🇮🇹 IT - Vivo per ...

VIVO PER ... (1995)

Mauro Manziani e Annamaria Alibani (parole, accreditata con lo pseudonimo Giliath)
Mauro Mengali e Valerio Zelli (musica)

Gruppo musicale O.R.O. (Onde Radio Ovest): Mario Manzani, Mauro Mengali, Valerio Zelli, Alfredo Golino, Cesare Chiodo.

Album: Vivo per ...

E.M.: Sugar Music (di Caterina Caselli)

🇮🇹 - Testo originale

Vivo per ...

Vivo per lei e non ho più
Battiti regolari al cuore
Solo una febbre che va su
Fino a quaranta e più d'amore
Non mi vergogno a dirlo sai
Che da Natale scorso in poi
Vivo per lei la notte e il giorno

Vivo per lei le sere che
Studia e combatte con il sonno
Poi si addormenta accanto a me
Col libro aperto per inganno
Io non esisto per i suoi
Anche se sanno tutto ormai
Sanno che canto... sogno...
E vivo per lei

Quante notti al pianoforte
Dopo mille sere storte
A finire giù per strada...
Gridando alla luna....
Io vivo per lei
Vivo con lei ma la realtà
E fare due conti in fondo al mese
Poche lezioni al piano bar
Ci bastano solo per le spese
Vivo per lei adesso che
Sento l'amore dentro me
Forte gridare al mondo....
Io vivo...

Come un fiume verso il mare
Acqua dolce contro il sale
Siamo corpi in un abbraccio
Due fette di pane e d'amore
Vivi di lei adesso che
Vive l'amore dentro te

Libera il cuore e grida
Io vivo... io vivo per lei... sì!
Io vivo per lei...
Lei è l'anima del sole
Una luce in pieno amore
Col respiro suo più interno
Mi scioglie l'inverno e vivo per lei

Vivi una storia insieme a lei
E quando meno te l'aspetti
Sei innamorato perso ormai
Dei suoi dolcissimi difetti
Se questo grande amore c'è
Tu lascialo scorrere da sé
Non vergognarti a dirle
Io vivo...

io vivo per te...

si io vivo per lei ...

Io vivo per te...

io vivo per lei

Io vivo ...

Interpreti O.R.O.
a Sanremo Giovani 1995

NdA

Nel 1994 il gruppo degli O.R.O. (acronimo di Onde Radio Ovest) originario di Pisa sembra finalmente sul punto di raggiungere il successo: nati agli inizi degli anni '90 dall'unione di vari turnisti molto richiesti negli studi di registrazione, dopo avere suonato per anni con diversi artisti tra cui Marco Masini, Raf, Aleandro Baldi e Umberto Tozzi, sono pronti per esordire in proprio.

Il primo nucleo della band si galvanizzò attorno ad un nucleo di turnisti, tra i più richiesti in quel periodo, negli studi di registrazione italiani: Alfredo Golino alla batteria, Cesare Chiodo al basso e Mario Manziani alla chitarra. Provenienti da precedenti esperienze discografiche, questi musicisti costituivano dal 1990 il fulcro del complesso di Marco Masini, in quel momento all'apice del successo.

Ai tre musicisti venne l'idea di costituire un proprio organico autonomo e dal 1993 . A questi musicisti si aggiunsero successivamente gli esordienti Valerio Zelli alla voce e Mauro Mengali alla voce e tastiere.

Dopo un singolo d'assaggio, pubblicano nel gennaio 1995 l'album "Vivo per...", che contiene l'omonima canzone "Vivo per...", ed ottenne una buona popolarità soprattutto con canzoni d'amore struggenti e, anche i più distratti, infondo infondo, li conoscono anche se non lo sanno.

L'album conteneva alcuni brani che ottennero soddisfacenti risultati di vendite e passaggi in radio, ma il brano non ebbe immediatamente la grande popolarità che avrebbe avuto nei mesi successivi. Nell'autunno dello stesso anno con il brano "Vivo per ..." gli O.R.O. vinsero Sanremo Giovani e furono invitati di diritto a partecipare alla sezione nuove proposte di Sanremo 1996.

Nella loro rapida e fulgida carriera sono riusciti a mettere insieme quattro album ufficiali, due Festival di Sanremo e Un Disco per l'Estate da vincitori, dove lanciarono "Vivo per ..." con il nuovo titolo "Vivo per lei" ma stesso testo!

(Con questo stesso titolo la nuova riproposizione di Andrea Bocelli in duo con Giorgia è da considerare come una cover dell'originale degli O.R.O. ma con un NUOVO TESTO completamente riscritto da Gatto Panceri la quale ebbe poi un grande successo internazionale.)

A raccontarci questo breve ma intenso periodo degli O.R.O. il cantante chitarrista-tastierista Mauro Mengali.

Come è nata l'avventura degli O.R.O.?

E' nata dall'unione di musicisti che già lavoravano sia in studio sia nei live, che ad un certo punto hanno deciso di mettersi insieme e diventare artisti; un'attività del tutto diversa da quella dei session-man da studio.

Erano Alfredo Golino, Cesare Chiodo, Bruno Zucchetti e Mario Manzani.

Il progetto nasce da una bottega, quella di Giancarlo Bigazzi; lì giravano, provini, musica, poi ovviamente le cose più interessanti venivano catalogate e proposte a persone alle quali potevano interessare. Ricordo di aver fatto scrittura, provini per altri, cori nei dischi di Aleandro Baldi, quindi si respirava quest'aria di scambio, di collaborazione. L'idea venne principalmente da Mario Manzani che è un chitarrista che ha lavorato molto in America, oltre che con Umberto Tozzi ed altri artisti italiani, tra cui Marco Masini che lo volle come produttore non appena gli arrise il successo.

Per cui si formò questo trio di amici formato da Golino alla batteria, Chiodo al basso e Manzani alla chitarra. Fu un sodalizio quasi goliardico ma con la voglia di fare qualcosa di più. Io mi aggiunsi in un secondo momento. Avevo composto una serie di brani che a Marco Falagiani piacevano molto, tra cui 'Vuoti a perdere', che poi diventò "L'amore è", scritto insieme ad Alessandro Rosati e, da un viaggio a Roma di Falagiani e Bigazzi nel quale ascoltarono una mia musicassetta di provini che apprezzarono molto, sia per i brani che per il mio modo di cantare. Partì tutto da lì. Restai un anno ai margini di questo progetto poi mi chiamarono. Qualcuno suggerì anche il nome di un cantante che stava facendo molto bene e si esibiva nei piano-bar, Valerio Zelli, ed anche lui entrò così in formazione; praticamente eravamo due voci, un gruppo strano, atipico... 

Hai sempre avuto, quindi, una forte propensione per i gruppi; secondo te cosa possono dare in più ed in meno alle singole persone?

In meno, che ci sono diverse teste da mettere d'accordo, anche se poi il produttore ha un rapporto privilegiato con il gruppo: quando sei artista il produttore artistico cerca di privilegiare certe doti che ti diversificano dagli altri, spesso gli artisti hanno difetti che i produttori riescono a tramutare in pregi. Il gruppo invece ha un proprio sound, nasce, cresce, si evolve e muore, come è successo anche a noi. E poi lavorare in gruppo può essere anche divertente.

Lavorare in un gruppo quindi può dare una maggiore libertà artistica?

Sì. Per noi è stato così: quando si provava ognuno dava il suo contributo artistico e diceva la sua.

Negli anni '90 inizia la collaborazione con gli O.R.O. Come iniziò?

Io in quel periodo lavoravo con Marco Falagiani, un mio caro amico, ad un progetto. Durante un viaggio a Roma con Giancarlo Bigazzi, Marco propose i nostri provini e mi chiesero di lavorare con loro. Dopo un po' di tempo, in seguito ad alcune incomprensioni, quando Mario Manzani mi propose di formare gli O.R.O. accettai subito, senza pensarci due volte. Anche perché Manzani aveva un suo gruppo che gravitava nello studio nel quale lavoravamo anche noi a Firenze. Noi eravamo musicisti già con esperienza, infatti puntavamo molto sui live; non erano in molti a poter contare sul suono, come noi: un sound rock californiano unito alla melodia italiana, che all'epoca funzionò. Con il primo disco vendemmo quasi 80000 copie.

Non dimentichiamo che è con loro che sei stato ben tre volte a Sanremo, di cui la prima nel 1995 nella categoria "giovani" (con Vivo per) e poi nel 1996 e nel 1997 nella categoria "big". Come ricordi l'esperienza sanremese? E cosa ti ha lasciato?

All'inizio è stata pesante, avevamo una grande responsabilità diretta: noi non ci appoggiavamo ad una grande major, ma a Caterina Caselli, con la quale avevamo instaurato un forte rapporto di amicizia. Se qualcosa fosse andato storto ci saremmo sentiti doppiamente in colpa. L'ultima volta, nel 1997, in cui portammo un brano il cui testo fu scritto da Ruggeri, Padre nostro, che era un brano un po' "strano" per il nostro percorso, l'abbiamo vissuta benissimo, con il giusto distacco, perché avevamo già provato l'esperienza, e ci siamo anche divertiti. Avevamo anche un coro gospel che faceva l'ultima parte della canzone, per presentarla come una sorta di "spiritual".

Voi avete scritto e composto il grande successo "Vivo per".

Come nacque la canzone?

Nacque all'ultimo minuto. La frase "Vivo per lei", che a mio parere è vincente, è nata dal nostro produttore. Noi davamo molta importanza alla parte musicale; durante la stampa, quindi, abbiamo fermato il disco, perché volevamo inserire questo brano nel nostro primo lavoro. Dopo averlo fatto, nel corso di un anno sabbatico, l'abbiamo promossa e ci ha fatto vincere il disco dell'estate: abbiamo trascorso l'estate del '95 tra televisione, concerti, serate, abbiamo partecipato ad un tour con Marco Masini.

Addirittura all'inizio lo facemmo ascoltare alla Caselli in una versione solo musica più il verso "Vivo per lei" e già le piacque. Poi Gatto Panceri riprese, trasformò e riscrisse dedicandola alla musica e affidandola alle voci Andrea Bocelli e Giorgia (nella versione italiana) e divenne un mega successo: la nostra versione  di "Vivo per ..."  parlava di una donna, ma la loro nuova versione, essendo cantata da un duo uomo-donna, fu dedicata alla musica.

Il gruppo degli O.R.O.

DA "Vivo per ..." degli O.R.O.

A " Vivo per lei" di BOCELLI-GIORGIA

Nella storia della canzone "Vivo per..." entra in ballo Andrea Bocelli, che nel 1995 sta realizzando il suo secondo album, "Bocelli", con Mauro Malavasi e Joe Amoruso. Come spesso capita non ci sono abbastanza canzoni per completare il disco, così Michele Torpedine, produttore esecutivo del disco, nonché produttore anche di Giorgia, si ricorda della canzone degli O.R.O. di qualche mese prima. Occorre però un nuovo testo, per rendere la canzone più originale e incisiva, e qui entra in gioco il cantautore Gatto Panceri, che all'epoca sta scrivendo le canzoni per l'album "Come Thelma e Louise" di Giorgia, cui viene chiesto di comporre un nuovo testo. 

Il cantautore accetta l'invito, e decide di cambiare la prospettiva della canzone: è sempre una dichiarazione d'amore ma non a una donna, come nella prima versione, bensì alla Musica.

«Ho completato il testo in macchina, venendo a Milano da Bologna, dove stavo lavorando con Giorgia – ha raccontato il cantautore monzese – C'era una nebbia fortissima, e mentre guidavo ho buttato giù le parole sul registratore che porto sempre con me. E' una canzone nata di getto: a volte capita che ci siano dei parti così istintivi, che di solito portano a una grande naturalezza nel risultato. 

Bocelli ha sentito la canzone e si è entusiasmato». Mentre Bocelli è in studio a registrare la canzone riceve una visita casuale di Giorgia, che esprime il suo apprezzamento per il brano. Da lì nasce l'idea del duetto e il brano diventa uno dei singoli portanti dell'album "Bocelli", insieme a "Con te partirò", con cui il cantante si piazzerà al quarto posto al festival di Sanremo del 1995. "Vivo per lei" – così verrà ribattezzata la canzone – esce come CD singolo ma anche stavolta non ottiene il successo sperato, fermandosi alla posizione n. 24 delle classifiche, e non entrando neppure nella top 100 annuale. Nei mesi successivi tuttavia la canzone entra nel repertorio di molti musicisti di piano bar e nei locali karaoke che stanno nascendo in tutta Italia, diventando così una sorta di classico della canzone italiana. Alla sua definitiva affermazione contribuirà anche la diffusione del brano a livello internazionale.

Nel 1997 la giuria di critici letterari del prestigioso premio "Lunezia Città di Aulla" ha tributato un riconoscimento particolare al testo di Panceri per meriti poetici.

Eccola la canzone con il nuovo testo di Gatto Panceri:

"Vivo per lei" - Interpreti Andrea Bocelli e Giorgia Trodani

Cit.

https://www.infinititesti.com/2014/09/03/o-r-o-vivo-per-lei-testo/

https://it.wikipedia.org/wiki/O.R.O.

https://www.musica361.it/mauro-mengali-una-carriera-do-r-o/  

https://www.storiedicanzoni.it/2018/11/28/andrea-bocelli-e-giorgia-vivo-per-lei/

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