Non riuscivo a rimanere da nessuna parte che non fosse la struttura che comprende il Palavulnus e l'impianto in cui ci alleniamo. Ero troppo teso, troppo nervoso, tra il pensiero che qualcuno starà facendo chissà quali insinuazioni davanti a Liam e il trasloco di Lavinia.
Non posso fare niente per nessuno dei due, così mi sono deciso a cambiarmi e a fare qualche tiro approfittando della palestra vuota. Non sono calmo, non sono tranquillo e questo si riflette sui palloni che vanno ovunque tranne che dentro il canestro.
«Hai deciso di ristrutturare la palestra, con quelle mattonate?» mi prende in giro Jacob, appena arrivato. Si siede su una panca e fa qualche esercizio di stretching per allungare i muscoli delle gambe.
«Ho dei pensieri» dico, sbrigativo.
«Ti sei già lasciato con la tua nuova ragazza?»
«Ma va, va.»
«E allora cosa?»
Continuo a tirare, senza rispondergli. Raccolgo i palloni, mi sistemo sulla linea dell'arco e tiro. Ferro. Tiro. Tabellone. Tiro. Va corto. Tiro. Prendo il muro dietro. Fanculo.
Stringo una palla tra le mani e me la porto al viso, come se volessi morderla. Se sono così frustrato, faccio schifo anche in campo. Ma ciò che provo ora è ben diverso dallo sbandamento della scorsa stagione, quando non riuscivo a combinarne una giusta. Adesso ho conosciuto la serenità e un nuovo equilibrio, che rischia di scombinarsi da un momento all'altro per colpe non mie.
Lascio perdere e vado a sedermi sulla panca accanto a Jacob.
«Vi siete trovati male la prima volta che avete condiviso un weekend?» mi chiede.
«Come fai sapere che l'abbiamo passato insieme?»
«Niko» ride, strappando un sorriso amaro anche a me. «Quindi? Avete avuto dei problemi? Hai trent'anni, dovrebbe funzionarti bene tutto, anche se lei è giovane e più in forze di te!»
Lo mando a quel paese con un gesto e ridiamo insieme.
«Non si tratta di quello. C'è stato un articolo scandalistico su noi due. Hanno insinuato che io abbia tradito Audrey con lei mentre era ancora minorenne.»
«Non è vero?»
«Ti sembro uno che adesca minorenni? O che tradisce sua moglie?»
«No.» Si gratta la nuca, pensieroso, e fissa un punto del pavimento. «Quando l'hai conosciuta?»
«L'ho vista per la prima volta a settembre. Non mi sembrava nessuna di importante, solo la cameriera di un ristorante... Ma poi l'ho conosciuta. E ora... per colpa mia è nei guai.»
«Perché è colpa tua?»
«Forse ho accelerato i tempi e ora ci stiamo comportando come una coppia che sta insieme da un po'.»
«Da quanto va avanti?»
«Quasi due mesi.»
«Allora siete una coppia che sta insieme da un po'. Cosa pensi di fare? Nasconderti? Sarebbe solo peggio. Mike, ti ho visto mentre la guardavi suonare... Si vede che ti fa stare bene.» Mi dà una spallata, che cerca di essere di sostegno amichevole.
Eppure, continuo a sentirmi in colpa.
«Sai, ieri... Di solito il lunedì la vado a prendere dal lavoro e andiamo da me» inizio a raccontare, ma mi fermo perché Teo è appena entrato con uno degli assistenti del coach. Gli faccio cenno di avvicinarsi e, appena è in piedi di fronte a me, riprendo il discorso. «Ma ieri non sono andato, perché dovevo tenere mio figlio. Audrey mi ha imposto di tenerlo, visto che dopo partiamo e non avrei un'altra sera in questa settimana. Così Lavinia ha chiesto a suo padre di riportarla, e allora...» Mi blocco, perché mi rendo conto solo parlandone che se fosse stata con me, la notte scorsa, avrebbe avuto un tetto sotto cui tornare e non avrebbe avuto difficoltà ad addormentarsi e ora non starebbe insieme agli altri a mettere in atto la sua definitiva fuga da casa. «Così sua madre ha scoperto che hanno riallacciato i rapporti e l'ha sbattuta fuori.»
«In che senso?» Jacob ha sbarrato gli occhi, mentre Teo mi ha ascoltato assorto.
«Nel senso che stamattina tornava a casa sua per prendere le sue cose e il pianoforte per andarsene.»
«Ha dormito da te con Liam?» mi chiede Teo.
«No, da Pala. Erano andati al locale ed erano svegli quando lei stava rientrando. Ma se non fosse stato per la mia assenza, non sarebbe mai successo...»
«Calmo.» Teo si china verso di me e mi poggia una mano sulla spalla, come se fossimo nel time-out di una partita in cui ho perso la testa, mentre lui è ancora uno dei pochi con la mente lucida. «Se è andata via di casa, non c'entri tu. C'entrano i suoi problemi con la madre. Tu non glieli puoi risolvere, sono loro. Tu puoi solo amarla.»
«Ma se Audrey mi obbligasse a tenerlo giovedì? Come farei? Costringerei Pala ad andarla a prendere di sera per portarla a casa, visto che per ora rimane da lui ed Elena? Se scoppiassero altri casini mentre non ci sono? Se qualcuno la vedesse e le dicesse chissà quale cazzata dal vivo e non più sui social? Non voglio che gente che non sa nulla della mia vita privata si metta in mezzo e accusi Lavinia di aver rovinato il mio matrimonio. Aveva già quel peso e ora ha anche questo della madre, e se non fosse stata con me ora sarebbe solo in ascesa nella sua carriera da musicista. Invece deve...»
«Vuoi stare calmo?» Teo alza la voce. «Non è colpa tua, Lav non è stupida e lo sa. Ti ha incolpato di qualcosa?»
«No, lei... no. Ma quando le ho detto che può stare da me, mi ha detto di no.»
«Mike, se viene a stare da te, darebbe ragione a chi dice le cazzate. Lei ti ha incolpato o no?»
«No.»
«Ecco. Quindi ora tu stai calmo, ti alleni, parti con noi, senti per telefono come sta, le dici quelle cose romantiche che vi dite voi due e continui a farlo anche domani.»
Sollevo lo sguardo, incontrando il suo. Sembra compassionevole, mi guarda come se fossi uno dei suoi figli che ha preso un brutto voto a scuola e si fosse pentito di averlo deluso. «Non direbbe mai che è colpa mia.»
«E cosa ti fa pensare che sia colpa tua?»
«Dovevo essere con lei.»
Scuote la testa, con l'aria di chi sta per darmi una lezione di vita. «No, non dovevi. Ha litigato con sua madre, non c'entri tu. Se fossi stato con lei ieri, sarebbe accaduto in un altro momento. Non puoi risolvere i suoi problemi, deve vedersela da sola.»
«Ma è la mia ragazza.»
«E tu sii il suo uomo. Devi amarla e sostenerla, non essere il cavaliere che la difende contro il mondo. Va bene che le hai offerto un posto dove stare, ma devi accettare che ti abbia detto di no. Non l'ha fatto per colpa tua o per punirti di qualcosa. Ha preso la decisione giusta. Avete bisogno di tempi diversi per andare avanti.»
«Perché sei più grande di lei» si inserisce anche Jacob. «Per lei sarebbe una cosa grossa venire a stare da te.»
«Mi fate sentire peggio» dico a entrambi. Faccio per alzarmi dalla panca, ma una nuova occhiata di Teo mi paralizza. Ora è severo, mi sta rimproverando.
«Non pensare le cazzate che stai pensando. Sai che quella ragazza ti ama? Hai idea di cosa prova quando è vicino a te?»
Che sta dicendo?
«Non te ne accorgi, Mike, non ti rendi conto di quanto e come ti ama. L'ha spiegato a me e Anja, quando è venuta a cena da noi. Non posso dirti cosa mi ha raccontato, ma fidati di me. Stai andando bene, finora non hai sbagliato nulla, non farti problemi che non esistono. Sì, lei ha i suoi» mi anticipa perché stavo per parlare. «Ma i suoi problemi non sono con te. In te trova pace. Sai che significa essere il luogo di pace di una persona?»
Faccio cenno di no.
«Che il vostro legame è profondo. Più di quanto credi. Non rovinare le cose per colpa di idioti.»
Il nostro legame è profondo.
Il suo discorso mi scuote, mi ricorda la nostra chiacchierata di qualche mese fa, quando credevo che non avrei più avuto occasione di parlare con Liam, quando mi sentivo perso... Quando lui ha accennato al fatto che "anche Anja era stata male" – in modo simile a me. Mi sta aiutando grazie alla sua esperienza? Lui per la moglie è quel luogo di pace a cui sta accennando? Posso esserlo anch'io per Lavinia?
«Ci proverò.»
«No, Mike, tu ce la farai. Ce la farai perché sei bravo, perché lei se lo merita e perché tu hai un bisogno disperato di amare. Ti rendi conto che da quando stai con lei stai bene? Che non sei più quel morto su due gambe?»
Colucci entra nella palestra, facendolo tacere. Subito dietro di lui ci sono Ryan e Léo, che ci rivolgono sguardi perplessi. Forse hanno sentito la voce di Teo dal corridoio e non riescono a capire perché mi stesse parlando in tono tanto duro.
Mi ha detto tante cose importanti. La prima tra tutte è che Lavinia mi ama più di quanto io stesso riesca a comprendere. La seconda è che effettivamente sono andato troppo di corsa e che mi stavo creando un problema che avrebbe solo creato altri guai a entrambi. La terza è che stare con lei mi ha salvato e mi ha impedito di stare peggio – o di ripiombare nel disastro mentale di un anno fa.
Arrivano anche gli altri un po' alla volta. Gli ultimi sono Jemmy, Niko e Pala, che appena mettono piede in palestra mi cercano con lo sguardo e mi dicono, in modi diversi, che "è andato tutto okay", "tranquillo, ce l'abbiamo fatta", "abbiamo risolto".
Traggo un profondo sospiro di sollievo che non sfugge a nessuno, ma non mi fanno domande. Devono aver capito tutti che si tratta di Lavinia. Persino il coach che non l'ha mai incontrata.
Ma l'importante è che stia bene. Devo pensare a una cosa alla volta, e ora la priorità è per l'allenamento e la trasferta di Venezia.
Spazio autrice
Come ogni capitolo in cui c'è Teo, ho amato scrivere questa parte. E continuo ad adorare il rapporto tra lui e Mike che è fraterno e sincero al 100%. E ci si è messo anche Jacob a rassicurarlo, perché questi ragazzi sono davvero come una famiglia gli uni con gli altri.
Che pensate delle turbe di Mike? Hanno senso o si è fatto troppi castelli in aria?
Baci a tutti,
Snowtulip.
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