Capitolo 13: Scoperte e crisi
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31/08/2018 – Jungkook
Come tutti i venerdì porto Jimin dallo psicologo e giuro che questa volta vorrei davvero andarci anche io, anche perché lo so che avrebbe fatto bene a me in primis – siccome sono, secondo il dottore, addirittura sull'orlo di una crisi –, però Taehyung mi ha mandato un messaggio proprio ieri notte in cui mi ha chiesto di vederci per dirmi una cosa davvero tanto importante e io non ho potuto assolutamente rifiutare.
Parcheggio l'auto al solito posto, quasi come se ormai anche gli altri pazienti del Centro ci conoscessero e sapessero in quale posto fermo la macchina, e ci avviciniamo alla struttura. Prima di entrare Jimin mi prende la mano e la stringe tra la sua fermandosi sul posto e facendo fermare bruscamente anche me, gesto che mi porta a guardarlo intensamente negli occhi, interrogativo.
«Cosa c'è?» domando curioso.
«Ho una sensazione strana...»
«Che tipo di sensazione?» chiedo ancora, stavolta iniziando a preoccuparmi.
«Non lo so, sento che qualcosa-» inizia a parlare, ma non lo lascio neanche finire perché dico: «Hey, no. Non pensare a queste cose, adesso entri a fare la seduta e tutto andrà bene. Andrà tutto bene, okay?» mento, sia a lui che a me stesso. Io sono il primo a credere nelle sensazioni, nei brutti presentimenti, soprattutto perché l'ultima volta che ne ho avuto uno si è avverato ed è andata a finire letteralmente uno schifo.
«Jungkook, io... lo sai anche tu come funziona, no? Che sentiamo qualcosa e poi-»
«Non accadrà niente.» dico secco stringendo ancora di più la sua mano e avvicinandomi a lui, il quale però fa un passo indietro. Perché?
«Va bene...» dice poco convinto lasciandomi andare la mano e l'improvvisa sensazione di freddo che sento mi rende cupo, facendomi abbassare lo sguardo.
«Andiamo?» mi sprona lui risvegliandomi dai miei pensieri tristi e io lo seguo all'interno dell'edificio.
«Allora a dopo.»
«A dopo» rispondo fingendo di dirigermi verso lo studio del mio dottore, che questa volta non mi ha aspettato all'ingresso, ma dentro. Quando poi vedo Jimin entrare nella stanza della sua seduta e chiudere la porta dietro di sé, faccio retromarcia e in un men che non si dica esco dall'edificio, mettendo in moto la macchina per andare a casa di Taehyung.
«Hey, ciao, ho fatto più in fretta che ho potuto» gli dico all'istante, quasi scusandomi per quei due minuti di ritardo. Ma dopo il sogno che ho fatto quella volta...
«Non ti preoccupare. Avanti, entra» mi rassicura facendo da parte la sua figura per permettermi l'ingresso. Appena entro noto che manca quell'odore perenne di fumo e l'intera casa sembra più luminosa, pulita, quasi come lo era una volta, prima che tutto iniziasse; o, per meglio dire, finisse.
«Hai sistemato la casa» dico sorridendo, incapace di starmene zitto. Solo dopo mi rendo contro che forse sono stato offensivo, come per dire che prima faceva schifo, anche se in effetti è così.
«Sì, è proprio di questo che voglio parlarti. Insomma, non della casa in sé, ma...» inizia e vedo che fa fatica a parlare.
«Hey, lo sai che puoi dirmi qualsiasi cosa» cerco di tranquillizzarlo.
«S-sì... siediti.»
Faccio come mi dice e aspetto con pazienza che riprenda a parlare, cosa che avviene molto presto in realtà: «Io ho deciso di farmi aiutare. Di andare in un Centro di Disintossicazione e di... insomma, di uscirne ecco.»
Le parole del mio migliore amico, che adesso è seduto proprio di fronte a me, mi colpiscono e mi fanno rimanere in silenzio per qualche attimo. Solo dopo dei minuti riesco finalmente a parlare di nuovo: «T-Tae, è... è una cosa bellissima. Sono fiero di te.»
«Grazie, ma ti dovrei chiedere un favore» aggiunge poi, guardandosi le mani e rigirando i pollici nervoso.
«Certo, dimmi tutto.»
«Potresti accompagnarmi tu oggi? Non è tanto lontano e ci metteresti davvero po-»
«Va bene» dico senza neanche pensarci, questo e altro per il mio migliore amico che finalmente ha deciso di dare una svolta alla sua vita. «A che ora devo portarti?»
«Adesso...» dice abbassando la testa.
«Hey, Tae, smettila di fare così. Non sentirti in colpa perché ti sto aiutando...»
«Mi sento in colpa perché mi stai aiutando e non me lo merito.»
«Non è vero. Sei pronto o devi prepararti?» domando cambiando discorso mentre lo squadro da capo a piedi per capire se davvero vuole uscire di casa con una semplice maglietta di cotone e dei jeans smessi. Kim Taehyung, il re della moda, vestito così? Bisogna intervenire e anche alla svelta. Ma per lo meno i vestiti sono puliti.
«Non so, dovrei vestirmi bene?»
«Se non ti senti a tuo agio no.»
«Okay, allora sono pronto. Possiamo andare» dice e si avvia verso la porta di casa sua. Sono contento che sia finalmente arrivato a compiere questa decisione così importante per lui e per tutte le persone che lo amano. Sono consapevole del fatto che ci vorrà tempo, dopotutto è di quello che ho sentito parlare per ormai due mesi, ma so per certo che Taehyung tornerà quello di prima.
31/08/2018 – Jimin
Ho uno strano presentimento riguardo alla giornata di oggi, non so come mai. So solo che Jungkook mi ha mentito quando mi ha detto che andrà tutto bene perché lui stesso crede in queste cose. Può sembrare lui quello razionale tra di noi, ma quando si tratta di presentimenti e sensazioni è il primo che cede.
Volendo quindi parlare di questo con Sonnie entro di fretta nello suo studio, mi siedo tranquillamente sulla solita poltroncina che fronteggia quella della mia psicologa e apro la bocca per iniziare a parlare, ma veniamo immediatamente interrotti dalla brusca entrata di un uomo.
«Dottoressa Lee, devo parlare col suo paziente.»
«Dottore, stavamo per iniziare la sedu-»
«Si tratta di Jungkook. Lui è-»
«Dottore...» insiste Sonnie, guardandolo con uno sguardo di rimprovero.
«No, Sonnie» la fermo. «Se si tratta di Jungkook voglio saperlo, devo saperlo» dico rivolto a lei alzandomi in piedi, per poi girarmi con tutto il corpo nella direzione del dottore di Jungkook, che mantiene le distanze adeguate da me come se sapesse. Oh, ma certo che sa! «Dottore... mi dica.»
31/08/2018 – Jungkook
«Allora ciao» saluto il mio migliore amico per l'ultima volta. Le regole di questo Centro, che ho letto sul retro di un opuscolo mentre Taehyung faceva il test delle urine, sono molto rigide e Taehyung è uno che odia le regole, ma in questi quasi due mesi è diventato completamente un'altra persona quindi gli servirà stare qua dentro. So che ce la farà, glielo si legge negli occhi che ci vuole provare con tutto se stesso, che ci vuole riuscire.
«Ciao... grazie ancora, Jungkook...» dice lui abbassando lo sguardo.
«Hey, smettila di ringraziarmi. Dovrei essere io a ringraziare te.»
«E perché dovresti?» dice puntando il suo sguardo nel mio.
«Perché mi stai ridando il mio migliore amico» dico avvicinandomi a lui fino a circondare il suo corpo con le braccia, facendo scontrare i nostri petti. Lui all'inizio rimane rigido, non sapendo bene come reagire, ma poi si lascia andare e mi abbraccia a sua volta, appoggiando la testa sulla mia spalla. Mi era mancato abbracciarlo, mi era mancato come l'aria. Mi scosto da lui solo quando sento qualcosa di umido scivolarmi sul collo e capisco che sta piangendo.
«Perché piangi, Tae?»
«Scusami...»
«Per cosa.»
«Per tutto. Per tutto quello che ho fatto, per essere sparito, per aver iniziato a drogarmi e per averti dato problemi. E soprattutto scusa per quello che ho fatto a Jimin.»
«Ascoltami bene adesso: tu a Jimin non hai fatto assolutamente niente. L'unico colpevole in questo momento è dietro le sbarre e sta scontando la sua pena, tu non devi preoccuparti di niente, non hai fatto niente, hai capito?»
«Non so se riuscirò a uscirne pulito se non ho prima il tuo perdono.»
«Ma non c'è motivo per cui io debba perdonarti siccome non hai fatto nulla.»
«Jungkook, per favore... devo farlo per un motivo e "te stesso" non è abbastanza» dice riferendosi all'impresa di disintossicazione che sta per compiere. «Devi dirmi che mi hai perdonato» pretende e, proprio quando sto per insistere nuovamente sul fatto che lui non abbia colpe, arriva un'infermiera che sollecita me ad andarmene per permettere a Taehyung di iniziare il suo percorso.
«Va bene, ti perdono. Ora entra lì dentro ed escine da Kim Taehyung» gli dico abbracciandolo velocemente un'ultima volta, consapevole che lo potrò rivedere solo tra tre mesi. Spero che passino in fretta...
«Ciao, Jungkook.»
«Ciao, TaeTae» lo saluto con la mano mentre lo guardo girarsi e allontanarsi da me. Rimango fermo in mezzo al corridoio con un improvviso senso di vuoto che si impossessa di me e del mio intero sistema nervoso. Mi risveglio solo quando vedo qualcuno pararsi davanti a me e chiamarmi "giovanotto".
«Oh, emh, mi-mi scusi» dico soltanto per poi voltarmi e andare via. Dopo essere salito in macchina lascio andare le lacrime che mi si erano raccolte tra le ciglia, le sento scorrere calde sulle mie guance e arrivare agli angoli delle mie labbra, mentre alla stessa velocità una lama mi riga il cuore che sta facendo sempre più fatica a ricomporsi. Dovrei pensare al lato positivo, dovrei soltanto essere contento per Taehyung, non dovrei preoccuparmi del fatto che non lo rivedrò più per tre mesi perché so che gli serviranno per recuperare se stesso, almeno in parte; dovrei rimanere positivo, ma in questo momento ho davvero bisogno di piangere.
Solo quando ho finito, minuti e minuti dopo, decido di avviarmi verso il Centro per tornare da Jimin. Spero che abbia parlato con la dottoressa Lee di questi suoi cattivi presentimenti e che lei sia riuscita a tranquillizzarla, dato che io non ne sono stato capace. Quando arrivo, parcheggio la macchina al posto di prima e scendo tranquillamente, entrando giusto in tempo nell'edificio per vedere Jimin che esce dalla stanza della sua seduta. Quando mi vede mi sorride e dice: «Ciao! Come mai qui fuori?»
«Oh, emh, abbiamo finito un attimo prima e sono uscito a prendermi un po' d'aria» mento. Odio mentirgli, lo odio così tanto... ma in questo momento non posso fare altro. Non mi sento ancora pronto a dirgli di Taehyung. E se- «Com'è andata?» mi chiede, interrompendo i miei pensieri. Solitamente sono io a porgli questa domanda per primo, ma oggi mi ha preceduto.
«Bene, a te? Hai parlato alla dottoressa di quei brutti presentimenti?» chiedo, realizzando che è la prima volta che gli domando del contenuto della seduta.
«Anche.» risponde soltanto con un tono abbastanza freddo.
«Vuoi andare da qualche parte?» propongo.
«No, voglio andare a casa. Sono stanco.» dice sempre con quel tono... chissà cosa gli è preso.
«Va bene» dico soltanto e entrambi usciamo dal Centro. Del mio dottore nessuna traccia e non so perché, ma la cosa in parte mi rassicura. Tuttavia è il viaggio in macchina che smonta qualsiasi mia sicurezza, dato che lo passiamo completamente in silenzio e quando arriviamo a casa Jimin scende a passo svelto salendo gli scalini e aprendo la porta velocemente, quasi come se volesse scappare... scappare da me.
Lo seguo guardandolo in maniera interrogativa, anche se non mi può vedere, e una volta dentro gli chiedo: «Tutto bene? Sembri nervoso...»
«Oh, no, io sto bene» risponde marcando sull'io. «Tu, invece? Hai qualcosa da dirmi?» e dalla maniera in cui lo dice capisco all'istante. Le chiavi della mia auto, che ho tenuto in mano fino all'ingresso, cadono lasciate dalla mia presa adesso tremante, producendo un flebile rumore metallico; la mia mascella fa la stessa fine delle chiavi e rimango a bocca spalancata, ma non per lo stupore o per la sorpresa... è perché sono senza parole, senza scusanti e non so come spiegare tutto quello che è successo in questi ultimi venerdì al ragazzo che è di fronte a me.
«No, perché?» continuo a mentire, quando ormai ho recuperato l'uso della voce, negando l'evidenza. Lui sa.
«Sicuro?»
«S-sì.»
«Non dovresti dirmi che hai saltato le ultime cinque o sei, non lo so, sedute dallo psicologo?»
«J-Jimin, tu... lo sai?»
«Sì. L'ho saputo. Porca puttana, Jungkook, pensavi di tenermelo nascosto per quanto?»
«I-io... volevo solo sistemare le cose prima di-»
«Cosa dovevi sistemare? Non puoi sistemare niente al di fuori se salti le sedute e non curi prima te stesso!» alza la voce.
«Te l'ha detto il dottore?»
«Sì, cazzo, me l'ha detto lui e sai cosa? Ha fatto bene. E il fatto che tu abbia continuato a mentirmi per tutto questo tempo, anche adesso che te l'ho chiesto io cazzo, mi fa incazzare» sputa facendo una pausa e guardandomi fisso negli occhi con uno sguardo che non riesco a reggere, perciò distolgo il mio e lo fisso sul pavimento. «Almeno il motivo che ti ha spinto a saltare le sedute lo voglio sentire da te.»
«Q-quindi non sai di quello?»
«No, non ancora. Ma adesso me lo dirai. E voglio sapere tutta, tutta, la porca puttana di verità.»
«Io... ho scritto un messaggio a Taehyung un mese fa, chiedendogli di incontrarci durante le tue sedute del lunedì. Solo che poi te le hanno tolte e quindi ho dovuto iniziare a vederlo il venerdì per due motivo, ovvero che non volevo lasciarti da solo neanche il tempo di bere un bicchier d'acqua e perché volevo tenertene fuori.»
«Voglio vederlo.»
«Chi?»
«Taehyung! Voglio vedere Tae, cazzo. È anche un mio amico e avevamo legato tantissimo, non so se te lo ricordi! Adesso non me lo puoi tenere lontano.»
«Jimin-»
«Portami da lui» dice impuntando i piedi.
«N-non posso, oggi l'ho portato in un Centro di Disintossicazione e potremo vederlo tra tre mesi.»
«Cosa? E tu l'hai portato lì dentro senza neanche farmelo salutare? E lui si drogava ed è rimasto da solo per tutto il tempo? Cazzo, Jungkook, porca troia!» urla. Non ha urlato per due mesi e adesso urla, come se stesse recuperando tutto il tempo in una sola volta.
«Pensavo fosse-fosse instabile per te. Insomma, ho saputo oggi che voleva recuperare se stesso in un Centro, prima pensavo volesse continuare a drogarsi fino a morire e credevo che non sarebbe stata una buona idea quella di farvi incontrare.»
«Ma che cazzo ne sai? Che cosa stra cazzo ne sai? Non puoi decidere per me perché non sai come sono. Non lo sai! Sei un egoista che ha continuato a mentirmi per tutto il tempo!» scoppia Jimin e le sue parole mi feriscono davvero tanto, a tal punto che ormai trattenermi diventa impossibile.
«Un egoista? Io? Cazzo, Jimin, ti rendi conto di quello che hai appena detto?»
«La verità! Quello che tu non hai fatto per un mese. Tu non sai quello che è meglio per me perché se lo avessi saputo non mi avresti-»
«Stai zitto!» sbotto scoppiando a piangere, sapendo dove voglia andare a parare, ma lui continua imperterrito: «Se lo avessi saputo non mi-»
«NON DIRLO!»
«NON MI AVRESTI LASCIATO!» urla più forte di me e io mi accascio a terra, con le mani a tappare le orecchie che sono state violate da quelle parole tremende.
Continuo a piangere senza curarmi di nient'altro e appena Jimin si avvicina un attimo a me, evidentemente preoccupato, e posa una mano sul mio braccio io gliela scanso e lo caccio via.
«Vattene.»
«Jungkook, io... scu-»
«VATTENE!» scoppio stringendo gli occhi per non vederlo andare via. «Vai via.» dico ancora, stavolta con un tono di voce normale, e sento soltanto il rumore dei passi piantati di Jimin che se ne va in camera sua sbattendo poi la porta.
Cazzo! Come al solito ho rovinato tutto.
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Spazio Autrice:
Allora allora allora... come al solito mi scuso per i miei DODICI (i broke the record!) giorni di assenza. Sinceramente la scuola online mi obbliga a stare cinque ore davanti al PC e non posso dire di non esserci abituata, anzi... di mio ne sto anche di più. Ma starci per la scuola mi risucchia completamente le energie e quindi dopo le 14:30 (orario di "stacco") inizio a odiare il computer ahaha.
Spero che questo capitoletto vi piaccia. Non vi preoccupate per come è finito, non voglio farvi spoiler e quindi sto zitta, ma davvero... state tranquille.
Riguardo al sondaggio di cui vi ho parlato prima, quali punti di vista preferite?
Qui per quelli di Jungkook:
Qui per quelli di Jimin:
Io sinceramente, nonostante Jimin sia iwehuwei per me e la storia nella mia testa sia nata con lui come protagonista, preferisco scrivere i punti di vista di Jungkook. Forse in questo modo sembra però che abbia sofferto lui più di tutti, ma vi assicuro che non è così (quella che ha sofferto di più sono comunque io ahaha). In ogni caso... anche Jimin ha sofferto, anche i nostri Yoonseok hanno sofferto, anche Taehyung ha sofferto tantissimo. Spero che questo sia comunque chiaro, nonostante le ben SEDICI p.o.v. di Jungkook che, messe a confronto con le dieci di Jimin, sono sei di più (e sono TANTE). Quindi ditemi qui sopra quali preferite, o se invece vi piacciono tutte e due!
Vi voglio bene
Published: 01102020
Edited:
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