Accordo?
Quattro giorni dopo, Margot ricevette una lettera senza alcun tipo di mittente. Il messaggero gliela porse riluttante, ma la regina quasi gliela strappò di mano, chiudendosi nella sua stanza per leggerla in silenzio e per poter scoprire chi si nascondesse dietro quelle righe.
Strappò un sigillo senza che vi fosse impresso sopra alcun timbro di una qualche casata. Lo ruppe e aprì la lettera.
Desidererei un incontro faccia a faccia con voi, Margot. Da soli. Sono stufo di prolungare l'attesa se non si ha la certezza di aver pure un qualche guadagno.
Contegno e confidenzialità allo stesso tempo.
Quelle righe potevano essere state scritte solo da una persona, una persona che Margot non vedeva da un po' ormai e che tramava all'oscuro, nascosto nel suo accampamento. Strinse la lettera in mano e abbandonò le sue stanze, procedendo lungo l'uscita del palazzo e passando attraverso i passaggi segreti, per evitare che qualcuno potesse interrompere il suo intento. Il sole stava tramontando in quell'ultimo giorno di quiete da riservare ai defunti, la luce crepuscolare si rifletteva sulla terra spoglia e rinsecchita, con accese macchie di sangue sopra. Percorse rapidamente il sentiero, senza alcun tipo di sicurezza, arrivando in cima alla collina dove avvenne il primo incontro ravvicinato. Scorse Leonard procedere verso di lei, uscendo allo scoperto dall'ombra dell'albero dietro cui si stava nascondendo. Il re belga aveva le mani strette tra loro e un sorriso ad incorniciarle il viso chiuso in un'espressione sorniona.
"Vi trovo bene, Margot."
La regina non lo degnò di un complimento, piuttosto sollevò il mento in risposta, fiera. "Di cosa volete parlarmi? Leggendo la vostra lettera mi è sembrato foste impaziente di vedermi e parlare." Margot controllò che, nascosti tra gli alberi o più in basso, lungo le pendici della collina, non ci fosse nessuno, così come lei non si era fatta accompagnare dalle sue guardie, come richiesto.
Leonard si leccò il labbro inferiore e spostò i suoi occhi verdi - un pugno nello stomaco della regina - sulla luce del tramonto che stava colorando il cielo. "Che meraviglia della natura" rispose invece il sovrano belga, beandosi degli ultimi raggi di sole che gli colpivano il viso. Margot potè notare fosse in piena forma e - quasi - in pace con se stesso, come se non fosse lui l'uomo che aveva mosso guerra contro un altro Stato. Come se non fosse a conoscenza di tutto quello che era accaduto fino a quel momento e di quante persone avessero perso la vita. Come se non avesse riscontrato alcuna falda nel sistema e fosse fiero del risultato ottenuto seguendo i suoi piani. Margot socchiuse gli occhi nella sua direzione, tenendo lo sguardo fisso sul sovrano e i suoi occhi, ora chiusi, accarezzati dalla tenue luce solare. Chissà cosa c'era in quella testa. Chissà cosa aveva organizzato, smaniando dalla voglia di gettarsi contro di lei. Leonard sollevò le palpebre improvvisamente, girando la testa verso Margot. La luce attraversò le sue pupille verdi, accendendo ulteriormente il loro colore. La pelle della regina si cosparse di brividi perché quegli occhi erano esattamente come quelli di Harry e sembravano volerla continuare a tormentare per l'eternità. "E' un peccato non godersene, continuando a combattere, non è vero?" continuò Leonard con la sua solita voce chiara e limpida.
Margot incrociò le braccia sotto al seno, guardandolo indisponente. "Cosa volete per davvero, Leonard? Cosa vi ha spinto a chiedere un incontro ravvicinato?"
Il re allargò le braccia, mordendosi un lato delle labbra rosee leggermente contornate da una barba biondiccia. "Sono qui a proporvi un accordo con cui porre fine ad una guerra che già all'inizio non si sarebbe dovuta portare avanti."
"Credevate davvero che non avremmo tentato di difenderci?" esclamò Margot, socchiudendo gli occhi.
"Calma, calma" disse Leonard, affrettato. "Non ho detto questo. Siete abituata a rispondere così violentemente, di solito?"
Margot tirò un grosso sospiro. Se Leonard aveva intenzione di giocare di ironia, allora l'avrebbe assecondato. "Cerco di non desistere dalle mie posizioni" rispose con un sorriso.
Leonard sollevò un sopracciglio, facendo un altro passo verso Margot. "Non ne dubito. Non ho mai pensato fosse perché voi siete perennemente sulla difensiva."
La regina fece un ampio respiro per non rispondere di nuovo di getto. "Difatti non è così. Dunque, Leonard, che accordo mi proponete?"
Il re sorrise fra sè, aggiustandosi i gemelli dei polsini. "Lasciateci Monaco e noi vi daremo in cambio una flotta così imponente che potrebbe essere divisa su due fronti, l'una da impegnare nel Mediterraneo, l'altra nel mare del Nord, con cui solcare le onde che la condurrebbero nei Paesi più in alto, dove le attività agricole e industriali sono all'avanguardia. In momenti di crisi come questo, ci vorrebbe proprio un aiuto economico per le scorte di cibo, o mi sbaglio?" disse, divenendo serio e con gli occhi puntati sul viso di Margot. Ormai il sole era tramontato, erano rimasti solo residui di luce in cielo, mentre la luna iniziava a ritagliarsi il proprio spazio.
"E questo lo chiamate scambio equo?" disse Margot, sollevando entrambe le sopracciglie sorprese. "Uno Stato in cambio di una flotta. Mhh" mugugnò, portandosi una mano al mento con fare pensoso. "Quasi, quasi ci spendo un pensiero in più, al riguardo."
Leonard serrò la mascella e le mani in pugno, allungate contro i fianchi larghi. "Potrei, allora, se questo accordo urta la vostra autorità, offrirle di instaurare un protettorato in tutte le colonie del Belgio situate in Africa settentrionale che, ovviamente, diverrebbero di vostra proprietà."
Margot allargò le braccia. "Ma vi state rendendo conto di quello che state dicendo, Leonard? Ed in che modo io potrei godere di tali offerte se non ho una terra su cui regnare o, più semplicemente, risiedere, dato che volete appropriarvi del mio regno?" sbottò.
Leonard roteò gli occhi al cielo. "Quindi mi state chiaramente dicendo che non accetterete."
Margot strinse i denti e chiuse le mani in pugno. "Non accetterei questo accordo nemmeno se voi in persona mi uccideste in questo momento, obbligandomelo in punto di morte. Non farò mai perire il mio regno in questo modo."
Leonard sollevò il mento e smorzò una leggera risata. "Ci andate piano con le parole."
"Non riuscirete a prendermi in giro."
"Allora" disse il re belga, "credo proprio che la guerra continuerà." Fece alcuni passi indietro, allontanandosi. "E' stata una vostra scelta, Margot."
La regina indurì la mascella e ritornò sui suoi passi. "E la onorerò."
Leonard socchiuse gli occhi e girò i tacchi, sparendo alla vista di Margot che attese giusto qualche minuto prima di fare ritorno al palazzo.
Dopo la cena si andò a stendere accanto a Pierre, nello stretto letto dell'infermeria. Il re aveva la spalla immobilizzata da una fascia che, finalmente, poteva essere cambiata con una frequenza più regolare senza che il sangue strabordasse. Pierre le accarezzò il braccio scoperto, facendo scorrere le sue dita sulla pelle pallida della regina. Margot gli aveva raccontato tutto.
"Hai fatto bene a non scendere a patti con Leonard. Certo, la diplomazia in tali circostanze gioverebbe, ma le sue condizioni sono state deplorevoli."
"Ma se ora fosse più infuriato e motivato di prima? Credo inizi ad odiarmi."
Pierre le lasciò un bacio tra i capelli. "Sono poche le persone che ti vogliono bene, effettivamente."
Margot gli schiaffeggiò scherzosamente la mano. "Come te."
Lui annuì. "Povero me!" urlò con fare melodrammatico e riuscì a strappare una risata alla regina. Margot si impuntò sul gomito e gli lasciò un bacio sulle labbra, perdondosi poi nel blu dei suoi occhi.
Pierre ricambiò lo sguardo, mentre le accarezzava i capelli alla base del collo. Margot seguì con il dito le rifiniture della fasciatura, poi posò la sua mano sulla guancia del re. "Ti amo, Pierre" disse ad un centimetro dalle sue labbra.
"Anche io, mon amour." Le fece abbassare la testa sul suo petto, continuando a tenerla ferma. "Non hai nulla da temere."
E sebbene la voce di Pierre fosse calda ed accogliente, c'erano tante altre cose che occupavano la mente della regina, di cui aveva profonda paura e apprensione. Ma non glielo disse, piuttosto rimase accoccolata contro il suo petto fino a quando una guardia non la chiamò, riportandola nelle sue stanze.
N/A
Buongiorno gente!
Come state?
Oggi non ci sarà un doppio aggiornamento, mi dispiace ahahah
Cosa ne pensate del capitolo?
Mi piacerebbe molto sapere le vostre opinioni!
Ah, e fra un po' dovrebbero iniziare ad essere citati i nomi/ o il nome di chi apparirà nella storia!
Non manca poi molto
Apriamo le scommesse!
Chi tornerà in The War?
Ci vediamo sabato prossimo! 💜
P.s sto lavorando ad una storia originale, quanti di voi sarebbero disposti a leggerla? 😘
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