Capitolo 57 (prima parte)
Rientro a casa a metà pomeriggio. Avevo avvertito Noemi che non sarei tornata per pranzo, ma lei non ha fatto una piega – almeno, così mi è parso di capire dal suo messaggio. Rientra nella cerchia di quelle persone che mi trattano con una gentilezza estrema, quasi stucchevole.
E poi c'è la madre di Mike che, per quanto mi sembri buona di carattere, non ha alcun pelo sulla lingua.
Non sento volare una mosca, e quando arrivo in camera ne capisco il motivo: Tiziano sta facendo i compiti con le cuffie da gamer che gli coprono le orecchie. Non mi avrà nemmeno sentita rientrare.
«Oddio!» salta su appena mi scorge con la coda dell'occhio. Tocca lo schermo del cellulare e si toglie le cuffie, mentre appendo il cappotto e poso lo zaino e la busta con i vestiti sul mio letto. «Pensavo che stessi fuori tutto il giorno!»
«No, no, le ragazze avevano da fare.» Mi sfilo la sciarpa e la sistemo sopra al cappotto. «Non mi sembra che ti stessi dando a chissà quali divertimenti proibiti, no?»
«Ehm... no» dice, con un velo di rossore. «Con matematica mi diverto poco.»
«Davvero? Io amo la matematica. Cioè...» provo a mediare appena vedo la sua espressione esterrefatta «mi piaceva molto studiarla e andavo bene.»
Si gratta dietro la nuca con la matita. «Mi dai una mano? Non capisco se sono un incapace o se il risultato del libro è sbagliato.»
«Che argomento è?»
«Espressioni con le frazioni.»
«Metto a posto la roba e ti aiuto» gli dico, accennando alla busta con i miei acquisti – oltre ai vestiti si sono aggiunte un paio di scarpe con il tacco, da alternare a quelle che uso di solito. Sistemo il tutto nell'armadio nella camera matrimoniale nel modo in cui Tiziano mi ha indicato l'altro giorno, poi torno da lui, che nel frattempo è andato a prendere una sedia da mettere accanto alla sua.
Mi faccio passare un foglio di brutta, su cui eseguo tutti i passaggi a matita, per poi mostrargli che aveva fatto un errore nel calcolare la frazione.
«Allora sono io che sono un incapace.»
«Ma no, è normale. Dovevi vedere i miei compiti, ogni tanto mi perdevo dei numeri copiando da una riga all'altra!»
Trattiene una risata, guardando il mio foglio. «Non è che ti andrebbe... Insomma...» Si gratta di nuovo dietro la nuca con la stessa matita.
«Vuoi che ti aiuti?»
«Sì, ecco... se puoi. A matematica non sono così bravo e non voglio prendere il debito nel primo quadrimestre.»
Mi fa tenerezza. Aveva paura di conoscermi perché credeva che fossi perfetta, mentre lui si ritiene parecchio imperfetto. Forse il suo andamento scolastico incide su questa convinzione e vederlo tanto teso e imbarazzato nel chiedermi una mano mi fa provare un sentimento amorevole nei suoi confronti.
Questo significa che... che sono una brava sorella maggiore?
«Andiamo sul tavolo da pranzo, qui stiamo scomodi» gli dico, accennando un sorriso.
«Poi arriva mia madre e si mette a cucinare» borbotta lui.
«Ci sbrighiamo, così possiamo tornare qui. Dopo puoi fare altri compiti, oppure se non ne hai altri puoi... non so, giocare alla Play?»
Chiude il libro, inserendoci dentro il quaderno, a cui unisce qualche foglio oltre all'astuccio. «Sembra okay.»
Trascorriamo una mezz'oretta al tavolo della cucina a risolvere le equazioni. Ognuno le fa su un foglio, poi le confrontiamo. Quanto mi era mancata la matematica.
Tiziano è molto attento e si imbarazza subito appena capisce di aver sbagliato qualcosa. Abbiamo in comune questo tratto caratteriale, tanto che stando accanto a lui sembro io quella più decisa.
La sua compagnia è piacevole, non solo se ripenso alla serata trascorsa a sfidarci alla PlayStation, ma anche per come entrambi ci stiamo ponendo ora, in un momento che per lui può essere delicato. Se teme il debito e mi ha chiesto una mano per evitarlo, aiutarlo è il minimo che possa fare. È concentrato e attento, cosa che vedevo solo a volte nei miei vecchi compagni di classe.
Papà ci trova mentre siamo intenti a confrontare l'ultima espressione. Richiude la porta di casa e posa lo sguardo su di noi, con un bagliore che attraversa gli occhi scuri, che assomigliano tanto ai miei e a quelli di Tiziano. Non dice nulla, ma posa le buste della spesa sulla credenza, che inizia a svuotare girovagando tra il frigorifero aperto e le varie ante spalancate della dispensa.
«Non vorrai mica metterti a cucinare?» gli chiede Tiziano.
«Perché non dovrei? Mamma arriva stanca dal lavoro» obietta lui, continuando imperterrito a riporre via qualsiasi cosa.
Mamma arriva stanca dal lavoro.
Se fosse rimasto, se avesse continuato a fare il padre per me e il marito per mia madre... si sarebbe preso cura di noi. Avrei avuto qualcuno su cui contare.
«Tanto abbiamo finito» borbotta Tiziano.
«Non volevo disturbarvi.»
«Ma no, papà, abbiamo davvero finito» insisto, mentre il mio fratellastro raccatta i fogli, le penne e tutto quanto e si rintana in camera. Immagino che abbia già acceso la PlayStation.
Dopo aver studiato tutto il pomeriggio, al suo posto adesso lo farei anch'io. Mi si forma un nodo alla gola nel pensare che quando avevo la sua età, invece, avrei solo guardato l'ora per scoprire che il momento di cucinare si stava avvicinando.
«Che pensi di fare a cena?»
«Mh, una bella pasta? Ho fame, tu no?»
Mi viene da sorridere. È una conversazione normale. Poche cose nella mia vita lo sono state – incluse quelle con lui.
«Cucini male?»
«Ma no, Titti esagera. Non sono bravissimo, ma me la cavo. Hai passato una bella giornata, tu?»
«Sì, sono stata con Elena e Ludovica... Le ragazze di Pala e Regis.» Rimango seduta al tavolo, mentre lui continua ad armeggiare tra le credenze. Tira fuori un pacco di pasta, poi ci ripensa, lo rimette a posto e ne prende un altro – e fa lo stesso con dei sughi pronti o con altri barattolini.
«Ti trovi bene con loro, giusto?»
«Sì» rispondo in fretta. Non mi sento di dirgli che ho paura di perderle, che mi sembrano delle amiche speciali e che se... Ricaccio nei meandri della mente il mio timore. Con Mike va bene, sta andando tutto bene, perché mai dovremmo lasciarci?
Nonostante le ragazze mi abbiano rassicurata, ora sono di nuovo assalita dai timori. Forse dovrei parlarne con qualcuno, almeno per ciò che mi spaventa in vista di sabato... Ma la persona che dovrebbe rassicurarmi non è la prima a cui penserei di rivolgermi.
Spazio autrice
Di nuovo, scusatemi per il ritardo con cui pubblico il capitolo. Fino al capitolo 67 sono tutti già scritti, quindi cercherò di portarveli regolarmente fino alla conclusione <3
Veniamo a noi. Vi sta piacendo il legame tra Lav e Tiziano? Quanto è adorabile questo ragazzo? E lei è una brava sorella maggiore, no?
A chi pensate che si rivolgerà Lavinia? Ditemi la vostra, vi leggo con immenso piacere.
Grazie a tutti coloro che stanno leggendo e aggiungendo la storia agli elenchi, siete preziosissimi <3
Baci a tutti,
Snowtulip.
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