Capitolo 12 - Via le maschere!
L'egodi Shane non aveva limiti. Ovviamente tutti stavano guardandoincuriositi il nostro abbraccio ed era quello che voleva lo stratega.Infatti, tutti aveva iniziato a mormorare qualcosa ma era troppostretta nella presa di Shane da poter udire bene le parole.
"Sperotu stia scherzando" dissi liberandomi dalla sua presa con unaspinta. Sfortunatamente il mio atteggiamento poco appropriato neiconfronti di Shane non sfuggirono all'occhio super attento di miamadre che venne immediatamente a porre rimedio per limitare i danni.Il suo volto era contornato da un'espressione così mortificata,neanche avesse rovesciato tutto il buffet per terra e rotto tutti ibicchieri.
"Shane,perdona Hailey. E' molto stanca, di certo non voleva dire quello cheha detto." Guardai mia mamma in malo modo ma non riuscii nemmeno areplicare che aggiunse:
"Adir la verità, le sei mancato molto ed era così contenta di vedertioggi. Non faceva che parlare di te".
Checosa? Pensai. La scena melodrammatica era troppo. Non potevosopportare quelle parole, ancora una volta pensava solo a se stessa enon al bene di sua figlia. Dovrebbe solo ricordarsi che non mi ha maichiamata una volta quando ero al College. Stavo per non reggere piùla mia rabbia interiore che Cole venne in mio aiuto.
"SignoraHamilton posso rubarle un attimo del suo prezioso tempo?. Vorreitanto regalare un abito a mia madre, ma avrei bisogno di un parere dauna persona alla moda. Chi meglio di lei" affermò prendendo miamadre sotto il braccio e portandola via. Presi un bel respiro, ma nonriuscii ad andarmene Shane fece altrettanto trascinandomi interrazza.
"Sipuò sapere che vuoi?" pronunciai bruscamente.
"Scusarmi.Vorrei solo stare un po' con te".
"Mihai reso ridicola davanti a tutti, ma tranquillo gli incubi stannopassando. Ah giusto a te non interessa"
"Pensiche io non sia stato male?"
"Mipare che tutte le copertine dei giornali avevano il volto stampatosopra"
"Nonmi sembra che tu ne sia uscita male"
Lasua arroganza per quello che mi aveva fatto non aveva limiti e in mescorreva solo rabbia, ma una reazione era solo quello che voleva eavrebbe solo aumentato il suo ego. L'unica cosa da fare per noncadere nella sua trappola era l'indifferenza totale verso di lui eper riuscirci sarei dovuta rientrare nel salone prima che qualcosa siaccorgesse di noi qua, altrimenti tutti avrebbero iniziato a parlaredi noi.
"Sentipossiamo continuare l'evento evitandoci?"
Feciper andarmene ma Shane disse quelle parole che mi bloccaronoall'istante.
"Haiun ragazzo per caso? Non mentire...Ho visto il tuo telefono quandosei uscita dalla camera. Un certo Travis..."
Pietrificata,immobile; Shane sapeva tutto. Sapeva che in camera mia avrebbetrovato qualcosa sulla mia nuova esperienza al College, ecco perchéaveva finto di entrare in camera mia per salutarmi. Adesso tutto erachiaro, ma io era già caduta nel suo tranello. Lo avrebbe detto amia madre? Ovvio, non avrebbe atteso altro che rovinare qualcosa dibello dalla mia vita. Mi conosceva così bene che ogni mia mossa didepistarlo sarebbe stata inutile, Shane sapeva tutte le mosse cheavrei fatto.
Mivoltai verso di lui, ma non riuscivo a guardarlo in faccia, non avreiretto il confronto. Il mio pensiero era rivolto a Travis, che non simeritava di finire in questo mondo di inganni, maschere, falsità. Lasua bontà non doveva venir macchiata dalla persona che avevodavanti, responsabile di tutte le mie notti insonni.
"Stacon te per i soldi immagino"
"Neancheper idea. Nemmeno sa chi sono"
Errore.Grande errore. Ero caduta ancora una volta nella sua trappola, luisapeva che lo avrei tenuto nascosto e che non avrei detto nulla anessuno. Il suo sorrisetto compiaciuto faceva capire che mi aveva inpugno.
"Adessosiamo in due a saperlo"
"Cosavuoi fare?"
"Nulla,perché dovrei. Mi fa piacere vedere che sei andata avanti. Tornodentro, i miei genitori mi staranno cercando".
Stava mentendo.Lui mi conosceva, ma anche io sapevo tutto di lui. Non avrebbelasciato scorrere, anzi avrebbe architettato qualcosa e colpitoquando meno lo avrei aspettato. L'unica cosa da fare adesso eraattendere e aspettare la sua mossa così da evitare una catastrofe.Shane si dovrebbe ricordare che pure io sono cresciuta in un questomondo dove l'apparenza e la falsità è una caratteristica comune.Forse dovevo ricordargli che pure io in passato ero uno stratega ecome in passato, le regole del gioco le avrei dettato io, al centrodei riflettori c'ero io, non lui.
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