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Louis

Il semestre primaverile prima delle lauree è lungo e infido, Louis vuole soltanto infilarsi sotto le lenzuola e non uscire mai più. 

Sfortunatamente però non è un'opzione. Aveva accettato di far parte a un viaggio in macchina dove avrebbe visitato tutto il paese insieme a tre suoi amici - beh, due amici e un conoscente. E a causa dell'ossessiva pianificazione di Liam, deve anche andare agli incontri settimanali per parlare dei piccoli ed estenuanti dettagli. Louis è stanco, ma sa che è meglio non stravolgere il viaggio che hanno pianificato mesi prima specialmente per farlo venire con loro. Non è senza cuore. O almeno non si sente così oggi.

Masticando senza accorgersene la cannuccia, guarda Niall seduto vicino a lui e Liam dall'altra parte del tavolo. Sono amici da soli tre anni, messi insieme a causa di diverse circostanze, ma sembra come se si conoscessero da tutta la vita. Pensarla in questo modo rende più facile tollerare i loro incessanti battibecchi. 

"Solo non capisco perché mi farebbe questo." Niall tira le radici dei capelli per la frustrazione mentre Liam sogghigna dall'altra parte del tavolo. 

"Non comportarti come se non avessi fatto la stessa identica cosa ad Amanda." Liam solleva il sopracciglio e piega la testa verso Niall. 

"Ma era diverso," Niall si passa la mano sul viso, "Ho provato a mollarla con gentilezza, amico, ho provato, ma non mi lasciava in pace! È venuta da me a lavoro, in casa mia e ha anche provato a venire fuori dalle lezioni. Sono stato sincero con lei!"

Liam straparla sui concetti di rispetto e cavalleria, ma Louis fatica a seguire il dibattito. È distratto, lo è spesso quando le loro conversazioni non sono intellettualmente stimolanti. Durante il primo anno al King's college, Louis aveva altri amici, ma loro erano gli unici che erano riusciti a rimanere dopo pochi mesi. Per quanto odi essere sdolcinato, è molto grato della loro fedeltà e della loro volontà a trascinarlo fuori dal suo appartamento ogni settimana in cambio di cibo unto da fast food e di milk-shake troppo costosi. 

Muove impazientemente il piede sotto al tavolo, aspettando che arrivi l'ultimo invitato così possono prendere delle decisioni per il viaggio e poi ognuno andare sulla propria strada. È l'ultimo giorno di università e Louis può sentire il letto chiamarlo dal suo appartamento. Sta iniziando a sentirsi irrequieto e sono rimasti seduti solo per - controlla il telefono - quindici minuti.

Raddrizza la schiena, mette i gomiti sul tavolo, appoggiando il viso tra le mani e cerca di contribuire futilmente alla discussione. Però stanno parlando ancora di ragazze e Louis non può neanche fingere di conoscere qualcosa sull'argomento.

Quando lui e Niall hanno smesso di battibeccare, Liam sposta lo sguardo su Louis. 

"Stai bene, Lou?" Liam lo guarda con gli occhi stretti in due fessure. 

"Sì, sì," annuisce, "Sono solo stanco. Sono già pronto ad andare a casa e poi a letto, se devo essere sincero." 

Liam annuisce comprensivo e Niall gli dà una pacca sulla schiena, annuendo come se capisse. Probabilmente non è così perché Niall è una sfera di energia, ma Louis apprezza lo stesso. 

"Beh, appena Har - Haz! Ehi, siamo qui!" L'urlo di Niall con la cadenza irlandese risuona per tutta la caffetteria e Louis affonda di più sulla sua sedia per evitare gli sguardi duri per aver interrotto un momento pacifico nella piccola caffetteria. 

Eccolo - Harry Styles. I capelli spettinati quanto basta, i jeans stretti neri e un cardigan sopra alla maglietta che sarebbe sembrata pretenziosa addosso a chiunque altro. Louis è sicuro di aver visto un protagonista del genere in uno di quei film per cui le sue sorelline sono ossessionate.

Con sua grande costernazione, anche Harry fa parte del loro piccolo gruppo dall'inizio. Non sono mai andati d'accordo, soprattutto a causa del fatto che a una ragazza, di cui Louis era molto amico il primo anno di università, le era stato spezzato il cuore da lui così tanto che dovette tornare a casa per finire gli studi da qualche altra parte. I suoi tentativi di consolarla erano stati inefficaci e odiava vedere la sua personalità frizzante e divertente sparire a causa di un ragazzo immaturo. Da quello che diceva, era andato a letto con lei a una festa, erano andati a un po' di appuntamenti e poi l'aveva tradita quando si era annoiato. Il tipico ragazzo, Louis si ricorda di aver pensato.

Non era come se Louis non avesse altri motivi per disprezzarlo, Harry lo fa sentire in un modo che non lo fa star bene. A essere onesti, Harry è sempre stato gentile con lui, ma il modo in cui tratta chiunque sia remotamente interessato a lui - ragazze o ragazzi - fa venire il voltastomaco a Louis. Per lui, Harry era presuntuoso e aveva un ego troppo grande. Non aveva neanche paura di mostrarlo.

Come adesso, mentre cammina tranquillamente con gli stivaletti con il tacco che sbattono contro il linoleum, immergendosi in tutte le attenzioni che sta prendendo nel suo percorso verso il tavolo nell'angolo. Louis deve resistere ad alzare gli occhi al cielo quando sfacciatamente fa un occhiolino alle ragazze sedute dietro di loro, sentendo le loro risatine sopra il rumore nella caffetteria. 

Incrociando le braccia e mettendo le labbra tra i denti in silenzio per protesta, guarda Harry sedersi vicino a Liam, dandogli una stretta di mano per poi fare un cenno a Louis e a Niall. 

"Allora," guarda il gruppo, "Il viaggio. Qual è il piano?" 

Louis sbuffa al fatto che Harry è quello in ritardo eppure è così ansioso di procedere con le cose. Vicino a lui, Niall gli lancia un'occhiataccia per dirgli di essere gentile.

Prendendo un bel respiro, Liam risponde, "Dobbiamo provare ad andare ai primi di settembre così possiamo avere un vantaggio sulle folle e i turisti. Abbiamo il noleggio per un mese e non possiamo rivedere qualcosa perché sarebbe troppo costoso," si ferma per guardare dall'altra parte del tavolo, "Niall ha detto che si occuperà del cibo. Questo è quanto. Abbiamo già pianificato i posti da vedere, posso mandarvi il link al documento che ho fatto per tutte le informazioni. Staremo in ogni luogo per tre o cinque giorni in un hotel."

"Ovviamente hai fatto un documento." Niall alza gli occhi al cielo con affetto e gli sorride. 

Prendendo di nascosto un lungo sorso della bevanda di Niall prima di asciugarsi la bocca con il retro della mano, Harry sposta la sua attenzione a Liam con un'espressione seria. 

"Guidi tu, giusto?" 

"Certo, non lascerei mai guidare Niall." Liam si abbassa per evitare il bagel lanciato contro la sua testa e Harry ride. 

"Sì e Lou si occupa di darci assistenza psicologica se le cose si fanno troppo drammatiche." Niall gli dà una gomitata e alza le sopracciglia, soddisfatto della sua battuta legata all'università. Era brutta, ma Louis sorride lo stesso. 

Visto che Louis è un laureando in psicologia, riceve molte battute di questo tipo dal suo gruppo, ma ora si è abituato. In realtà succede spesso che deve smorzare un po' la tensione quando il livello di testosterone diventa troppo alto. Perché Niall e Harry studiano arti musicali, anche loro sono costretti a essere amici, ma almeno vanno d'accordo. Liam è un po' strano visto che ha frequentato l'accademia per pompieri, ma si è inserito nel gruppo con una tale facilità che Louis è sicuro nessuno ci sarebbe mai riuscito.

"Allora qual è il mio compito?" Harry si schiarisce la gola. 

È ovvio per Louis che non riesca a passare un po' di secondi senza avere l'attenzione su di sé. Niall gli dà una gomitata, lanciandogli un'occhiataccia. 

Masticando una patatina, Liam studia Harry da vicino per un momento prima che i suoi occhi si illuminino. "Puoi farci delle foto da urlo ovunque con la tua macchina fotografica." 

"Fantastico!" 

Nonostante il suo interesse per la musica, Harry si vanta di essere il fotografo più dotato tra loro. L'artista più dotato in generale. Deve essere il migliore in qualunque cosa faccia sennò mette il broncio per il resto della giornata. 

Quando Louis alza lo sguardo dalle sue mani conserte sul tavolo, Harry sta annuendo entusiasta e sta saltellando sul posto vicino a Liam. Va bene, Harry può avere questa cosa a patto che stia lontano dalle cose di Louis.

"Credo sia tutto allora," Liam fa spallucce, "Assicuratevi di mettere in valigia tutto quello di cui avrete bisogno per un mese. Oltre a quello cerchiamo di rendere il viaggio tranquillo e divertente." 

"Oh," Niall sorride, "È per questo che hai fatto un foglio per ogni nostro movimento?" 

Liam gli lancia un'occhiataccia poco entusiasta, lanciando a Niall il bagel di prima che riesce ad afferrarlo facilmente, prendendo un grosso morso e mostrando fiero l'interno della sua bocca al gruppo. 

L'idea di questo viaggio era stata di Liam e Niall, ma visto che erano amici, Louis era stato coinvolto e, di conseguenza, anche Harry. Almeno aveva un po' di giorni di libertà prima di essere veramente intrappolato.

"È grandioso," dice Harry, "E partiamo tra tre settimane da domani, giusto?" 

Mentre Liam e Niall annuiscono, Louis inizia a raccogliere le sue cose per andare a casa, chiedendosi quale sarebbe esattamente il modo migliore per evitare Harry quando saranno a un metro di distanza per trenta giorni. 

—— 

Nei giorni prima del viaggio, Louis passa la maggior parte del tempo a dormire, a evitare le persone e a cercare di parlare con i suoi fratelli al telefono. Più che altro evitando il pensiero delle cose da fare finché non deve assolutamente farle. Non è necessariamente che non voglia andare, vuole soltanto che il suo viaggio post-laurea sia seguendo i suoi termini. 

Louis cammina sul pavimento freddo a causa dell'aria condizionata della lavanderia in pantofole e pigiama verso l'ascensore, portando un cesto di panni appena asciugati sull'anca.

L'ultimo viaggio ufficiale a cui ha partecipato era sette anni fa ed era insieme a sua madre. Quando è morta, Louis l'aveva presa peggio degli altri suoi fratelli, anche se tutti erano in lutto e sono tuttora in lutto, nel loro modo. Aveva preso delle decisioni sbagliate in quel periodo che gli avevano causato dei problemi più tardi, ma per la maggior parte del tempo si vanta di come ha gestito la situazione abbastanza bene e di come stia cercando ancora di supportare i suoi fratelli più piccoli. Louis ha ancora dei dubbi su che cosa sarebbe significato per il suo futuro, ma per adesso significa andare al college e fare un lavoro, a volte più di uno, così può mandare i soldi a casa. Sfortunatamente il viaggio non lo sta aiutando a contribuire a quest'obbiettivo. 

In più, c'è sempre il fatto che Harry sarà là e Louis non è sicuro di potersi trattenere per un intero mese. È facile quando non deve vederlo, ma stare in stanze vicino poteva fare molto, molto male alla salute mentale di Louis e all'ego di Harry.

Poi pensa a quanto eccitati siano Liam e Niall, così Louis decide di sforzarsi seriamente e allontana il pensiero di scrivere a Niall che è malato mortalmente e non riuscirà ad andare. Il compleanno di Niall cade nel periodo in cui saranno in vacanza perciò non ha altre alternative.

Uscendo dall'ascensore sul suo piano, Louis rimette a posto la cesta e sblocca la porta prima di entrare e far uscire il freddo da dietro di sé. Ha sempre odiato vivere da solo. Immagina sia perché crescendo ha sempre avuto un po' di bambini che gli giravano attorno.

Per quanto non gli piaccia stare da solo, Louis ha raramente degli amici a casa. Ha troppa paura di essere giudicato per la sua dimora scialba e per le sue pulizie sporadiche per invitare delle interazioni sociali con le braccia aperte. A volte Niall riesce a entrare, ma non succede spesso. Tuttavia, è casa sua ed è fiero di averla fatta sempre funzionare negli ultimi quattro anni. Ma non sarà più sua.

Tra poche settimane, dovrà tornare a casa per un po' per ottenere un altro lavoro e risparmiare dei soldi, ma probabilmente è l'ultima cosa a cui vuole pensare in questo momento. Appoggia la cesta vicino alla stanza da letto, avrebbe messo a posto i vestiti più tardi, e va in cucina.

Niall lo ha chiamato più volte la scorsa notte, ma Louis stava dormendo e ci vuole più di un telefono che vibra a svegliarlo quando è stanco. Louis sa che verrà a bussare presto se non lo richiama, ma non riesce a parlare con Niall, o con chiunque altro, al momento.

Appoggiato contro il bancone con le braccia incrociate mentre aspetta il tè, Louis pensa a cosa potrebbe fare durante il lungo viaggio. L'unico motivo per cui pensa sia una buona idea è per il fatto che sarebbe uscito dall'appartamento.

Negli ultimi mesi, ogni notte dopo scuola e lavoro, Louis si trova seduto sul divano a guardare la televisione o dei vecchi film finché non si addormenta, che è il modo in cui passa il resto del suo tempo. Fare festa e bere come aveva fatto il primo anno di università sembra un'idea schifosa e la sua unica vera opzione è chiamare Niall o Liam per incontrarsi da qualche parte. Ma non può farlo perché non vuole sembrare troppo bisognoso e non vuole che loro lo vedano in quel modo.

Nei momenti in cui non si fa la doccia per giorni o in cui non riesce a pulire l'appartamento per settimane. Può immaginare vividamente Liam sgridarlo per essere così irresponsabile e sa che sentire quelle cose venire da persone a cui tiene renderebbe le cose molto peggiori. E non sognerebbe neanche di lasciare entrare Harry nel suo appartamento, Louis sa che non deve farlo ed è sicuro che sarebbe quello che parlerebbe di più del casino e di Louis in generale - non che Louis sia preoccupato di quello che pensi Harry di lui.

Louis pensa un po' troppo.

Prendendo la tazza verso il divano, prende il telefono e controlla i messaggi non letti, risponde ai suoi fratelli e ignora quelli di Liam e di Niall. Non capiscono che si sarebbero visti abbastanza in pochi giorni? Louis sospira e appoggia il telefono, tirando senza pensarci un filo del maglione e prendendo dei sorsi del tè.

Non ha ancora fatto la valigia, nonostante il fatto che stia traslocando e che stanno per andarsene tra meno di una settimana alla loro prima tappa del viaggio. Liam gli ha inviato il link delle destinazioni, ma deve ancora aprirlo e pensa che sia più avvantaggiato, o almeno più emotivamente coinvolto, se è solo sorpreso. Andare negli Stati Uniti è qualcosa che Louis voleva fare da un po' di tempo. Sarebbe stato eccitato di vederli quando era più piccolo ma, come qualsiasi altra cosa, la sua felicità era diminuita abbastanza quando ha perso l'opportunità di vederli insieme a sua madre.

Prende il telecomando e accende la TV per affogare i suoi pensieri, Louis mette la replica di Great British Bake Off che stava guardando quella mattina e si prepara per quello che spera sia un pomeriggio bello e rilassante.

—— 

Louis si sveglia quattro ore dopo con il tè stretto debolmente nella mano e bilanciato precariamente sul bordo del divano a causa dei colpi persistenti sulla porta. Lentamente apre un occhio e lo strizza, poi controlla il telefono per vedere se ha perso dei messaggi in cui gli si diceva che qualcuno sarebbe arrivato. Si asciuga la bava dal viso, si passa una mano tra i capelli, ma tutto questo non lo fa sentire meno intontito.

Sicuramente Niall gli ha lasciato otto messaggi e due messaggi in segreteria in cui gli diceva che sarebbe stato lì presto. Louis appoggia la tazza sul tavolo e si solleva dal divano prima di andare verso la porta.

"Cia'?" Louis tossisce, "Ciao?"

Niall lo supera ed entra nel salotto.

"Come va, Lou? Ho pensato che ti sarebbe servito qualcosa che ti tiri su prima del viaggio visto che non mi rispondi alle chiamate. Pensavo che forse qualcosa non andasse?"

Louis può sentire il tono passivo-aggressivo nella sua voce per essere stato ignorato, ma sa che Niall si sta solo prendendo cura di lui come fa sempre.

"Sto bene, Ni. Sono solo ancora stanco," sbadiglia e fa un gesto vago con la mano, "Sai, il lavoro."

È una scusa troppo usata e schifosa, ma Niall sembra far finta di niente mentre va a sistemare tutto quello che ha portato con sé sul tavolino di Louis. Alcol, patatine e cioccolato prendono quasi tutta la superfice. Alza lo sguardo su Niall in attesa con le sopracciglia sollevate.

"Questo dovrebbe 'tirarmi su il morale'?" Louis alza le dita per fare le virgolette.

"Uh - sì. Cosa c'è di meglio di una pinta, degli snack e guardare una partita di calcio?"

Sono momenti come quelli che Louis ha difficoltà a mordersi la lingua. Vuole sempre essere un amico incoraggiante, certo, ma Niall gli ha almeno chiesto se gli piacessero quelle cose? No. Louis lo asseconda per renderlo felice.

Afferra un pacchetto di patatine dal tavolo mentre Niall afferra il telecomando sulla sedia e sfoglia i canali in cerca della partita. Ha già fatto come se fosse casa sua con i piedi sostenuti dal tavolino, una pinta in una mano e il telecomando nell'altra

Niall è l'unico a cui in realtà è permesso di entrare nel casino di Louis, ma anche il suo più caro amico lì lo mette a disagio. C'è sicuramente qualcosa che non va con quello, ma Louis è troppo stanco per pensare a cosa significhi adesso.

Si butta di nuovo sul suo posto sul divano dove la forma del suo corpo è ancora impressa e immagina che debba parlare di più nel futuro.

Una volta che Niall mette sul canale che ritiene giusto, lancia il telecomando sul divano e guarda Louis con la coda dell'occhio.

"Sei sicuro di stare bene, amico?" Gli chiede con la bocca piena di caramelle.

"Sì, è come ti ho detto. Sto solo riposando per aver lavorato così tanto." Prova a sorridergli per dimostrare quello che dice, ma Louis si sente che probabilmente sembra ancora più infelice in quel modo.

Niall non sembra convinto.

"Va bene," prende un bel respiro, "Beh, sai che puoi sempre parlarmi se hai bisogno. Non giudico."

Louis sorride, annuisce e finge che nulla vada male come fa sempre, come è bravo a fare, e prova a convincere Niall con gli occhi di cambiare argomento.

Niall deve averlo percepito perché il momento in cui Louis si gira per guardare la partita, inizia a parlare di Liam e del nuovo tirocinio che inizierà quando torneranno. Louis fa delle domande, Niall risponde ed entrambi si concentrano sulla partita, di cui Louis è grato di avere come distrazione nei momenti di silenzio. Per quanto non gli piaccia la compagnia, Louis pensa che il respiro di Niall sia calmante forse solo perché gli ricorda che non è solo.

Crescere come l'unico ragazzo in una casa piena di ragazze lo aveva messo in una posizione di svantaggio quando era entrato nella scuola pubblica, ma la situazione era peggiorata all'università. Era felice che Liam e Niall uscissero con lui. Mentre cresceva era stato amico solo con ragazze e ciò gli procurò del bullismo piuttosto grave e dei nomignoli. Lo ha superato ora, per la maggior parte.

Scoprire poi che era davvero gay fu la ciliegina sulla proverbiale torta sia per lui sia per le persone che lo prendevano in giro, ma a Louis piace pensare di essere più forte a causa di tutte le cose che ha passato quando era più piccolo.

Il punto è che era entusiasta, sebbene un po' esitante, di avere dei validi amici maschi. Persone del suo stesso genere che non avevano paura di essere attorno a lui o di essere suoi amici nonostante il fatto che fosse gay.

Aveva incontrato Liam per primo, quando stava facendo pranzo da solo al secondo anno di università dopo aver apparentemente toccato il fondo. Allora Louis era in un brutto posto, quando tutti i suoi presunti amici lo avevano lasciato dopo che aveva fatto coming out e passava le giornate da solo e depresso a causa di sua madre e la sua solitudine, ma era troppo testardo per fare qualcosa.

Quel giorno aveva iniziato un tentativo di amicizia. Aveva imparato più tardi che anche Liam aveva avuto esperienza con dei bulli a causa dei suoi voti sopra la media alla scuola superiore. Louis sbuffò una risata quando glielo disse, ma velocemente si scusò quando Liam iniziò a prendere le sue cose per andarsene.

Niall arrivò nella sua vita poco tempo dopo, quando furono messi in coppia per il corso di biologia. Nessuno di loro aveva la minima idea di che cosa avrebbero fatto per quell'anno. Avevano costantemente dei voti orrendi, se la prendevano comoda e scherzavano durante le lezioni, ma in qualche modo erano riusciti a passarla, probabilmente perché il professore era felice di vederli andarsene. Mentre con Liam era iniziata lentamente per poi crescere, con Niall era stata una scintilla, e Louis trovava difficile credere al tempo di avere un amico, figurarsi due.

Passarono quattro mesi buoni prima che Liam e Niall incontrassero un'altra persona e Louis pensa che quel periodo fossero i tempi d'oro. Ossia, quando non c'era Harry.

Peggiorò immediatamente quado furono presentati la prima volta. Era il periodo di Natale, proprio prima del compleanno di Louis, ed entrambi avevano intenzione di rimanere nel campus per festeggiare con lui. Si erano incontrati al pub non troppo lontano dall'appartamento di Louis e Liam riconobbe Niall da una delle sue classi. Tra bevande e burger, la coppia aveva discusso le loro somiglianze.

"Sì, non posso credere che sia venuta completamente ubriaca. Se lo doveva aspettare dal primo giorno." Rise Liam.

"Cento per cento, amico! Sono così contento che se ne sia andata," Niall si fermò per prendere un sorso della sua bevanda, "Ehi, non sei tu quello che è sempre in giro con quell'Harry?"

Louis si rabbuiò, non sapeva che il suo Liam fosse amico con il ragazzo che aveva spezzato il cuore alla sua amica.

"Uhm, sì. Sì, siamo amici." Liam sorrise loro, sentendo come se l'atmosfera fosse cambiata una volta nominato il nome di Harry, ormai era abituato.

Nessuno di loro era a conoscenza della sua avversione verso Harry ma mentre velocemente cambiarono argomento, Louis era fermo al fatto che ora aveva qualche tipo di connessione con quell'Harry Styles. Aveva piantato un sentimento strano nel profondo del suo petto che ancora non se n'era andato via.

La volta successiva che uscirono, Liam aveva chiesto se andasse bene se portava anche Harry, Niall accettò e questo fu quanto. Due anni e mezzo dopo, non ne hanno ancora idea e Louis non ha intenzione di dirglielo. Se lo facesse, è sicuro che avrebbe aperto una porta molto strana, una di quelle che lo avrebbe lasciato senza amici di nuovo. Louis non ha intenzione di rischiare la sua unica fonte di felicità per del disagio che può essere facilmente evitato se ci prova abbastanza.

"Sì! Avevamo vinto la partita dall'inizio. Lo sapevo," Niall esulta, facendo prendere un colpo a Louis che era distratto, "Lo hai visto?"

Stirandosi sul divano e lasciandosi uscire un grosso sbadiglio, Louis decide di mentire.

"Sì, sapevo che avrebbe fatto punto dall'inizio."

Naill sorride dietro la sua bevanda, "Allora hai iniziato a fare la valigia? Sai che dobbiamo partire tra una settimana."

"Sì, Niall, so che partiamo tra meno di una settimana. Preparerò tutto."

Niall piega la testa verso di lui, arricciando incerto le labbra.

"Promesso," aggiunge Louis.

"Va bene."

Si gira di nuovo verso la televisione quando Louis va in cucina per prendersi un bicchiere d'acqua e appoggiare la tazza di tè nel lavabo. Quando ritorna, Niall lo sta guardando ansiosamente, come se volesse dire qualcosa ma non sa come tirare fuori il discorso, la sua bocca si apre e si chiude diverse volte. Louis incrocia le braccia al petto in maniera difensiva.

"Che cosa c'è, Ni?"

Imbarazzato, Niall si contrae sotto il suo sguardo e arriccia le labbra.

"Solo - starai bene in viaggio con tutti, giusto?"

Louis aggrotta le sopracciglia, "Sì?"

"No, voglio dire con - con Harry."

Allora aveva notato che qualcosa fosse fuori posto. Louis pensava di non essere stato ovvio. Dà un colpetto con la punta del piede al tappetto.

"Starò bene, sì. Perché lo chiedi?"

"Non lo so, sembri quasi," si ferma, "Spento attorno a lui. Come se di mettesse a disagio o altro."

Louis ha due scelte - può fingere che Niall sia pazzo e non abbia idea di che cosa stia parlando, oppure può essere sincero e togliersi il cerotto come il Louis dentro la sua testa farebbe.

"Non ho davvero nessun problema personale con lui, solo -" Louis colpisce con il piede il bordo del divano, "Se l'è spassata con una mia vecchia amica e poi non l'ha più richiamata. A lei lui piaceva molto e lui lo sapeva."

Louis odia il modo in cui ogni volta che dice quello che pensa sembri stia facendo una domanda. Ha provato a sembrare meno arrabbiato di quanto Harry lo avesse fatto sentire per il beneficio di Niall. Di fronte a lui, Niall sembra solo molto confuso.

Prima che possa parlare, Louis aggiunse, "Ma non dirlo a Li o a Harry, per favore. Non voglio far arrabbiare nessuno."

"No, no non dirò nulla se non vuoi che io lo faccia. Lo giuro. Solo - " Niall scuote la testa, "Non sembra un comportamento da lui."

Louis resiste la voglia di sbuffare troppo forte, tirando l'orlo del maglione di nuovo e alzando una spalla.

Sia la partita sia la conversazione finiscono e Niall dice a Louis di tenersi gli avanzi di quello che aveva portato.

"Non mangiare tutto stasera, okay?"

Louis lo abbraccia come risposta e va verso la porta.

"Non lo farò," Louis sorride, "Ehi, Ni? Prometti di non dirlo a nessuno di loro cosa ti ho detto, vero?"

Niall gli dà una pacca sulla spalla, "Certo. Non ho mai detto nessuno dei tuoi segreti, no?" Ridacchia.

"No. Solo non voglio che si arrabbino con me prima di essere intrappolati in una macchina insieme per un mese."

"Intrappolati," sbuffa, "Sei speciale, Tommo."

Si spettina i capelli mettendosi con la riga in mezzo e si gira verso di lui di nuovo nell'ultimo secondo prima che le porte dell'ascensore si chiudano e urla, "Non dimenticarti di fare la valigia! Ci dobbiamo divertire!"

Louis sorride al suo amico e torna dentro, chiudendo la porta e andando verso il tavolino per pulire il disastro che aveva lasciato. Forse Niall ha ragione, se si alza e inizia a fare la valigia, forse si sentirà meglio, più produttivo. Per ora però, ha intenzione di finire la sua maratona televisiva e riempirsi la pancia degli avanzi di Niall e comportarsi come se non avesse dei piani per altri anni.

—— 

Un giorno di relax nella vita di Louis consiste nello svegliarsi tardi, mangiucchiare qualunque cosa trovi nella cucina, fare un sonnellino, guardare la televisione e poi tornare a letto e ripetere sempre lo stesso circolo. Oggi ha fatto il suo ultimo giorno in caffetteria ed è stato bellissimo togliersi il grembiule per l'ultima volta. Ci lavorava solo nei weekend, ma era felice di sbarazzarsi di turni lunghi e di clienti insistenti e impazienti.

Il giorno prima del viaggio, Louis è in mezzo alla stanza a guardare ogni capo d'abbigliamento nel suo armadio. Deve assicurarsi di essere ben messo per il mese successivo, come se sapesse quello che vuole dalla vita. Niall spesso lo critica perché indossa i suoi maglioni e le sue felpe preferiti, ma Louis di solito ha freddo e sono morbidi e comodi - denunciatelo.

Negli ultimi giorni aveva iniziato a fare lentamente la valigia. Visto che si sarebbe dovuto trasferire proprio dopo a quando sarebbero tornati, portarsi avanti sembrava una buona idea. Cercare lavori che fossero vicino a casa e pagassero abbastanza risultò più difficile di quanto pensasse, ma Louis persiste lo stesso.

Fa passare i vestiti dalla gruccia e li sposta con il pollice, poi li rimette al loro posto quando vede che sono solo magliette scure. Louis si morde il labbro. Vuole davvero fare uno sforzo? Sa che Liam e Niall si aspetteranno che venga con dei vestiti troppo grandi neri, ma per qualche motivo Louis si sente di voler cambiare un po'. Probabilmente sta pensando troppo come fa di solito.

L'altra parte più fastidiosa del suo cervello continua a ricordargli che non ha dei problemi con Liam o con Niall, ma con Harry. Che, va bene, Louis pensa, è parzialmente vero. Ma è solo perché vuole sembrare più sofisticato di Harry. Non c'è modo che Louis lasci il suo nemico vederlo impreparato per qualunque situazione in cui potrebbero incontrarsi. Non è sicuro se Harry abbia sentito di lui gli anni precedenti, ma quei pettegolezzi sarebbero sicuramente stati messi a tacere una volta che si sarebbe accorto quanto meglio la sua vita stesse andando.

Fa un sorrisetto mentre solleva diverse magliette di fronte allo specchio. Anche se sono poche, a Louis piace tenere le sue magliette più belle per momenti come quello. Quasi tutte sono sempre nere, ma non ha intenzione di allontanarsi troppo dal vero se stesso.

Avrebbe coperto il suo disagio con delle magliette morbide e fatte a maglia, sperando che nessuno si domandasse delle borse sotto gli occhi e la perdita delle pieghe del sorriso.

—— 

Il viaggio si sta già dimostrando peggio di quanto Louis pensasse. Sono arrivati all'aeroporto tardi e hanno aspettato ansiosamente in una fila insopportabilmente lenta per due ora prima di arrivare al loro gate, solo per scoprire che il loro volo era in ritardo di altre tre ore. Niall si è lamentato della qualità del cibo per tutto il tempo e Liam si è appoggiato sul suo elegante cuscino per la cervicale che aveva comprato quando era in fila, guardava il telefono incredibilmente nervoso per lo spostamento degli orari. Harry, invece, è seduto davanti a Louis con le cuffiette alle orecchie mentre scrive qualcosa sul portatile.

Louis non ha idea su che cosa stia lavorando e non gli importa neanche. È troppo impegnato a leggere uno dei suoi tanti libri di psicologia con cui ha riempito la sua valigia all'ultimo minuto, sfogliando meccanicamente le pagine piene di informazioni che già conosce. Almeno sono una buona distrazione, pensa, e lo fa sembrare impegnato così nessuno proverà a fare conversazione con lui.

Louis ama studiare il cervello. Gli sembra come un lasciapassare per la mente di tutti e il biglietto per capire perché le persone facevano quello che facevano. Lo fa sentire meno impotente di quanto sa di essere.

Per quanto gli piaccia, non ne è appassionato. Ha ogni termine medico e psicologico memorizzato dalla punta del cervello alla fine del midollo spinale, ma l'idea della materia non lo eccita. È figa e apprezza ciò che ha imparato, ma non è qualcosa che si vede fare, anche se sa di non avere altra scelta.

Se Louis potesse fare quello che vuole, sarebbe un insegnante. Avrebbe una classe piena di adolescenti - quelli a cui nessuno vuole insegnare. E forse in loro avrebbe trovato quel tipo di famiglia che desiderava trovare a casa. È un bel sogno, ma è irrealistico perciò Louis prova a sopprimerlo e si concentra sugli studi che gli garantiranno di fare dei soldi da inviare a casa.

Come sapeva avrebbe fatto, ha mollato le magliette che aveva preparato la notte prima e aveva optato per un'altra semplice maglietta nera, una delle sue morbide preferite con il logo di una band sbiadito sul fronte. Per fortuna, Niall non aveva fatto nessun commento sulle sue scelte stilistiche nella fretta di arrivare in aeroporto in tempo, ma Louis si sta preparando per quando avrebbe smesso di ingoiare del cibo abbastanza da notarlo.

Quando l'aeroplano è pronto a partire, tutti stanno per addormentarsi di nuovo. Il volo è una visione indistinta di corridoi affollati, valige immense, e poco spazio per le gambe, ma riescono ad andare avanti in qualche modo.

Liam è preoccupato quando atterrano. È nel panico perché la macchina in affitto doveva essere presa un'ora prima e non ha idea di quale situazione si ritroveranno negli Stati Uniti. Harry più volte prova a calmarlo mentre prendono i bagagli e li caricano nello shuttle che li avrebbe portati dal concessionario di noleggio auto. Louis e Niall guardano soltanto con dei sorrisi divertiti.

"Ciao, ciao! Ho una macchina che devo prendere sotto il nome di Payne? Mi dispiace così tanto di essere in ritardo, il nostro volo era in ritardo e-" La mano di Niall sul suo braccio lo ferma da continuare a blaterare nervosamente.

"Sì, signore, non è un problema. Ho la macchina per voi, ho solo bisogno di vedere la sua carta d'identità." La povera donna dietro al bancone sembra sorpresa dallo sfogo di Liam e guarda diffidente il gruppo mentre Harry cerca di conversare in maniera pomposa.

"Sì, non siamo mai stati qui prima. Abbiamo intenzione di andare a vedere delle tappe da turisti e dei monumenti qui intorno. Abbiamo intenzione di fare un viaggio in auto." Le sorride.

"L'ho trovata!" Esclama Liam, spaventando di nuovo la donna e mettendo in ridicolo il lavoro di Harry. Louis fa un sorrisetto quando lei non gli dà neanche corda.

"Perfetto. Andiamo a scannerizzarla e vi mostrerò la macchina."

—— 

La macchina alla fine è più grande di quello che pensavano e in realtà è più un van. Liam ci mette un po' prima di abituarsi a guidare dalla parte opposta, ma ci prende la mano abbastanza velocemente.

"Okay, Niall," urla Liam da davanti, "Tu ti occupi del cibo, quindi mangiamo qui o aspettiamo un po'?"

Niall sembra troppo distratto dal telefono per realizzare che gli stanno parlando, ma Harry dice contento la sua opinione.

"Non pensi che forse dovremmo avvicinarci un po' a dove staremo per la notte prima di fermarci? In questo modo possiamo andare a sistemarci. Penso che ci manchino due ore."

Il gemito di protesta di Liam è forte e infastidito, ma continua lo stesso a guidare verso la loro destinazione. Nel retro, Louis si mette a suo agio, disteso tra cuscini e coperte spinti verso l'alto attorno a lui come un nido improvvisato. Guarda vorticosamente gli edifici passargli vicino dal finestrino.

"Andiamo a San Francisco, giusto?" Chiede.

"Sì! La nostra prima tappa è il Golden Gate bridge," cinguetta Harry.

Gli risponde con entusiasmo, girandosi nel suo sedile vicino a Niall per dirgli la loro posizione. Quando Louis lo guarda senza dire niente, si passa una mano tra i capelli e si gira tempestivamente.

Tutto sommato, finora non era andato tutto così male, nonostante l'inizio difficile stamattina. Sono passate poche ore, ma Louis è già riuscito a fare un sonnellino e nessuno ha provato a litigare con lui per aver preso i posti sul retro tutti per sé e questa la considera una piccola vittoria. Può risparmiare la sua impertinenza per un'altra volta durante il viaggio se continuano a lasciargli fare quello che vuole

Niall non gli ha più parlato della sua avversione per Harry e gli ha lanciato una sola occhiataccia quando erano entrati nel van. Louis è grato, soprattutto perché è serio sul non rovinare il viaggio con i suoi imbarazzi come è sicuro avrebbe fatto, ma è semplicemente troppo stanco per continuare con la recita. È determinato a mantenere le cose più semplici possibili per il corso del mese. A meno che, ovviamente, non sia provocato dal suo compagno di viaggio più giovane, in quel caso non avrebbe avuto altra scelta se non rispondergli. E chi gliene avrebbe fatto una colpa? Avrebbe fatto un favore a tutti

Odiare Harry è stato un hobby per diversi anni e, ammette che, gli ha prosciugato molte energie. Rende Louis stanco fisicamente. Deve decidere se vuole continuare per molto. Non che Harry potesse cambiare l'idea che Louis ha di lui, ma forse può cercare di ignorarlo al posto di essere maleducato. Sembra meno stancante.

Louis appoggia la testa sul cuscino e guarda le foto della destinazione dal telefono così è pronto per quando la vedranno. Vivere la vita universitaria vuole dire non avere soldi extra per fare dei tour costosi perciò devono educarsi sui luoghi prima di arrivare se vogliono imparare qualcosa dal viaggio. Hanno solo i soldi per mangiare e forse per dei piccoli souvenir. Degli spiccioli, davvero. Liam aveva detto loro di essere responsabili per cose come quelle. Louis non pianifica di spendere molto visto che la maggior parte dei suoi soldi vanno nel conto bancario di casa.

Le poche ore verso il ponte passano relativamente veloci mentre Liam e Niall chiacchierano e Harry canticchia a bassa voce la playlist che è in sottofondo. Il libro di Louis era rimasto dimenticato nella sua ricerca mentre si perdeva tra i suoi pensieri e ora ha solo fame.

"Siamo già là?" Si lamenta, girandosi sul fianco.

Liam ridacchia e lo guardo dallo specchietto.

"Non ancora. Ci fermiamo e andiamo a prendere qualcosa da mangiare poi dovremmo essere quindici minuti dal posto."

"Penso che dovremmo fermarci da qualunque parte in cui ci sia del pollo," Niall si ferma per pensare, "E dei dolci."

Louis alza gli occhi al cielo e torna guardare il telefono. Liam sbuffa.

"Come vuoi, amico. Portami solo nel posto più vicino che trovi, sto morendo di fame."

Harry sembra piacevolmente distratto dal suo telefono e Louis immagina sia impegnato a scrivere a chiunque sia stato abbastanza sfortunato da essere la sua ultima conquista. In macchina, Harry ha smesso di usare le cuffiette come aveva fatto in aeroporto e sull'aereo, ma solo perché Liam aveva lasciato che mettesse la musica. È poco gradevole, Louis conclude.

Entrando in un parcheggio affollato e navigando per trovare un posto, Liam urla a tutti di andare a usare il bagno se ne hanno bisogno e di ordinare del cibo leggero perché andranno a fare cena in un bel posto più tardi se tutto va secondo i piani.

Dopo tre tramezzini con il pollo, due patatine fritte, una coca cola e un biscotto con le scaglie di cioccolato, Niall finalmente decide che è abbastanza pieno per tornare in macchina e andare verso il ponte.

"Non riesco ancora a crederci che tu abbia mangiato tre tramezzini interi. Ti ho detto di mangiare poco così potevamo fare un pasto buono insieme stasera e ora non avrai neanche fame," si lamenta Liam.

"Calmati, Payno. Mi conosci? Starò bene di nuovo tra un paio d'ore, non preoccuparti." Niall gli dà un buffetto e va avanti.

Rigidamente e con una strana camminata, Harry cammina vicino a Louis con le mani nelle tasche, come se avesse paura che la sua sola presenza potesse essere abbastanza per farlo cadere. A essere sincero, Louis immagina che possa aver ragione.

"Allora," inizia Harry, "Finora ti sta piacendo il viaggio?"

Louis si acciglia al suo tentativo goffo di fare conversazione e prova a dargli la risposta più secca possibile. Questo è il tipo di cosa che non vuole incoraggiare.

"Sì."

Alla risposta di Louis le fossette di Harry escono sul suo viso e immediatamente apre la bocca per parlare di nuovo. Prima che possa farlo, sono tornati alla macchina e Niall si fa strada verso di loro per spingere Louis verso il suo posto nel retro prima di salire dietro di lui, come se potesse captare che Louis avesse bisogno di una scappatoia. Tutti gli altri li seguono per poi mettersi di nuovo comodi.

"Va bene," inizia Liam, "Mancano pochi minuti al nostro arrivo. Parcheggiamo, prendiamo le biciclette e visitiamo il posto con quelle. Non voglio rimanerci però per più di mezz'ora, per cortesia."

I ragazzi annuiscono al piano di Liam appena rimette in moto la macchina.

"Penso di essere più eccitato a vedere come le persone, tipo, interagiscono. Capite?" Niall guarda fuori dal finestrino, sembrando perso tra i suoi pensieri mentre Harry sbuffa una risata dall'altra parte del bracciolo. Non sono alieni, pensa Louis.

"Sì, Ni. Capisco cosa vuoi dire." Harry gli lancia un sorriso sbilenco e si gira a guardare dal finestrino. Sbuffando, Louis giocherella con le mani e cerca di rimettere a posto i cuscini.

Si tiene occupato, pensando alla sua famiglia. Cosa farebbero adesso se fossero lì con lui? Sicuramente starebbero bisticciando come sempre, ma a Louis manca più di ogni altra cosa.

Non sono più così attaccati dopo la loro perdita e vivono con i loro nonni, ma Louis fa del suo meglio per rendere facili le cose per loro così avrebbero avuto un futuro un giorno. Vuole che Lottie possa andare all'università, vuole che Daisy e Phoebe possano perseguire la loro linea di moda che hanno sempre sognato e soprattutto non vuole che le sue sorelline si debbano preoccupare come sta facendo lui. Cazzo, gli mancano.

Ci sono volte, come quella, che Louis non è esattamente sicuro di star facendo la cosa giusta. Sì, stava aiutando la sua famiglia, ma cosa si sta perdendo mentre è via? Ci sono i primi appuntamenti, i primi spettacoli teatrali a scuola, i primi balli e lezioni importanti di vita che Louis non potrà insegnare loro e farne esperienza con loro perché era qua e non a casa. Poi ancora, poteva essere a casa ora, ma è in viaggio negli Stati Uniti con i suoi amici. Lottie gli aveva detto di andare, ma lo voleva davvero? Sta diventando difficile capirlo attraverso il telefono.

Alla fine del giorno, Louis sa che sta facendo la cosa giusta. È solo il fatto che sta scambiando i suoi doveri da fratello per prendere quelli da genitori e sa anche che non è giusto per lui, ma la vita non è giusta e Louis lo ha sperimentato in prima persona. Sa che non farebbe nulla di buono fare una scenata o essere drammatico e non importa quanto si tenga dentro, prendendo tutti gli spazi silenziosi nella sua mente per riempirli con rumori costanti.

Quello che più gli importa è sapere di aver preso la giusta decisione nel futuro, ma recentemente fatica ad ammettere che forse, forse ha bisogno di qualcuno con cui condividere il peso sulle sue spalle prima che diventi troppo per lui.

Prima, quella persona era sua madre. Ora, non è nessuno.

Louis fa un respiro tremante, stringe gli occhi e aspetta finché la macchina si fermi prima di riaprirli.

—— 

Quando arrivano al ponte, è affollato ed è difficile girarci, ma per fortuna Liam ha un piano per tutto. Ha già cercato nella mappa il negozio di biciclette prima di arrivare al luogo in macchina.

Louis non ha problemi a camminare, ma Niall gli afferra la maglietta e si lamenta al suo orecchio senza mai fermarsi per il tragitto di cinque minuti, pensa che forse dovrebbe adottare Liam come compagno di viaggio al posto dell'irlandese arrabbiato.

"Mi fanno male i piedi," si lamenta Niall.

"Ohi, non siamo neanche arrivati alle bici," Louis lo scolla di dosso, "Perché ti stai lamentando così tanto?"

Niall semplicemente scuote la testa e procede a far scontrare la sua anca contro quella di Louis mentre camminano vicini, Liam e Harry sono a pochi passi davanti a loro visto che conosce dove stanno andando. Può sentire Liam elencare i fatti che ha ricercato precedentemente a Harry, che gli sorride con affetto e annuisce al suo sproloquio senza lamentarsi.

Louis pensa che loro quattro siano completamente fuori dal loro elemento qui, ma gli piace essere in un posto in cui non c'è nessuna presenza incombente di una scadenza di qualche compito o di un esame. Almeno per il prossimo mese, può solo rilassarsi.

Il ponte è visibile dalla bici di Louis e si innalza alto in netto contrasto con l'ambiente piattamente colorato. Il ponte arancione che si era immaginato è più un rosso scuro sbiadito, ma Louis inaspettatamente si ritrova senza fiato a quanto sia spettacolare sia così vicino.

Arrivano fino al ponte in bici dopo che Niall capisce come tenere l'equilibrio, andando avanti e indietro prima di trovare un punto abbastanza lontano per poter fare delle foto. Harry fa un po' di scatti con la sua fotocamera. Dopo aver aspettato che facesse delle pose ridicole con la scultura gigante più volte di fronte al telefono di Liam, Niall suggerisce di fare una foto di gruppo. I passanti a cui Liam chiede fanno molte foto, ma Louis è abbastanza sicuro di aver chiuso gli occhi in quasi tutte.

"Va bene, penso sia arrivato il momento di vederlo da vicino," Liam si rimette sulla sua bici e si gira indietro per guardarli, "Pronti?"

Gli altri annuiscono prima di mettersi in fila indiana dietro di lui, andando verso il centro del ponte. Questa è la parte di cui ha più paura Louis, soprattutto perché non gli piace essere colpito da un veicolo mobile e ha sentito fin troppe storie dell'orrore su come guidano gli statunitensi. Per fortuna, Liam li porta in un punto vicino alla fine del ponte, lontano dal traffico ma abbastanza vicino da essere adiacente al ponte e vedere la vista prima di continuare.

Sistemandosi i capelli, Louis scende dalla bici e incontra gli altri sul marciapiede, intento a vedere cosa ci sia sotto di loro da quell'altezza.

Sotto di lui, l'acqua ondeggia in maniera ipnotizzante mentre la guarda con uno sguardo meravigliato. Sono passati secoli da quando Louis è stato in un posto del genere e non si ricorda neanche dei viaggi al mare di quando era più piccolo prima che sua madre si ammalasse.

Può sentire Harry a fianco, troppo vicino per i suoi gusti ma in qualche modo anche troppo lontano, come se sapesse che Louis ha bisogno dei suoi spazi per vivere quel momento da solo prima di condividerlo con altri. C'è una possibilità che stia pensando troppo.

Niall è dall'altro lato e Liam è vicino a lui, mentre rimangono fermi in silenzio sulla struttura. Per la prima volta da quando li conosce, nessuno ha qualcosa da dire.

Stare lì sopra fa sentire Louis piccolo ed è qualcosa che fatica ad ammettere che gli piaccia. Lo fa sentire bene pensare a quanto poco spazio riesca a prendere nel mondo e gli dà una pausa dal sentire come se tutto fosse sulle sue spalle. Tutte le macchina a chilometri di distanza da loro sembrano degli insetti e le persone sono ancora più piccole. Non c'è nessuno che può criticarlo o può prenderlo in giro qui.

Solo poche settimane prima, se Louis fosse stato lì, probabilmente avrebbe pensato di buttarsi nell'acqua scura sotto di lui. Mentre si affaccia per guardarla, si chiede cosa sia cambiato.

—— 

La cena è servita a pochi isolati dal ponte in una piccola caffetteria in città. Si sono seduti quasi immediatamente - Liam aveva chiamato prima - e la conversazione fluisce facilmente per la maggior parte del tempo. Sono tutti stanchi per il viaggio e probabilmente sono deliranti, ma hanno troppo fame per fregarsene.

"Ci potete credere che fosse così grande? Tipo, sapevo fosse grande ma, tipo," gli occhi di Niall si spalancano man mano che parla e fa vari gesti con la mano per spiegare quello che sta dicendo al gruppo.

Harry è troppo impegnato a mangiare i grissini per notarlo e Liam sta scrivendo sul telefono perciò Louis annuisce incoraggiante a Niall mentre parla delle dimensioni del ponte. Sinceramente Louis è solo felice che Harry non stia facendo delle battute inappropriate.

"Niall, guarda! Il cibo!" La distrazione di Louis funziona quando il cameriere ritorna e Niall smette di parlare per il resto del tempo. Sorride soddisfatto, ma smette quando vede Harry fare un sorrisetto con la coda dell'occhio.

"Grazie," si gira verso il cameriere per evitare il suo sguardo.

"Come sono venute, Li?" Chiede Harry.

"Uh?" Liam alza lo sguardo dal telefono, "Oh! Le foto sono venute davvero bene. Ve le mando in un minuto. Quando è arrivato il cibo?"

Harry ridacchia e prende un morso della pasta mentre Liam appoggia il telefono sul tavolo.

Per i minuti successivi, tutti rimangono in silenzio mentre divorano i loro pasti e poi Harry rovina la serata cercando di parlargli ancora. Facendo una smorfia, Louis si chiede se sia davvero così stupido da non notare la sua espressione annoiata o se soltanto gli piaccia far perdere la pazienza a Louis.

"Qual è stata la tua parte preferita?" Harry aveva finito metà del suo piatto ora. Appoggia le mani sulle ginocchia, guardando Louis in attesa.

Harry ha questo modo di guardare le persone quando sta parlando che rende agitato Louis. Tutta la sua attenzione è focalizzata su chi sta parlando, gli occhi sono fissi sulle labbra e le sopracciglia aggrottate, come se Louis fosse la cosa più affascinante che abbia mai visto.

Ma non si sente troppo speciale poiché è così con tutti quelli che incontra. Louis pensa che sia per quello che tutte le sue conquiste sono ossessionate con lui - le fa sentire come se fossero le uniche persone al mondo.

Accarezzandosi la guancia con la mano, Louis prova a sembrare pensieroso. Non è qualcosa che ammetterebbe ad alta voce, ma Louis fa schifo con le parole. Non sa mai qual è il momento giusto per usare una certa parola o un certo tono. E non solo quello, ma specialmente non vuole che Harry lo sappia quando lui è così bravo a parlare.

Louis deve concederglielo, almeno. Harry parla lentamente e con eloquenza e tutti prestano attenzione quando apre la bocca. È il tipo di cosa che Louis sognerebbe.

Si guarda nervosamente attorno mentre prova a pensare a qualcosa da dire. Di solito Niall gli avrebbe dato una scappatoia, avrebbe distratto Harry con un'altra storia o qualcosa di simile, ma quando Louis lo guarda, si sta ancora ingozzando, fermandosi solo per pulirsi il viso con il retro della mano. Deve trovare una soluzione da solo.

"Uh, penso probabilmente quando eravamo in cima, verso la fine." Louis annuisce, soddisfatto di se stesso per aver continuato la conversazione con nonchalance.

"Sì, penso che sia stata anche la mia parte preferita. mi è piaciuto guardare l'acqua e le macchine in lontananza. È silenzioso là sopra, ma è stato bello sentire come se avessi una specie di," Harry si ferma con una mano nell'aria, "Controllo per una volta, penso. Come se non ci fossero sorprese o altro. Solo stabilità."

Quando finisce di parlare, Harry continua a mangiare la sua pasta come se non si fosse scaricato un bagaglio emotivo dalle spalle. Louis era abituato a sentire pensieri vuoti e stupidi provenire da lui, ma quello sembrava quasi sincero. Come se avesse voluto toglierselo dal petto.

Avevano dato due significati totalmente differenti a stare sopra il ponte, ma quanto è ironico che Louis si sentisse come se finalmente non avesse delle responsabilità e Harry si sentisse come se finalmente avesse il controllo su qualcosa? Il laureato in psicologia che è in lui vuole sedersi ed esaminare la situazione, ma la tosse di Niall gli cattura l'attenzione prima che possa farlo.

"Ni, amico, rallenta." Liam gli dà una pacca sulla schiena quando Niall si soffoca con un pezzo di pane, tossisce e poi rutta.

"Ew," Louis rabbrividisce e Harry ridacchia mentre Liam si fa indietro velocemente con la sedia.

 "Grazie, Li."

Non fermandosi per un secondo, Niall sorride e torna a mangiare.

Per quanto a Louis piaccia il cibo e la conversazione stuzzicante, vuole disperatamente andare a letto. In confronto alla sua stessa casa, un letto matrimoniale freddo e sterile sembra divino. Ingoia gli ultimi morsi il più lentamente possibile, ma finisce prima degli altri. Fuori è buio e Louis si gira per guardare sottilmente Liam.

"Ehi, Li, quando possiamo fare il check in in hotel?"

Mentre prende l'ultimo morso del suo tramezzino, Liam dà un'occhiata al suo orologio.

"Penso che abbiano detto un'ora fa, perciò possiamo andare appena abbiamo finito."

Con un sospiro melodrammatico, Louis guarda gli altri mangiare e batte impazientemente il piede sotto il tavolo. Niall si assenta per andare a usare il bagno mentre Liam va a pagare e così è di nuovo da solo con Harry.

Fuori è ancora più buio, e più Louis si sente esausto più si sente di fare qualcosa di imbarazzante e di comportarsi da impertinente. Almeno n'è consapevole.

Inizia a sbuffare, guardando nella direzione in cui gli altri due se ne sono andati e inizia a sbattere il piede sempre più forte. Nella fretta, colpisce il piede di Harry. Forte. E - sì, stava parlando di questo.

"Oddio, mi dispiace così tanto," salta Louis.

"Fa niente." Harry gli sorride alzando le sopracciglia come per chiedergli hai ottenuto quello che volevi facendo una scenata? Dovrebbe farlo infuriare ancora di più, ma ora Louis si vergogna del suo comportamento e quello non è da lui.

Con il viso tutto rosso, Louis vede Liam tornare dalla cassa e si alza bruscamente per andare da lui, lasciando Harry da solo. Non si alza finché Niall non torna dal bagno, guardando Louis con circospezione.

"Va tutto bene?" Liam chiede scettico ai due.

"Sì, va tutto bene," Harry parla lentamente, divertito, "Louis mi ha appena attaccato."

Ovviamente Niall torna in quel momento.

"Louis ha fatto cosa?" Si gira verso Louis, "Hai fatto cosa? Ne abbiamo parlato."

Louis passa le mani sul viso sudato e geme mentre Harry parla di nuovo.

"Avete parlato di questo?" Chiede

"Non l'ho attaccato. Gli ho accidentalmente colpito il piede. Ecco tutto. Ora possiamo per favore tornare all'hotel?" Guarda Liam con uno sguardo speranzoso, sperando che possa vedere le preghiere di Louis negli occhi.

"Uhm, sì. Sì, certo. Solo - andiamo."

I quattro tornano in macchina normalmente, ma Niall prende in disparte Louis.

"Perché hai calciato Harry? Ti ha detto qualcosa?"

"No, fa niente."

"Non fa niente se lo hai calciato!" Sussurra Niall affannosamente.

"Oh mio Dio, non l'ho calciato. Non era niente," sbotta Louis, spostando bruscamente la mano di Niall dal braccio. "Va tutto bene. Lasciami solo."

Allontanandosi, Niall alza le mani sulla difensiva e corre per tenere il passo con gli altri, lasciando Louis da solo dietro di loro.

A causa dell'imbarazzo, Louis potrebbe aver urlato un po' troppo forte a Niall, qualcuno che sa sia sensibile. Ma davvero non lo aveva calciato! E ora Harry sapeva che avevano parlato di quello prima, che era già abbastanza imbarazzante per conto suo.

Mentre Liam mette in moto, Louis ritorna al suo nido sui sedili posteriore e sogna ad occhi aperti il letto nel suo appartamento. Deve smetterla di pensare troppo alle cose.

—— 

Viene svegliato trenta minuti più tardi quando parcheggiano all'hotel. Quando guarda fuori dal finestrino, fuori è buio pesto e Louis si sente intontito e disorientato mentre prende la valigia dal baule e fanno check in.

Nessuno dei ragazzi è particolarmente socievole, ma Louis non è rimasto sveglio a sentire di che cosa stessero parlando in macchina. Immagina stessero discutendo di nuovo su di lui mentre non stava ascoltando.

Louis riesce quasi a vedere il proprio riflesso nel pavimento di marmo sotto i suoi piedi mentre la valigia fa rumore dietro di lui. È sicuro di sembrare ancora più esausto di quanto si sente.

Mentre Harry e Liam fanno check in alla reception, Louis goffamente tocca con il piede la scarpa di Niall per scusarsi di avergli detto di lasciarlo da solo. Sorride la maggior parte del tempo, ma quando Niall è arrabbiato, non è facile renderlo felice.

"Scusa."

È ancora al telefono, non alza neanche lo sguardo su Louis quando risponde.

"Per cosa?" Chiede Niall con leggerezza.

"Per averti detto di lasciarmi da solo. Sai che non lo intendevo. E per essere stato drammatico."

Dopo un paio di minuti tesi, Niall mette il telefono nella tasca e si gira per guardare Louis con le braccia incrociate.

"So che non volevi, ma mi sto davvero stancando di te che mi tagli fuori quando sto solo cercando di aiutare. Va bene?"

"Lo so. Lo so, scusa. Migliorerò, te lo prometto."

Niall lo abbraccia e anche se la loro conversazione non lo ha totalmente aiutato con la sua ansia, si sente un po' più leggero dopo aver saputo che Niall non abbia fatto una croce su di lui. Non ancora, almeno.

Uno di questi giorni è sicuro che le buone maniere di Niall finiranno. È un ciclo noto - succede qualcosa, Louis esagera, Niall prova ad aiutare e Louis gli dice di andarsene. È sorpreso che sia rimasto per così tanto tempo. Louis si fa un appunto mentale di andare a prendergli qualcosa di bello per il compleanno.

I quattro vanno verso l'ascensore dopo che Liam dice loro dove andare e la donna che ha fatto il check in fa un breve tour.

"... allora non esitate di chiamarci se avete bisogno di assistenza. In più, c'è la colazione compresa di mattina se qualcuno di voi è interessato."

Sorride cortesemente e si scusa quando Harry preme il pulsante sull'ascensore.

"È fantastico. E colazione gratis? Scommetto sia anche buona. Probabilmente ci sono i pancake e le uova," Harry e Niall chiacchierano sui comfort mentre Louis pensa alle sue opzioni per la notte. Dà una leggera gomitata a Liam.

"Ehi, hanno detto che c'era una piscina?"

"Sì. All'ultimo piano," Liam cerca nelle tasche prima di dare a Louis una carta, "Eccoti la chiave per entrare se vuoi fare un tuffo."

Louis la mette nella tasca sul retro.

"Penso che lo farò, sì. Grazie."

Mentre gli altri si sistemano nella camera, Louis appoggia la valigia per cercare il costume da bagno. Non aveva pianificato di andarci con gli altri, ma una nuotata di notte da solo sembra quello di cui ha bisogno.

Non avevano abbastanza soldi per prendere delle stanze separate per ogni tappa, perciò una camera con due letti matrimoniali era l'unica scelta. Louis dorme con Niall e Harry dorme con Liam per evitare qualunque situazione imbarazzante.

Si cambia velocemente nel bagno e poi esce dalla camera il più silenziosamente possibile, assicurandosi di avere la chiave mentre gli altri si cambiano per andare a letto. Sentendosi già un po' più rilassato, Louis entra nell'ascensore e si affloscia contro il muro appena le porte si chiudono.

Louis è esausto ed è abbastanza certo che possa dormire per un po' di giorni a questo punto, ma sta iniziando a sentirsi claustrofobico e se ne sono andati da casa da un solo giorno.

Quando apre la porta della piscina, si guarda attorno per assicurarsi di essere da solo prima di entrare. Per sua gioia, è l'unico ad aver deciso di fare una nuotata in piena notte. Louis appoggia la chiave e il telefono sull'asciugamano e si toglie la maglietta, appoggiandola vicino.

Quando Louis si butta, l'acqua è fredda attorno alle sue gambe e sul suo petto, lascia uscire dei respiri costanti per la sensazione di leggerezza che sente. Tutto è silenzioso.

Di solito, Louis odia il silenzio. Lo considera imbarazzante e una perdita di tempo che si poteva passare facendo altre cose. Ma a volte, se rimane fermo per abbastanza tempo, è calmante e gli dà una pausa dal rumore nella sua testa frenetica. Ci vuole dello sforzo, ma di solito ne vale la pena se riesce a calmarsi anche solo per qualche minuto.

Se deve essere sincero con se stesso, sa che il vero motivo per cui è così irrequieto è perché non sa come comportarsi con le persone che sono arrabbiate con lui, non sa come comportarsi con le persone in generale. Che è ironico, considerando quello che sta studiando.

Si sente vicino a Liam e anche di più a Niall, ma neanche lui ha visto Louis nei momenti peggiori. Nei giorni buoni, esce e mangia con loro, parla, si aggiorna e cerca di scherzare un po'. Ma nei suoi giorni brutti, che sono la maggior parte, davvero, Louis rimane in casa da solo. Non è molto divertente quando è giù per qualcosa, e Niall ha un'energia così brillante che Louis non vuole rovinarla.

A volte pensa che Liam capirebbe se gli dicesse come si sente, ma poi nella testa di Louis viene questa immagine di lui che gli dà una pacca sulla schiena e gli dice bevi più acqua o qualcos'altro di ignorante. Liam è molto gentile e ha sempre buone intenzioni, ma per quanto ne sappia Louis non ha mai passato qualcosa di simile e probabilmente non saprebbe come immedesimarsi.

Nel gruppo, l'unico che in realtà veramente potrebbe capirlo è Harry. Gli fa male dirlo, ma sa che è vero. Harry è l'unico che ha passato quasi tutto quello che ha passato Louis, come in un universo parallelo. Entrambi hanno perso un genitore, a entrambi piacciono apertamente i ragazzi ed entrambi sono giudicati spietatamente dalla maggior parte dei loro compagni in università.

Molte volte in passato, Louis ha pensato di chiamarlo quando le cose andavano davvero male, solo per vedere se sarebbe stato gentile come è sempre nonostante il comportamento di Louis. Lo fa impazzire, la gentilezza di Harry, perché Louis non se la merita. Neanche un po'. Ma Harry è sempre stato con lui perfettamente giusto. 

Serra gli occhi e si appoggia contro le piastrelle della piscina. Le braccia sono ancora incrociate, ma il suo corpo sta iniziando a rilassarsi mentre si aggiusta alla temperatura. Louis fa avanti e indietro con il collo e ruota le spalle tese per rilassare i muscoli.

L'ultima volta che ha pianto era al funerale di sua madre. O, proprio dopo il suo funerale. Ha cercato di essere forte l'intero giorno per i suoi fratelli e per il resto della famiglia e voleva dimostrare che poteva essere l'uomo di casa. Le sue sorelle e suo fratello erano un disastro, avvinghiati tra di loro, piangevano senza mai smettere, chiedendo a Louis perché fosse successo a loro. Louis aveva fatto spallucce impotente, tenendo la bocca chiusa per cercare di non piangere.

Appena tornarono a letto quella notte, Louis chiuse la porta e singhiozzò per ore. Non era neanche sicuro se avesse smesso e si fosse addormentato. Aveva pianto per sua madre, per i suoi fratelli e per se stesso. Arrabbiato e triste, aveva tirato un pugno al pavimento e aveva nascosto le urla nel cuscino sul suo letto in cui dormiva fin da piccolo, sperando che nessuno potesse sentirlo, ma sperando anche che forse qualcuno lo facesse.

Ha superato tutto quello, ma sente disperatamente il bisogno di piangere per qualche motivo. Non è com'è di solito, non sente una profonda tristezza o scontento incombere sulla sua testa, ma è ancora molto presente nella sua testa. E se Niall avesse detto loro che a Louis non piaceva Harry e ora tutto sarebbe diventato strano? E se a Liam in realtà lui non piacesse e lo avesse invitato solo per gentilezza? E se Niall si fosse stancato di Louis che gli rispondeva male e segretamente lo odiava?

Quelle domande non hanno valore e sono melodrammatiche, ma è a corto di sonno e insicuro e le lacrime continuano a farsi sentire dietro le sue palpebre. È anche fuori dal suo elemento - è abituato a stare da solo e a seguire la sua routine severa e sola, non a stare con altri tre ragazzi normali che Louis considera essere fuori dalla sua portata.

Mentre affonda ancora di più sotto l'acqua, trattiene il respiro e si permette di affondare, in modo che se chiunque fosse passato non avrebbe potuto vedere le lacrime percorrergli le guance.

Quella notte, quando solleva le coperte ed entra nel letto, Niall si gira per controllarlo.

"Va tutto bene?"

Louis stringe di nuovo gli occhi. Vuole così tanto bene a Niall.

"Sì," si ferma Louis, "Sì. Va tutto bene."

Una bugia in più non avrebbe fatto male.

—— 

Il loro secondo giorno a San Francisco inizia relativamente meglio del giorno prima. Liam lo sveglia appena Harry apre le tende, inondando la stanza con la luce.

"Dai, Lou. È ora di fare colazione," gli ricorda Liam, "Chiudono tra mezz'ora."

Visto che ieri hanno visto l'attrazione principale,  hanno programmato un giorno di relax prima di andarsene la notte successiva. Louis si ritrova sorpreso a essere felice di andare a esplorare senza nessun limite di tempo. È passato un po' di tempo da quando è uscito di casa. Ma prima - una colazione grande e grassa in stile casalingo lo aspetta.

Nonostante i drammi della notte prima, Louis si sente riposato e pronto a rendere oggi un giorno migliore. Pensa che possa visitare dei luoghi e forse vedere cos'hanno di disponibile nella spa dell'hotel. Come gli aveva consigliato Liam, Louis si è portato dei soldi in più in caso ci fossero dei lussi in cui volesse indugiare da solo. Questo è un altro motivo per cui si sentiva in colpa prima, ma cerca di non pensarci e fa una corsetta per raggiungere gli altri nell'ascensore.

"Spero ci sia tanto cibo. Sto morendo di fame."

Niall si massaggia lo stomaco pensieroso.

"Sì, anch'io," Harry gli dà ragione, "Mi sembra di non aver mangiato da secoli."

Il buffet è esattamente quello di cui avevano bisogno e quando trovano un tavolo per sistemarsi, tutti i loro piatti sono impilati con del cibo. Liam e Niall ne hanno riempiti due, cercando di tornare indietro a dove sono seduti senza far cadere niente.

Louis prende un sorso del succo d'arancia e fissa senza ritegno Liam che cerca di infilarsi due biscotti in bocca in una volta. Si ferma con la bocca aperta quando si accorge del suo sguardo.

"Cosa?" Si lamenta, "Niall può farlo e io no?"

Louis alza gli occhi al cielo e si appoggia alla sedia, prendendo un'altra fetta di bacon.

"Come avete dormito?" Chiede Harry dopo aver preso un morso del suo toast.

"Come una roccia! Sto benissimo," Liam interviene.

Niall annuisce, "Sì, quei letti sono meravigliosi."

Harry guarda di sfuggita Louis, aspettando una risposta.

"Oh, sì. Ho dormito abbastanza bene." Sorride.

Harry annuisce e poi sposta la sua attenzione sul cibo. Vedi, Louis pensa, non è così difficile. Può benissimo parlare con Harry. Visto che Harry non conosce i suoi sentimenti, è l'unico che si sente in maniera strana e non ha senso. Oggi sta davvero bene.

Quando Louis finisce con il resto della colazione, pensa alle cose che vuole fare oggi. Forse può andare a fare un'altra nuotata. E quel massaggio sembra sempre di più una buon'idea. Louis decide che li chiamerà quando sarà tornato in camera.

"Quali sono i piani per oggi, allora?" Harry.

"Non lo so ancora. Pensavo che forse potremmo andare da Fisherman's Wharf per un po' poi fare un giro al Golden Gate Park? Possiamo vedere l'acqua e poi rilassarci e prendere qualcosa da mangiare in giro?"

Uh-oh. Liam sembra nervoso. Sta cercando di sembrare spontaneo, ma Louis lo conosce abbastanza bene per sapere che ha pianificato tutto questo prima e probabilmente è davvero eccitato di andarci e fare quelle cose. Se Louis parlasse dei suoi altri piani, Liam ci rimarrebbe male e a Louis non piace quando Liam è triste.

"Mi sembra una buon'idea, amico," Niall gli dà una pacca sulla schiena.

"Sì, sembra davvero divertente, Liam!"

Per la seconda volta quella mattina, tutti gli occhi sono su Louis. 

"Io -" Louis abbassa lo sguardo sul tavolo, poi guarda Liam, "Sì, sembra una buona idea."

"Okay, allora è deciso," dice Harry, "Finiamo di mangiare e poi andiamo."

Prendendo un bel respiro, Louis pensa ai suoi sentimenti. Questo di solito aiuta quando è stressato. Gli permette di fare un passo indietro e considerare tutti i fattori che lo hanno fatto stare male e poi decide cosa migliorare. Raramente fa dei veri cambiamenti, Louis o è troppo stanco o semplicemente non si preoccupa di aggiustare in modo in cui vive, ma pensa lo stesso che sia un buon esercizio.

Il fatto è che dovrebbe divertirsi. Ora è uscito dall'università, è un ragazzo giovane e single ed è in viaggio con dei ragazzi per un intero mese senza doversi preoccupare del lavoro o di compiti da completare. Ci deve essere qualcosa che non va in lui. Come riesce a trovare il lato negativo in ogni cosa bella della sua vita?

Niall butta un ultimo biscotto in un fazzoletto prima di dire agli altri che è pronto, interrompendo efficacemente il treno di pensieri di Louis.

Quando sono tornati in macchina, l'umore di Louis è migliorato un po'. Niall gli offre il posto da copilota, ma Louis si siede lo stesso davanti con Liam prima che possa raggiungere la macchina.

Fa del suo meglio per fare conversazione con lui durante il viaggio di quarantacinque minuti e Liam gli sorride tanto. Almeno sono felici che Louis sia con loro, lo fa sentire meglio. Lo lascia dire tutto quello che avrebbero fatto durante il viaggio e annuisce quando pensa di doverlo fare.

Fermandosi in un parcheggio, Louis giura di aver sentito il suo nome pronunciato da Niall a Harry, ma Liam li zittisce prima che possa chiedere qualcosa. Louis si fa un appunto mentale di prendere Niall di lato.

Fisherman's Wharf si scopre essere più piccolo di quello che si immaginava Louis, ma è felice. È proprio vicino all'acqua e Liam ha detto che avevano souvenir, cibo e forse anche giochi e giostre che potevano provare. Non era ciò che Louis aveva pianificato per sé, ma deve ammettere che Liam lo fa sembrare divertente.

"Dove dovremmo andare per primi?" Chiede a Liam.

"Avevo intenzione di fare una passeggiata e poi forse cercare dei negozi o altre cose che potremmo fare."

Louis annuisce e segue Liam mentre li guida con la mappa sul telefono.

Ci sono molti colori e Louis è estasiato da tutti i diversi temi che li circondano. Coppie e famiglie si tengono per mano e ridono vicino a lui, Louis prova a non ricordarsi che, ora, non ha nessuno di quei lussi.

Niall si ferma davanti a uno stand di zucchero filato, girandosi a guardare gli altri timidamente.

"Davvero, Niall?"

"Sì, Liam." Niall sbatte il piede e indica lo stand, "Guarda!"

Quando si lamenta che dovrebbero prenderlo, Liam solleva semplicemente il sopracciglio in attesa.

"Hai i soldi, vero?"

Niall si massaggia il mento. "Uhm... no?"

 "Che cosa vuol dire no? Abbiamo deciso di portare dei soldi in più per queste cose!"

"L'ho fatto!" Niall salta. "L'ho fatto, ma mi sono dimenticato il portafoglio in hotel."

Louis interrompe Liam prima che possa sgridarlo di nuovo.

"Ci penso io." Si gira verso l'uomo che lavora nello stand. "È solo un dollaro, giusto?"

"Sì."

Louis gli dà i soldi per tutti e quattro e Niall è così felice che solleva Louis completamente da terra e lo gira intorno finché deve fermarsi per prendere il resto.

"Grazie, Lou!"

Gli altri due lo ringraziano quando vengono serviti e poi vanno di nuovo verso il pontile.

"Grazie, Louis." Harry gli sorride, prendendo un morso dello zucchero filato.

"Sì. Nessun problema, amico." Louis ricambia il sorriso. 

Desidera davvero che Harry smetta di essere così gentile con lui. Lo rende confuso e gli fa venire il mal di testa.

L'acqua passa lentamente sotto di loro mentre Louis si siede vicino agli altri sulla banchina, mangiando il suo cibo. È soleggiato oggi e Louis desidera essersi portato degli occhiali da sole. Stringe gli occhi al riflesso del sole sull'acqua, facendo avanti e indietro con le gambe mentre ascolta la loro conversazione.

"Sono così contento di essere qui e non a lezione. Non so cosa avrei fatto se avessimo dovuto fare un altro anno."

"Non è come se avessi mai fatto dei compiti, Ni, ma va bene." Harry ride.

Niall sbuffa, guardando oltre Liam e Louis per lanciargli un'occhiataccia.

"Sì, fa niente. Ma pensa solo, non più Miss Harrison. Quella stronza ubriaca non sapeva neanche come insegnare."

Liam prende lo zucchero filato di Niall mentre Harry ridacchia.

"O - kay. Penso che tu abbia mangiato troppo zucchero, amico."

Imperturbato, Niall lo riprende e fa la linguaccia a Liam mentre si infila il resto in bocca in un unico grande morso.

"Comunque..." Liam solleva un sopracciglio e guarda gli altri due.

La maglia che Harry ha deciso di indossare oggi ha i glitter sopra e sta rendendo il riflesso sull'acqua ancora più fastidioso. Solo Harry poteva indossare dei glitter come outfit da tutti i giorni. Sono insopportabili e Louis li odia ma allo stesso tempo fanno in modo che il colore dei suoi occhi risalti di più perciò Louis fa del suo meglio per non pensarci.

"Stavo pensando di andare a vedere i negozi?" Suggerisce Harry, "Voglio prendere qualcosa per mia mamma e Gemma."

Il suo tono cambia e un piccolo sorriso dolce si nasconde dietro le labbra di Harry dopo aver menzionato la sua famiglia, Louis abbassa lo sguardo sull'acqua.

"Va bene, sembra un buon piano. Andiamo, Ni."

"Liam, smettila di dirmi cosa fare."

Alzandosi dalla banchina, Harry sorride ai due.

Liam geme, "Louis, perché hai comprato a Niall dello zucchero?"

Louis fa spallucce e velocemente cammina dietro a Harry, lasciando Liam occuparsi di un Niall irritabile e drogato di zucchero. Louis ha dovuto occuparsi di lui talmente tante volte che ha perso il conto - pensa che Liam dovrebbe occuparsene per questa volta.

Il primo negozio in cui vanno è per Harry ed è pieno di cartoline, magliette e souvenir da San Francisco. Louis si guarda attorno per trovare qualcosa da comprare per i suoi fratelli o per il compleanno di Niall, ma nulla sembra abbastanza giusto. Come famiglia, non sono mai stati molto materialisti, non potevano essere materialisti e Louis non si sente come se si aspettassero qualcosa da lui. Comprerà qualcosa quando sente che sia la cosa giusta, decide.

Harry, dall'altra parte, esce dal negozio con due borse in mano, mostrando agli altri le magliette e le tazze che ha comprato per sua mamma e sua sorella.

"Penso le piacerà molto e ultimamente Gem è ossessionata dalle tazze."

Harry sembra eccitato e Louis gli sorride mentre lo guarda saltellare. Un minuto dopo nota quello che sta facendo e ritorna al suo comportamento stoico, ma era stato un bel momento.

"Volete fermarvi da qualche altra parte? Lou, Ni?" Chiede Liam, alzando lo sguardo dal telefono.

Louis scuote la testa, ma Niall sta già andando da un'altra parte.

"Sì, ho visto un negozio di vestiti che sembrava davvero elegante quando siamo passati. Volevo andarci e provare un mucchio di vestiti per poi uscire senza comprare niente. Solo per farli incazzare."

Nonostante la sua vena responsabile, Liam ride e segue Niall nel negozio. Louis si ferma a una panchina davanti per sedersi.

"Penso che rimarrò qua seduto e aspetto voi ragazzi qui fuori," dice loro, prendendo il telefono.

"Fai come vuoi!" Gli urla in risposta Niall.

Harry si morde l'interno della guancia prima di urlare, "Sì, anch'io."

Sono già entrati da un po' nel negozio quando Harry si siede vicino a lui con la schiena appoggiata e le gambe accavallate sulla panchina con le mani nelle tasche. Louis aspetta che dica qualcosa, sperando quasi che lo faccia ma allo stesso tempo che non lo faccia.

"Sono davvero contento che tu sia venuto con noi."

Con le sopracciglia aggrottate, Louis si gira per guardarlo per una spiegazione.

"Perché?"

Questo sarà interessante, pensa Louis.

"Beh, ho sempre avuto questo pensiero che tu, beh, mi odiassi." Le dita di Harry battevano sulla sua coscia mentre faceva una risatina, "Credo che sperassi che questo viaggio sarebbe stato buono per conoscerti un po' meglio. Conosco Liam e Ni abbastanza bene ma mi sembra di non aver mai avuto l'opportunità di conoscerti, sai, come si deve. Già."

Harry parla lentamente con la voce profonda, vellutata che si attacca al cervello di Louis come melassa. Ci mette un minuto per capire cos'abbia appena detto. Ripete le parole nella sua testa mentre corre per dire qualcosa, sentendo gli occhi di Harry sul lato del suo viso. Non capisce perché Harry lo renda così nervoso.

"Tu - tu mi odi?"

Harry scavalla le gambe e si fa avanti per guardare meglio Louis.

"No! No. Sono solo una, uhm, persona molto privata. E conosco Liam e Niall da più tempo di te. Ecco tutto."

"Oh, va bene. Buono. Ci sarei rimasto male se non ti fossi piaciuto."

Il sorriso che Harry indossa così spesso si materializza tra le sue fossette e Louis è sorpreso che sia riuscito a pensare a quello. Harry non ha ancora finito.

"Oh, e ho preso questi per, uhm, te. Nell'ultimo negozio."

Dà a Louis una piccola borsa che aveva mostrato al gruppo e Louis guarda dentro sospettoso. Quando tira fuori un paio di occhiali da sole, guarda Harry interrogativamente. Quest'ultimo cerca di spiegare.

"Prima ti ho visto stringere gli occhi a causa del sole. E tutti ne abbiamo portati un paio tranne te, perciò li ho visti nel negozio e sì. Lo scontrino è sul fondo se li odi davvero tanto."

"Wow, grazie," balbetta, "E-era molto luminoso. Non so perché li abbia lasciati a casa. Non ci ho pensato mentre facevo la valigia, credo."

Liam e Niall riappaiono, ridendo istericamente e urlando a Harry e a Louis di correre. Louis fa un respiro tremante.

"Andiamo, andiamo."

Il negoziante esce lanciando un'occhiataccia al gruppo, ma sono già verso la macchina. Louis è abbastanza preoccupato.

"Che cos'hai fatto, Niall?"

"Niente! Non ho fatto niente!"

Mentre riprendono respiro, Louis scivola sul posto del passeggero.

Golden Gate Park è lontano solo venti minuti ed è più vicino al loro hotel dove Louis può finalmente andare a farsi fare il massaggio dopo aver camminato. Ora sembra un'idea ancora migliore di prima.

"Oh, Haz." Liam sistema lo specchietto per poter guardare Harry. "Non hai preso la macchina fotografica?"

"Merda, sì. Sì. Non posso crederci che me la sia dimenticata ieri e oggi. Volevo fare delle foto a ogni tappa."

Louis può percepire il cipiglio di Harry. Sa cosa sta per dire Liam prima che le parole escano dalla sua bocca.

"Perché non andiamo a prenderla?" 

"Oh no, va bene. È colpa mia. Non voglio farvi andare troppo lontano."

Liam scuote la testa e fa un gesto con la mano.

"Va bene. Vero, ragazzi?" Senza fermarsi a controllare se vada davvero bene, continua, "Non potrai fare le foto del ponte e del pontile, ma puoi iniziare con il parco?"

"Okay, uhm, se a voi ragazzi va bene, sarebbe fantastico."

Quando Niall annuisce e Louis non sa cosa dire, Harry parla di nuovo.

"Louis?" Chiede, "A te va bene?"

"Sì, certo."

Louis sa che tutti possono dire che a lui non vada bene, ma Liam sta già tornando verso l'hotel. Niall si allunga per accendere la radio e poi si sistema vicino a Harry dietro di loro.

"Che cosa farai con le foto?"

"Voglio stamparle e poi farci un libro così posso riguardarle in futuro. Posso farne alcune per voi, se volete."

"Fantastico!"

Quando Liam e Harry scendono per prendere la fotocamera di Harry, Niall dà un colpetto all'orecchio di Louis dal sedile sul retro.

"Ow," si lamenta, "Cosa?"

"Come sta andando? Avete parlato mentre io e Li eravamo in negozio?"

"Sì, sapevi che sarebbe rimasto anche lui fuori?"

Niall scuote la testa innocentemente.

"No, non ne avevo idea." Si avvicina. "Allora di che cosa avete parlato?"

Louis inizia a pensare che questo intero viaggio è stata un'elaborata copertura in modo che Niall e Liam potessero costringere Harry e lui a stare nello stesso posto per un mese. Sospira.

"Abbiamo parlato di come il viaggio sia un'opportunità per conoscerci meglio."

"E hai detto?"

"Che cosa dovevo dire, Niall? No? Ovviamente ho detto che va bene. Ora smettila di tormentarmi, stanno tornando."

Appena Niall si fa indietro, Liam apre la portiera, rimettendosi al suo posto e allacciandosi la cintura.

"Va bene, ragazzi siete pronti?"

"Sono pronto, Liam."

Non è mai stato vicino a Liam come a Niall, ma tutti sanno come Louis funzioni a questo punto. Non lo commentano quando si comporta da impertinente. Si mette i suoi nuovi occhiali da sole, piacevolmente sorpreso che gli stiano alla perfezione e li ignora.

La radio fa un ronzio mentre vanno al parco che avevano già sorpassato per andare verso l'hotel e Louis aspetta che Liam parcheggi in parallelo più volte prima di aprire la portiera per andarsene.

Ora fa più caldo di prima e il sole è proprio sulle loro teste. Louis è grato per il regalo premuroso di Harry. È leggermente sorpreso, davvero, ma è sicuro che questo sentimento se ne andrà. Succede sempre.

Il parco è bello, ancora di più di quanto Liam abbia detto. Fiori colorati proliferano sull'erba appena tagliata e Louis ripensa a quando aiutava sua madre con il giardino. Fa un sorriso malinconico al ricordo.

Un flash parte da qualche parte vicino a lui e quando si gira vede Harry abbassare la fotocamera a lato. Louis immagina che stia facendo le foto ai fiori, poi si chiede se dovrà abituarsi a quel suono ogni volta che saranno fuori. Liam indica delle scalinate.

"Penso che dovremmo fare delle foto là, sulle scalinate, prima di andarcene."

"Sì, è una buon'idea."

Harry li fa mettere in posa, facendo una foto solo di Louis, Liam e Niall prima di mettere il timer per l'autoscatto e correre dove sono, un secondo prima che scatti.

"Devi definitivamente inviarmele, H, i miei capelli sono fantastici oggi."

Niall fa una posa e passa una mano tra i capelli, Harry scatta un'altra foto, tutti ridono alla sua espressione.

Non importa quanto provi a negarlo, si sta davvero divertendo. Louis non è sicuro se sia ancora registrato nel suo cervello, che si sta divertendo, ma può vagamente riconoscere i segni. Non si ricorda l'ultima volta che ha sorriso o riso così tanto in un giorno.

"Era una gran bell'idea, Li."

Liam si gira verso Louis, sembrando sorpreso che fosse sincero, ma si ricompone per rispondere.

"Sì, pensavo solo che sarebbe stato figo uscire e vedere ogni cosa possibile. Però so che probabilmente volevi rilassarti."

"Sì, ma penso sia stato meglio di, sai, stare da solo."

Probabilmente pensa che Louis stia parlando di farsi una foto, ma Louis spera che riesca a capire quanto significhi per lui tutto questo.

Liam apre la bocca per dire qualcosa, ma Niall e Harry li chiamano per andare dall'altra parte del parco per sedersi e lui annuisce. Quando sono là, si mette comodo sotto l'ombra di un albero, rilassandosi e riparandosi dal sole.

"Hai fatto un bel lavoro oggi, Payno. Mi sono divertito un mondo." Niall prende un pacchetto di noccioline dalla tasca e inizia a masticarle rumorosamente, cercando a volte di lanciarsele in bocca. I tre lo guardano, "Cosa?"

Ridendo, Harry prende un sorso d'acqua dalla bottiglietta e si schiarisce la gola.

"Okay, allora probabilmente riesco a darvi queste foto presto se le volete. Ho solo bisogno dei vostri numeri di telefono. Ho già quelli di Niall e Liam, perciò," si ferma, alzando lo sguardo su Louis per una risposta. Niall lo interrompe velocemente.

"Te lo darò più tardi." Sorride goffamente a Harry.

"No, no. Va bene. Dammi il telefono." Louis allunga la mano. "Così lo aggiungo."

Non si gira per guardare la reazione di Niall. L'ultima cosa di cui ha bisogno ora è che si comporti di nuovo in maniera strana e che Liam e Harry si facciano delle domande. Dopo averlo accidentalmente calciato, Louis fa del suo meglio a comportarsi con nonchalance in modo che Harry non pensi male.

Prima di dare il telefono a Louis, guarda sorpreso e compiaciuto Liam.

"Va bene, ecco."

Louis prende il suo tempo per scrivere il numero, aspettando che tutti facciano conversazione e la smettano di guardarlo, ma lo fissano senza ritegno mentre digita il numero con le dita tremanti. Mette Louis :) come nome e poi ridà il telefono a Harry.

"Beh," inizia Liam, "Sono quasi le sei. Forse dovremmo tornare in hotel?"

"È un'idea fantastica, Liam," risponde Louis.

È il primo a tornare in macchina ed è il primo ad uscire quando finalmente arrivano, ma è stato socievole per tutto il giorno e se non si prende del tempo per sé presto, ha paura di esplodere e quello non è definitivamente nell'itinerario di Liam.

Corre praticamente dall'ascensore alla loro camera da letto per potersi mettere il costume e andare in piscina. Liam sta rimettendo le sue cose nella valigia meticolosamente in modo da essere organizzato, fermandosi ogni tanto per scrivere qualcosa al telefono. Niall si butta sul letto e accende la televisione dopo essersi messo il pigiama e Harry rimane nella hall per fare una chiamata dicendo che sarebbe arrivato di sopra in un minuto. Louis spera che non si incontrino nel suo percorso.

Decide di usare le scale per essere sicuro e fa due scalini alla volta, sbrigandosi ad arrivare là. Passa la chiave per lo scanner e apre la porta, entrando nella zona della piscina.

Si ferma bruscamente quando sente la voce di Harry, dando una sbirciatina oltre l'angolo e vedendolo sedersi su un seggiolino pieghevole. È ancora al telefono e non ha sentito entrare Louis perciò torna nell'ombra vicino alla porta per ascoltare. Apparentemente ora è un bugiardo e una spia. Fantastico, pensa.

Harry ride diverse volte e Louis può sentirlo sorridere anche se è lontano. Può sentire la voce di una donna dall'altra parte e Louis sbuffa silenziosamente tra sé e sé. È impossibile che stia parlando con una ragazza proprio adesso.

"Lo so, lo so. Non posso crederci neanch'io. Ora sono laureato."

È questa la magia di Harry Styles? Si chiede Louis. Conversazioni stupide e senza senso sull'essersi laureato all'università? Proprio quando Louis pensava fosse cambiato. Harry ascolta silenziosamente la ragazza dall'altra parte del telefono per un po' di minuti prima di parlare di nuovo.

"Sì, sta andando molto bene, davvero. I ragazzi sono fantastici. È bello essere uscito per un po' e vedere tutte quelle cose di cui sentivo parlare fin da piccolo."

Va bene, è impossibile che sia qualcuno che Harry sta corteggiando. Louis si affaccia per vedere meglio.

"Sto bene, lo prometto." Harry ridacchia, "Ora posso per favore parlare con Gem?"

C'è altro silenzio, Louis può sentire i piedi di Harry entrare e uscire dall'acqua mentre aspetta che Gem venga al telefono.

"Ehi! Sì, sto bene. Sto davvero bene." Poi ritornano le sue fossette. "Sì, con Liam, Niall e Louis."

Un'altra pausa.

"Sì, Gem. Tomlinson." Harry sospira

Louis è completamente confuso. Allora è qualcuno che viene a scuola con loro? Sennò come potrebbe conoscere  il suo nome? Louis ha paura che l'insinuazione non sia positiva - spesso non lo è. Trattiene il respiro e aspetta di vedere come risponde Harry.

"Non lo so davvero. Sto provando, come ho sempre fatto. Tuttavia, non ho molta fortuna. Sì, ti terrò aggiornata. Ti voglio bene e dì a mamma che la saluto e che le voglio bene."

Harry mette giù e Louis entra in azione, aprendo la porta e correndo per il corridoio prima di sfrecciare sulle scale. In modo imbarazzante, gli manca il fiato dopo pochi secondi, ma deve tornare prima di Harry o i ragazzi gli chiederanno della piscina di fronte a lui e verrebbe  scoperto.

Passa la carta nella porta, ansimando, e quanto entra, trova Liam e Niall addormentati sui letti. Louis fa un sospiro profondo di sollievo e va a cambiarsi il costume nel bagno.

Se quella era la sorella di Harry, perché ha detto il suo nome? Deve esserci stato un motivo, ma Louis non riesce a pensare a un momento in cui potrebbe aver fatto qualcosa di importante con Harry eccetto per questo viaggio.

Si passa le mani sulla faccia e si gira quando scivola nel letto, cercando di mettersi comodo e di non svegliare Niall nel mentre. Louis spera davvero di non aver fatto nulla di imbarazzante davanti la sorella di Harry. Ha avuto la sua serie di storie mortificanti dopo delle feste e degli incontri non finiti troppo bene. Se si dà il caso che ci sia stata, sicuramente si ricorda del suo nome.

Harry apre la porta mezz'ora dopo e Louis si chiede dove sia stato mentre bruscamente si ferma contro le coperte. Lo sente lavarsi i denti nel bagno prima di dare la buonanotte a un Liam addormentato e poi tutto è di nuovo silenzioso.

—— 

La mattina prima che partano per Los Angeles, Louis decide di andare in città per esplorarla per un po'.

C'è un'intera via piena di negozi proprio fuori dall'hotel e Louis deve ancora andarci. Immagina che ora, mentre gli altri tre sono di sopra a ricordare la prima tappa, sia il momento perfetto.

Mentre cammina verso il primo negozio, Louis cerca di ripensare al viaggio fino ad ora. Non era stato così male per adesso. Considerando tutto, si sta divertendo davvero. È certamente meglio della sua vita di tutti i giorni a Londra, di questo ne è sicuro.

Lentamente si avvicina a guardare la vetrina del negozio, decidendo che è quella in cui vuole entrare.

Ha ancora i sensi di colpa a causa della sua mente che continua a ricordargli di prendere qualcosa per la sua famiglia. Il resto dei ragazzi ha preso almeno qualcosa, anche se piccolo. Louis immagina che forse debba fare lo stesso, solo per essere sicuro.

Il primo negozio in cui entra è fin troppo lussuoso. Tutto quello che guarda sembra essere estremamente costoso e non gli piace nessun tipo di souvenir che offrono. Alla sua famiglia probabilmente non piacerebbero lo stesso. Appoggia la tazza che stava guardando e ritorna verso l'uscita.

Nel negozio vicino, una campana suona quando entra e la donna dietro il bancone lo saluta calorosamente. È molto meglio, pensa.

Gli scaffali sono troppo alti e pieni di memorabilia, tazze con il logo e portachiavi con la scritta Benvenuti a San Francisco. Louis va avanti finché non finisce sul retro, una zona adornata da magliette di ogni colore. Anche loro hanno le stampe tipiche, ma Louis le ha viste appena era entrato e sembrano tutte incredibilmente comode.

Ne sceglie una quasi immediatamente, allungando una mano per toccare il cotone morbido. È azzurra e ha una scritta nera sul retro che è leggermente pacchiana, davvero, ma Louis la ama. Immediatamente gli torna nella mente sua madre, visto che è il suo colore preferito. In qualche modo, gli ricorda anche Harry. Sembra qualcosa che indosserebbe. Allungandosi verso la maglietta dietro a quella in mostra, Louis ne afferra una troppo grande per lui di due taglie e la porta alla cassa.

Ha sempre provveduto alla sua famiglia in ogni modo. La scuola, il lavoro, tutto quello che fa è per loro. Quel viaggio è suo. Louis ha intenzione di lasciare che sia così non importa cosa, anche se ai suoi fratelli non piace, iniziando da quella maglietta blu e pacchiana.

La donna dietro il bancone la passa, facendogli uno sconto e facendogli l'occhiolino quando prende la sporta.

Da qualche parte nella sua testa, riesce a immaginarsi che, quando sarà a casa a lavorare a tempo pieno e a mettere del cibo sul tavolo per i suoi fratelli, potrà entrare nel letto con quella maglietta e stringendosela a sé, sentirà le risate dei suoi amici che gli ricordano che non è completamente solo.

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