V

V - Finzione e Duplicità

Te, che dolcezza e desiderio porti
e che sempre invano m'hai cercato.
Te ch'ora ben faresti a non fidarti:
Me, che per te non ci son mai stato.

Ma dirti devo, d'esser da te attratto,
poiché, oltretutto, non bugiardo
voglio pur essere. E tu "anche matto"
dirai; matto di te se ti guardo.

Spigliata sei te, io impacciato,
eppure lieta, sempre insoddisfatto
e così pronta, tanto svogliato.

Di dolce contrasto siam ritratto,
ma amore è rubarsi a vicenda
il cuore e poi chieder riscatto.

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