Spia

E quella fu solo una parte del piano di Leonard, ma di certo la regina di Monaco non avrebbe mai potuto saperlo.

La gente tossì violentemente e tentò invano di mettersi in piedi mentre le fiamme venivano estirpate - o almeno, cercavano di spegnerle -, lasciando che tutto il castello venisse avvolto dal fumo denso. Tutti si fiondarono fuori dal palazzo, boccheggiando in cerca d'aria mentre i medici - con le mascherine al viso - partivano a salvare i feriti. Trasportarono via le guardie di Pierre, le persone più vicine all'esplosione, ma nessuno riuscì a vedere in che condizioni fossero e soprattutto se fossero ancora in vita. Margot tossì e Pierre le si tolse di dosso, rotolando sulla spalla e stendendosi supino per terra. La regina si sollevò su un gomito, con una mano a coprire la bocca mentre l'aria era graffiante nella sua gola. Strinse gli occhi, la vista si era offuscata a causa del fumo denso, così smosse rapidamente un braccio di Pierre per farlo mettere in piedi, ma il re non dava alcun segno. Margot gli si avvicinò, appoggiando l'orecchio in prossimità del suo naso, sentendo solo dei lievi e quasi invisibili respiri. Si mise in ginocchio, prendendo la mano di Pierre nella sua. "Aiuto!" urlò, girando la testa perché qualcuno accorresse. Si sollevò sulle ginocchia, afferrando Pierre da sotto le ascelle per tentare almeno di portarlo fuori a prendere aria. Il fumo aveva permeato ogni singolo centimetro del castello. Il pavimento era crepato, la gente urlava e piangeva. Margot tentò di tirarsi dietro il re, ma fu più difficile di quanto avesse pensato. La tosse si fece più violenta, i polmoni erano come schiacciati nel petto e l'aria sembrava non portasse alcun refrigerio. Anzi, era come se li stesse uccidendo. "Aiuto!" urlò di nuovo la regina, e solo dopo cinque minuti apparve un'arsenale di medici che afferrò Pierre e lo portò immediatamente fuori dal castello. Margot li seguì a ruota, con un'infermiera che si era passata un braccio della regina sul collo per aiutarla a camminare.
Il fumo si avviluppò lungo il castello, inglobandolo anche dall'esterno. La neve si sporcò di carta bruciacchiata, come se fosse esploso ben altro insieme ai barili di polvere da sparo. Margot si avvicinò a Pierre, portato quanto più lontano possibile dalla coltre di gente, mentre i soldati - di ritorno dal loro nascondiglio nel bosco - aiutavano la gente ad abbandonare le stanze ancora affollate. La regina si inginocchiò accanto a Pierre, depositato sulla neve sporca e piena di impronte. I fiocchi continuavano a scendere dalle nuvole, depositandosi sul volto annerito del re che aveva ancora gli occhi chiusi e le labbra semi aperte. Ma respirava.
Margot gli strinse la mano, mentre i medici si accertavano che le sue vie respiratorie non fossero ostruite, così l'arsenale diminuì e si sparse a dare una mano a tutte le persone che erano riuscite ad uscire dal castello. Una donna tentava disperatamente di allontanare il proprio figlio svenuto per farlo respirare, mentre altri erano accovacciati per terra e rigurgitavano tutto quello che avevano nello stomaco.
Purtroppo, però, ci furono vittime.
Molte.
Margot sentì la testa girare e si abbassò tanto da farla appoggiare al petto di Pierre, tenendogli ancora la mano stretta nella sua. "Sono qui" sussurrò, sentendo finalmente il pizzico della tosse essersi dileguato.  I fiocchi di neve iniziarono a scendere turbinosamente, lasciando che il vento appena alzatosi portasse via con sè il fumo nocivo dell'esplosione. Niall e Louis uscirono dal castello, tenendo tra le braccia dei bambini che si mantenevano stretti al loro collo. Li lasciarono vicino alle loro mamme che piansero mentre se li stringevano al petto. Si passarono il braccio sulla fronte, lasciando una scia di fuliggine. Tentarono di pulirsi il viso con il bordo della maglietta senza alcun risultato. Quando scorsero Margot distante dalla calca, la raggiunsero, lasciandosi scappare alcuni spasmi alle mani. "State bene, grazie a Dio" disse Louis, sedendosi accanto alla regina e avvicinando le ginocchia al petto. Niall si stese per terra, prendendo un po' di neve fredda tra le mani e immergendovi la testa dentro. La sua pelle si rinfrescò istantaneamente, ripulendosi in parte dalla fuliggine. Quando allontanò le mani, la neve si era sciolta e colava tra le sue dita sporche di nero. Guardò i presenti, "Bagnatevi il viso, rimuovete la fuliggine."
Louis imitò l'amico inglese, mentre Margot prendeva un po' di neve tra le mani e la posava sul viso scuro di Pierre, accarezzandogli le guance, la fronte, il naso, gli occhi e le labbra. Passò le dita più volte sulla sua bocca, inumidendogliela. Solo dopo aver ripulito il viso di Pierre si preoccupò del suo, non distogliendo però mai lo sguardo dal suo amato.
La pelle sembrò quasi bruciare, non appena venne toccata dalla neve gelida.
I dottori passarono tra le gente, porgendo brocche d'acqua ai presenti, mentre Margot attendeva Pierre. Respirava. Piano, ma il suo petto si alzava e si abbassava. Steso di schiena, la neve stava sicuramente lenendo le bruciature del suo dorso.
Margot sentì le lacrime agli angoli degli occhi. Se non fosse stato per lui, sicuramente si sarebbe fatta molto male.
Pierre aveva rischiato la vita per lei. Mentre i fiocchi cadevano e si posavano sui loro corpi immobili, finalmente Margot sentì le lacrime scivolarle lungo le guance, lasciandovi dietro una scia di pelle pulita.
Niall e Louis le appoggiarono amichevolmente le mani sulle spalle. "Andrà tutto bene." Ma la regina scosse il capo. Niente stava andando bene. Sebbene tutti glielo ripetessero e anche lei tentasse di convincersene, non era più sicura che tutto sarebbe andato bene.
Si girò verso i due ragazzi. "Che si dice in giro?" domandò, tentando di distrarsi. Incominciò a sentire freddo, solo la sua mano stretta a quella di Pierre era calda.
Niall si guardò fugacemente intorno. "Venticinque morti. Non avevano fatto in tempo ad uscire dalle stanze al momento dell'allarme."
Margot sentì l'acido risalirle in gola. "Ma come è stato possibile? La polvere da sparo avrebbe dovuto far saltare in aria solo il luogo in cui era stata depositata!"
Louis si grattò il palmo della mano con il pollice, pensieroso. Poi sollevò la testa di scatto. "E se l'esplosione avesse coinvolto anche tutta la dinamite contenuta delle segrete?"
Margot sgranò gli occhi, ma fu Niall a parlare. "Questo spiegerebbe lo scoppio della prigione!"
La regina abbassò lo sguardo su Pierre, accarezzandogli dolcemente la mano mentre il vento favoriva l'arrivo di nuova aria, fredda sì, ma pulita. "Hanno calcolato tutto. Sapevano dove la polvere da sparo e la dinamite si trovassero."
Niall guardò Louis. "Ma l'informazione non è mai trapelata!"
La regina scosse il capo. "Allora c'è qualcuno nel castello che fa il doppio gioco."
All'improvviso un tossire intenso interruppe il loro dibattito. La presa della mano di Pierre si fece più forte e Margot si spaventò. Lo vide sollevare la testa e stringere gli occhi. Si portò una mano al petto, continuando a tossire. Margot gli si avvicinò ancora di più e gli prese la testa, appoggiandosela sul suo ventre. Gli diede qualche colpetto sulla schiena. Pierre si appoggiò sul gomito, tentando di alzarsi, ma Margot lo tenne fermo. Lo chiamò ad alta voce. "Pierre!"
Il re riappoggiò la sua testa sul vetre della regina, sollevando il suo sguardo sul volto dell'amata. "Sto bene" disse con voce graffiata e roca.
"Riesci a respirare?" chiese Margot, accarezzandogli un lato della testa.
Pierre fece un prova e il suo petto si sollevò. "Sì."
"Ti fa male qualcosa?"
Pierre fece una smorfia, espirando. "Tutto." Niall, Louis e Margot si guardarono. "Ma ehi, sto bene"" ripetè, tossendo solo una volta. Provò a mettersi seduto, facendo una smorfia. "E giuro che adesso gliela faremo pagare."
"Tu non farai un bel niente" disse Margot, assottigliando lo sguardo.
Pierre si girò a guardarla, sollevando le sopracciglia. "E chi saresti tu per impedirmelo?"
Niall e Louis si schiaffeggiarono la fronte simultaneamente. "Non di nuovo."
Margot sorrise e scosse il capo, vedendo Pierre lasciar trasparire un ghigno sornione sul suo viso. All'improvviso apparve Alessandro in groppa ad un cavallo marrone, con al seguito un contingente di uomini. "Non posso abbandonare il castello ché si scatena l'inferno."
"E non è niente" confermò Pierre. "Ordino che le mie truppe colpiscano i belgi. Fa' prendere i fucili negli scatoloni, sperando ne sia rimasto qualcuno intatto."
Alessandro annuì, poi gettò un'occhiata a Margot, serrando le labbra. "Dunque siamo alla svolta."
La regina ingoiò a vuoto. Poi annuì con il capo. "Credo di sì."
Louis appoggiò una mano sulla spalla di Margot. "Sarà la svolta vincente."
"Ci vogliono indebolire" appurò Pierre, strofinandosi un lato della testa.
Alessandro annuì. "Ma non glielo permetteremo."
"E in tutto questo" intervenne Niall, "dovremmo scoprire anche chi è la spia a palazzo che fornisce le informazioni al nemico e bisogna giustiziarla."
Margot si schiarì la gola guardando Alessandro. "Fa' procedere l'esercito, armalo con i nuovi fucili francesi." Incontrò lo sguardo di Pierre che, segretamente, annuì. Per una volta, non andavano l'uno contro l'altro. "Distruggiamo Leonard."

N/A
Salve a tutti!
Qualche giorno fa ho sognato una scena di The War (che deve ancora accadere, tra l'altro) in cui ero accanto a Margot e di fronte Leonard che mi guardava con i suoi occhi chiari intrisi di rabbia. Mi diceva "é tutta colpa tua!" E niente, mi sono svegliata di colpo da quel sogno pieno di neve.
Oggi ha iniziato a nevicare nella mia città (un evento rarissimo!, considerando che si affacci sul mare) e ho pensato subito al sogno in cui Leonard, sporco di neve, mi dava la colpa di tutto.
Forse sono troppo presa.
O forse, più semplicemente, ho mangiato qualcosa a cena che mi ha fatto male.

VABBÈ

Vi lascio con una nuova domanda: c'é una spia, nel castello. E si tratta di un personaggio già apparso. Chi potrebbe mai essere?

Vi voglio bene!
Un bacio e buon rientro dalla vacanze! 💜

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top