Prendo la valigia e me la trascino per le scalette fuori dall'aereo. Mentre siamo sulla navetta per lasciare la pista d'atterraggio, accendo il telefono e leggo il messaggio che mi è arrivato da Lavinia mentre ero in volo.
"Ho parlato con mia madre. Le ho detto che mi sono licenziata dall'Osteria. E... qualcuno ci ha visti quando ci siamo baciati, prima che scendessi dalla tua macchina. Ora sa che ho un ragazzo e che sei tu, cioè, più o meno si ricorda di quando ti ha incontrato. Non le ho detto altro, ma è stata molto insistente. Fammi sapere quando atterri, un bacio."
"Cioccolatino, sono atterrato. Se non ti senti sicura a parlargliene, non farlo. Almeno non devi nasconderle che non lavori più all'Osteria, è un sollievo, no? Ti ha fatto altre storie per il lavoro?"
Blocco il cellulare e lo infilo nella tasca interna della giacca, spiato dallo sguardo strafottente di Niko, che si avvicina a me con la faccia di chi non vuole lasciarmi in pace.
«Riesci a farti gli affari tuoi?»
«No. Te la sei bombata?»
«La smetti di chiedermelo?»
«Devo controllare se hai trovato il nostro regalo?»
Lo ignoro, perché per fortuna dobbiamo già scendere.
«Allora te la sei bombata» sussurra mentre procediamo all'interno dell'aeroporto seguendo il nostro autista.
«Cosa te lo fa pensare?» lo prendo in giro.
«Se non l'avessi trovato, mi avresti chiesto di che stavo parlando e ti saresti incazzato. Se l'avessi trovato ma non ti fosse servito, mi avresti fatto un altro cazziatone dei tuoi. Quindi ti è stato utile, no?»
Cedo, tanto non riuscirei a nasconderglielo. «Sì, Niko, è stato utile.»
«Grande. Avevo ragione, tu non avresti pensato a comprarteli prima.» Mi cinge le spalle con un braccio e mormora: «Finalmente hai usato il cavatappi e l'hai stappata. Ha goduto?».
«Non ti rispondo.»
«Non è una domanda su di lei, ma su di te. Sei stato abbastanza bravo?»
«Credo di sì.»
«Bene. Non fartela scappare, è pazza di te.»
Accenno un sorriso, perché sentirlo che non spara volgarità su me e Lavinia è un sollievo. Anzi, sentire dalla sua voce che lei è pazza di me mi fa piacere – anche se ignoro come abbia potuto trarre una conclusione simile, visto che l'avrà incontrata quattro volte in tutto e mai da solo.
Pala gli lancia un'occhiataccia e mi affianca nel camminare, mentre Niko è richiamato da Ryan e Jemmy.
«Tutto bene? Niko stava rompendo?» mi chiede.
«Non più del solito.»
«Che voleva?»
«A Tortona... avete architettato un piano per rifilarmi dei preservativi?»
Daniele ammutolisce, imbarazzato. «È stata una loro idea. Io neanche volevo aiutarli.»
«Incredibilmente, hanno avuto una buona idea.»
«Tu e lei?» esclama, sbalordito. «Cioè, avete... Avete?»
«Sì.» Con lui mi sento più leggero a parlarne. «Credo che sia andata bene, mi ha chiesto lei di farlo. Anche se ero così preso che...» mi interrompo, perché ho scorto Jacob e il Fabbro fin troppo silenziosi accanto a noi.
Spero che non diventi di dominio pubblico, perché si tratta di un tasto ancora delicato per Lavinia – per quanto stanotte sia stata favolosa insieme a me.
Non vedo l'ora che sia giovedì, non desidero altro che stringerla di nuovo e farle sentire non solo che è bella, ma che è l'unica ragazza che vorrei su tutto il pianeta.
Appena ci sediamo sul pullman, leggo il suo nuovo messaggio.
"Era così curiosa di sapere di più su di te che non mi ha detto praticamente niente per il lavoro. Ho dovuto togliere il tuo poster dalla mia stanza, altrimenti ti riconoscerebbe (non entra mai qui). Quindi è ufficiale? Sono cioccolatino per te?"
"Almeno non ti ha fatto storie. Ora che hai tolto il poster, puoi appendere una nostra foto insieme alle altre, no? E sì, sei il mio cioccolatino alla vaniglia."
Con tutti i posti liberi del pullman, il Fabbro decide di sedersi al mio fianco, così devo mettere via il telefono.
«La figa ti fa un brutto effetto, fattelo dire.»
«Ma siete invidiosi, tutti quanti?»
«E di cosa? Sara è pazzesca.»
«E allora che c'è?»
Si gratta la barba. «Questa ragazzina...»
«Che ha un nome» puntualizzo.
«Quindi, questa ragazzina che ha un nome» mi sfotte. «Quanto è importante per te? Intendo, oltre al fatto che ci hai appena scopato. Sì, Mike, si capisce, non ti ho mai visto così e non sono nato ieri, capisco quando uno ci ha dato dentro.»
Stavo per intervenire infastidito, ma mi limito a non guardarlo e a concentrarmi sugli scorci di Bursa che vedo dal finestrino. Ci siamo già stati per delle vecchie partite, non è una città che mi ha colpito.
«Sul serio, quanto è importante?»
«Molto.»
«E quanto ancora vorrai nascondere ad Audrey che hai una nuova relazione?»
«Ho il sospetto che anche lei ne abbia una nuova, non capisco perché dovrei dirglielo prima io. Non credo che sia il momento di introdurre una nuova persona nelle dinamiche che riguardano Liam» gli spiego.
«Ma giovedì ci sarà anche lei, giusto?»
«Sì.»
«E non hai pensato che se ne accorgerà?»
«Andrea, so come comportarmi. Neanche riuscirò a parlarle, quindi non c'è alcun pericolo.»
«Ne sei sicuro? Chi vuoi che la riporti a casa, a fine serata? Sappi che ci offriremmo tutti, anche Teo con il rischio che i figli lo raccontino a Liam.»
«Teo lo escluderei proprio per questo motivo.»
«Io escluderei anche Pala, perché lui deve godersi la serata e la nottata con Elena. Chi altro escludiamo?»
Rifletto per un istante. Dubito che l'intera squadra si proporrebbe per riaccompagnare la mia ragazza, mentre io sono con la mia ex moglie e mio figlio. Lavinia sarebbe in imbarazzo con la maggior parte di loro. Apprezzo, però, che ci abbiano pensato e che il Fabbro ne stia ragionando con me.
«Escludiamo quelli che non l'hanno incontrata di persona.»
«Quindi chi rimane?»
«Tu, Jemmy, Ethan e Niko.»
«Anche Ryan.»
«Ryan?»
«Quando siamo andati al suo ristorante per farci un'idea c'era anche lui.»
«Non conta. Intendo quelli che sono sicuro che ci abbiano parlato mezza volta.»
«Ha ordinato un piatto di gnocchi al ragù.»
Rido, divertito. «Non dire cazzate.»
«Allora neanch'io conterei.»
«Ma conosce Sara.»
«Giusto.»
«Tra tutti quanti preferirei Jérémy, ma Alizée con la gravidanza è cagionevole» dico. Mi stropiccio gli occhi con le dita, perché non riesco a dire ad alta voce ciò che sto pensando. Lavinia conosce Ethan, ma non lo considera tanto vicino, mentre Niko ha addirittura Sasha che per lei è un'amica – visto che l'ha ospitata per la notte dopo la partita con Tortona.
Mi alzo in piedi, facendogli spostare le gambe per farmi passare.
«Che ti prende?» mi chiede.
«Ho deciso.» Mi incammino verso i sedili in fondo. Niko sta ascoltando musica con delle cuffie che sono tre volte più grandi delle sue orecchie, seduto accanto a Jemmy, che dormicchia con il berretto calato sulla fronte.
«Non posso darti consigli con Lav» mi prende in giro Niko. «Sono affari vostri, no?»
«Non fare l'idiota, dai. Giovedì potresti pensarci tu? A riportarla a casa?»
«Ti stai fidando di me? Mike, il sesso ti ha rincoglionito?»
Jérémy si solleva il berretto e ci ascolta.
«No, sono serio. Pala deve pensare a Elena, Teo ha i figli e se Alizée avrà la nausea sarà meglio che torni presto a casa. Quindi ci pensi tu.»
Niko accenna un sorriso, su quella faccia da bambino cresciuto troppo in fretta. «Va bene, Mike. Ci penso io.»
Gli batto una pacca sulla spalla e faccio per ritornare al mio posto.
«Così le dico di succhiartelo, perché ne hai proprio bisogno!»
Scuoto la testa, mentre sento Emanuele rifilargli un "coglione" scherzoso che fa ridere tutti.
Spazio autrice
Bene, abbiamo tirato tutte le fila del discorso finora. Siete pronti a nuovi sconvolgimenti? Perché sì, il prossimo capitolo sarà durante la sera della proposta di Daniele e sì, sta per succedere qualcosa.
Avete delle ipotesi? Fatele qui prima che esca il capitolo, perché sono sicura che non è quello che vi aspettate ;)
E, altro piccolo annuncio, dopo il capitolo 36 ci sarà un "capitolo extra". Uno dei pov è facile da indovinare, ma su chi sarà l'altro?
Buon finesettimana e baci a tutti,
Snowtulip.
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