Capitolo 47 (prima parte)
Al momento di rimetterci in macchina per il viaggio di ritorno, mi dispiace dover andare via.
Siamo stati benissimo, abbiamo continuato a leggere il libro e a stuzzicarci a vicenda durante la lettura. Non credevo che leggere un porno insieme a Lavinia sarebbe stato tanto interessante.
Abbiamo trascorso in camera tutto il tempo che non abbiamo passato a farci fare i massaggi, o in sauna o nella sala da pranzo per pranzo o cena.
È stato tutto magnifico, una delle migliori esperienze della mia vita. Adesso stiamo tornando a casa, alla vita di tutti i giorni, anche se nell'ultima settimana prima della partenza abbiamo avuto una sorta di routine. L'ho presa all'Oasi e l'ho portata da me per dormire e fare l'amore, ci siamo visti a pranzo gli altri giorni con alcuni della squadra e lei e Liam hanno continuato la loro corrispondenza segreta.
Ora stiamo ascoltando le notizie sul traffico dalla radio, perché l'autostrada è intasata. Non mi aspettavo che ci saremmo ritrovati imbottigliati, nonostante sia domenica pomeriggio, perché il meteo tempestoso degli ultimi giorni non avrebbe dovuto spingere tutta questa gente ad andarsene in giro. Invece mi sbagliavo.
«Mike, se ci chiedono... insomma, cosa abbiamo fatto, cosa rispondiamo?»
«Siamo stati in una spa, quindi sauna, massaggi, vasca idromassaggio e relax. Perché?»
Sospira, con il suo fare da triste pensierosa. «Perché abbiamo fatto molto poco di tutto questo.»
«Tu non sai proprio mentire, vero?» sorrido.
«Sono un libro aperto. Appena mi vedrà, Cornelia capirà subito che ho fatto l'amore quasi ininterrottamente. Non lo faccio apposta, si vede se sto bene. E mi hai fatta stare benissimo.»
L'ho fatta stare benissimo.
«Puoi dirle quello che vuoi, è tua amica. Per quanto riguarda me, dirò solo che ci siamo riposati perché veniamo entrambi da un periodo pesante. Quando Niko romperà, perché lo farà, gli dirò di non impicciarsi.»
Lo dirò a Pala o a Teo, su cui faccio affidamento al cento percento. Terranno per sé qualsiasi confidenza. A Niko, però, è meglio nascondere tutto, prima che parta con battutacce squallide come al solito – non voglio che ne faccia su Lavinia.
«Cornelia non è discreta» mormora. «Te ne sarai accorto, visto che... be', visto che ti ha detto di venire a letto con me, no?»
«Dille che non vuoi parlarne e basta, ma che sei stata bene. Non è difficile.»
«È insistente, non riesco a impedire che mi costringa a vuotare il sacco. Non le ho detto quello che facciamo nel dettaglio, ma capisce se ho passato la notte con te e quanto ci siamo dati da fare. E ora... Abbiamo fatto una specie di vacanza sessuale!»
«Non siamo i primi e non saremo gli ultimi a farlo» le dico, con un altro sorriso, mentre finalmente il traffico inizia a scorrere, anche se poco. «Ho scoperto che Jemmy e Alizée sono stati venti giorni alla Martinica e hanno cercato di concepire il figlio già lì. Quindi credo che saranno stati molto in camera da letto e poco in giro. Di sicuro anche Cornelia l'ha fatto con suo marito ma tu non lo sai.»
«Molto probabile.»
«Comunque, cioccolatino, anch'io sono stato bene.»
Lavinia sorride, rilassata, mentre devo di nuovo fermarmi. Ho avuto solo l'illusione che il traffico scorresse.
Il mio cellulare, attaccato come sempre al bocchettone dell'aria condizionata, vibra per una telefonata. Audrey. Perché mi chiama proprio ora?
Abbasso il volume della radio e faccio cenno a Lavinia di stare in silenzio, prima di rispondere.
«Tutto ok?» le chiedo.
«Hai il vivavoce?» esclama, sorpresa.
«Sto guidando.»
«Ricordati che domani sera tieni Liam. Ha messo su il broncio perché oggi non vi siete visti.»
Sta mentendo. Ho detto a Liam che non ci saremmo visti perché avevo un impegno con Lavinia e lui ha non mi ha fatto alcuna obiezione a patto che gli avrei fatto trovare una sua lettera al "solito posto".
«Domani? Ma domani è lunedì.» Devo accompagnare Lavinia a casa dall'Oasi... Non mi piace che torni da sola, non sto tranquillo, non voglio pensare che incontri qualche disgraziato.
«Martedì parti, quindi non puoi stare con lui martedì. Ce la fai? O devo costringerti?»
Non può mettere in mezzo gli avvocati.
«Va bene...» Scocco un'occhiata di sottecchi a Lavinia, che sta guardando fuori dal finestrino con il viso chiazzato di rosso. «Non hai cambiato idea, vero? Su... quella cosa?»
Magari adesso accetta che Liam possa incontrarla, magari le sta bene che si conoscano.
«No, non ho cambiato idea. Smettila di chiedermelo ancora.»
«Te l'ho chiesto una volta sola.»
«Smettila lo stesso.»
Tiro un profondo sospiro, senza replicare.
«Spero che tu abbia passato un bel weekend.»
«Non ti interessa davvero.»
«No, ma non voglio che mio figlio abbia un padre frustrato.»
Parla lei, che è intrattabile. «Non sono frustrato. Ti ho detto che sto bene, dovresti iniziare a credermi.»
«Certo, Mike. Ricordati di andarlo a prendere da scuola. Non portarlo dalla tua bambina e non portare lei da voi.»
Mi mordo la lingua per non rispondere male. Lavinia sta ascoltando tutto e, nonostante sia una conversazione in inglese, non credo che le sfugga il significato di ogni singola frase.
Ora sa che Audrey le dà della bambina.
Non volevo che lo scoprisse. È sempre in difficoltà davanti agli altri, soprattutto per la sua età, non oso immaginare come si sentirebbe se dovesse essere di nuovo a tu per tu con lei.
«Ricordo sempre di andarlo a prendere, non serve che tu me lo ripeta.» Missione fallita. «Ciao.»
Attacco la telefonata, infastidito. Non avrebbe dovuto, ha capito che Lavinia avrebbe ascoltato perché sono in vivavoce. Non uso mai le cuffie per le telefonate in macchina, a che mi servirebbero? Di solito sono da solo...
Lei resta in silenzio, sospirando di tanto in tanto finché non arriviamo a Villafiore.
Mi fermo davanti al suo portone. «Scusa, per Audrey. Non è stata gentile e... per domani sarà un problema.»
Mi rivolge un sorriso spento. «Chiederò un passaggio a Nelly, non ti preoccupare. O posso chiedere a mio padre. In qualche modo tornerò. Se dovessi giocare di martedì in trasferta, il giorno prima non potresti venire a prendermi. Non ti preoccupare, amore. Sto bene.»
Mi stringe una mano tra le sue, è gelida.
Ci chiamiamo "amore" solo quando è importante, vuole convincermi che non sia un problema, che la frustrazione di Audrey non la tocchi.
Mi bacia veloce. «Dimmi quando sei arrivato a casa. Tranquillo, penso da sola alla valigia.» Accenna al finestrino, su cui sta picchiando la pioggia. Apre la portiera, ma non scende subito. «Ti amo, Mike. Sono stati due giorni bellissimi.»
Le sorrido, rincuorato. «Ti amo anch'io, Lavinia.»
Spazio autrice
Ancora scusatemi per i giorni di ritardo. Ho messo a posto un po' di cose che mi impegnavano fuori da qui e solo oggi sono riuscita a rileggere. Spero che il capitolo pieno di cosucce interessanti mi faccia perdonare. E domenica ci sarà un pov extra!
Audrey è tornata, e ci ha tenuto a denigrare Lavinia e a dare una strapazzata a Mike. Che strano, vero?
Almeno loro sono tenerissimi e si sostengono continuamente <3
Baci a tutti,
Snowtulip.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top