scusami se oggi ti ho accusato di cose inesistenti, mi dispiace, ho capito di aver sbagliato e di essere stato uno stronzo.»

«Non ti preoccupare, anche io ho detto delle cose brutte...»

«Non importa, non voglio continuare a essere arrabbiato quando la colpa è per la maggior parte mia. L'unica cosa che voglio adesso è fare l'amore con te

Mi sento avvampare e posso vedere attraverso le pupille di Jimin, che dall'inizio della conversazione seria sono state fissate nei miei occhi, che sono diventato rosso dall'imbarazzo. «Sei-sei sicuro?» balbetto.

«Ora o mai più

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Spazio Autrice:

Salve a tutte! Scusate l'orario MOLTO POCO opportuno, ma mi sono sentita poco bene fisicamente all'ultimo a causa di un colpo di fredo e ho passato quasi un'ora a cercare di riscaldarmi... mannaggia, questa storia è proprio maledetta ahaha.

Allora ditemi... vi aspettavate un finale (del capitolo, TRANQUILLE) del genere? Soprattutto... ve la aspettavate da Jimin più che da Jungkook? Spero di sì dato che questo capitolo mi sembra abbastanza coerente con tutto il resto della storia!

E ditemi anche... siete pronte per il CAPITOLO FINALE? Io no. Per niente. Ahahaha mi uccido. Quel capitoletto uscirà... non ve lo dico! In ogni caso vi voglio bene, ricordatevelo sempre e ricordatevi anche di scrivermi le vostre opinioni riguardo al capitolo e alla storia in generale.

Ciao e grazie mille a tutte voi, che leggete con interesse ogni singolo capitolo e supportate la storia con stelline e commenti, che mi fanno sempre esplodere il cuore di gioia. Thank u so much!

Published: 08102020
Edited:

p.s. questa parte l'ho scritta il VENTOTTO LUGLIO!!! ovviamente l'ho modificata, ma mi sembrava giusto farvela vedere :)

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