Capitolo 40 (prima parte)
Sabato mattina significa che mia madre è a casa. Quando ieri mi ha chiesto con chi avessi trascorso la giornata, sono stata vaga, ma lei ha concluso che fosse Mike. Non poteva sbagliarsi più di così.
Sono ancora disorientata e confusa, perché il racconto di mio padre è plausibile con ciò che io stessa ho vissuto. Potrei credere che mamma non volesse gli alimenti – anche se mi aveva raccontato che era lui a non darceli. Potrei credere che lui avrebbe desiderato tornare nella mia vita e lei gliel'abbia impedito in ogni modo, perché quadra con il mio ricordo di lei che urla istericamente ordinandomi di spegnere la televisione durante una partita della Vulnus.
Trovo ancora difficile credere che mio padre ami due donne, ma non sono nessuno per giudicare. Io sono la prima che ha una relazione "non conforme agli standard", visto che sto con un ragazzo nero e undici anni più grande di me.
Papà è stato affettuoso con me, siamo andati insieme al Museo Storico per una mostra su Tintoretto e ci siamo confrontati sull'arte nelle sue varie forme. Mi ha fatta sentire compresa. Con mamma non ho mai avuto questa sensazione.
Credo che lei mi consideri strana per il mio amore per la Vulnus e per la musica, ma dubito che capisca cosa significhino per me. Lui invece lo capisce.
Mi ha raccontato di essersi appassionato all'opera lirica, in particolare a Verdi. Lui non è mai stato bravo a suonare, ma ha sempre apprezzato musica e canzoni. Anche se ricordo che metteva solo canzoni vecchie, come quelle di De André – non che mi dispiacessero, ma da bambina avrei voluto ascoltare cose più allegre rispetto alla Canzone di Marinella.
Abbiamo parlato della Vulnus, delle partite importanti degli ultimi anni che non abbiamo visto insieme – come la vittoria della Champions League di qualche anno fa – pur senza fare il minimo accenno al mio ragazzo. Anzi, mi sembra che dopo la mia crisi di nervi al bar nessuno dei due l'abbia più nominato.
Aveva ragione Mike, allacciare di nuovo i rapporti con mio padre mi ha fatto stare bene. Non lo stesso tipo di bene che mi danno i suoi baci, ma qualcosa di più familiare. Ecco, un senso di famiglia che con mamma non ho.
Io e lei siamo due abitanti dello stesso appartamento, più che una famiglia. Il confronto è lampante: papà si è interessato a me, a cosa mi piace, a cosa no, e per quale motivo. Con lei non faccio mai questi discorsi.
Non c'è mai tempo, una delle due deve sempre correre da una parte o dall'altra, parliamo solo di come gestire casa... Ma se ci fosse tempo, cosa le direi? Di che parlerei? Lei di che parlerebbe?
Mi stropiccio gli occhi, stanca. Ancora non mi sono alzata dal letto, ma forse dovrei.
Allungo la mano verso il cellulare, che ho lasciato sul pavimento attaccato al caricatore.
Anja ha risposto all'ultimo messaggio di ieri sera. Mi ha chiesto se voglio cenare da lei e ho accettato. Tanto ormai Liam sa che esisto e chi sono, quindi i suoi figli non potranno fare danni.
Sono curiosa di conoscere bene lei e Teo, perché sono amici di Mike e perché le circostanze esterne non mi hanno mai permesso di parlarci davvero.
Le poche parole di lui dell'altra sera, all'Oasi, sono state importanti, perché significavano che sapeva di me e si fidava del giudizio di Mike e Pala.
Infilo i piedi nelle ciabatte e mi trascino fuori dalla cameretta. Ora capisco perché casa sia tanto piccola. Papà doveva dividere le spese tra noi e la sua seconda famiglia, non poteva permettersi un appartamento più grande. Non che abbia mai desiderato una reggia, a me bastano un letto per dormire, un bagno per lavarmi con il necessario, e una cucina per mangiare.
In fondo, questa era la mia tana in cui proteggermi dal mondo fuori e le tane non sono mai spaziose.
«Hai dormito bene?» Mamma è sbucata dalla sua stanza. È pronta per uscire, indossa il cappotto e ha con sé il suo ombrello delle grandi occasioni – cioè di quando va dal parrucchiere e a farsi le unghie. «Oggi resti a casa o ti vedi con il tuo ragazzo?»
«C'è la partita, vado lì. Ceno fuori, non mi aspettare perché non so quanto farò tardi.»
«Vai da sola?»
«No, c'è anche Nelly.»
«Sei proprio sicura che non vuoi che parli del tuo ragazzo?»
«Mike, mamma. Si chiama Mike. Sai che ti dico? Parlane con chi vuoi, tanto sembra che lo sappiano tutti.»
Lei e mio padre erano le ultime persone sul pianeta che dovevano scoprirlo e invece sono tra i primi ad averlo saputo. Grazie alla signora Giuseppina e ad Oreste Faggi.
«Non rispondere acida, ma che hai?»
Rispondo acida? Lei e papà hanno mangiato lo stesso vocabolario?
«Ho che la mia relazione è mia, invece ve ne state tutti a impicciarvi come avvoltoi.»
«Tutti chi?»
«Lo vedrai, appena dirai in giro che ho un ragazzo che si chiama Mike...»
Scuote la testa roteando gli occhi al cielo, esasperata dal mio pessimo umore.
Non sa chi sia, ma appena lo scoprirà... Sono sicura che tutta la sua cerchia di "amiche del parrucchiere" insisterà per farsi raccontare i dettagli, che lei non conosce.
Gioisco tra me e me per questo.
Poche persone conoscono i dettagli della relazione tra me e Mike, posso stare tranquilla sulla riservatezza di ciò a cui tengo di più.
Mi preparo latte e cioccolato, rispondendo ai messaggi delle ragazze sul gruppo Boh. Parlano di stupidaggini come vestiti, Ludovica si dispiace di non essere riuscita a parlarmi l'altra sera, poi di nuovo vestiti, gli esami di Elena e Ludovica, Alizée che non si fa sentire per via delle nausee mattutine, Anja e Zoe ci mandano le foto dei bambini che giocano insieme al Giardino Comunale e poi spariscono per badare loro, e Sasha alle prese con l'editing dell'ultimo shooting fotografico.
"Ti andrebbe di farmi da modella?" mi scrive in privato. "Non ho mai fotografato un musicista, vorrei vedere se riesco a rendere la bellezza della musica in foto."
Rileggo, per assicurarmi di non aver capito male.
Io, farle da modella? Ma mi ha vista bene?
"Ne sei sicura?"
"Certo. Io posso fare altra pratica e a te servono delle foto per iniziare a pubblicizzarti sui social. Se non ti segue nessuno, chi ascolterà la Sinfonia Uno?"
Ha ragione.
"In realtà," le scrivo, "Mike voleva chiederti se ci puoi fare una foto. Solo una, per noi, perché conservo le fotografie."
Evito di dirle che ho una bacheca con le persone che mi sono più care, perché potrebbe offendersi. Non ne ho nessuna con lei e con gli altri della Vulnus.
"Ma è una bellissima idea! L'unica cosa... dovrei venire a casa tua per fotografarti. Mi serve che tu sia seduta al pianoforte, ho già in mente qualche posa ben precisa."
Guardo il mio piano e la finestra subito dietro. Poi la stanza spoglia, senza divano o televisione, lo stendi-panni aperto in mezzo... Chissà cosa penserà Sasha di vedere un luogo del genere. Forse può renderlo più bello con le foto? Seguo la sua pagina di fotografa, riesce a fare magie e a rendere tutto evocativo e suggestivo.
Se riuscisse a rendere evocativa anche me? Se riuscisse a fare in modo che mi senta in pace con la mia corporeità attraverso le foto? Dovrei provare, no?
"Mi sembra fantastico."
Il telefono vibra per un altro messaggio, questo da parte di Cornelia.
"Ehi, Lav, che fine hai fatto? Ho visto che la Vulnus era al tuo locale per la proposta di Pala!"
"Sì, erano da me. Ma è successo un casino gigantesco, te ne devo assolutamente parlare. Ci prendiamo un caffè da qualche parte o vengo da te?"
«Devo dartene atto, è bella» dice Jacob, sedendosi in panchina.
Oggi Colucci ha deciso di schierare Léo in quintetto e ha già specificato che giocherà Marco in sostituzione. Io sarò chiamato in causa più tardi, perché Niko parte titolare dando riposo a Ethan dopo le fatiche di Eurocup.
«Dici?» gli chiedo.
«Avevi ragione a dire che è tutto un altro mondo rispetto ad Audrey. Ma sì, Mike, hai fatto un bel colpo. Dai, Léo!» esulta per un canestro in schiacciata del francese, che però non batte ciglio.
Almeno ha iniziato alla grande, spero che non mandi tutto a rotoli continuando a giocare.
«Non è solo bella, è fantastica in tutto.»
«Anche a letto?»
«Lo è in tutto, quindi fai tu.» Non scendo nel dettaglio, tanto i ragazzi hanno intuito che io e Lavinia ci siamo dati da fare.
La partita scorre bene e quando vengo buttato dentro gioco in uno stato di trance agonistica. Corro a difendere, segno non so più quanti canestri, faccio i movimenti giusti, do diversi assist ai ragazzi...
Più volte mi giro a guardare gli spettatori dopo i canestri. Alterno il punto in cui si trova Liam e quello in cui è Lavinia.
Quando Jérémy mi serve in campo aperto, salto per schiacciare, facendo venire giù tutto il Palavulnus per l'esultanza. Niko e Marco scavalcano i tabelloni pubblicitari per esultare con me, visto che il coach di Scafati ha chiamato un time-out.
«Vedi che scopare ti fa bene?» mi dice Niko all'orecchio, attento a non farsi sentire. «Dovevi darmi retta!»
E, per chiosare il tutto, mi assesta una sonora pacca sul sedere come fa sempre.
La partita finisce con una netta vittoria per noi. 98-75. Siamo stati dominanti in ogni quarto.
Stringo le mani agli avversari, batto le mani al pubblico e passo dai vertici della società per ricevere i complimenti da parte loro. Faccio le due interviste, quella per la televisione nazionale che trasmette la partita e quella per il nostro canale ufficiale, poi sono libero.
Guardo il punto degli spalti in cui è Lavinia, che non sta togliendo gli occhi di dosso da me. Quanto sarebbe bello se potessi correre ad abbracciarla? Se ho giocato alla grande, se mi sento bene e in forma nonostante i pochi minuti che ho avuto finora, è soprattutto grazie a lei.
Non serve che dica niente, perché mi sta sorridendo felice. Capisco cosa significhi giocare per qualcuno che tiene a questi colori, che adrenalina ci sia nel dare tutto me stesso per una persona che ama me e la mia squadra.
«Lo so, Mike, anch'io andrei a bombare stasera» mi sfotte Niko mentre torniamo allo spogliatoio.
«Ma sta' zitto» rido. Sono certo che lui e Sasha ci daranno dentro, ma non smanio per sapere i dettagli, né per essere coinvolto dalle sue volgarità.
«Sono stato bravo, non le ho dato nessun suggerimento per posizioni stravaganti.»
«Ci mancherebbe altro!»
Mi faccio la doccia in fretta, rigenerato. È stata una grandissima partita, che corona una settimana magnifica.
Ho fatto sesso con Lavinia per la prima volta e più volte, abbiamo vinto in Eurocup, Pala ha chiesto a Elena di sposarlo e io ho permesso alla mia ragazza di rappacificarsi con il padre. Ho dovuto anche rassicurarla sulle mie intenzioni, ma sono sicuro che il confronto sia servito a entrambi. A lei per sfogarsi e a me per chiarire che non sarà mai un problema nel mio rapporto con Liam.
Lo raggiungo verso il parcheggio interno e lui mi corre incontro. Lo prendo in braccio.
«Inizi a pesare, tra poco non ce la farò a tirarti su» scherzo.
«Oggi sei stato il più bravo di tutti» mi dice, mentre lo rimetto a terra.
«Puoi andare da Jemmy e Alizée?» gli chiedo. «Devo parlare con mamma, è importante.»
Lui corre subito dalla coppietta felice, che sta chiacchierando con Elena e Daniele, altrettanto allegri.
«Devi parlarmi?» Audrey inarca un sopracciglio. «Credo che ci sia ben poco che noi due abbiamo da dirci.»
«Posso almeno esprimermi?» Detesto quando è così autoritaria. «Volevo presentare la mia ragazza a Liam. So che è delicato, ma credo che sia arrivato il momento giusto per...»
«No.» Mi fissa seria, con un'espressione granitica. «Non voglio che la conosca.»
«Audrey, per me è importante.»
«Vuoi dargli una seconda madre?» sibila. «Io non vado più bene a te e quindi sono sbagliata anche per lui?»
«Che ti salta in mente, no. Non vorrei mai che lui ti sostituisca.»
Si distende appena, ma non sembra intenzionata a mollare.
«In ogni caso è no. L'ho vista l'altra sera. Pensi che sia stupida? Che non me ne sarei accorta? Daniele ha scelto quel locale per la tua amichetta.»
Mi stropiccio gli occhi con le dita. «Non c'entra il suo rapporto con me. Pala ha scelto di fare la proposta lì da solo. E non è "la mia amichetta".»
«Se non ci fosse stata quella bambina, non l'avrebbe mai scelto. Sì, Mike, è una bambina. Che hai nella testa, frequenti una ragazzina?»
Sapevo che l'avrebbe vista così, ma un conto è immaginarlo, un altro è sentirlo dalla sua voce, con Liam solo a qualche metro da noi e con il rischio che Lavinia passi da qui, visto che deve andare a cena da Teo.
Mi infastidisce, perché non deve permettersi di giudicare. Io non giudicherei mai una sua nuova relazione senza conoscerla.
«Punto primo: è maggiorenne. Punto secondo: si tratta del suo lavoro e io non metto becco in quello, né per ciò che riguarda le scelte degli altri. Daniele avrebbe potuto contattarla tramite il locale per la musica. Punto terzo: frequento chi voglio, soprattutto se sa rendermi felice.»
Ride di gusto, divertita. «Felice? Mike, tu non sai cosa sia la felicità, non l'hai mai saputo. Quella lì ha visto un fesso da fregare e ci si è fiondata. Vedrai come si attaccherà al tuo conto in banca.»
«Non credo proprio.» Non mi ha mai chiesto un centesimo, neanche quando era a pezzi alla prospettiva di lasciare il lavoro. A Lavinia piace impegnarsi per raggiungere i propri scopi e ce la sta facendo da sola.
«Quando accadrà, non tornare da me strisciando e dicendomi che ho ragione.»
«Non tornerò mai da te strisciando» preciso. «E, comunque, mi ha chiesto Liam di conoscerla.»
«Liam non sa cosa è meglio per lui» sentenzia. «Non vorrei che la tua ragazzina lo prendesse in giro, dopo aver ottenuto ciò che voleva da te.»
«Da me» ripeto. «Audrey, non hai capito niente. So che è difficile da credere per i nostri ultimi tempi insieme, ma ho una relazione sana, e lo è da entrambe le parti. Non sputare giudizi a priori solo perché lei non ti piace.»
«Ti sei proprio rammollito, Mike.» Chiama Liam con un cenno, ponendo fine alla discussione.
Lui saluta Jérémy, Alizée, Elena e Daniele e torna da noi trotterellando. Ma nota subito la mia espressione sconfortata. «Che è successo?»
«Niente» gli rispondiamo in coro.
«Andiamo, vi riporto a casa» gli dico. Ho un peso allo stomaco nel pensare che mi sono ridotto a fare da autista solo per poter scambiare qualche occhiata con Liam nello specchietto retrovisore quando accosto ai semafori.
Spazio autrice
Questa prima parte non doveva essere così lunga in origine, ma ieri non ho avuto neanche un momento per respirare, quindi ho pensato di lasciarvi i due pov di Mike e Lavinia e di lasciare l'ultimo cambio di pov per venerdì.
Spero che l'attesa sia valsa la pena (vi chiedo scusa, è un periodo intenso per me, in futuro spero che non capiti di nuovo). Fatemi sapere cosa ne pensate, se state odiando più Audrey o la madre di Lavinia XD
Baci a tutti,
Snowtulip.
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