0.6

nashville


Harry 

Quando Harry apre gli occhi, è a causa di Liam che gli scuote la spalla.

"Ho fatto check-in," dice assonnato, "Niall è già di sopra e abbiamo portato tutte le valigie in camera."

Annuendo, Harry gli dice che lui e Louis scenderanno dall'auto tra poco. Il suo telefono è ancora sbloccato quando si allunga a prenderlo ed è su Spotify dove ha aggiunto Ease My Mind di Ben Platt alla playlist di Louis.

"Grazie di aver portato di sopra la nostra roba, amico."

Liam fa un gesto con la mano e punta gli occhi mezzi-aperti sull'hotel, borbottando qualcosa che Harry non riesce a capire. Gli lascia le chiavi della stanza e della macchina prima di strisciare via.

Senza muoverlo troppo, Harry mette le gambe di Louis attorno alla vita e lo porta all'entrata, girandosi per assicurarsi di aver chiuso l'auto prima di andare di sopra. Aspetta l'ascensore per un po' di minuti, immaginando che Liam sia dentro. Quando entra, si appoggia contro il metallo freddo. Prende un bel respiro e stringe il corpo di Louis a sé quando lo sente tremare.

Mette Louis giù gentilmente vicino a Liam che sta già dormendo e gli rimbocca le coperte. Niall è ancora sveglio con il telefono in mano sull'altro letto, Harry si avvicina timidamente.

"Va bene se stanotte dormo qui?"

Sorride, "Sì, certo."

Harry si toglie le scarpe e si cambia i vestiti nel bagno prima di andare a letto. Le luci sono spente e può sentire Liam e Louis russare leggermente ma Niall è ancora sveglio, il suo telefono illumina la loro parte della stanza.

Harry ci mette un po' di minuti a mettersi comodo, spostandosi e sprimacciando il cuscino cercando di non infastidire Niall.

"Allora la cosa con Louis."

La mano di Harry si blocca sul cuscino, la sua schiena è rivolta verso Niall.

"La cosa con lui?" Ripete a bassa voce.

"Sì, all'inizio del viaggio l'hai chiamata così."

Harry boccheggia e lentamente si gira verso di lui, attento a tenere la voce bassa.

"Non intendevo, cioè, oggettivarlo o altro."

"No," Niall lo liquida, "Non l'ho pensato. E non ho intenzione di farti nessuna domanda perché non sono affari miei. Ma mi sento personalmente obbligato a precisare che se Louis, in qualunque modo, rimanesse traumatizzato, ti devi aspettare una visita da parte mia."

Per tutto il tempo in cui parla, non guarda Harry neanche una volta. Fa più paura di quanta ne avrebbe fatta se lo avesse guardato dritto negli occhi.

"Non," balbetta, "Non gli farei mai del male, Niall."

Usare il suo nome sembra strano e drammatico, ma Niall sembra soddisfatto dalla sua risposta. Gli dà una carezza sulla testa e gli sorride prima di collegare il telefono alla presa.

"Buonanotte, Harry."

Era esausto quando sono entrati, voleva rannicchiarsi vicino a Louis e dormire per giorni, ma ora c'è un incessante ronzio dietro i suoi occhi. Il respiro di Niall si calma dopo pochi minuti, ma Harry continua a girarsi e a rigirarsi.

Sospira, afferrando il telefono dal comodino e va fuori in balcone. Digita il numero prima che possa comprendere pienamente quello che sta facendo.

"Pronto?"

Sono quasi le tre di mattina a casa, ma Gemma risponde immediatamente con una voce assonnata e profonda.

"Harry?" Chiede.

"Ehi, Gem."

Sospira dall'altra parte del telefono, come se sentirlo fosse un immenso sollievo.

"C'è qualcosa che non va?"

"No," Harry scuote la testa, "Voglio solo parlare."

"Oh," fa un respiro, "Okay, che c'è?"

E poi non riesce a pensare a nulla da dire. Voleva sentire la sua voce, ma ora la sua mente brancola nel buio.

"Scusa," si lascia scappare, "Non mi sarei dovuto arrabbiare così tanto con te."

"No, Harry, dispiace a me. Ho parlato con la mamma e mi ha aggiornato, mi sento in colpa. È stato fuori luogo dirtelo."

La notte dopo l'appuntamento in giardino con Louis, ha chiamato sua mamma per condividere la sua felicità. Non le aveva detto niente sul loro accordo, solo che Louis si stava finalmente aprendo con lui e voleva essergli amico. Abbastanza da dimostrare che l'inesauribile adorazione di Harry in tutti quegli anni non era per niente.

Non sa come rispondere a Gemma, perché non ha intenzione di mentire. Ha esagerato, ma è sua sorella. Non possono non parlare tra loro.

"Possiamo dimenticarci tutto?" Chiede.

Harry inizia a mangiucchiarsi l'unghia.

"Voglio dire, sì, H, possiamo, ma non voglio che tu non mi dica più le cose. Voglio che tu possa condividere tutto con me."

Anche Harry lo vuole.

"Anch'io lo voglio." 

Gemma ride, non in maniera cattiva o delirante ma più come se fosse felice che gliel'abbia detto. Sorride.

"Allora," inizia con esitazione, "Parlami di Louis?"

Forse è un po' troppo presto o forse dovrebbe sentirsi a disagio ad aprirsi con lei con qualcosa di così personale, ma prima che si possa fermare, le sta raccontando ogni dettaglio.

Inizia dal principio, incluso i dettagli che sua mamma non ha potuto sentire. Le dice di come sia dolce e perché fosse stato così cattivo e di come finalmente abbiano capito tutto. Lei lo incoraggia per tutto il tempo, gli dice che è così felice per lui.

Quando finisce, fa un sospiro e si rilassa sulla sedia, alzando lo sguardo sulle stelle e sorridendo.

"Sono davvero felice per te, Harry," esita alla fine e Harry sa cosa sta per succedere prima che lo dica, "Ma-"

Si interrompe, come se non fosse sicura di poter dire la sua opinione. Harry si prepara al peggio e le chiede lo stesso,

"Ma cosa?"

"Beh, cosa succederà dopo questa settimana, quando tornerete a casa?"

Questa è una domanda scottante, vero? Sente già una sensazione spiacevole all'interno del petto che si estende come un manto amaro sul suo umore euforico.

È diviso perché una parte di lui vuole dare a Louis tutto e fare del suo meglio nel tempo che hanno a disposizione, ma l'altra parte di lui gli urla che è ci è troppo dentro e dovrebbe uscire ora prima di non poterlo più farlo e Harry sta male di nuovo.

In conclusione, non c'è una risposta alla domanda. Harry non lo saprà finché non succederà e forse non lo saprà nemmeno allora. Allontana il telefono dal viso per aggiungere House of Memories alla playlist di Louis.

"Non lo so, Gem," chiude gli occhi, "Non lo so."

—— 

Harry riesce ad addormentarsi molto più facilmente dopo aver parlato con Gemma, come se un peso se ne fosse andato dalle sue spalle. Lo infastidiva non poterle parlare.

Dorme così bene, infatti, che non si sveglia fino alle due di pomeriggio del giorno successivo, quando Louis arriva offrendogli una tazza di tè.

"Buongiorno, dormiglione."

Accetta la tazza grato, prendendo un lungo sorso prima di appoggiarla al comodino. Quando si sposta per alzarsi, nota Liam nell'altro letto. Harry lo indica e osserva Louis con aria interrogativa.

"Sta ancora dormendo," Louis fa spallucce, "Niall dice che dovremmo aspettare che si svegli, ma non ne sono sicuro."

Annuendo, Harry si mette seduto e controlla il telefono. L'altro lato del letto è ordinatamente fatto e sembra incontaminato.

"Dov'è Niall?"

"Di sotto." Louis toglie un filo dal lenzuolo, "Arriva tra poco, sta solo prendendo le ultime cose dal buffet."

"Oddio," Harry geme, "C'era un buffet?"

Louis ride.

"Sì, ho preso qualcosa per te e Liam. È in frigo, devi riscaldarlo."

Il suo cuore si scalda di nuovo. Louis ha fatto una pausa tra 'te' e 'Liam', come se avesse avuto intenzione di fermarsi prima. Se Louis non starà attento, Harry si lascerà viziare.

Non ha modo di ringraziarlo come si deve perché Niall irrompe nella stanza un secondo dopo, mettendo tre sacchetti sul bancone.

"Li sta ancora dormendo?"

Annuiscono.

"Okay, è passato abbastanza."

Lui e Louis camminano verso Liam come se avessero un piano e Harry sorseggia il tè mentre li guarda provare a svegliarlo.

"Li? Dai, è ora di alzarsi," Niall lo scuote.

Quando questo non funziona, Louis si spazientisce.

"Liam Payne, svegliati," gli grida in faccia.

Liam si sveglia di soprassalto, ritraendosi da Louis con gli occhi spalancati. Realizza dov'è con un gemito e si rigira nel cuscino.

"No, amico, dai," dice Niall, togliendogli le lenzuola di dosso, "Devi alzarti."

Scuote la testa. Louis sogghigna, prendendo il telefono vicino a lui sul letto.

"Oh, guarda. Tre chiamate perse da Zayn."

Liam è fuori dal letto prima che possano battere ciglio. Prende il cellulare dalla mano di Louis e se la svigna nel bagno, sbattendo la porta dietro di sé.

"Wow," Harry solleva le sopracciglia.

Sollevando i cuscini caduti, Niall scuote la testa.

"Mi sento male che Zayn sia andato a casa, ma non è così che il resto del viaggio andrà." 

Con Liam occupato, Harry apre di nuovo la lista sul suo telefono, leggendo i loro piani. Liam ha scritto Trolley Tour con allegato un link per comprare dei coupon per i biglietti. Memorizza il link e dice agli altri di prepararsi.

"Ce n'è uno che parte tra un'ora e un altro alle cinque e mezza. Non sono sicuro quale sia quello che aveva pianificato, ma dovremmo vestirci ora in caso dovessimo usare tutta la nostra forza per far uscire Li dalla stanza."

Louis annuisce e Niall fa un cenno per poi andare a prepararsi.

La playlist di Louis sta venendo bene, cresce ogni giorno e Harry aggiunge una canzone ogni volta che pensa a una che gli ricorda di lui. Pensa che stia diventando lentamente la sua playlist preferita da ascoltare. Solo negli ultimi due giorni, ha aggiunto Someone To Stay di Vancouver Sleep Clinic, Fighter di Joseph e It May Sound Strange di Spencer Sutherland, insieme ad altre. Prende le cuffiette mentre aspetta che finiscano di vestirsi.

Ora il giorno sembra lungo e infido, ma mentre Louis si mette sulle punte per dargli un bacio sulla guancia quando Niall non sta guardando, Harry sente che può essere meglio di quello che pensa. 

—— 

Il sole sta iniziando a calare e Harry prende la giacca quando riescono a portare Liam sul tram. Scoprono che aveva pianificato il tour per il primo giro, ma ci hanno messo un'ora e mezza per rendere presentabile Liam e poi farlo uscire dalla stanza dell'hotel e farlo camminare per mezza città. Niall è impegnato a distrarlo dall'assenza di Zayn, ma questo permette a Harry di passare del tempo con Louis, perciò non gli importa.

È evidente ora che Louis non desideri essere contenuto come prima. Non è ovvio, davvero, fa solo di meno per cercare di nasconderlo. Anche ora, seduti sul retro del tram mentre i loro amici sono seduti nella fila di fronte a loro, Louis ha il mignolo attorno a quello di Harry.

Il cuore di Harry batte un po' più forte. Quando ci pensa troppo, gli tremano le mani, ma nel modo migliore possibile.

"Quanto pensi durerà?" Louis indica vagamente Liam.

Harry dà un'occhiata di fronte. Niall sta cercando di fare del suo meglio per tenere Liam occupato, indicando fuori dal finestrino e saltellando con entusiasmo, ma non serve.

"Non ne ho idea," Harry fa spallucce.

Una parte di lui si sente in colpa, in un certo modo. Perché lui e Louis stanno andando così bene e Liam no, sembra in qualche modo colpa di Harry - non ha nessun senso. Sa che non ha senso, ma desidera che anche Liam possa essere felice.

Dall'interfono si sente la voce della donna di fronte al tram, parla di quello che stanno guardando fuori dal finestrino e Harry cerca di ascoltare, ma non serve a niente. Louis prende tutto il suo spazio, ha la testa appoggiata alla spalla di Harry e strofina la guancia contro il materiale della giacca in modo affettuoso.

Proprio come prima, proprio come ogni cosa con Louis, è così facile pensare che tutto questo possa accadere ogni giorno. Potrebbero essere una vera coppia e andare a degli appuntamenti, tenersi la mano e baciarsi in pubblico. Infatti, ora sono proprio su quel punto.

Sicuramente i loro amici hanno notato qualcosa, ma a Harry non importa. È abbastanza sicuro che neanche a Louis. Però è rischioso perché ora che Harry ha avuto Louis, non sembra ancora abbastanza. Ha pensato che forse se la sua cotta fosse uscita dal suo corpo se ne sarebbe andata e Harry avrebbe capito che Louis non era tutto quello che pensava fosse. Ma lo è - è di più.

Se Gemma potesse dire apertamente quello che pensa, Harry sa che direbbe qualcosa su come stia cercando di aggiustare Louis o su come stia romanticizzando tutti i suoi problemi, ma è così lontana dalla verità. Semmai, Harry pensa che siano entrambi ugualmente distrutti. Non è necessariamente una cosa positiva, ma li fa sentire entrambi meno soli.

Quando Louis tira la sua manica, Harry abbassa lo sguardo per incontrare i suoi occhi.

"Perché ti piace il sole così tanto?" 

Ingoia a vuoto. Questa domanda sembra troppo personale per farla sul retro di un mezzo pubblico, circondato da amici e sconosciuti, ma c'è qualcosa di Louis che lo spinge fuori dalla sua zona di comfort. 

"Mi piace da quando ero piccolo," tiene la voce bassa, spostandosi sul sedile, "Mia mamma mi leggeva sempre un libro - Il Piccolo Principe. Ogni notte prima di dormire, guardavamo il tramonto e lei me lo leggeva. Era il mio preferito. Lo abbiamo perso dopo che ci siamo trasferiti."

Probabilmente non è la risposta che Louis vuole, non fa trapelare nulla e non offre una spiegazione, ma annuisce lo stesso e si spinge di più tra le sue braccia, tenendo lo sguardo sul finestrino come se sapesse che se guardasse Harry si intrometterebbe.

E questo è qualcos'altro che Harry ama di lui. Sa quando spingere e quando lasciare. Non è sicuro se sia perché ha studiato psicologia o se sia solo in sintonia con lui, ma è bello. Non c'è più disagio e le cose sembrano sempre andare perfettamente. E Harry sa che non è a causa sua. Stringe di più Louis.

Il tram si ferma a una fermata pochi minuti più tardi e Niall avvolge un braccio attorno alle spalle di Liam per aiutarlo a scendere le scale.

"Va bene, Liam. Ora?"

"Hotel," risponde seccamente, togliendosi di dosso la mano di Niall.

Nessuno dice nulla per un minuto, ma quando Liam si gira per tornare indietro, Louis gli afferra il braccio.

"Ecco," gli dà le chiavi della stanza, "Vai ovunque nell'hotel, ma non tornare nella stanza finché non lo diciamo, va bene?"

Inclina la testa sospettoso ma le prende lo stesso, accigliandosi mentre si gira per andarsene.

Quando non si vede più, Niall dà di matto.

"Che cazzo? Non ha bisogno di rimanere solo ora."

Louis non batte ciglio.

"Quello di cui ha bisogno," dice lentamente, "È qualcuno che gli vada a prendere la cena, che telefoni Zayn e che gli dica di prepararsi a fare facetime con lui tra un'ora per fargli capire che noi siamo lì per lui, non importa cosa voglia dire." 

Nell'ultima parte guarda Niall, sollevando le sopracciglia come per dire, anche se significa rimanere soli.

Il modo in cui le sue labbra pronunciano quelle parole fa trasalire Harry perché lo dice come se lo sapesse per esperienza. Vuole avvolgere le braccia attorno a lui, ma questo significherebbe oltrepassare troppi limiti.

Harry annuisce e si avvicina.

"Dicci cosa fare."

"Tu," Louis si gira verso Niall, "Dovresti andare a prendere quel piatto di pasta che Li adora dal ristorante di fronte. E tu," si sposta verso Harry, "Dovresti chiamare Zayn."

"Okay," Harry biascica, "Ma non ho il suo numero?"

Niall si sposta e armeggia con il telefono per un po' di secondi prima di darlo a Harry, ancora irritato.

"Ecco, gliel'ho chiesto alla festa. Pensavo che mi sarebbe servito a qualcosa."

Harry copia il numero sul suo telefono e lo ridà a Niall, che lo mette nella tasca e si precipita al ristorante di fronte a loro. Harry può dire che non sia felice del piano di Louis, ma segue quello che ha detto lo stesso perché per quanto odiano ammetterlo, i piani di Louis di solito funzionano eccezionalmente bene.

Quando ha finito di scrivere il numero, si gira verso Louis con un sopracciglio sollevato.

"E qual è il tuo compito?"

"Il mio compito è pensare ai piani," fa un sorrisetto, "Non è che tu o Niall possiate riuscire a inventarvi un grande gesto di amicizia."

"Oh, e tu sì? Mi piacerebbe vederlo," Harry lo prende in giro, scansandolo quando Louis si tuffa su di lui.

Louis cerca di prendergli il telefono e fa la chiamata, premendo velocemente il cellulare contro l'orecchio di Harry.

"Oh, uhm, ciao," dice quando Zayn risponde, "Sono Harry, l'amico di Liam."

"Oh, sì. Ehi, Harry. Come va?"

"Beh," dice nervosamente, "Stavamo sperando che ci potessi fare un favore."

Sente qualcuno spostarsi dall'altra parte prima che Zayn dica, "Va bene?"

Vicino a lui, Louis si solleva sulle punte per premere l'orecchio dietro al telefono.

"Potresti chiamare Liam su facetime intorno alle sette e mezza?" Harry guarda Louis che alza il pollice per la sua scelta dell'orario.

"Mi piacerebbe, ma Li, negli ultimi giorni, non sta rispondendo a nessuna delle mie chiamate. Sto impazzendo," Ride, "Non sono sicuro di quello che sia successo, davvero."

Louis fa un passo in avanti e si acciglia.

"Davvero? Oh," Harry esita, ma Louis gli fa segno di continuare, "Beh, allora faremo in modo che risponda se chiami."

"Va bene, suona bene. Spero lo faccia," Zayn fa un sospiro, "Mi manca."

Prima che possa salutarlo, Louis afferra il telefono e urla, "Oh, e assicurati di star mangiando pollo e pasta quando chiami."

Con questo, Louis ignora l'espressione confusa di Harry e mette giù.

"Non parla più con Zayn?" Louis parla da solo mentre va avanti e indietro per il marciapiede.

"Credo di no."

"È più difficile di quello che pensassi," conclude, rallentando quando Niall si avvicina a loro di nuovo con due sacchetti di cibo.

"Okay, ho preso il suo cibo preferito. Cos'ha detto Zayn?"

Louis prende i polsi di entrambi e inizia a tornare indietro all'hotel.

"Ha detto che Li non gli parla," spiega Harry.

Niall fa la sua stessa espressione sorpresa, inciampando mentre cerca di tenere il passo con Louis.

"Davvero?" Quando Harry annuisce, scuote la testa, "Wow."

Ascoltano obbedientemente mentre Louis snocciola le sue idee su come renderlo più felice e su come sistemare le cose tra lui e Zayn e il cuore di Harry inizia a battere di nuovo all'impazzata. 

Louis è il migliore a mandare via le persone e lo è sempre stato. Non gli piace essere vulnerabile e spesso non dice apertamente i suoi pensieri personali o le sue idee, ma è premuroso con gli altri, così bravo a dare tutto quello che non dà a se stesso.

"Dai, non abbiamo tutta la serata," dice.

Harry vuole dargli tutto.

Spingono le porte girevoli dell'hotel un minuto dopo e Louis controlla la reception prima di farli andare verso l'ascensore e correre dentro prima che possano essere scoperti.

"Harry, potresti sistemare il computer sull'estremità del letto?"

Annuisce, andando subito a farlo quando entrano nella stanza. Dietro di lui, sente Louis dire a Niall cosa fare.

"Sì, sistema lì, di fronte. E poi sposta quello lì, sì, va bene."

Fanno un passo indietro per ammirare il loro lavoro, dopo che Louis lo reputa accettabile. Il computer è su Skype rivolto verso la porta dell'hotel, pronto per la chiamata di Zayn. Le coperte sono state sistemate intorno, ci sono un po' di cuscini alla rinfusa per rendere tutto più accogliente. Anche le luci sono state spente, le lampade intorno alla stanza illuminano in maniera fioca. Ci sono tutti i cibi preferiti di Liam, capitanati dalla sua ossessione più recente, pasta con pollo.

Ora Harry capisce perché Louis ha detto a Zayn di mangiare pollo e pasta. Sarà un appuntamento virtuale. Louis è geniale.

"Louis, sei geniale," gli dice.

"Lo so," è quello che risponde, ma il suo viso si colora e dà un colpetto al piede di Harry con il suo timidamente.

"Abbiamo trenta minuti prima che Zayn chiami perciò dobbiamo trovarlo e parlargli."

Trovare Liam non è difficile perché è seduto nella reception da solo quando vanno di sotto. Scelgono Harry per parlargli. Louis gli dà velocemente delle informazioni sul piano, gli dice che lui e Niall li lasceranno da soli mentre Harry cercherà di farlo aprire, prima di spingere in avanti Harry con un veloce buona fortuna.

"Ehi, Li," dice lentamente.

Liam solleva lo sguardo con occhi stoici e non impressionato. Harry si schiarisce la gola e prova di nuovo.

"Che succede?"

Doveva uscire in maniera casuale, ma sembra tutto forzato come se Harry stesse chiedendo qualcos'altro e Liam non ci casca. Sta iniziando a dubitare delle abilità di Louis.

"Era una loro idea farti venire qui?" Fa un cenno leggero verso Louis e Niall che si affrettano a spostare lo sguardo.

Alzando gli occhi al cielo, Harry si gira verso di lui e scuote la testa.

"Sono qui perché sono preoccupato. Solo pochi giorni fa sembravi così felice e ora è, tipo, l'opposto."

"Sto bene, H."

Allo sguardo non convinto di Harry, Liam sospira.

"Penso di conoscerti di più di così, Li."

"Tu - hai ragione," si ammoscia, "Non ho parlato con Zayn da quando siamo andati via da Austin. Mi sta uccidendo."

Harry si avvicina e gli mette una mano sulla spalla.

"Perché? Pensavo che steste andando davvero bene," chiede.

"Sì o almeno prima, credo. Dopo che se n'è andato, ho capito quanto fuori dalla portata lui sia, capisci?"

Harry inclina la testa, "Non sto seguendo."

"Voglio dire, vive a Denver, H," sospira di nuovo, "Oltre il fatto che è fuori dalla mia portata, la sua intera vita è lì. La sua arte, la sua famiglia, i suoi amici. Lui è lì e io no. Ho questo stage che potrebbe portare a un lavoro e io non voglio lasciare Londra ora."

"Allora perché non potete avere una relazione a distanza? Voglio dire, almeno finché non cambi qualcosa."

"Perché è - lui è così," Liam si tira i capelli e sbuffa, "Non voglio neanche stare lontano da lui per tanto tempo. E non abbiamo una relazione abbastanza seria da prendere una decisione come trasferirmi là o altro. Non gli ho neanche detto che -"

"Che lo ami?" Sussurra Harry, sorridendo quando Liam si interrompe.

Sa di che cosa sta parlando Liam, pensa. Spera che Louis non stia ascoltando o che non sia davvero bravo a leggere il labiale perché sta per dire qualcosa di importante.

"So di che cosa stai parlando," è tutto quello che dice.

"Sì, davvero," Liam fa un respiro, "Ma non mi sento a mio agio a dare tutto per questa relazione se sarà per sempre a mille chilometri lontano da me."

Accigliandosi, Harry stringe le labbra.

"Com'è iniziata la cosa con Zayn? Non me l'hai mai detto."

"Oh, sì. Scusami," Liam sembra imbarazzato, "Abbiamo iniziato a parlare un po' di tempo fa, l'inizio dell'anno scorso più o meno. Ho commentato uno dei suoi post, la sua arte e mi ha scritto e tutto è partito da lì."

Arrossisce, gli angoli della sua bocca si sollevano e abbassa lo sguardo sulle ginocchia.

"E mi dispiace davvero non averti mai detto che sono - sai," indica vagamente tra Harry e lui.

"Gay?" Harry prova.

Annuisce.

"Liam, non devi scusarti per quello. Avrei voluto essere lì per dirti che tutto sarebbe andato bene, ma certamente non dovresti scusarti per questo."

"Lo so," annuisce, "Ma Niall e io siamo sempre stati quelli etero," Liam flette i muscoli e parla con la voce più profonda per fare un esempio. "Mi è sempre sembrato strano. Non la penso più così, davvero."

"Non c'è un limite di gay in un'amicizia," Harry ride, "Ma è fantastico, Li. Allora avete deciso di vedervi di persona, dopo che avete iniziato a parlare?"

Liam annuisce di nuovo, "Non ero neanche nervoso prima del giorno precedente. Non ci pensavo neanche. Lo avevamo pianificato tempo prima."

"Ah, allora è per questo che eri così eccitato a fare questo viaggio," Harry ride.

Liam si arrampica sugli specchi per correggere Harry, ma poi decide di lasciare stare.

"Allora se ti sentivi davvero così," Harry lo guarda, "Perché non glielo hai detto? Probabilmente prova le stesse cose. Tutti abbiamo visto il modo in cui si comportava attorno a te."

"Sembra così semplice quando lo dici," Liam ride nervosamente, mettendo la testa tra le mani, "Ma ci sono così tante incertezze. C'è - non avrei idea di quello che mi potrebbe dire e potrei pensare troppo a tutto."

Harry non deve neanche pensare alla risposta questa volta.

"A volte devi correre il rischio, penso. Se non ti metti mai in gioco, potresti perderti la cosa migliore della tua vita."

I suoi occhi trovano Louis prima di continuare.

"E a volte non avrai ciò che vuoi o le cose non saranno come pensavi, ma forse è per il meglio. Forse è l'universo che ti sta dando un'altra possibilità per fare le cose nel modo giusto."

Louis lo guarda di sbieco mentre finge di parlare con Niall e inclina la testa confuso, sorridendo leggermente mentre il colore inizia a riempire le sue guance.

"Come se tutte le tue relazioni passate non fossero giuste, come se mancasse qualcosa, ma non sapessi cosa fosse. Ma quello che hai ora," continua, scuotendo la testa, "Non puoi lasciarlo andare. Anche se non si rivela corretto, ti ucciderai dopo se non darai tutto quello che hai."

Quando Harry riporta lo sguardo su Liam, non ha più la testa tra le mani. Sta sorridendo a Harry, chissà probabilmente è stato troppo personale e si sente abbastanza esposto finché Liam non lo stringe in un abbraccio.

"Grazie, amico," Liam gli dà delle pacche sulla schiena numerose volte prima di allontanarsi. "Ho intenzione di parlargli."

Fa un passo per andare fuori nel parcheggio, ma Louis si avvicina a lui velocemente per portarlo verso l'ascensore con una mano attorno al braccio mentre balbetta, confuso.

"Penso che prima dovresti venire di sopra," mormora Louis mentre salgono.

Stasera Harry ha parlato di più, ma Louis ferma Liam di fronte alla loro porta prima di entrare.

"E, Liam, puoi sempre parlare con noi. Di tutto, va bene? Vogliamo aiutarti nello stesso modo in cui tu aiuti noi."

Non è il monologo drammatico che Harry si stava aspettando, ma ha definitivamente il giusto effetto perché Liam li tira in un grande abbraccio di gruppo nel mezzo del corridoio, tirando su con il naso e ringraziandoli all'infinito.

"Ora, vai," Niall lo manda via.

Liam apre la porta guardando indietro e Harry pensa di vedere una lacrima.

"Vai, Li," mette una mano sulla spalla, "Va a prenderlo, di nuovo."

Ride e nasconde il viso bagnato nel collo di Harry ringraziandolo prima di entrare in camera e Zayn lo chiama giusto in tempo. Chiudono la porta quando risponde e Harry si appoggia contro il muro, sorridendo.

"Lo hai fatto di nuovo, Lou," Niall sorride e gli dà il pugno.

Dopo Harry gli dà il cinque e parlano di come fantastico sia mentre Louis finge drammaticamente di spostarsi i capelli e accettare i loro complimenti.

"Beh," dice Niall, "Hai fatto tutto bene tranne una cosa."

Louis e Harry si girano verso di lui.

"Dove andremo a dormire?"

—— 

Finiscono con il dormire in auto.

Niall tira indietro al massimo il sedile di fronte e si addormenta immediatamente.

Dopo due minuti da quando inizia a russare, Harry sente Louis strisciare sulla sua fila di sedili sul retro. I suoi occhi non si sono ancora abituati al buio, ma può a malapena vedere l'agitarsi dei suoi arti mentre cade sopra di lui.

"Uff," mormora, afferrando la vita di Louis così non cade.

Louis ridacchia soltanto e sorride.

"Shh," mette un dito sulle sue labbra.

Ci mettono più tempo del necessario a mettersi comodi perché Harry sta cercando di fare in silenzio e Louis fa confusione con la cintura mentre si sistema tra il corpo di Harry e i sedili dietro di lui.

All'inizio del viaggio, Harry ha notato che a Louis non piace mai stare in silenzio. Parla sempre e riempie ogni silenzio con delle divagazioni nervose che spesso non hanno neanche un vero motivo. Non lo ha mai infastidito, ma a volte a Harry piace il silenzio. È una persona che ha bisogno di un po' di minuti ogni tanto per analizzare le cose e formare le proprie opinioni senza gli input di qualcun altro.

Dopo quasi un mese, Harry pensa che sia bene dire che ha imparato ad accettare di più il rumore perché mette Louis a suo agio e lo rende felice. Ma pensa anche che Louis sia migliorato nell'accettare il silenzio.

Come adesso, mentre ha la testa sul petto di Harry e traccia piccole linee sul materiale della maglietta. Non sta cercando di essere più grande di quello che è o di rendere le cose meno strane. Il suo corpo non è teso mentre è stretto contro quello di Harry o non ha nessun tic nervoso per avere il controllo come fa con altre persone.

Harry li immagina così in uno dei loro letti, lottando contro tutto quello che hanno per tornare a casa come una squadra e non tristi e soli. Può quasi sentire il sapore del cibo fatto in casa di sua madre quando porta Louis per la prima volta, può sentire la tensione scorrere dentro di lui quando va a incontrare i nonni e i fratelli di Louis. Tutto sembra un po' più facile nel buio, come se non fosse fuori dalla portata.

"Harry?" Sussurra Louis.

"Sì?"

Louis si sposta un po' sul suo petto prima di continuare a parlare. Quando Harry inizia a pensare che si sia addormentato, parla di nuovo.

"So che hai detto che era tanto tempo fa e probabilmente non ti ricorderai molto, ma," Harry può sentire il suo respiro caldo sul collo, "Potresti raccontarmi quella storia? Quella sul piccolo principe?"

Per un secondo, le uniche parole che minacciano di uscire dalla sua bocca sono ti amo ma si trattiene. L'inizio della canzone di Troye Sivan, What a Heavenly Way to Die, suona nella sua testa e cerca di ricordarsi di aggiungerla nella playlist di Louis più tardi.

"Certo," la sua voce è profonda, piena di emozioni e sa che Louis può notarlo ma non gli importa.

Potrebbero fare qualunque cosa ora, guardare il telefono e rotolare nei sedili posteriori cercando di rimanere in silenzio mentre si baciano, ma invece Louis gli sta chiedendo di raccontargli una storia della buonanotte che sa significa molto per Harry.

Con la voce bassa, cerca di richiamare ogni dettaglio che può ricordarsi di quel libro dalla sua infanzia. Louis ascolta in silenzio e Harry si ferma per prendere un respiro, sentendo il modo in cui i loro battiti combaciano sotto gli strati dei vestiti.

Perché è solo Louis - non realizza neanche quello che fa. E non è una grande rivelazione quando Harry ripete le parole dentro il cervello perché pensa che probabilmente ama Louis da molto tempo. È da capogiro ed è troppo presto e Louis probabilmente non prova lo stesso, ma è così pronto per questo da quando ha a malapena ventuno anni e non lo spaventa perciò lo accoglie. Comunque, Harry non è bravo a nascondere le sue emozioni.

E la domanda di Gemma è ancora lì che brilla dietro ai suoi occhi nel buio della macchina, ma ora pensa di conoscere la risposta. Non sarà facile lasciarlo andare tra pochi giorni, ma almeno ora sa che non potrà tornare indietro.

Si sposta in modo che l'orecchio di Louis sia proprio sul suo cuore e continua, sperando che capisca.

Ti amo, pensa mentre Louis si addormenta alle sue parole, stringendogli la mano due volte.

Ti amo.

—— 

Niall è, sorprendentemente, il primo ad alzarsi la mattina successiva. Bussa al finestrino posteriore e Harry sbatte le palpebre per la forte luce prima di sussultare e chiuderle di nuovo, raggomitolandosi attorno al corpo più piccolo di Louis.

Bussa di nuovo, spazientendosi. Harry geme e si siede, guardandolo con un'espressione disinteressata. Niall indica il tasto di sbloccaggio dentro la macchina.

"Andiamo all'Hall of Fame tra mezz'ora," dice quando Harry salta sul sedile per aprire la portiera.

"Dai, Lou," dice Harry, girandosi e passando una mano sulla sua guancia dove Niall non può vedere.

Louis fa un rumore assonnato e spinge il viso contro il suo palmo. Con un sorriso affettuoso, Harry lo solleva di nuovo una volta che Niall è tornato dentro. Si sveglia quando iniziano a muoversi, sbattendo le palpebre confuso come se non sapesse dove fosse.

"Cos-"

Appoggiandolo davanti all'entrata, Louis lo afferra per riprendere l'equilibrio mentre Harry li porta dentro.

"Dobbiamo prepararci in fretta per il museo."

"Oh," Louis sbadiglia, "Giusto."

Quando tornano nella stanza, Liam è di umore migliore. Va in giro, pizzicando il fianco di Niall e ridendo quando lo rincorre.

Louis solleva un sopracciglio, ma fa spallucce e va a vestirsi senza pensarci troppo. Harry prende l'outfit dai bagagli. 

"Ehi, Li."

"Buongiorno, H!"

Niall ha un'espressione compiaciuta sul viso mentre piega i vestiti anche se l'intera cosa era un'idea di Louis. Va bene con Harry - un Liam felice significa un giorno felice per tutti loro.

"Andiamo," Liam batte le mani, "Abbiamo un programma oggi. C'è tanto da vedere."

Harry va a far uscire Louis dal bagno, ma il telefono di Liam suona e Harry lo prende per darglielo. In grandi lettere bianche che hanno numerosi cuori vicini e una foto di lui come sfondo, il nome di Zayn appare sullo schermo.

Harry cerca di non sorridere troppo quando Liam glielo prende dalle mani con uno sguardo timido.

Forse è perché prima non erano così tanto vicini, ma Harry non aveva mai notato queste cose. I momenti in cui Louis aveva interferito in qualche modo per rendere la loro vita migliore. A Harry piace vedere gli effetti positivi dei suoi piani, lo fa sentire fiero in un modo strano e troppo codipendente.

Scuote la testa e prepara l'outfit per il giorno.

I piani di oggi sono soprattutto per lui e Niall e Harry lo apprezza molto. Ha sempre voluto vedere la Musicians Hall of Fame, da quando ha deciso che voleva studiare musica all'università. Il suo progetto di vita era andare alla scuola di legge e tutto quello che sarebbe arrivato con questo, ma ha cambiato idea all'ultimo minuto. È una delle decisioni migliori che abbia mai preso, secondo lui, perché ha potuto incontrare questi ragazzi.

Quello e la musica è una materia molto più affascinante. A volte scrive, testi e piccole melodie, ma nulla che voglia condividere.

Ha anche scritto qualcosa su Louis un po' di volte, una collezione di poesie dolorosamente smielate e ingenue che tiene nascoste sotto a tutti i suoi quaderni. È sempre stato una buona musa, ecco tutto.

A volte Harry desidera essere più talentuoso, sapere disegnare o dipingere. In questo modo, anche se si considera un bravo fotografo, riuscirebbe a catturare Louis dalla sua prospettiva, con tutti quei piccoli dettagli che la fotocamera non può neanche captare.

Louis ha delle lentiggini, per esempio, che gli coprono il centro del viso. Sono sul naso e svaniscono da qualche parte sotto agli occhi. E le sue lunghe ciglia nere che stanno così bene con il colore dei suoi occhi. A volte anche il colore scarlatto delle sue guance scompare dentro all'obiettivo.

Non lo infastidisce troppo, però, perché non importa quanto sia bravo, immagina che nulla possa catturare Louis correttamente a meno che non sia proprio di fronte a loro. Harry dovrà approfittarsene per i pochi giorni che hanno. Per ora, vuole perfezionare la playlist di Louis e si chiede se lo lascerà mai ascoltarla.

"Pronti?" Chiede Liam dopo che è riuscito a far uscire Louis dal bagno.

"Sì," dice in un sussurro, "Andiamo."

Non si preoccupa di portare la fotocamera oggi perché il museo non permette nessuna foto, ma sente la spalla nuda senza la tracolla pesante. Fa finta di niente e cammina verso l'ascensore dove Niall sta tenendo la porta aperta.

"Grazie."

Louis si mette vicino a lui quando escono e Harry trova difficile credere che tutto sia ancora così facile. Non è facile nel senso che la situazione è ideale, ma è solo strano, le piccole cose che nota quando stanno insieme. Le loro mani che si muovono allo stesso tempo tra di loro e i loro passi sono sincronizzati. Non parlano mai sopra l'altro, ma tutto fluisce facilmente senza silenzi strani. A volte, quando sono vicini, Harry potrebbe pure giurare che sono fatti l'uno per l'altro perché si incastrano benissimo tra loro. È tutto molto cliché e schifosamente dolce e Harry non riesce ad averne abbastanza.

E ora, dopo che Louis gli ha detto sinceramente tutto, si sente molto più a suo agio. Entrambi lo sono, davvero. È bello, per una volta, non doversi sforzare troppo. Nessuna delle cose che ha menzionato richiede troppi sforzi. Vanno al loro posto come se dovesse succedere. Inspirato dalla felicità che sente, Harry cerca nella tasca finché non trova il telefono e aggiunge I Can't Believe di Cyn alla playlist.

Liam prende una strada secondaria per evitare il traffico, ignorando le preghiere ansiose di Niall rimani sulla strada, Liam, ti prego, e li fa arrivare là quindici minuti prima di quello che pensavano. Quando scendono dall'auto, Harry sta quasi esplodendo per l'eccitazione. Pensa che anche Louis possa dirlo perché sta sorridendo con lui e Louis non ha mai espresso interesse o eccitazione in quello che stanno per vedere. La deduzione è veloce e leggermente narcisista, ma lo fa sentire lo stesso caldo e felice.

Una volta presi i biglietti, la prima fermata è la L.A. Exhibit. È proprio dietro la porta e cattura immediatamente l'attenzione di Harry. Simon and Garfunkel, The Carpenters e The Beach Boys sono l'attrazione principale con delle grandi foto appese dal soffitto al pavimento.

Niall è già due passi avanti a lui che preme dei bottoni sugli schermi interattivi e legge i tabelloni, anche se Harry è sicuro che sappia già tutto quello che c'è scritto.

A volte si comporta in maniera distaccata e può essere rumoroso, ma Niall è incredibilmente intelligente. Da quando hanno scelto la stessa facoltà, ha avuto l'opportunità di vedere un altro lato di Niall, in cui studia e parla fluentemente di un certo argomento ed eccelle ogni esame che gli mettono davanti.

Molte volte ha anche ispirato Harry, quando non era sicuro di che cosa volesse essere, Niall lo ha persuaso di continuare e lo ha tenuto motivato. Ora desidera averlo ringraziato di più.

Però è strano. Nel cervello di Harry, ci sono sempre stati due Niall. C'è Niall compagno di classe incredibilmente intelligente e intellettualmente stimolante, il suo amico divertente e positivo. E poi c'è l'amico di Louis, Niall, che lancia le occhiatacce a Harry quando sono tutti insieme e si comporta senza pensare delle conseguenze e ha sempre un drink in mano.

Queste due versioni ora si stanno fondendo, si confondono dentro la sua testa per comporre il Niall che ha visto recentemente. Il Niall che è amico di Harry e amico di Louis. Vuole chiedere a Louis se c'è qualche ragione psicologica, ma pensa che probabilmente non sia il momento.

La mostra è veloce, con gli impiegati che li affrettano a muoversi ogni minuto. Louis saltella tra tutti, unendo il mignolo con quello di Harry, guardando da sopra la spalla di Niall mentre legge e poi prendendo in giro entrambi con Liam. Sembra felice oggi e questo rende felice Harry.

Sembra che siano lì da pochi minuti, ma una volta che sono usciti sta già iniziando a fare buio.

La sera termina al ristorante a poche strade lontano dal museo. 417 Union, Harry sente Liam chiamarlo. Ci sono dei cimeli della Seconda guerra mondiale e della Guerra Civile in ogni spazio e Liam ci presta molta attenzione mentre entrano.

Nel mezzo della cena Zayn fa una videochiamata e parlano tutti per un po' di minuti prima che Liam gli dice che lo chiamerà più tardi. Il suo viso diventa tutto rosso dopo che lo prendono un po' in giro, ma diventa come prima abbastanza velocemente. Harry è felice di vederlo come sempre.

Per la prima volta durante il viaggio, tutto sembra molto coeso. Niall non sta avendo una conversazione a parte con Louis tutta la notte e Liam non è ansioso e riservato mentre è troppo peso al telefono. E poi, ovviamente, c'è il fatto che Louis continua a dare dei colpetti con il piede a quello di Harry sotto al tavolo. Probabilmente lo sta facendo per essere fastidioso visto il sorrisetto sul volto che ha ogni volta che Harry alza lo sguardo, ma non gli importa molto perché gli ricorda che è ancora lì.

Ci hanno messo abbastanza tempo, Harry pensa, per arrivare a quel punto. Pensava che le cose andassero bene prima di partire, ma ora sembra solo una grande esagerazione. Ha imparato molto più di loro nell'ultimo mese di quanto avrebbe potuto se fosse rimasto a casa.

Ci sono cose che non farebbe mai notare, ma sono tutte piccole stranezze tenere che lo fanno sorridere lo stesso. Come quando Niall mette tutto quello che mangia contro il labbro inferiore prima di metterlo in bocca. O quando ha scoperto che Liam ha delle debolezze, è ovvio dal modo in cui si comporta attorno a Zayn.

Se qualcuno gli avesse chiesto poche settimane prima quale fossero le stravaganze uniche di Louis, probabilmente avrebbe risposto 'niente', che era un robot o qualcosa di simile, che non mostrava nessuna forma di emozione umana oltre a sarcasmo e insoddisfazione. Dopo aver passato così tanto tempo con lui, Harry è felice di dire che non è questo il caso, ma ora probabilmente ci metterebbe tutta una notte per dire le cose che ha notato di Louis nel corso di una giornata.

"Ti è piaciuto?" Chiede Louis quando tornano in auto, "Il museo, intendo."

"L'ho amato." Harry sorride.

Una parte di lui sente come che Louis abbia qualcosa a che fare con questo perché sa che a Liam annoiano a morte le cose che Niall e Harry studiano. Anche se è abbastanza sicuro che Louis lo abbia pianificato con Niall in mente, è contento che l'abbia fatto.

Gli occhi di Louis sono socchiusi nel momento in cui arrivano in hotel e Harry si chiede se dovrà portarlo in braccio per la terza volta.

Lo scuote gentilmente e lo sposta verso la portiera così può scendere quando la macchina si ferma. Con Harry dietro di lui, Louis gli afferra la mano, usando l'altra per sfregare il pugno contro l'occhio mentre sbadiglia.

Ogni volta che Harry pensa che qualcosa sarà strana o schiacciante o brutta, non lo è mai. Stringere la mano di Louis è perfettamente normale, come se fosse qualcosa che fa ogni giorno. Però Harry è troppo stanco per concentrarsi su questo. Sistema la presa per stringere ancora più forte la sua mano e non gliela lascia andare finché non devono andare a letto a dormire.

——

"Lou?" 

La voce di Harry è roca e graffiata a causa del sonno, ma fa saltare Louis lo stesso quando nota che è lì.

Harry si è addormentato dopo essere tornati in hotel, ha dormito profondamente, ma deve usare il bagno. L'orologio sul comodino dice che sono le 4:15 quando apre gli occhi. La stanza in cui sono rimasti ha una paratia tra il salotto, la cucina e i letti, Louis è seduto sul divano che fissa un cartone in televisione senza volume.

"Ciao," dice piano quando Harry si butta vicino a lui.

"Che cosa ci fai sveglio così presto?" Tira la coperta con cui Louis si è avvolto e mette le gambe sotto mentre l'aria condizionata fa rumore dietro di lui.

"Non riuscivo a dormire. Mi sono svegliato un'ora fa," sbadiglia, "Non ti ho svegliato, vero?"

"No, avevo bisogno del bagno."

Il collo di Louis sembra caldo e invitante e Harry ci appoggia la testa mentre la luce della TV sfarfalla.

"Mia sorella mi ha scritto di nuovo," sussurra Louis.

"Che cos'ha detto?"

Harry può sentirlo ingoiare con la fronte contro la sua gola.

"Non sono esattamente sicuro," si acciglia, "Ha solo detto che dobbiamo parlare."

Ora che Harry ha fatto pace con Gemma, si sente in colpa per la relazione di Louis con la sua famiglia. Non che prima non lo fosse, ma per un po' gli sembrava quasi che fossero lui e Louis contro il mondo, non importa cosa le loro famiglie o altri pensassero. Però alleggerisce avere qualcuno con cui confidarsi e desidera che Louis abbia questo con sua sorella.

"Forse vuole fare due chiacchiere," prova Harry anche se ha la sensazione che sia più di questo.

Louis annuisce soltanto e appoggia la testa sopra la sua, sollevando una mano per passarla tra i ricci arruffati di Harry.

È divino e Harry quasi miagola, spingendo la testa verso la sua mano. Quando Louis ride, si sente soddisfatto di se stesso.

"Non devi rimanere sveglio con me, Harry. Dovresti dormire."

"Stai scherzando?" Chiede, "Non c'è altro posto in cui vorrei essere."

Sente il sorriso di Louis senza neanche sollevare lo sguardo.

Il cartone continua per altre ore, dopo che Harry si appisola un po' di volte, ma Louis non smette mai di passare le dita sulla sua testa. Spostandosi per alzarsi, Harry sente lo stomaco di Louis brontolare e ride, dandogli la mano per aiutarlo ad alzarsi.

"Colazione?"

Sul bancone, c'è un cesto con all'interno dei pacchetti con delle noccioline e all'interno del minifrigo, una mela e mezza bottiglietta d'acqua, nulla che possano utilizzare. Andando di nascosto in silenzio verso la scrivania nell'angolo della stanza, Harry prende le chiave del van e sorride a Louis con un sopracciglio sollevato.

Il sorriso in risposta di Louis arde nel suo cervello per tutta la strada verso la macchina. Il supermercato più vicino si scopre essere a cinque minuti di distanza, ma Harry è contento che abbiano preso il van lo stesso. Ha piovuto la notte prima e tutto fuori sembra umido e afoso. Apprezza molto di più la presenza di Louis nella macchina con l'aria condizionata fredda.

"Che cosa facciamo?"

"Non ne ho idea," Harry ridacchia, "Non ci ho ancora pensato."

Louis ride e lo porta nel corridoio mentre controlla gli scaffali per vedere cosa possono fare. Alla fine, visto che non hanno né un forno né dei fornelli, Harry decide che l'unica vera opzione sono i pancake al microonde.

"Ew," si lamenta Louis quando li prendono, "Sono disgustosi. Sono tutti mollicci nel mezzo."

"Preferiresti mangiare delle uova intere? Non cucinate? E bacon crudo?" Ride, "Questo hotel non ha la colazione gratis, ricordi?"

Accigliandosi, Louis butta i pancake nel cestino di Harry e se ne va via pestando i piedi, ma Harry lo vede sorridere quando si sposta per guardare il corridoio vicino.

Prende il latte al cioccolato e il succo d'arancia da bere per il checkout e poi mettono le borse nel van e tornano indietro.

Liam e Niall stanno ancora dormendo quando entrano sulla punta dei piedi e mettono tutto sul bancone. Louis lo zittisce drammaticamente quando sposta le borse.

"Come dovrei prendere fuori le cose?" Harry sussurra a mo' di urlo.

Ridendo, Louis prende un pancake dal pacchetto e gli colpisce il braccio.

"Oh, la pagherai."

Da quel momento tutto va in discesa perché Harry ne afferra uno e li usano come spade per combattere. Nel buio, è difficile distinguere il suo viso, ma Harry sente la sua leggera risata e può immaginarsi vividamente il modo in cui il suo viso si è probabilmente illuminato con un sorriso. La sua pelle punge per il freddo ogni volta che viene colpito sul braccio.

Fa un po' male la realizzazione che potevano fare questo anni prima, ma si sta divertendo troppo per essere triste. Alzando un pugno in aria trionfante quando sente il pancake di Louis cadere in terra, Harry ride.

"Non posso credere che tu non mi abbia lasciato vincere!"

Apre la bocca per fare una battuta quando Niall si sveglia russando. Si girano lentamente per guardare i loro letti. Per un po' di secondi, si sposta e borbotta, ma poi si gira ancora e russa ancora.

Li fa ridere di nuovo e Harry ha un déjà-vu di quando dovevano rimanere in silenzio come adesso nell'hotel prima dell'ultimo. Ora quando Harry controlla il telefono, dice 7:53. Prende altri due pancake e li mette nel microonde quando la sua pancia brontola.

Mentre aspettano, stringe Louis al suo petto, sentendosi leggermente disperato di tenerlo stretto. Diversamente da prima, Louis si rilassa completamente nell'abbraccio e sospira mentre Harry li fa ondeggiare avanti e indietro, usando le mani coperte dalla felpa per ricambiare l'abbraccio.

"Pensi che tutto tornerà alla normalità quando torneremo a casa?"

Harry si irrigidisce.

"Non lo so," dice sinceramente.

Anche se ha capito come si sente Louis, non c'è modo di dire cosa succederà tra pochi giorni quando se ne andranno. Sta facendo del suo meglio per non pensarci, ma le persone sembrano continuare a parlarne.

Probabilmente sarà doloroso e poco divertente e forse leggermente strano, ma niente di quello ha qualcosa in comune con come si sente in quel momento. Louis trema un po' tra sue braccia anche se indossa una felpa, ma Harry lo tira più a sé lo stesso.

Baciandogli la fronte, lo lascia andare quando mancano pochi secondi per prendere il cibo in modo che il microonde non suoni.

"Dai," lo porta verso il balcone, "Andiamo a mangiare."

——

Fare le valigie per andare a New York è eccitante, ma Harry può percepire un netto sentore di paura nei loro atteggiamenti gioiosi. Mentre tutti vogliono vedere cos'ha da offrire, è anche l'ultima tappa. Andranno direttamente a casa in un paio di giorni e Harry non riesce ancora a capire come si sente.

Si concentra sulle cose che ha sempre voluto vedere, come la Statua della Libertà e Central Park. Le foto là saranno sicuramente fantastiche e Harry muore dalla voglia di girare un po' con la sua fotocamera. Sta stampando le piccole polaroid per i suoi amici, ma vuole fare delle vere stampe quando tornerà a casa per attaccarle nel suo appartamento.

Niall ha già mangiato tre pancake prima di lasciare l'hotel, finendo il resto delle valigie prima che Liam si svegliasse, ma chiede lo stesso se possano andare in un ristorante lo stesso.

"Che cosa prendi?" Chiede Louis, colpendo il menù di Harry con il suo quando si siedono.

"Non ne sono sicuro," Harry controlla la lista di fronte a sé, "Probabilmente soltanto del bacon e delle uova."

Louis annuisce risoluto e chiude il menù, appoggiandolo sul tavolo.

"Okay allora mangerò un po' da te."

I loro amici alzano lo sguardo su di lui allo stesso tempo e poi su Louis che sbadiglia e appoggia la spalla contro quella di Harry, non curandosi dei loro occhi su di lui. Una volta superata la sorpresa iniziale della sua sfacciata manifestazione pubblica di affetto, Harry sorride e abbassa lo sguardo su di lui.

Con una leggera risata e alzando sottilmente un sopracciglio, Niall ritorna a guardare il menù. Lo sguardo di Liam rimane per un po', ma la cameriera arriva e tornano nel loro piccolo mondo mentre tutti gli altri ordinano.

Louis, in effetti, mangia dal piatto di Harry quando arriva al tavolo, rubandogli un po' di cibo ogni minuto, ma per la maggior parte del tempo rimane appoggiato a Harry e ascolta la conversazione. Harry va in delirio. Ha sempre avuto un debole per la vita famigliare e Louis ha spuntato quello e qualunque altra richiesta nella lista delle cose che vuole nella sua dolce metà.

"Allora, Payno," Niall mette il braccio sul retro del divanetto, "Che cosa faremo a New York?"

Liam sospira, "Non guardi mai la lista?"

Facendo un sorrisetto, Niall si scambia uno sguardo con Louis e ridono mentre Liam guarda Harry e alza gli occhi al cielo.

"Non c'è un vero e proprio piano per New York. Stavo pensando che potremmo fare quello che vogliamo e vedere cosa succede."

Anche Harry solleva un sopracciglio perché Liam ha sempre un piano.

Liam lo nota, "Cosa?"

"Niente, sono solo sorpreso che non avessi niente da fare," Harry prende un sorso della sua bevanda, "Solitamente non ti piace andare senza un programma."

Masticando la cannuccia nervosamente ed evitando gli occhi di Harry, Liam salta quando Niall gli dà un pizzicotto sul fianco.

"O forse è perché ha già dei piani."

"Aspetta," Louis si mette a sedere, "Zayn sta tornando?"

Liam lancia un'occhiataccia a Niall prima di annuire timidamente, "Sì. Dopo quello che avete fatto per noi in hotel abbiamo deciso che sarebbe venuto per l'ultima tappa. Deve andarsene via da lavoro ancora, ma ha detto che non gli importa."

"Dolce," Harry lo sorride incoraggiante, mettendo un braccio attorno alle spalle di Louis senza pensarci, "È fantastico, Li."

Il resto della loro seconda colazione continua alla stessa maniera, con un'aria di gioia e facilità che Harry sa sia possibile solo ora, dopo tutto quello che hanno già passato in quel viaggio. Rilassarsi completamente era quasi impossibile quando Louis era attorno, ma ora sembra che non potrà esserlo senza di lui. Qualunque pezzo mancasse prima, non manca più.

Liam ha la testa indietro e ride a Niall che sta mettendo il bacon sul suo viso in diverse forme. Louis è ancora accoccolato sotto il braccio di Harry arrendevole e sazio dal cibo e dalla buona compagnia. E Harry sta solo cercando di assorbire ogni secondo di questo prima di tornare a casa.

Ovviamente si vedranno in futuro, ma non sarà come adesso. Non avranno i loro incontri settimanali dove mangiano gli hamburger e milk-shake o i loro incontri notturni per le maratone dei film e non saranno così vicini come ora. Harry cerca di immaginare un mondo dove sente la risata di Niall solo una volta o due al telefono, riceve messaggi in cui Liam sbraita solo una volta alla settimana e vede il dolce principio del sorriso di Louis solo quando i loro programmi coincideranno.

È questo, no? All'università non dovevano preoccuparsi di nulla eccetto gli esami o le scadenze. Tutto era un passo verso la giusta direzione, ma non avevano ancora raggiunto la fine. Ora ci sono arrivati però. Si sono laureati e questo mese è solo una generosa estensione di quel tipo di vita prima di diventare adulti, qualcosa che Harry non pensa che gli altri abbiano ancora realizzato. O forse lo hanno realizzato, ma non lo hanno ancora metabolizzato perché non pensa che nessuno di loro sarebbe così calmo, se lo avessero fatto.

E tutto questo è un po' dolceamaro perché ci hanno messo anni ad arrivare fin lì, per essere tutti così vicini e Harry non vuole che finisca.

Niall sta facendo degli aeroplanini di carta con lo scontrino, piegandolo e spostandosi per lanciarlo contro la testa di Liam. Quando si affretta a sollevarlo, squittisce per il leggero taglio con la carta che gli appare sul pollice, il sangue cade dal lato della mano.

Louis se ne occupa subito, prende la borsa di Liam da sotto il tavolo e cerca dentro la tasca davanti di tirare fuori un cerotto. Scavalca Harry per arrivare a Niall, gli prende il polso ed esamina il taglio prima di metterci sopra il cerotto.

Per tutto il tempo in cui lo sistema, Niall si lamenta nel suo orecchio ma Louis lo gestisce senza problemi. Gli mormora di calmarsi, che sta bene e gli chiede se è stretto troppo attorno al suo dito prima di allontanarsi.

Quando si risistema nel posto vicino a Harry, arrossisce sotto lo sguardo di tutti.

"Grazie, Louis," gli dice Niall.

Harry si sposta dei capelli dalla fronte.

"Vedi, Louis, saresti un maestro meraviglioso."

Liam fa una risata nasale, "Cosa?"

"Vuoi essere un insegnante, Lou?" Chiede Niall.

Confuso, Harry si gira lentamente a guardare Louis, che ora è ancora più rosso. Non ha detto a Niall, il suo amico più stretto, che il suo sogno è insegnare?

"Uhm, sì."

Liam e Niall si riprendono velocemente, incoraggiandolo.

"È fantastico, Lou," dice Liam, Niall annuisce vicino a lui.

Harry si sente come se avesse appena detto un segreto che non doveva uscire, ma Louis trova la sua mano sotto il tavolo e gliela stringe, allora non può essere troppo arrabbiato. Bacia la fronte di Louis scusandosi.

"Beh, se vogliamo arrivare prima di mezzanotte, dovremmo tornare in strada," dice Liam, alzandosi dal divanetto.

"Va bene," dice Niall, "Oh, possiamo fermarci in gelateria quando passiamo da Lexington? Ho sentito che sia fantastica."

Louis gli prende la mano quando Liam geme come risposta e Harry le ondeggia avanti e indietro palesemente fino alla macchina.

Lexington non è tanto lontana da dove sono ora - Harry ha cercato - ma si risistema sul posto e cerca di prendere sonno mentre può. Quattro persone rinchiuse in una macchina è abbastanza caotico, ma lo è ancora di più quando devono cercare di dormire, Harry nota.

Louis gli punzecchia la guancia.

"Hai intenzione di fare un pisolino?"

"Sì, non dovrei?"

Non gli dà una vera risposta, si allunga da Harry per prendere una delle sue coperte dal retro e appoggia la testa sulle sue ginocchia, chiudendo gli occhi e sospirando a proprio agio.

Sorridendo, Harry muove il pollice avanti e indietro sulla sua fronte finché il suo respiro non si calma. Solo allora decide di chiudere gli occhi e appoggiare la testa contro il finestrino, addormentandosi da qualche parte tra Nashville e New York.

—— 

Più tardi, quando sono di nuovo in macchina e Niall ha il gelato al cioccolato che gli cade dal mento, Liam si gira verso di loro.

"Non penso che arriveremo là stanotte di questo passo," spiega, alzando una mano, "a meno che uno di voi non voglia guidare durante la notte."

Niall apre la bocca, ma Harry grida, "No!" allo stesso tempo con Louis e Liam ride. Chiudendo gli occhi in fessure, Niall sbuffa e mormora a bassa voce.

Lui e Louis hanno troppa paura per cercare di guidare dall'altra parte della strada, ancora di più a notte fonda e Niall non è un'opzione se vogliono arrivare a New York vivi.

"Va bene, allora troveremo un posto in cui fermarci a dormire in poche ore. Va bene a tutti rimanere nel van così non spendiamo altri soldi?"

Harry annuisce e gli altri lo seguono, poi Liam continua a guidare.

Ora è più buio, visto che ci hanno messo più del dovuto per arrivare a Lexington. La macchina è silenziosa quando Liam chiama Zayn per dirgli che sono un po' indietro con il programma, ma dovrebbero arrivare là entro mezzogiorno.

Con solo il gelato per cena, Harry è positivo che avrà fame dopo ma non vuole chiedere a Liam di fermarsi ancora. È abbastanza sicuro di avere degli snack nella borsa. Se non ce li ha, lo farà chiedere a Louis.

Il pisolino che hanno fatto prima non è servito a molto, li ha resi ancora più stanchi, ma Louis sembra molto più energetico di quando si erano fermati. Ha avuto uno scambio di battute con Niall e ha stuzzicato Liam su Zayn e ha assaggiato ognuno dei loro gusti mentre erano in gelateria prima di uscire, ma ora sembra ancora esausto.

Sta già facendo il loro letto, ha detto a Harry che avrebbero dormito sul retro e Harry lo può sentire sistemare i cuscini e le coperte nella fila dietro alla sua.

"Ehi, Lou," Niall lo chiama da davanti, guardandolo speranzoso nello specchietto retrovisore, "Pensi di poterci prestare delle coperte stanotte?"

Louis a malapena lo guarda prima di tornare a perfezionare il loro nido.

"Credo sia un no," conclude Liam.

Harry cerca di nascondere lo sguardo compiaciuto, ma Louis gli sorride lo stesso quando lo vede.

Quando ha finito, Louis gli tocca la spalla e lo chiama, spostandosi di lato quando Harry solleva una gamba per mettersi vicino a lui.

Louis ha sistemato i cuscini nello spazio tra le file così c'è abbastanza spazio per entrambi per dormire comodi, le coperte sono stese sopra così non sentono le cinture sotto.

Harry lo bacia sulla guancia per ripagarlo.

"Grazie, amore."

Il viso di Louis brucia e sorride, nascondendosi contro il materiale della maglietta di Harry al complimento.

Fermandosi nel parcheggio di un hotel, Liam prende le chiavi e parla a bassa voce.

"Niall sta già dormendo. Ora faccio indietro il sedile. Volete che vi svegli per la colazione o che parta direttamente?"

Harry considera la fame di prima, ma poi abbassa lo sguardo su Louis stretto tra le sue braccia.

"Non svegliarci."

Liam annuisce soltanto e si gira, Harry ascolta il suono del suo sedile che si fa indietro finché non smette, lasciando tutto di nuovo in silenzio. Spera che Louis non si stia aspettando una replica dell'ultima volta perché Niall dorme rumorosamente ma a volte Liam ci mette un po' a rilassarsi abbastanza per farlo.

Invece, si sposta per stendersi vicino a lui, portandolo contro il suo petto e sistemandosi nei cuscini.

"C'è troppo silenzio," sussurra a Harry.

Gli angoli della bocca di Harry si sollevano nel buio.

"Che cosa suggerisci?" 

"Hai le cuffiette?"

Per fortuna, Harry ha ancora la sua borsa sul sedile in cui era prima, si allunga per afferrarla e ci guarda dentro.

"Che cosa vuoi ascoltare?" Chiede a Louis, dandogli le cuffiette.

Louis gliene offre una ma rifiuta.

"Qualunque cosa tu voglia. Voglio solo qualche tipo di rumore," dice, mettendosele e appoggiando la testa mentre Harry guarda le opzioni.

Ha una playlist intitolata sleep e un'altra chiamata relax, ma non sembrano adatte al momento. Continua a guardare, ma si ferma quando arriva all'ultima - Louis.

Tecnicamente, non l'ha ancora finita, forse non lo farà mai, ma la sceglie lo stesso. Forse non riuscirà mai a mostrarla a Louis nel modo in cui vuole - come grande gesto romantico in cui sono seduti e ascoltano ogni canzone e Harry spiega perché significano così tanto per lui, così può correre il rischio.

Le canzoni sono in ordine cronologico dall'inizio perciò Harry preme "play" al posto di fargliele ascoltare in maniera casuale e si irrigidisce un po' quando sente l'eco uscire dalle orecchie di Louis. Sistemandosi un po' sul sedile, inclina la testa così può vedere il suo viso meglio. Era così stanco prima quando Louis era sveglio, ma ora sembra che abbiano fatto cambio.

Stringendo la presa sui fianchi di Louis, ascolta il leggero rumore. Non è sicuro quanto possa aspettare a dirgli come si sente davvero, perciò spera che i testi possano dargli un avvertimento.

E Louis rimane seduto in silenzio con gli auricolari di Harry nelle orecchie mentre i suoi occhi iniziano a chiudersi, sorridendo addormentato e completamente ignaro di star ascoltando la colonna sonora di come Harry si sia innamorato di lui.


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